ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA IMMEDIATA IN ASSEMBLEA 3/01551

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 443 del 16/06/2015
Firmatari
Primo firmatario: MONCHIERO GIOVANNI
Gruppo: SCELTA CIVICA PER L'ITALIA
Data firma: 16/06/2015
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
RABINO MARIANO SCELTA CIVICA PER L'ITALIA 16/06/2015


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELLE INFRASTRUTTURE E DEI TRASPORTI
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELLE INFRASTRUTTURE E DEI TRASPORTI delegato in data 16/06/2015
Stato iter:
17/06/2015
Partecipanti allo svolgimento/discussione
ILLUSTRAZIONE 17/06/2015
Resoconto MONCHIERO GIOVANNI SCELTA CIVICA PER L'ITALIA
 
RISPOSTA GOVERNO 17/06/2015
Resoconto DELRIO GRAZIANO MINISTRO - (INFRASTRUTTURE E TRASPORTI)
 
REPLICA 17/06/2015
Resoconto RABINO MARIANO SCELTA CIVICA PER L'ITALIA
Fasi iter:

DISCUSSIONE IL 17/06/2015

SVOLTO IL 17/06/2015

CONCLUSO IL 17/06/2015

Atto Camera

Interrogazione a risposta immediata in Assemblea 3-01551
presentato da
MONCHIERO Giovanni
testo presentato
Martedì 16 giugno 2015
modificato
Mercoledì 17 giugno 2015, seduta n. 444

   MONCHIERO e RABINO. Al Ministro delle infrastrutture e dei trasporti . — Per sapere – premesso che:
   l'autostrada A33, che collega Asti a Cuneo, in tutto 93 chilometri, attualmente in parte aperta al traffico, in parte in costruzione e in parte ancora solo in progetto, è gestita dall’Autostrada Asti-Cuneo s.p.a., costituita il 1o marzo 2006 (partecipata al 60 per cento dalla società Autostrada ligure toscana spa, al 35 per cento dall'Anas spa e al 5 per cento da Itinera spa), in qualità di concessionaria del Ministero delle infrastrutture e dei trasporti, ai sensi degli articoli 19, commi 2 e 2 bis, e 37-quinquies della legge 11 febbraio 1994, n. 109, e successive modifiche e integrazioni, e per effetto della convenzione di concessione, efficace a far data dall'11 febbraio 2008;
   dei lotti ancora da completare, i più nevralgici sono quelli 2.5 e 2.6, soprattutto nel tratto che interessa il territorio di Castagnito-Alba e di Cherasco-Alba;
   si è, quindi, creata una situazione assurda, con la Asti-Cuneo quasi completata ma interrotta nel bel mezzo, fra Alba e Cherasco, ove il traffico viene deviato sulla viabilità ordinaria del tutto inadeguata, con gravi penalizzazioni per i cittadini e le imprese della zona;
   negli anni scorsi la società concessionaria, avanzando problemi nel reperimento dei fondi, aveva chiesto di rinviare l'esecuzione del lotto 2.5 e la costruzione della galleria sotto il fiume Tanaro e di utilizzare, come soluzione alternativa, temporanea e senza pedaggio, la tangenziale di Alba, consentendo, quindi, un primo efficace collegamento a scorrimento veloce e a doppia carreggiata senza soluzione di continuità tra Asti e Cuneo;
   gli enti territoriali avevano accettato questa soluzione, pur provocando aggravi e problemi alla circolazione di collegamento con la città di Alba, a condizione che l'utilizzo della tangenziale fosse provvisorio e che contemporaneamente alla costruzione del lotto 2.6 venissero realizzate dalla società concessionaria alcune opere complementari indispensabili per non gravare in modo insopportabile sulla viabilità locale;
   lo stallo, che si protrae da anni, è inaccettabile per il territorio albese, per i cittadini e per le imprese e gli amministratori locali da sempre chiedono chiarezza da parte della concessionaria, visto che la società Asti-Cuneo è tenuta a rispettare i patti sottoscritti dieci anni fa, quando si è impegnata a realizzare l'autostrada, compresi i lotti albesi;
   da tempo la società concessionaria aveva, peraltro, rappresentato al Governo e agli enti locali la necessità di una revisione del piano economico-finanziario che consentisse di reperire le risorse necessarie per il completamento dell'opera, collegando tale operazione ad un accorpamento delle concessioni che il gruppo Gavio gestisce nel settore della viabilità stradale e, aderendo a tale richiesta, il Governo ad agosto 2014 ha presentato all'Unione europea prenotifica per il futuro accorpamento delle concessionarie di Gavio, dove erano previsti nuovi investimenti fino a 1,5 miliardi di euro, anche per completare la Asti-Cuneo;
   in data 9 settembre 2014 gli interroganti hanno presentato l'interrogazione a risposta immediata in Assemblea n. 3-01015 in cui si chiedeva al Ministro delle infrastrutture e dei trasporti quali fossero i motivi del ritardo nell'avvio dei lavori, le difficoltà emergenti e i tempi previsti nella realizzazione dei lotti albesi, quale fosse il crono-programma definitivo per completamento del collegamento autostradale Asti-Cuneo, l'entità delle risorse disponibili necessarie sia per la realizzazione dei lotti autostradali sia per le opere complementari previste, nonché le iniziative intraprese dal Governo per ottenere il pieno rispetto degli obblighi contrattuali da parte della società Autostrada Asti-Cuneo s.p.a., dando così una risposta certa alle profonde preoccupazioni delle comunità interessate;
   in quell'occasione il Ministro delle infrastrutture e dei trasporti pro tempore, onorevole Maurizio Lupi, si assunse, in Aula, l'impegno ad intraprendere ogni utile iniziativa che favorisse il completamento dell'opera, esprimendo, in particolare, la disponibilità del Governo a riesaminare le condizioni derivanti da contratti di concessione datati e bisognosi di essere attualizzati;
   in effetti, l'articolo 5 del decreto-legge 12 settembre 2014, n. 133 (decreto «sblocca Italia»), convertito, con modificazioni, dalla legge 11 novembre 2014, n. 164, consente ai concessionari di tratte autostradali nazionali di avviare una procedura di modifica del rapporto concessorio e di predisporre un nuovo piano economico-finanziario per la stipula di un atto aggiuntivo o di un'apposita convenzione unitaria, precisando che gli interventi ulteriori rispetto a quelli previsti nelle vigenti convenzioni devono essere affidati secondo le procedure di evidenza pubblica. La norma non fa esplicitamente riferimento alla possibilità di prolungare concessioni in essere oltre il termine di scadenza, ma si limita a precisare che le modifiche del rapporto concessorio avverranno nel rispetto dei principi dell'Unione europea al fine di assicurare: a) gli investimenti necessari per gli interventi di potenziamento, adeguamento strutturale, tecnologico ed ambientale delle infrastrutture autostradali nazionali, nel rispetto dei parametri di sicurezza più avanzati prescritti da disposizioni comunitarie; b) un servizio reso sulla base di tariffe e condizioni di accesso più favorevoli per gli utenti. In ogni caso il nuovo assetto della concessione deve assicurare l'equilibrio economico finanziario, senza ulteriori oneri a carico del bilancio dello Stato;
   in applicazione della normativa prevista dal decreto «sblocca Italia», risulterebbe che il gruppo Gavio (tra i principali gestori delle autostrade italiane), che controlla la società di progetto Asti-Cuneo, abbia proposto al Ministero delle infrastrutture e dei trasporti una proroga per il completamento dell'autostrada Asti-Cuneo in cambio di maggiori investimenti e minori aumenti tariffari;
   nei giorni scorsi si è diffusa la notizia che il Ministero delle infrastrutture e dei trasporti si sarebbe espresso negativamente nei confronti del concessionario e il presidente dell'Unione industriali della provincia di Cuneo, Franco Biraghi, ha inviato una lettera provocatoria al Ministro interrogato, ai parlamentari e ai sindaci della Granda, chiedendo di revocare al gruppo Gavio la concessione autostradale per inadempienza della società e per gravi ritardi nel completamento dei lavori, nonché, a parziale compensazione dei danni e disagi subiti dal territorio, di consentire la libera circolazione nel tratto finora realizzato senza far pagare il pedaggio fino al totale completamento dell'opera;
   nella lettera, lo stesso presidente dava risonanza a voci incontrollate relative ad un imminente disimpegno del gruppo Gavio che starebbe trattando con i vertici dell'Anas la risoluzione del contratto di concessione –:
   quali atti siano stati compiuti dal Ministero delle infrastrutture e dei trasporti e dalla società concessionaria negli ultimi mesi in attuazione del citato articolo 5 del decreto-legge n. 133 del 2014 e se corrispondano al vero le illazioni giornalistiche relative all'espressione di eventuali pareri negativi da parte di autorità nazionali ed europee interessate e ad un conseguente disimpegno del gruppo Gavio. (3-01551)

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

concessionario

adeguamento strutturale

concessione di servizi