ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA IMMEDIATA IN ASSEMBLEA 3/01386

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 398 del 24/03/2015
Firmatari
Primo firmatario: SCOTTO ARTURO
Gruppo: SINISTRA ECOLOGIA LIBERTA'
Data firma: 24/03/2015
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
FERRARA FRANCESCO DETTO CICCIO SINISTRA ECOLOGIA LIBERTA' 24/03/2015
GIORDANO GIANCARLO SINISTRA ECOLOGIA LIBERTA' 24/03/2015


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELLO SVILUPPO ECONOMICO
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELLO SVILUPPO ECONOMICO delegato in data 24/03/2015
Stato iter:
25/03/2015
Partecipanti allo svolgimento/discussione
ILLUSTRAZIONE 25/03/2015
Resoconto FERRARA FRANCESCO DETTO CICCIO SINISTRA ECOLOGIA LIBERTA'
 
RISPOSTA GOVERNO 25/03/2015
Resoconto GUIDI FEDERICA MINISTRO - (SVILUPPO ECONOMICO)
 
REPLICA 25/03/2015
Resoconto FERRARA FRANCESCO DETTO CICCIO SINISTRA ECOLOGIA LIBERTA'
Fasi iter:

DISCUSSIONE IL 25/03/2015

SVOLTO IL 25/03/2015

CONCLUSO IL 25/03/2015

Atto Camera

Interrogazione a risposta immediata in Assemblea 3-01386
presentato da
SCOTTO Arturo
testo presentato
Martedì 24 marzo 2015
modificato
Mercoledì 25 marzo 2015, seduta n. 399

   SCOTTO, FERRARA e GIANCARLO GIORDANO. — Al Ministro dello sviluppo economico . — Per sapere – premesso che:
   Finmeccanica è il primo gruppo industriale italiano nel settore dell'alta tecnologia ed opera in settori legati alla difesa (elettronica, elicotteristica, aeronautica, aerospazio e politiche spaziali), ai trasporti ed all'energia;
   il suo maggiore azionista è il Ministero dell'economia e delle finanze;
   Finmeccanica conta sedi sparse in tutto il mondo e circa 70.000 dipendenti ed è uno dei principali gruppi industriali italiani sotto controllo statale;
   di conseguenza, le decisioni assunte dal suo gruppo dirigente relativamente alle politiche industriali attuate da Finmeccanica sono derivazioni di scelte politiche in senso stretto;
   da questo punto di vista va notato come negli ultimi anni il management industriale di Finmeccanica sembri sempre più rispondere, a parere degli interroganti, a criteri dettati dalle lobby finanziarie, piuttosto che ad esigenze strategiche volte a dotare il gruppo di un'impostazione tale da renderlo pilastro fondamentale dello sviluppo industriale italiano;
   tale sviluppo dovrebbe partire proprio dalle aree più disagiate del Paese ed invece l'assetto dato al gruppo dalla dirigenza aziendale sembra essere ad evidente trazione settentrionale: i centri nevralgici, sia da un punto di vista strettamente gestionale che sotto un profilo più progettuale, hanno spostato man mano il loro baricentro verso quelle zone dell'asse geografico centro-settentrionale nelle quali si riteneva ci fossero condizioni tali da consentire di superare la crisi economica globale con il minimo danno possibile;
   ciò ha portato ad una progressiva desertificazione industriale di zone del Paese già martoriate dalla crisi, come il Mezzogiorno e, in particolar modo, la Campania;
   in Campania i livelli di disoccupazione (specie femminile e giovanile) hanno raggiunto proporzioni drammatiche;
   Finmeccanica è attualmente presente nell'area campana con undici siti industriali in cui lavorano circa 6.500 addetti (cifre che rendono la Campania seconda regione in Italia per numero di dipendenti di Finmeccanica);
   vi è, inoltre, un rilevante indotto, che porta il numero complessivo a circa 20.000 addetti;
   ciononostante, a numeri così importanti non sembra corrispondere un adeguato piano di investimenti a sostegno delle realtà produttive presenti ed anzi si può facilmente notare come le uniche politiche portate avanti in questi ultimi anni dai management che si sono succeduti siano quelle di dismissione e ridimensionamento di realtà presenti sul territorio campano;
   addirittura in alcuni casi vi è stata la rinuncia da parte di Finmeccanica a fonti di finanziamento regionale e nazionale volte a favorire lo sviluppo delle competenze, delle tecnologie e della ricerca;
   per esemplificare il processo in atto, basta porre attenzione su alcune scelte compiute negli ultimi anni;
   Alenia Aermacchi ha visto una riorganizzazione delle attività tra siti che ha portato, tra l'altro, allo spostamento della sede legale da Pomigliano d'Arco, in provincia di Napoli, a Venegono Superiore, nel varesotto;
   vi è stato, relativamente a Selex Es, un accordo sul piano industriale che ha penalizzato fortemente i siti dell'area campana, precludendone lo sviluppo;
   il comparto trasporti sta venendo progressivamente smantellato, con forti implicazioni sugli stabilimenti del Sud Italia di Ansaldo Sts e Ansaldo Breda;
   la sede napoletana dell'ex centro di ricerca in campo aerospaziale Mars center, attualmente Telespazio, sta venendo chiusa, nonostante i rinvii, con spostamento dei dipendenti a Roma;
   vi è stata la scelta di procedere alla chiusura del centro di ricerca Sesm presente nel sito Selex Es di Giugliano (Napoli);
   è stata annunciata la vendita dello stabilimento di Alenia Aermacchi di Capodichino ad Atitech, con pesanti ricadute occupazionali sul territorio;
   va sottolineato come nel Centro-Nord del Paese vi sia stato un massiccio intervento di istituzioni nazionali e territoriali per garantire la risoluzione delle vertenze più importanti e dei piani adeguati di sviluppo industriale, mentre in Campania la regione è stata del tutto assente;
   nel 2013 il sito di Giugliano in Campania ha visto partire la riorganizzazione di Selex Es forte di un organico di circa 350 lavoratori e con realtà industriali ormai strutturate e consolidate, di cui Giugliano era il riferimento e la direzione per l'intera Selex Es;
   nello stesso sito era presente anche il consorzio di ricerca Sesm con circa 60 addetti, cui si aggiungevano numerosi borsisti e dottorandi, impegnati in progetti di ricerca europei e nazionali con la collaborazione dei centri universitari della regione;
   il piano industriale varato dall'azienda nel gennaio 2014, non attribuendo allo stabilimento di Giuliano alcuna direzione centrale ed anzi disperdendo in mille rivoli le professionalità presenti, ha arrestato il processo di crescita del sito in questione;
   la cessione di Ansaldo Breda e Ansaldo Sts ad una multinazionale straniera rappresenta l'ennesimo segno di resa da parte dell'Italia verso una possibilità di rilancio di un settore importante come quello dei trasporti e del segnalamento ferroviario, ormai prossimo a scomparire;
   in questo modo si va verso la perdita dell'ultimo polo industriale pubblico di Napoli;
   la cessione dello stabilimento di Alenia Aermacchi di Capodichino (Napoli) ad Atitech rischia di rivelarsi un'operazione devastante per il territorio, giacché si cancella, di fatto, la presenza di Alenia in città e si sposta nella provincia di Torino la produzione del velivolo da trasporto militare C-27J, uno dei prodotti di punta dell'intera galassia Aermacchi, la cui fusoliera veniva realizzata a Capodichino;
   ciò avviene già dopo la chiusura dello stabilimento di Alenia sito in Casoria (provincia di Napoli);
   con i due piani di ristrutturazione (rispettivamente del 2010 e del 2012) in Alenia sono venuti meno circa 1000 posti di lavoro;
   il già citato processo di desertificazione industriale in atto non riguarda solo le realtà industriali campane legati a Finmeccanica;
   negli ultimi anni, infatti, sono tantissime le realtà produttive che, per necessità o per scelta, hanno chiuso gli stabilimenti in Campania e/o li hanno delocalizzati o venduti;
   è tuttora in corso anche la vicenda riguardante Firema (Finmeccanica), una trattativa ancora non conclusa per una cessione alla Blutec, che mette in gioco i destini di tantissimi lavoratori e delle loro famiglie;
   Firema fa parte dell'indotto di Finmeccanica ed è evidente esempio della difficoltà in cui attualmente tutto l'indotto versa;
   è del tutto evidente come sia diventato indispensabile un intervento strutturale e programmatico che inverta una tendenza che già adesso ha assunto connotati drammatici –:
   se non ritenga urgente e doveroso aprire dei tavoli tecnici di confronto con le parti interessate per risolvere le troppe vertenze aperte sul territorio campano, garantire il mantenimento dei livelli occupazionali e, inoltre, mettere in campo immediatamente un piano straordinario strutturale di rilancio industriale che permetta alla Campania di invertire una tendenza, che, altrimenti, rischia di diventare irreversibile, ed un piano straordinario di investimento per Finmeccanica al fine di rilanciare l'industria in Campania.
(3-01386)

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

politica industriale

cessazione d'attivita'

politica comunitaria di ricerca