Legislatura: 17Seduta di annuncio: 350 del 16/12/2014
Primo firmatario: RAMPELLI FABIO
Gruppo: FRATELLI D'ITALIA-ALLEANZA NAZIONALE
Data firma: 16/12/2014
Elenco dei co-firmatari dell'atto Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma CIRIELLI EDMONDO FRATELLI D'ITALIA-ALLEANZA NAZIONALE 16/12/2014 MELONI GIORGIA FRATELLI D'ITALIA-ALLEANZA NAZIONALE 16/12/2014 LA RUSSA IGNAZIO FRATELLI D'ITALIA-ALLEANZA NAZIONALE 16/12/2014
Ministero destinatario:
- MINISTERO DEGLI AFFARI ESTERI E DELLA COOPERAZIONE INTERNAZIONALE
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DEGLI AFFARI ESTERI E DELLA COOPERAZIONE INTERNAZIONALE delegato in data 16/12/2014
Partecipanti allo svolgimento/discussione ILLUSTRAZIONE 17/12/2014 Resoconto CIRIELLI EDMONDO FRATELLI D'ITALIA-ALLEANZA NAZIONALE RISPOSTA GOVERNO 17/12/2014 Resoconto GENTILONI SILVERI PAOLO MINISTRO - (AFFARI ESTERI E COOPERAZIONE) REPLICA 17/12/2014 Resoconto CIRIELLI EDMONDO FRATELLI D'ITALIA-ALLEANZA NAZIONALE
DISCUSSIONE IL 17/12/2014
SVOLTO IL 17/12/2014
CONCLUSO IL 17/12/2014
RAMPELLI, CIRIELLI, GIORGIA MELONI e LA RUSSA. —
Al Ministro degli affari esteri e della cooperazione internazionale. — Per sapere – premesso che:
il 16 dicembre 2014 è stato reso noto il diniego da parte della Corte suprema indiana alle istanze presentate dai due marò italiani Massimiliano Latorre e Salvatore Girone;
Latorre chiedeva un'estensione di quattro mesi della sua permanenza in Italia, accordatagli dopo l'ictus che lo aveva colpito a settembre 2014, per terminare il suo percorso terapeutico, mentre Girone aveva chiesto di poter rientrare in Italia per un periodo di tre mesi per trascorrere del tempo, tra cui le festività natalizie, con la propria famiglia;
stando a quanto riportato dagli organi di stampa, il presidente della Corte suprema indiana avrebbe sostenuto che la richiesta non poteva essere accettata perché l'inchiesta della morte dei due pescatori «non è finita», che «i capi di accusa non sono stati ancora presentati» e che «anche le vittime hanno i loro diritti»;
il 12 febbraio 2015 saranno tre anni che i due militari italiani sono illegittimamente trattenuti in India, posto che, come confermato più volte dalle stesse autorità civili e militari italiane, la localizzazione dell'incidente a 32 miglia dalla costa indiana, e quindi in acque internazionali, avrebbe dovuto sin dal principio fare venir meno la giurisdizione indiana a favore di quella italiana; i militari sono bloccati in attesa di un processo che subisce continui rinvii;
in tale vicenda ad avviso degli interroganti le autorità italiane hanno mostrato sin dall'inizio di non avere adeguata consapevolezza del caso diplomatico aperto con il Governo di Nuova Delhi e la mancanza di sostegno e solidarietà da parte degli alleati americani, europei e della Nato ha reso drammaticamente evidente lo scarso peso del nostro Paese nello scacchiere internazionale;
nonostante ciò, l'Italia continua a mandare militari sulle navi private per difendere il traffico marittimo nell'Oceano indiano dalla pirateria, come le operazioni «Ocean shield» o «Atalanta», e a partecipare a missioni internazionali, a tutto beneficio anche dell'India;
la necessaria internazionalizzazione del caso dei due marò, che ora sembra essere affidata alla richiesta della procedura di arbitrato, dovrebbe, invece, passare attraverso il coinvolgimento dell'Onu, in base all'articolo 33 del suo statuto, che prevede che il Consiglio di sicurezza possa, nel caso di una controversia la cui continuazione sia suscettibile di mettere in pericolo il mantenimento della pace e della sicurezza internazionale, agire sulle parti per sollecitare una conclusione pacifica della controversia –:
se sia stata formalmente attivata e a che punto sia la procedura di arbitrato internazionale sulla vicenda di cui in premessa e se siano allo studio altre procedure internazionali che consentano un esito più spedito della controversia, a tutela dei due militari italiani. (3-01230)
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):diritto internazionale
inchiesta giudiziaria
mantenimento della pace