Legislatura: 17Seduta di annuncio: 343 del 02/12/2014
Primo firmatario: SPERANZA ROBERTO
Gruppo: PARTITO DEMOCRATICO
Data firma: 02/12/2014
Elenco dei co-firmatari dell'atto Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma MARTELLA ANDREA PARTITO DEMOCRATICO 02/12/2014 ROSATO ETTORE PARTITO DEMOCRATICO 02/12/2014 FREGOLENT SILVIA PARTITO DEMOCRATICO 02/12/2014 GRASSI GERO PARTITO DEMOCRATICO 02/12/2014 MORANI ALESSIA PARTITO DEMOCRATICO 02/12/2014 TARANTO LUIGI PARTITO DEMOCRATICO 02/12/2014 EPIFANI ETTORE GUGLIELMO PARTITO DEMOCRATICO 02/12/2014 BENAMATI GIANLUCA PARTITO DEMOCRATICO 02/12/2014 BINI CATERINA PARTITO DEMOCRATICO 02/12/2014 FONTANA CINZIA MARIA PARTITO DEMOCRATICO 02/12/2014 BASSO LORENZO PARTITO DEMOCRATICO 03/12/2014
Ministero destinatario:
- PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI
Attuale delegato a rispondere: PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI delegato in data 02/12/2014
Partecipanti allo svolgimento/discussione ILLUSTRAZIONE 03/12/2014 Resoconto TARANTO LUIGI PARTITO DEMOCRATICO RISPOSTA GOVERNO 03/12/2014 Resoconto RENZI MATTEO PRESIDENTE DEL CONSIGLIO - (PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI) REPLICA 03/12/2014 Resoconto BENAMATI GIANLUCA PARTITO DEMOCRATICO
APPOSIZIONE NUOVE FIRME IL 03/12/2014
DISCUSSIONE IL 03/12/2014
SVOLTO IL 03/12/2014
CONCLUSO IL 03/12/2014
SPERANZA, MARTELLA, ROSATO, FREGOLENT, GRASSI, MORANI, TARANTO, EPIFANI, BENAMATI, BINI, CINZIA MARIA FONTANA, BASSO. —
Al Presidente del Consiglio dei ministri
. — Per sapere – premesso che:
dall'inizio della «grande crisi», se il settore manifatturiero ha registrato, a livello europeo, la perdita di quasi quattro milioni di posti di lavoro e una caduta degli investimenti di circa 350 miliardi di euro, l’export industriale europeo si conferma positivo con un surplus, nel 2013, di circa 365 miliardi di euro e circa l'80 per cento dell'innovazione nel settore privato risulta comunque generato dal comparto industriale;
per quel che riguarda l'Italia, fatto 100 l'indice della produzione industriale del gennaio 2008, esso risultava pari a 76 già a dicembre del 2012 e l'occupazione nel settore registrava, a giugno del 2013, una diminuzione di oltre 500 mila unità. Nonostante ciò, a settembre 2014 si è registrato un surplus manifatturiero, sul versante dell’export, che ha toccato la quota record di 100 miliardi di euro e, secondo recenti analisi, circa il 27 per cento dell'occupazione e circa il 40 per cento del prodotto interno lordo (percentuali superiori alla media dell'Unione europea) trarrebbero origine, nel nostro Paese, da imprese altamente innovative;
nel complesso scenario della globalizzazione, si sono registrati – tanto a livello europeo, quanto a livello nazionale – forti processi di polarizzazione che, per l'Italia, evidenziano come fattori particolarmente critici: i rischi di desertificazione industriale della macro-area territoriale del Mezzogiorno; il posizionamento di molte imprese, rispetto alle grandi catene globali del valore, in un ruolo di subfornitura, seppure caratterizzata da elevati livelli di qualità e di complessità tecnologica; il basso grado di partecipazione del tessuto diffuso delle piccole e medie imprese ai processi di internazionalizzazione ed innovazione;
al quadro del sistema industriale fin qui delineato, il Governo ha anzitutto risposto con una strategia – bene espressa, tra l'altro, dal disegno di legge di stabilità per il 2015 – ispirata al perseguimento di una più efficace interazione tra riforme strutturali e politica di bilancio, tra misure volte al rafforzamento del potenziale dell'economia e misure dedicate al sostegno della domanda aggregata, nonché agendo per l'avanzamento di una simile impostazione complessiva anche a livello europeo;
quanto al più specifico terreno delle politiche industriali, l'operato del Governo mostra di essersi sviluppato in coerenza con la strategia europea per il perseguimento dell'obiettivo 2020 di innalzamento della quota del prodotto interno lordo generata dall'industria dall'attuale 15 per cento al 20 per cento, strategia che si basa su quattro fondamentali assi operativi:
a) più mercato interno ed internazionale;
b) un più agevole accesso ai mezzi di produzione (energia, materie prime, capitali);
c) più intelligenza e più sostenibilità attraverso più innovazione;
d) una regolamentazione più «amichevole»;
alle difficoltà del sistema industriale italiano si è cercato di dare risposta anche attraverso la task-force istituita presso il Ministero dello sviluppo economico, incaricata della gestione delle vertenze più complesse e rilevanti, con appositi tavoli di confronto;
in questi mesi, anche attraverso la suddetta task-force, diverse vertenze, alcune delle quali particolarmente critiche, hanno trovato uno sbocco positivo come nei casi del tavolo Electrolux e del tavolo Eni, che ha registrato, nel corso del mese di novembre 2014, la firma dei protocolli d'intesa per la riconversione della raffineria di Gela e per il rilancio della chimica e della raffinazione di Porto Marghera; proseguono i lavori del tavolo concernente il futuro del sito ex Fiat di Termini Imerese ai fini dell'avvio della produzione di auto ibride ed elettriche;
sono, altresì, in corso trattative circa le vertenze del settore dell'acciaio, a partire dalla vicenda Ast-ThyssenKrupp di Terni, così come, contestualmente, si registra, da parte dell'algerina Cevital, l'aggiudicazione del bando per la vendita degli asset della Lucchini di Piombino;
la collaborazione tra pubblico e privato emerge, quindi, come profilo distintivo di una politica industriale adeguata alle sfide in campo, portando, come annunciato dallo stesso Presidente del Consiglio dei ministri, a valutare, nel caso dell'Ilva, anche la possibilità di un transitorio intervento pubblico e, ancora ad esempio della capacità di fare sistema, provando a rilanciare il tema dell'investimento sul trasporto pubblico locale anche in relazione alle prospettive dell'ex Irisbus –:
quali iniziative il Governo intenda promuovere in materia di politiche industriali per la definizione di possibili soluzioni di alcune importanti vertenze, nonché per l'elaborazione di un industrial-compact italiano, anche sulla scorta di quanto emerso nell'ambito delle riunioni del «Consiglio competitività», svoltesi durante la presidenza del semestre dell'Unione europea, contribuendo così al rafforzamento della competitività del nostro Paese e dell'attrattività del suo settore industriale, anche in termini di investimenti esteri. (3-01199)
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):investimento all'estero
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