ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA IMMEDIATA IN ASSEMBLEA 3/01151

scarica pdf
Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 329 del 11/11/2014
Firmatari
Primo firmatario: CAPARINI DAVIDE
Gruppo: LEGA NORD E AUTONOMIE
Data firma: 11/11/2014
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
FEDRIGA MASSIMILIANO LEGA NORD E AUTONOMIE 11/11/2014
ALLASIA STEFANO LEGA NORD E AUTONOMIE 11/11/2014
ATTAGUILE ANGELO LEGA NORD E AUTONOMIE 11/11/2014
BORGHESI STEFANO LEGA NORD E AUTONOMIE 11/11/2014
BOSSI UMBERTO LEGA NORD E AUTONOMIE 11/11/2014
BRAGANTINI MATTEO LEGA NORD E AUTONOMIE 11/11/2014
BUSIN FILIPPO LEGA NORD E AUTONOMIE 11/11/2014
CAON ROBERTO LEGA NORD E AUTONOMIE 11/11/2014
GIORGETTI GIANCARLO LEGA NORD E AUTONOMIE 11/11/2014
GRIMOLDI PAOLO LEGA NORD E AUTONOMIE 11/11/2014
GUIDESI GUIDO LEGA NORD E AUTONOMIE 11/11/2014
INVERNIZZI CRISTIAN LEGA NORD E AUTONOMIE 11/11/2014
MARCOLIN MARCO LEGA NORD E AUTONOMIE 11/11/2014
MOLTENI NICOLA LEGA NORD E AUTONOMIE 11/11/2014
PINI GIANLUCA LEGA NORD E AUTONOMIE 11/11/2014
PRATAVIERA EMANUELE LEGA NORD E AUTONOMIE 11/11/2014
RONDINI MARCO LEGA NORD E AUTONOMIE 11/11/2014
SIMONETTI ROBERTO LEGA NORD E AUTONOMIE 11/11/2014


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELLO SVILUPPO ECONOMICO
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELLO SVILUPPO ECONOMICO delegato in data 11/11/2014
Stato iter:
12/11/2014
Partecipanti allo svolgimento/discussione
ILLUSTRAZIONE 12/11/2014
Resoconto CAPARINI DAVIDE LEGA NORD E AUTONOMIE
 
RISPOSTA GOVERNO 12/11/2014
Resoconto BOSCHI MARIA ELENA MINISTRO SENZA PORTAFOGLIO - (RIFORME COSTITUZIONALI E RAPPORTI CON IL PARLAMENTO)
 
REPLICA 12/11/2014
Resoconto CAPARINI DAVIDE LEGA NORD E AUTONOMIE
Fasi iter:

DISCUSSIONE IL 12/11/2014

SVOLTO IL 12/11/2014

CONCLUSO IL 12/11/2014

Atto Camera

Interrogazione a risposta immediata in Assemblea 3-01151
presentato da
CAPARINI Davide
testo presentato
Martedì 11 novembre 2014
modificato
Mercoledì 12 novembre 2014, seduta n. 330

   CAPARINI, FEDRIGA, ALLASIA, ATTAGUILE, BORGHESI, BOSSI, MATTEO BRAGANTINI, BUSIN, CAON, GIANCARLO GIORGETTI, GRIMOLDI, GUIDESI, INVERNIZZI, MARCOLIN, MOLTENI, GIANLUCA PINI, PRATAVIERA, RONDINI e SIMONETTI. — Al Ministro dello sviluppo economico. — Per sapere – premesso che:
   l'Autorità per le garanzie nelle comunicazioni ha emanato la delibera n. 480/14/CONS del 23 settembre 2014, pubblicata in data 10 ottobre 2014, con la quale ha modificato il piano nazionale di assegnazione delle frequenze per la radiodiffusione televisiva in tecnica digitale DVB-T, escludendo dal piano stesso le frequenze ritenute interferenti con stazioni degli Stati esteri confinanti;
   tale delibera è stata adottata in attuazione dell'articolo 6 del decreto-legge 23 dicembre 2013, n. 145, convertito, con modificazioni, dalla legge 21 febbraio 2014, n. 9. Tale norma prevede (ai commi 8 e 9) quanto segue:
    a) l'avvio da parte dell'Autorità per le garanzie nelle comunicazioni delle procedure per escludere dalla pianificazione delle frequenze per il servizio televisivo digitale terrestre le frequenze riconosciute a livello internazionale e utilizzate dai Paesi confinanti, pianificate e assegnate ad operatori di rete televisivi in Italia e oggetto di accertate situazioni interferenziali, nonché le frequenze oggetto di EU Pilot esistenti alla medesima data;
    b) la liberazione delle frequenze escluse dalla pianificazione non oltre il 31 dicembre 2014 con disattivazione coattiva delle stesse in ipotesi di mancato rispetto di tale termine;
    c) l'emanazione di un decreto del Ministro dello sviluppo economico, di concerto con il Ministro dell'economia e delle finanze, con il quale sono definiti i criteri e le modalità per l'attribuzione, entro il 31 dicembre 2014, in favore degli operatori abilitati alla diffusione di servizi di media audiovisivi, di misure economiche di natura compensativa, a valere sulla quota non impiegata per l'erogazione dei contributi per i ricevitori per la televisione digitale nella misura massima di 20 milioni di euro finalizzate al volontario rilascio di porzioni di spettro funzionali alla liberazione delle citate frequenze;
    d) la destinazione delle risorse che residuano, successivamente all'erogazione delle suddette misure economiche di natura compensativa, per l'erogazione di indennizzi eventualmente dovuti a soggetti non più utilmente collocati nelle graduatorie di cui all'articolo 4 del decreto-legge 31 marzo 2011, n. 34, convertito, con modificazioni, dalla legge 26 maggio 2011, n. 75, e successive modificazioni, a seguito della revisione della pianificazione da parte dell'Autorità per le garanzie nelle comunicazioni;
   la sopra citata delibera dell'Autorità per le garanzie nelle comunicazioni n. 480/14/CONS esclude dalla pianificazione, in dodici regioni, complessivamente 76 frequenze. Le dodici regioni interessate dalla problematica sono: Friuli Venezia Giulia, Veneto, Emilia-Romagna, Marche, Abruzzo, Molise, Puglia, Piemonte, Lombardia, Liguria, Toscana, Sicilia;
   le emittenti che dovranno disattivare le frequenze saranno quelle che riterranno di dismettere volontariamente le stesse accedendo alla misure economiche di misura compensativa previste dalla citata norma, ovvero, in mancanza di dimissioni volontarie, saranno quelle posizionate negli ultimi posti delle graduatorie redatte negli anni 2011-2012 per l'assegnazione delle frequenze per la radiodiffusione televisiva digitale terrestre nelle suddette regioni;
   le esclusioni dalla pianificazione prevista dall'Autorità per le garanzie nelle comunicazioni sono tali che in alcune regioni (Friuli Venezia Giulia, Marche, Abruzzo, Molise, Puglia), come riconosciuto dalla stessa Autorità per le garanzie nelle comunicazioni nel proprio provvedimento, non viene più rispettata la riserva di almeno 1/3 delle frequenze, prevista dalla disciplina normativa in materia, a favore dell'emittenza locale. Per rispettare detta riserva sarebbe stato necessario escludere dalla pianificazione alcune frequenze nazionali (invece di alcune frequenze locali);
   le frequenze che dovrebbero essere revocate (sulla base dell'esclusione dal piano prevista dall'Autorità per le garanzie nelle comunicazioni) sono state assegnate (alle emittenti che le eserciscono) per venti anni a seguito di gare svoltesi ai sensi del decreto-legge n. 34 del 2011, convertito, con modificazioni, dalla legge n. 75 del 2011;
   il Viceministro dello sviluppo economico, con delega alle comunicazioni, onorevole Paolo Romani, in carica nel 2010, con nota inoltrata, all'epoca, ad Aeranti-Corallo ha affermato che «per quanto di competenza del Ministero, si farà in modo che le assegnazioni dei canali alle tv locali possano realizzarsi, anche nelle zone di confine, senza restrizioni e/o limitazioni rispetto alle caratteristiche tecniche degli impianti attualmente eserciti»;
   le imprese che hanno ottenuto le assegnazioni frequenziali che oggi si vorrebbero revocare hanno realizzato importanti investimenti per acquistare e installare gli impianti per le trasmissioni televisive digitali terrestri;
   qualora le assegnazioni frequenziali dovessero essere effettivamente revocate, dette imprese non potranno più svolgere l'attività di operatore di rete e avranno grandi difficoltà per diffondere i propri programmi (dovendo raggiungere un accordo per il trasporto di tali programmi da parte di un operatore di rete terzo che, svolgendo la propria attività nella stessa area geografica, potrebbe essere un concorrente diretto). Tutto ciò avrà inevitabili conseguenze sulla continuità aziendale delle emittenti interessate e sul relativo quadro occupazionale;
   le asserite interferenze non sono mai state accertate in contraddittorio con le emittenti interessate;
   i tecnici di molte emittenti ritengono che sia possibile compatibilizzare le trasmissioni in questione con quelle delle stazioni degli Stati esteri confinanti, senza dover disattivare gli impianti ritenuti interferenti (sarebbero sufficienti alcune modifiche alle condizioni tecniche operative degli impianti come la modifica del sistema di antenna ovvero l'abbassamento in quota del punto di emissione);
   a meno di 60 giorni dalla data del 31 dicembre 2014 prevista per la dismissione delle frequenze in questione, il Ministero dello sviluppo economico non ha ancora emanato il decreto previsto dal sopra citato articolo 6, comma 9, del decreto-legge n. 145/2013, convertito, con modificazioni, dalla legge n. 9 del 2014 (con il quale devono essere previsti i criteri e le modalità per l'attribuzione entro il 31 dicembre 2014 delle misure economiche di natura compensativa per le eventuali dimissioni volontarie delle frequenze). Tale decreto avrebbe dovuto essere emanato entro il 22 gennaio 2014. Occorre, peraltro, rilevare che la citata norma prevede, per tali misure, uno stanziamento irrisorio di 20 milioni di euro (per riconoscere, invece, importi simili a quelli stanziati per la dismissione dei canali 61-69 Uhf, avvenuta nel 2012, sarebbero probabilmente necessari almeno 60-70 milioni di euro. Sarebbe, comunque, necessario disporre di un calcolo esatto da parte del Ministero dello sviluppo economico sulla base della popolazione servita da ogni impianto che dovrà essere dismesso). Il Sottosegretario di Stato con delega alle comunicazioni, onorevole Antonello Giacomelli, ha più volte affermato l'intendimento di proporre un incremento del suddetto stanziamento di euro 20 milioni, ma, ad oggi, tale incremento non è stato previsto. Occorre, peraltro, considerare che gli importi che verranno corrisposti per le citate misure economiche di natura compensativa rientrano nei ricavi dell'impresa e come tali sono soggetti a imposizione fiscale;
   Aeranti-Corallo, l'associazione nazionale di categoria delle imprese radiotelevisive locali, ha ripetutamente chiesto al Sottosegretario Giacomelli i seguenti interventi:
    a) l'avvio di tavoli tecnici, con il coinvolgimento anche delle amministrazioni estere, per esaminare le problematiche interferenziali lamentate e individuare le soluzioni di compatibilizzazione;
    b) la pianificazione per le emittenti locali dei canali liberi tra quelli esclusi dall'ex beauty contest e tra quelli non assegnati in sede di beauty contest. Tali canali potrebbero essere assegnati in sostituzione di eventuali canali da dismettere;
    c) l'aumento dello stanziamento per le misure compensative destinate alla dismissione volontaria dei canali interferenti e l'esclusione di tali misure dalle entrate soggette ad imposizione fiscale;
    d) il differimento di almeno sei mesi della data del 31 dicembre 2014 prevista per le dismissioni degli impianti –:
   quali iniziative di competenza il Ministro interrogato intenda intraprendere per tutelare la posizione del settore televisivo locale in relazione alle questioni esposte in premessa. (3-01151)

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

televisione

politica fiscale

politica comune dei trasporti