ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA IMMEDIATA IN ASSEMBLEA 3/01120

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 319 del 28/10/2014
Firmatari
Primo firmatario: ROCCELLA EUGENIA
Gruppo: NUOVO CENTRODESTRA
Data firma: 28/10/2014
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
CALABRO' RAFFAELE NUOVO CENTRODESTRA 28/10/2014
PAGANO ALESSANDRO NUOVO CENTRODESTRA 28/10/2014


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELLA SALUTE
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELLA SALUTE delegato in data 28/10/2014
Stato iter:
29/10/2014
Partecipanti allo svolgimento/discussione
ILLUSTRAZIONE 29/10/2014
Resoconto ROCCELLA EUGENIA NUOVO CENTRODESTRA
 
RISPOSTA GOVERNO 29/10/2014
Resoconto LORENZIN BEATRICE MINISTRO - (SALUTE)
 
REPLICA 29/10/2014
Resoconto ROCCELLA EUGENIA NUOVO CENTRODESTRA
Fasi iter:

DISCUSSIONE IL 29/10/2014

SVOLTO IL 29/10/2014

CONCLUSO IL 29/10/2014

Atto Camera

Interrogazione a risposta immediata in Assemblea 3-01120
presentato da
ROCCELLA Eugenia
testo presentato
Martedì 28 ottobre 2014
modificato
Mercoledì 29 ottobre 2014, seduta n. 320

   ROCCELLA, CALABRÒ e PAGANO. — Al Ministro della salute . — Per sapere – premesso che:
   la sentenza n. 162 del 2014 della Corte costituzionale ha dichiarato illegittimo il divieto di fecondazione eterologa previsto dalla legge n. 40 del 2004 sulla procreazione medicalmente assistita;
   nel mese di agosto 2014 il Ministro interrogato ha inviato una nota ai capigruppo di Camera e Senato in cui si dà conto dell'esito del Consiglio dei ministri, nel quale si era ravvisata la necessità di intervenire per via legislativa al fine di regolamentare la fecondazione eterologa in Italia e di percorrere la via parlamentare e non quella del decreto governativo proposta dal Ministro stesso;
   le regioni hanno invece ritenuto opportuno, il 3 settembre 2014, predisporre un documento di indirizzo condiviso al quale ogni regione potesse fare riferimento per rendere accessibile, mediante delibera regionale, la fecondazione eterologa nel proprio territorio;
   provvedimenti di tipo amministrativo da parte delle regioni non possono comunque garantire la tracciabilità donatore-nato, né istituire il registro nazionale dei donatori e tantomeno completare il recepimento delle normative europee necessarie;
   nonostante le linee di indirizzo sulle fecondazione eterologa siano state condivise dalla totalità dei presidenti delle regioni, permane una notevole disparità fra le regioni italiane circa l'effettivo accesso alla pratica della fecondazione eterologa, riguardo alle strutture del servizio sanitario nazionale ed ai relativi ticket;
   è stato recentemente reso noto che presso il Careggi di Firenze è stata eseguita una fecondazione eterologa con gameti importati da una banca estera, presumibilmente acquistati;
   da fonti di stampa sembrerebbe che la regione Toscana, che per prima ha approvato una delibera che rendeva praticabile la fecondazione eterologa e che pure ha aderito, successivamente, al comune documento delle regioni, abbia recentemente modificato la propria delibera rendendo addirittura inaccessibile, nelle strutture pubbliche, la fecondazione eterologa alle donne con età superiore ai 43 anni, anche a pagamento;
   circa il 70 per cento delle richieste di eterologa viene da donne con un'età superiore ai 43 anni e questa decisione della Toscana indirizzerebbe inevitabilmente le donne di questa regione verso cliniche private, nonostante la sentenza della Corte costituzionale abbia chiaramente stigmatizzato le discriminazioni economiche a carico delle coppie che dovevano rivolgersi a cliniche straniere, a pagamento, quando vigeva il divieto di eterologa nel nostro Paese;
   amministratori e presidenti di diverse regioni nei mesi scorsi hanno pubblicamente dichiarato accessibile in tempi brevi e a tutti l'eterologa nelle strutture pubbliche da loro stessi amministrate, lasciando pensare di essere in grado di fornire tale servizio, quando invece ancora sembrano lontane dall'esserlo;
   questa situazione, sempre da notizie di stampa, sembra aver portato alla formazione di lunghe liste di attesa che, nel caso della Toscana, dovranno essere di nuovo ampiamente modificate e che, in generale, non riescono neppure a garantire e quantificare concretamente i tempi di attesa delle coppie –:
   quali iniziative intenda avviare il Ministro interrogato per monitorare la situazione che si è venuta a creare riguardo all'applicazione della sentenza n. 162 del 2014 della Corte costituzionale, informando al tempo stesso i cittadini del reale stato dei fatti. (3-01120)

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

procreazione artificiale

societa' di servizi

servizio sanitario nazionale