ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA ORALE 3/01116

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 317 del 24/10/2014
Ex numero atto
Precedente numero assegnato: 4/06331
Abbinamenti
Atto 3/00867 abbinato in data 27/10/2014
Firmatari
Primo firmatario: GIGLI GIAN LUIGI
Gruppo: PER L'ITALIA
Data firma: 24/10/2014
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
SBERNA MARIO PER L'ITALIA 24/10/2014


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELL'INTERNO
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELL'INTERNO delegato in data 24/10/2014
Stato iter:
27/10/2014
Partecipanti allo svolgimento/discussione
RISPOSTA GOVERNO 27/10/2014
Resoconto BOCCI GIANPIERO SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (INTERNO)
 
REPLICA 27/10/2014
Resoconto GIGLI GIAN LUIGI PER L'ITALIA
Fasi iter:

DISCUSSIONE CONGIUNTA IL 27/10/2014

DISCUSSIONE IL 27/10/2014

SVOLTO IL 27/10/2014

CONCLUSO IL 27/10/2014

Atto Camera

Interrogazione a risposta orale 3-01116
presentato da
GIGLI Gian Luigi
testo presentato
Venerdì 24 ottobre 2014
modificato
Lunedì 27 ottobre 2014, seduta n. 318

   GIGLI e SBERNA. — Al Ministro dell'interno. – Per sapere – premesso che:
   molti cittadini hanno partecipato, in data 5 ottobre 2014, ad una veglia silenziosa e non-violenta, organizzata dal movimento «Sentinelle in piedi», manifestando con semplicità nelle piazze d'Italia, appunto restando in piedi silenziosamente e leggendo un libro, per affermare la legittima opinione che «il matrimonio è soltanto tra un uomo e una donna, che un bambino ha diritto di avere una mamma e un papà, che una famiglia ha il diritto di educare liberamente i propri figli»;
   non sono, però, mancate le contestazioni da parte di chi non condivide tali posizioni, tanto che mentre si svolgeva l'iniziativa sono state organizzate contro iniziative anche violente nei confronti di tale libera manifestazione del pensiero, costituzionalmente tutelata;
   nella città di Pisa il numero di contestatori è arrivato, secondo gli organizzatori della manifestazione, a circa duecento persone, le quali hanno preso ad occupare lo spazio legittimamente occupato dai manifestanti, arrivando ad offendere individualmente le persone;
   alcune «Sentinelle in piedi» sono state circondate da gruppetti di facinorosi, divenendo oggetto di gravi ingiurie;
   nessuna Sentinella risponde alle pur pesanti provocazioni e le forze dell'ordine non sono intervenute a loro difesa;
   l'intera area destinata alla legittima manifestazione è occupata dai contestatori che intonano canti dal contenuto osceno: si racconta che alcuni bambini presenti alla veglia siano scoppiati in lacrime e una donna incinta sia stata strattonata, mentre si è assistito all'esposizione di cartelli blasfemi;
   in seguito all'intervento della digos, gli organizzatori hanno deciso di interrompere la veglia scortati dalla polizia;
   si fa presente come gli organizzatori della veglia delle «Sentinelle in piedi» di Pisa abbiano consegnato in data 2 ottobre 2014 al responsabile dell'ordine pubblico della questura di Pisa una richiesta scritta di presenza adeguata delle forze dell'ordine, motivata da voci insistenti circolanti in città su contestazioni organizzate contro le «Sentinelle in piedi»;
   la mattina del 5 ottobre 2014, a poche ore dall'inizio della veglia, è stata notificata via e-mail alla questura di Pisa una minaccia esplicita verso la veglia delle «Sentinelle in piedi» pervenuta sul profilo Facebook «Sentinelle in piedi Pisa»;
   nella città di Genova un folto numero di persone dei centri sociali e dell'Arcigay ha pesantemente e continuamente disturbato il regolare svolgersi della veglia, nonostante l'esemplare esempio di non-violenza offerto dalle «Sentinelle in piedi», le quali in nessun modo hanno reagito alle provocazioni;
   mentre le «Sentinelle in piedi» vegliavano leggendo un libro in silenzio, molti giovani si inserivano tra le fila, disturbando la lettura, anche con cani, insultando e deridendo i veglianti, mimando scene erotiche e creando capannelli;
   un fumogeno, poi spostato dalle forze dell'ordine, è stato lanciato contro il bastone di una persona invalida che partecipava alla veglia;
   una parte dell'area coperta dalle «Sentinelle in piedi» è stata completamente invasa dai contromanifestanti: anche in quella zona, sebbene attorniati, i partecipanti sono rimasti impassibili, senza rispondere alle provocazioni;
   vari adesivi Glbt sono stati applicati sullo striscione delle «Sentinelle in piedi», che, infine, è stato rotto dai provocatori;
   nella città di Torino le «Sentinelle in piedi» sono state oggetto di insulti pesantissimi, derisi, invitati a suicidarsi, chiamati impropriamente fascisti, con toni erano di un'aggressività verbale davvero inaccettabile per un Paese civile, tanto che un bambino di 10 anni si è sentito male ed è stato allontanato;
   un altro ragazzo, dodicenne, è stato insultato con insistenza, ma è rimasto calmo al suo posto, anche se molto turbato dalla grande violenza subita;
   a Rovereto, una ventina di giovani anarchici a volto scoperto, prevalentemente vestiti di nero, si sono presentati un quarto d'ora prima dell'inizio della veglia delle «Sentinelle in piedi»: la portavoce del manipolo si è immediatamente rivolta con fare minaccioso ai referenti delle «Sentinelle in piedi» presenti sul posto, intimando loro di abbandonare la piazza;
   alla risposta pacata ma ferma delle «Sentinelle in piedi», che hanno ricordato loro di essere in possesso dell'autorizzazione di manifestare rilasciata dalla Questura, si è verificata un’escalation di violenza: dalle minacce verbali – l'appellativo «omofobi», ad esempio – si è infatti repentinamente passati all'aggressione fisica e al lancio di uova fresche e gavettoni d'acqua;
   uno degli aggressori ha eloquentemente mostrato al portavoce delle «Sentinelle in piedi», quale tacita minaccia, il calcio di una pistola, anche se non è dato sapere se fosse vera o finta;
   le «Sentinelle in piedi» non hanno potuto far altro che rifugiarsi all'interno di un locale – fortunatamente aperto – nei pressi della piazza dov'era prevista la veglia, da dove hanno proseguito nel tentativo d'instaurare un dialogo con i loro aggressori, allertando, però, nel contempo le forze dell'ordine;
   dopo circa una decina di minuti il drappello di anarchici ha abbandonato la piazza, rubando alle «Sentinelle in piedi» una borsa contenente del materiale;
   la polizia, arrivata sul posto ad aggressione conclusa, nonostante il preavviso delle «Sentinelle in piedi» circa la realizzazione della manifestazione, non ha potuto far altro che raccogliere le testimonianze degli organizzatori e dei passanti, sconcertati per l'aggressività manifestata dai contestatori;
   due persone sono state portate al pronto soccorso: un sacerdote, ripetutamente spintonato, e uno degli organizzatori della veglia, che ha ricevuto una testata sul setto nasale;
   il primo è stato dimesso dal pronto soccorso con una prognosi di due giorni, mentre il secondo ha riportato la rottura del setto nasale;
   nella città di Bologna, mentre le «Sentinelle in piedi» si stavano predisponendo per la veglia, è giunto in piazza un corteo formato da militanti di Rifondazione comunista e dei centri sociali, i quali hanno subito cercato di sfondare il cordone formato dagli uomini della polizia per proteggere le «Sentinelle in piedi»;
   la situazione è precipitata al punto che la polizia è stata costretta a caricare, mentre i contromanifestanti hanno cominciato a lanciare sui veglianti fumogeni e razzetti da stadio che hanno raggiunto alcune persone;
   seppure in un clima surreale, le «Sentinelle in piedi» si vedono costrette ad anticipare l'inizio della veglia, cosa che scatena una fitta pioggia di uova e bottiglie da parte degli antagonisti;
   molti legittimi manifestanti sono stati imbrattati: una bottiglia per pochissimo non ha colpito una bambina di sei anni, mentre una mamma che spingeva una carrozzina con un bambino di un anno è stata coperta di insulti e sputi;
   solo l'intervento della polizia ha permesso ai pacifici manifestanti di lasciare la piazza indenni;
   nella città di Napoli tutta la veglia è stata disturbata da lancio di uova e altri oggetti, insulti urlati al megafono, mentre i manifestanti dei gruppi Glbt hanno cercato più volte di rompere il cordone della polizia;
   ci sono stati spintoni e continue provocazioni da parte degli attivisti Glbt, i quali hanno urlato più volte al megafono che le «Sentinelle in piedi» non avevano alcun diritto di manifestare, a dispetto del chiaro dettato dell'articolo 21 della Costituzione, nonché dell'autorizzazione regolarmente concessa alla pacifica manifestazione;
   le forze dell'ordine hanno dovuto gestire la criticità maggiore al termine della veglia, quando la pressione degli attivisti Glbt per entrare a contatto con le «Sentinelle in piedi» si è fatta massima;
   nella città di Trieste, durante la veglia un gruppo di persone dei centri sociali e dell'Arcigay si è inserito tra le file dei legittimi manifestanti: alcune di queste persone si sono sedute letteralmente sui piedi di alcune «Sentinelle in piedi», altri hanno iniziato a ballare e cantare a pochi centimetri dalle «Sentinelle in piedi», che non hanno, però, mai risposto alle provocazioni ed hanno mantenuto la calma, continuando a manifestare legittimamente e pacificamente, leggendo in silenzio;
   ad Aosta si è sfiorata l'aggressione fisica delle «Sentinelle in piedi» da parte di un gruppo di attivisti dei sindacati, di Rifondazione comunista e di gruppi Glbt: la veglia è stata disturbata da insulti, mentre gli attivisti Glbt si sono avvicinati sempre più alle «Sentinelle in piedi»; uno dei legittimi manifestanti ha accusato un malore ed è stato soccorso;
   a Parma la veglia delle «Sentinelle in piedi» è stata disturbata dalle urla e degli insulti degli attivisti dei movimenti Glbt che hanno cercato di raggiungere le file delle «Sentinelle in piedi», ma fortunatamente sono stati bloccati dalle forze dell'ordine;
   infine, nella città di Milano la veglia silenziosa di 400 «Sentinelle in piedi» è stata disturbata da militanti Glbt, che con un megafono hanno urlato volgarità e oscenità di ogni tipo –:
   di fronte al ripetersi di questi gravi fatti di intolleranza portati avanti dai sostenitori dell'ideologia del gender, come intenda adoperarsi il Ministro interrogato per tutelare la libertà di manifestazione del pensiero. (3-01116)

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

diritti del bambino

aggressione fisica

violenza