ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA IMMEDIATA IN ASSEMBLEA 3/01105

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 314 del 21/10/2014
Firmatari
Primo firmatario: SORIAL GIRGIS GIORGIO
Gruppo: MOVIMENTO 5 STELLE
Data firma: 21/10/2014
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
BRUGNEROTTO MARCO MOVIMENTO 5 STELLE 21/10/2014
CARIELLO FRANCESCO MOVIMENTO 5 STELLE 21/10/2014
COLONNESE VEGA MOVIMENTO 5 STELLE 21/10/2014
CURRO' TOMMASO MOVIMENTO 5 STELLE 21/10/2014
D'INCA' FEDERICO MOVIMENTO 5 STELLE 21/10/2014
SARTI GIULIA MOVIMENTO 5 STELLE 22/10/2014
SIBILIA CARLO MOVIMENTO 5 STELLE 21/10/2014
LIUZZI MIRELLA MOVIMENTO 5 STELLE 21/10/2014
DE ROSA MASSIMO FELICE MOVIMENTO 5 STELLE 21/10/2014
BUSTO MIRKO MOVIMENTO 5 STELLE 21/10/2014
TERZONI PATRIZIA MOVIMENTO 5 STELLE 21/10/2014
DAGA FEDERICA MOVIMENTO 5 STELLE 21/10/2014
MANNINO CLAUDIA MOVIMENTO 5 STELLE 21/10/2014
SEGONI SAMUELE MOVIMENTO 5 STELLE 21/10/2014
ZOLEZZI ALBERTO MOVIMENTO 5 STELLE 21/10/2014
MICILLO SALVATORE MOVIMENTO 5 STELLE 21/10/2014
CASTELLI LAURA MOVIMENTO 5 STELLE 21/10/2014
CASO VINCENZO MOVIMENTO 5 STELLE 21/10/2014


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO PER GLI AFFARI REGIONALI E LE AUTONOMIE
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO PER GLI AFFARI REGIONALI E LE AUTONOMIE delegato in data 21/10/2014
Stato iter:
22/10/2014
Partecipanti allo svolgimento/discussione
ILLUSTRAZIONE 22/10/2014
Resoconto SIBILIA CARLO MOVIMENTO 5 STELLE
 
RISPOSTA GOVERNO 22/10/2014
Resoconto LANZETTA MARIA CARMELA MINISTRO SENZA PORTAFOGLIO - (AFFARI REGIONALI E AUTONOMIE)
 
REPLICA 22/10/2014
Resoconto LIUZZI MIRELLA MOVIMENTO 5 STELLE
Fasi iter:

APPOSIZIONE NUOVE FIRME IL 22/10/2014

DISCUSSIONE IL 22/10/2014

SVOLTO IL 22/10/2014

CONCLUSO IL 22/10/2014

Atto Camera

Interrogazione a risposta immediata in Assemblea 3-01105
presentato da
SORIAL Girgis Giorgio
testo presentato
Martedì 21 ottobre 2014
modificato
Mercoledì 22 ottobre 2014, seduta n. 315

   SORIAL, SIBILIA, LIUZZI, DE ROSA, BUSTO, TERZONI, DAGA, MANNINO, SEGONI, ZOLEZZI, MICILLO, CASTELLI, CASO, BRUGNEROTTO, CARIELLO, COLONNESE, CURRÒ, D'INCÀ e SARTI. — Al Ministro per gli affari regionali e le autonomie . — Per sapere – premesso che:
   le scelte di politica ambientale ed energetica del Governo Renzi sono sostanzialmente orientate alla centralizzazione delle decisioni in materia di gestione dei rifiuti e trivellazioni petrolifere a danno delle comunità locali, della salute dei cittadini e dell'ambiente;
   l'indirizzo del Governo in materia di gestione del ciclo dei rifiuti punta ad incrementare il ricorso ad impianti di incenerimento con recupero di energia, anche attraverso la creazione di una rete di termovalorizzatori, la loro equiparazione a «infrastrutture e insediamenti strategici di preminente interesse nazionale», nonché l'obbligo per le regioni di autorizzare la massima capacità degli impianti di incenerimento rifiuti esistenti, che significa che alcuni impianti potranno bruciare fino al 30 per cento in più di immondizia, proveniente anche da altre regioni;
   questo scenario trasformerebbe il nostro Paese in un vero e proprio mercato dei rifiuti, con diverse regioni – tra cui la Lombardia – che vedrebbero vanificare il proprio piano rifiuti per diventare il punto di conferimento dei rifiuti dalle regioni incapaci di gestire la produzione dei rifiuti all'interno del proprio ambito territoriale; a Brescia si prevede un incremento pari al 30 per cento, che porterebbe a oltre un milione di tonnellate annue di materiale bruciato, contro le attuali 800.000, mentre con la «libera circolazione», la spazzatura potrebbe giungere anche da Napoli e Roma con tempi accelerati;
   appare evidente, come confermato dalle preoccupazioni espresse dalle associazioni ambientaliste, che questa strategia rischia di comportare un consistente aumento delle emissioni in regioni, come Lombardia ed Emilia-Romagna, dove l'inquinamento atmosferico è già ben oltre i limiti. La pianura padana è stabilmente tra le cinque regioni più inquinate del pianeta: addirittura nel gennaio 2011 nelle città di Milano, Brescia, Verona, Padova, Treviso e Ferrara l'inquinamento è stato così consistente da produrre un fenomeno di «neve chimica», ovvero una particolare forma di pioggia di ghiaccio causata dalla presenza massiccia di percolato nell'aria;
   è ormai risaputo che politiche di gestione dei rifiuti incentrate sugli inceneritori e sulle discariche non fanno altro che aumentare l'inquinamento ambientale, in particolare quello atmosferico, con gravi, se non nefaste, conseguenze per la salute dei cittadini, sempre più esposti a fattori scatenanti neoplasie ed altre patologie ad esso riconducibili;
   nel 2011, in provincia di Brescia, i tumori infantili sono cresciuti dell'8 per cento rispetto al 2010; nel bresciano si registrano ogni anno 25/30 nuovi casi e ad aumentare sono, soprattutto, i carcinomi nel primo anno di età, dato che conferma il rapporto tra tumore e inquinamento ambientale; l'aria respirata, con le polveri sottili continuamente fuori norma, sta facendo crescere in modo esponenziale anche il numero di bambini che presentano malattie allergiche e respiratorie;
   a parere degli interroganti, un sistema moderno ed integrato non dovrebbe incentrarsi sullo smaltimento o sul recupero energetico dai rifiuti, ma basarsi sulla prevenzione e sulla riduzione a monte della quantità dei rifiuti, poi sul riutilizzo e, infine, qualora esso non sia possibile, contemplare operazioni di riciclo di materia. In tal senso la direttiva 2008/98/CE sui rifiuti prevede obiettivi di riciclo riferiti a specifiche frazioni merceologiche e non certo volumi di energia prodotti dai rifiuti; l'Italia, per superare le procedure di infrazione per mancata attuazione delle norme europee di settore, dovrebbe, quindi, implementare una politica di sviluppo della raccolta differenziata e riciclaggio;
   anche per quanto riguarda le trivellazioni petrolifere, il Governo intende svolgere il ruolo di decisore, attribuendo al Ministero dello sviluppo economico la competenza a rilasciare il titolo autorizzativo, ribaltando i principi della legge n. 239 del 2004, che, a garanzia della competenza concorrente con lo Stato in materia di energia, aveva assegnato alle regioni il ruolo di codecisori nel rilascio dei titoli abilitativi concessori e di ogni altra autorizzazione connessa;
   a parere degli interroganti, le royalty utilizzabili dalle regioni interessate dalle attività di estrazione non compenserebbero l'inevitabile quanto grave innalzamento dei livelli di inquinamento ambientale cui si andrebbe incontro a danno della salute dei cittadini, potendo, infatti, essere usate sforando il patto di stabilità solo per i proventi di 4 anni ed esclusivamente per l'aliquota derivante da eventuali maggiori produzioni. Tanto più che la direttiva 2009/28/CE prevede il potenziamento dell'uso dell'energia da fonti rinnovabili, con graduale abbandono dei combustibili fossili –:
   se il Ministro interrogato non ritenga che la linea tracciata dal Governo sia pericolosamente lesiva del principio di sussidiarietà e potenzialmente in contrasto con il titolo V della Costituzione in materia di competenze regionali, se non ritenga necessario l'avvio di un approfondito studio per la preventiva valutazione dei possibili danni ambientali e dei probabili danni alla salute umana, all'uopo coinvolgendo l'Istituto superiore per la protezione e ricerca ambientale e l'Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia, determinati da una politica ambientale che sembra aver cambiato decisamente verso, la cui priorità sembra essere passata dalla tutela di ambiente e salute alla salvaguardia degli interessi economici, e se non ritenga di valutare l'opportunità di procedere all'individuazione di una qualche forma di concertazione con le regioni e le comunità locali interessate dall'eventuale realizzazione di inceneritori o attività estrattiva.
(3-01105)

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

violazione del diritto comunitario

protezione dell'ambiente

incenerimento dei rifiuti