ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA IMMEDIATA IN ASSEMBLEA 3/01054

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 300 del 01/10/2014
Firmatari
Primo firmatario: NESCI DALILA
Gruppo: MOVIMENTO 5 STELLE
Data firma: 30/09/2014
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
LIUZZI MIRELLA MOVIMENTO 5 STELLE 30/09/2014


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELLO SVILUPPO ECONOMICO
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELLO SVILUPPO ECONOMICO delegato in data 30/09/2014
Stato iter:
01/10/2014
Partecipanti allo svolgimento/discussione
ILLUSTRAZIONE 01/10/2014
Resoconto NESCI DALILA MOVIMENTO 5 STELLE
 
RISPOSTA GOVERNO 01/10/2014
Resoconto GUIDI FEDERICA MINISTRO - (SVILUPPO ECONOMICO)
 
REPLICA 01/10/2014
Resoconto NESCI DALILA MOVIMENTO 5 STELLE
Fasi iter:

DISCUSSIONE IL 01/10/2014

SVOLTO IL 01/10/2014

CONCLUSO IL 01/10/2014

Atto Camera

Interrogazione a risposta orale 3-01054
presentato da
NESCI Dalila
testo di
Mercoledì 1 ottobre 2014, seduta n. 300

   NESCI e LIUZZI. — Al Ministro dello sviluppo economico . — Per sapere – premesso che:
   secondo quanto stabilito dal decreto legislativo 31 luglio 2005, n. 177, il servizio pubblico generale radiotelevisivo è affidato per concessione a una società per azioni che lo svolge sulla base di un contratto nazionale di servizio stipulato con il Ministero dello sviluppo economico, assolvendo a tutti i compiti di informazione e di diffusione specificati all'articolo 45;
   per l'adempimento dei compiti stabiliti nel contratto, «entro il mese di novembre di ciascun anno, il Ministro delle comunicazioni, con proprio decreto, stabilisce l'ammontare del canone di abbonamento in vigore dal 1o gennaio dell'anno successivo, in misura tale da consentire alla società concessionaria della fornitura del servizio di coprire i costi che prevedibilmente verranno sostenuti in tale anno per adempiere gli specifici obblighi di servizio pubblico generale radiotelevisivo affidati a tale società, come desumibili dall'ultimo bilancio trasmesso, prendendo anche in considerazione il tasso di inflazione programmato e le esigenze di sviluppo tecnologico delle imprese. La ripartizione del gettito del canone dovrà essere operata con riferimento anche all'articolazione territoriale delle reti nazionali per assicurarne l'autonomia economica» (articolo 47, comma 3);
   con il decreto-legge 24 aprile 2014, n. 66, convertito, con modificazioni, dalla legge 23 giugno 2014, n. 89, è stato disposto, all'articolo 21, che Rai spa «può procedere alla cessione sul mercato, secondo modalità trasparenti e non discriminatorie, di quote di Rai Way, garantendo la continuità del servizio erogato»;
   inoltre, il predetto articolo 21 prescrive che «le modalità di alienazione sono individuate con decreto del Presidente del consiglio dei ministri adottato su proposta del Ministro dell'economia e delle finanze d'intesa con il Ministro dello sviluppo economico»;
   inoltre, nel citato articolo – sul cui impianto più parti hanno manifestato forti dubbi di legittimità costituzionale, peraltro, secondo notizie stampa, con impugnative in fieri – è aggiunto che «le somme da riversare alla concessionaria del servizio pubblico radiotelevisivo, di cui all'articolo 27, comma 8, primo periodo, della legge 23 dicembre 1999, n. 488, sono ridotte, per l'anno 2014, di euro 150 milioni»;
   la riferita riduzione delle somme contrasta, oltretutto, con «un rilevante scostamento tra l'ammontare dei costi di servizio pubblico e le risorse pubbliche effettivamente destinate alla Rai, per un ammontare pari ad euro 1.348,9 milioni», questo dedotto formalmente dall'associazione Articolo 21, di cui il fondatore, Giuseppe Giulietti, è stato membro della Commissione parlamentare per l'indirizzo generale e la vigilanza dei servizi radiotelevisivi;
   secondo notizie di stampa, si starebbe cedendo una quota di Rai Way maggiore del necessario, per un importo di 400 milioni di euro, nonostante le perdite da recuperare siano per il Governo di 150 milioni di euro, ma senza che detta ultima cifra risulti da un'analisi dei conti aziendali resa nota al Parlamento;
   la predetta notizia della cessione di una quota oltre il necessario, qualora confermata, sarebbe di gravità assoluta, considerando che la maggioranza delle azioni di uno dei primi potenziali acquirenti, Ei Towers, è detenuta da Mediaset;
   in questo caso si profilerebbe ad avviso degli interroganti un palese e pernicioso conflitto d'interessi, poiché la rete di ponti di trasmissione del servizio pubblico, da cui passerebbero informazioni strategiche e di sicurezza nazionale di organismi dello Stato, andrebbe in mano al diretto concorrente privato –:
   quante siano con esattezza le quote in cessione, con quali obiettivi di utilità nazionale e con quali garanzie per l'effettiva prosecuzione del servizio e dell'uso pubblico dei ponti di trasmissione in argomento. (3-01054)

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

servizio pubblico

televisione

societa' di servizi