ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA IMMEDIATA IN ASSEMBLEA 3/00962

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 269 del 22/07/2014
Firmatari
Primo firmatario: TAGLIALATELA MARCELLO
Gruppo: FRATELLI D'ITALIA-ALLEANZA NAZIONALE
Data firma: 22/07/2014


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELLA DIFESA
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELLA DIFESA delegato in data 22/07/2014
Stato iter:
23/07/2014
Partecipanti allo svolgimento/discussione
ILLUSTRAZIONE 23/07/2014
Resoconto TAGLIALATELA MARCELLO FRATELLI D'ITALIA-ALLEANZA NAZIONALE
 
RISPOSTA GOVERNO 23/07/2014
Resoconto PINOTTI ROBERTA MINISTRO - (DIFESA)
 
REPLICA 23/07/2014
Resoconto TAGLIALATELA MARCELLO FRATELLI D'ITALIA-ALLEANZA NAZIONALE
Fasi iter:

DISCUSSIONE IL 23/07/2014

SVOLTO IL 23/07/2014

CONCLUSO IL 23/07/2014

Atto Camera

Interrogazione a risposta immediata in Assemblea 3-00962
presentato da
TAGLIALATELA Marcello
testo presentato
Martedì 22 luglio 2014
modificato
Mercoledì 23 luglio 2014, seduta n. 270

   TAGLIALATELA. — Al Ministro della difesa . — Per sapere – premesso che:
   il Comando Nato di Lago Patria, Allied joint force Command Naples (JFCNP), è composto da circa 740 militari provenienti da oltre quindici Paesi Nato, da 80 civili a status internazionale, da 96 civili a statuto locale responsabili per il supporto tecnico-logistico del Comando e da 50 dipendenti civili addetti alle attività di benessere e finanziati attraverso fondi extra-bilancio;
   nel 2010 la Nato ha approvato il concetto «Host Nation support (HNS) policy», in base al quale, entro il 2014, i Paesi che ospitano un comando militare sul proprio territorio avrebbero dovuto assumersi la responsabilità della gestione, della conduzione e della manutenzione delle infrastrutture e degli impianti delle basi Nato, con una suddivisione dei costi pari al 50 per cento per il Paese ospitante e 50 per cento per la NATO;
   per definire l'implementazione della sopra menzionata politica nell'arco degli ultimi due anni si sono svolte alcune riunioni tra il Comando supremo alleato (Shape) situato a Mons, in Belgio, e i rappresentanti dei diversi Paesi che ospitano i comandi militari che impiegano lavoratori locali impegnati nella gestione della manutenzione delle infrastrutture e degli impianti, ovvero Italia, Belgio, Germania, Olanda e Turchia;
   il Comando supremo alleato, su proposta di alcuni Paesi interessati, ha accettato l'ipotesi che le funzioni di conduzione e manutenzione delle infrastrutture, oggetto della HNS policy, possano essere svolte dal personale locale già impiegato dalla Nato, dividendone il costo al 50 per cento, come già previsto dal concetto HNS;
   tale ipotesi permetterebbe di evitare il licenziamento dei lavoratori locali impiegati dalla Nato per le funzioni di supporto;
   nel caso di Napoli, 62 dei 96 lavoratori locali svolgono funzioni legate alla conduzione e manutenzione delle infrastrutture, mentre i rimanenti 34 lavoratori svolgono altre attività non comprese nella HNS (magazzinaggio, auto rimessa, autisti ed altro), e, pertanto, almeno nell'immediato, non a rischio di licenziamento;
   per dare tempo ai singoli Paesi di rispondere alla proposta, la data prevista per l'implementazione della HNS policy è stata spostata dal 1o gennaio al 1o settembre 2014;
   tutti i Paesi, tranne l'Italia, hanno già formulato proposte di accordo che permetteranno ad un totale di 243 lavoratori belgi, tedeschi, olandesi e turchi di proseguire nel 2014 i propri incarichi con la suddivisione dei relativi costi fra il Paese ospitante e la Nato, in base agli accordi specifici;
   anche nel caso dell'Italia, sarebbe auspicabile, sulla scorta di valutazioni di natura economica, operativa e sociale, lasciare in servizio i citati lavoratori locali attualmente addetti alla manutenzione delle infrastrutture, presso JFC Naples, assumendo l'onere del 50 per cento delle relative spese;
   il Comando Nato di Napoli e il Comando supremo alleato hanno elaborato un business case da sottoporre al Ministro interrogato, nel quale si individua quale opzione preferita quella di lasciare in servizio i 62 dipendenti dividendone le spese e si elencano i vantaggi che ne deriverebbero sia alla Nato sia all'Italia;
   il business case, la cui adozione era stata sollecitata a più riprese da parte del Comandante supremo della Nato già dal luglio 2013, dovrebbe diventare un documento congiunto fra l'Italia e il Comando di Napoli e dovrebbe essere presentato al Comitato di bilancio Nato per l'approvazione;
   con l'attuazione della HNS policy, a partire dal 1o settembre 2014 l'Italia dovrà affrontare un costo di circa 30 milioni di euro, pari al 50 per cento del costo totale dei contratti di appalto, più parte del costo dei 62 lavoratori;
   mantenere in servizio tali lavoratori comporta alcuni significativi vantaggi per l'Italia, posto che sarebbe preservata l'esperienza professionale, sarebbe garantita l'operatività della base durante l'intera fase di passaggio, si risparmierebbero le spese per il trasferimento del personale che dovrebbe subentrare, nonché quelle relative agli oneri sociali in favore dei lavoratori che perderebbero il posto;
   il numero dei lavoratori locali della Nato di Napoli è già stato oggetto di drastiche riduzioni nel corso degli ultimi dieci anni, con una diminuzione programmata e concordata con le organizzazioni sindacali, e sempre attraverso accordi sindacali il Comando aveva proceduto alla riqualificazione dei lavoratori al momento del trasferimento nella nuova base di Lago Patria, tecnologicamente più avanzata –:
   quali siano gli orientamenti in merito al trattenimento in servizio del personale di cui in premessa e se non ritenga di agire nel senso di una rapida approvazione e attuazione del citato business case. (3-00962)

Classificazione EUROVOC:
GEO-POLITICO:

NAPOLI,NAPOLI - Prov,CAMPANIA

EUROVOC :

NATO

esperienza professionale

indennita' e spese

riconversione professionale

riqualificazione professionale

licenziamento

bilancio