ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA IMMEDIATA IN ASSEMBLEA 3/00928

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 259 del 08/07/2014
Firmatari
Primo firmatario: RICCIATTI LARA
Gruppo: SINISTRA ECOLOGIA LIBERTA'
Data firma: 08/07/2014


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DEI BENI E DELLE ATTIVITA' CULTURALI E DEL TURISMO
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DEI BENI E DELLE ATTIVITA' CULTURALI E DEL TURISMO delegato in data 08/07/2014
Stato iter:
09/07/2014
Partecipanti allo svolgimento/discussione
ILLUSTRAZIONE 09/07/2014
Resoconto RICCIATTI LARA SINISTRA ECOLOGIA LIBERTA'
 
RISPOSTA GOVERNO 09/07/2014
Resoconto FRANCESCHINI DARIO MINISTRO - (BENI, ATTIVITA' CULTURALI E TURISMO)
 
REPLICA 09/07/2014
Resoconto RICCIATTI LARA SINISTRA ECOLOGIA LIBERTA'
Fasi iter:

DISCUSSIONE IL 09/07/2014

SVOLTO IL 09/07/2014

CONCLUSO IL 09/07/2014

Atto Camera

Interrogazione a risposta immediata in Assemblea 3-00928
presentato da
RICCIATTI Lara
testo presentato
Martedì 8 luglio 2014
modificato
Mercoledì 9 luglio 2014, seduta n. 260

   RICCIATTI. — Al Ministro dei beni e delle attività culturali e del turismo . — Per sapere – premesso che:
   il decreto firmato il 20 giugno 2014 («Determinazione del compenso per la riproduzione privata di fonogrammi e di videogrammi ai sensi dell'articolo 71-septies della legge 22 aprile 1941, n. 633») dal Ministro interrogato dispone che siano versati tributi da chi distribuisce, nel nostro Paese, smartphone, tablet, pc, chiavette usb ed una miriade di altri analoghi dispositivi e supporti di registrazione;
   il quotidiano la Repubblica riporta come l'equo compenso – previsto dal 2003 – è dovuto ai detentori di diritto d'autore: si applica per i dispositivi che contengono una memoria, per coprire la possibilità degli utenti di fare una «copia privata». Il pagamento del compenso grava su supporti e apparecchi;
   le nuove tabelle sostituiscono quelle del 2009, con un ritardo di più di due anni, dato che la fonte delle regole italiane in materia è una direttiva europea (29/2001), che impone ogni tre anni l'aggiornamento dell'equo compenso. Con le nuove tariffe, è previsto un aumento dei costi. A lamentarsi sono state le associazioni di imprese digitali, che hanno spiegato come le nuove tabelle provocheranno un aumento di 2,5 volte del gettito del 2013, gestito dalla Siae, la Società italiana autori editori. Un incremento che «non riflette le evoluzioni delle tecnologie», hanno denunciato, sottolineando come il rischio sia quello di disincentivare la diffusione nel nostro Paese delle nuove tecnologie;
   in base alle stime, è stato calcolato come il gettito totale sarà di 157 milioni di euro, con «un aumento del 150 per cento rispetto al 2013», come ha dichiarato il presidente di Confindustria digitale, Elio Catania;
   la disciplina europea stabilisce che l'equo compenso debbano pagarlo i consumatori sul presupposto che utilizzino taluni supporti e dispositivi per fare una «copia privata» di opere musicali o cinematografiche regolarmente acquistate e ammettendo – in via eccezionale e esclusivamente per una questione di praticità di prelievo – che le regole nazionali possano prevedere un obbligo di versamento del compenso da parte dei produttori e distributori che sono, evidentemente, di meno e più facilmente identificabili;
   tra i dispositivi più colpiti ci saranno smartphone, tablet ed hard disk. Se in passato si pagava soltanto 90 centesimi di equo compenso sui primi e nulla sui secondi, adesso i costi saranno di 3, 4, 4,90 e 5,20 euro (in base alla memoria). Sugli hard disk gli aumenti arriveranno fino a trenta euro, quasi il 30 per cento del costo prima del decreto;
   acquistare un dispositivo digitale in un altro Paese d'Europa, magari utilizzando uno store on line, costerà meno dell'acquisto in Italia;
   il Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo aveva assicurato che le nuove tariffe non si sarebbero tradotte in aumenti per il consumatore finale, ma secondo Altroconsumo non c’è alcuna garanzia che questo avvenga. Anzi, in vista ci sono ricorsi al tribunale amministrativo regionale –:
   se il Ministro interrogato non ritenga di assumere iniziative volte a riconsiderare tutta la normativa sull'equo compenso per copia privata, a partire dalle tariffe già esistenti in Europa, invece di scaricare su produttori e consumatori in maniera indiscriminata quella che si può considerare una vera e propria tassa. (3-00928)

Classificazione EUROVOC:
SIGLA O DENOMINAZIONE:

L 1941 0633

EUROVOC :

fiscalita'

direttiva comunitaria

supporto di registrazione

consumatore

aumento dei prezzi