ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA IMMEDIATA IN ASSEMBLEA 3/00826

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 227 del 13/05/2014
Firmatari
Primo firmatario: GIGLI GIAN LUIGI
Gruppo: PER L'ITALIA
Data firma: 13/05/2014
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
BINETTI PAOLA PER L'ITALIA 13/05/2014


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELLA SALUTE
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELLA SALUTE delegato in data 13/05/2014
Stato iter:
14/05/2014
Partecipanti allo svolgimento/discussione
ILLUSTRAZIONE 14/05/2014
Resoconto GIGLI GIAN LUIGI PER L'ITALIA
 
RISPOSTA GOVERNO 14/05/2014
Resoconto LORENZIN BEATRICE MINISTRO - (SALUTE)
 
REPLICA 14/05/2014
Resoconto GIGLI GIAN LUIGI PER L'ITALIA
Fasi iter:

DISCUSSIONE IL 14/05/2014

SVOLTO IL 14/05/2014

CONCLUSO IL 14/05/2014

Atto Camera

Interrogazione a risposta immediata in Assemblea 3-00826
presentato da
GIGLI Gian Luigi
testo presentato
Martedì 13 maggio 2014
modificato
Mercoledì 14 maggio 2014, seduta n. 228

   GIGLI e BINETTI. — Al Ministro della salute . — Per sapere – premesso che:
   l'articolo 2 della Costituzione della Repubblica italiana «riconosce e garantisce i diritti inviolabili dell'uomo» e richiede l'adempimento dei doveri inderogabili di solidarietà politica, economica e sociale;
   all'articolo 1 della legge n. 194 del 1978 si afferma che lo Stato garantisce il diritto alla procreazione cosciente e responsabile, riconosce il valore sociale della maternità e tutela la vita umana dal suo inizio, mentre l'interruzione volontaria della gravidanza non è mezzo per il controllo delle nascite;
   la norma dispone, altresì, che lo Stato, le regioni e gli enti locali, nell'ambito delle proprie funzioni e competenze, promuovino e sviluppino i servizi socio-sanitari, nonché altre iniziative necessarie per evitare che l'aborto sia usato ai fini della limitazione delle nascite;
   i consultori familiari sono tenuti, ai sensi dell'articolo 2 della stessa legge, a informare la donna in stato di gravidanza sui diritti a lei spettanti in base alla legislazione statale e regionale e sui servizi sociali, sanitari e assistenziali concretamente offerti dalle strutture operanti nel territorio, oltre che sulle modalità idonee a ottenere il rispetto delle norme della legislazione sul lavoro a tutela della gestante;
   gli stessi consultori debbono anche contribuire a far superare le cause che potrebbero indurre la donna all'interruzione della gravidanza e possono avvalersi, per attuare i fini previsti dalla legge, della collaborazione di associazioni del volontariato, che possono anche aiutare la maternità difficile dopo la nascita;
   ai sensi dell'articolo 5 della stessa legge, il consultorio e le strutture socio-sanitarie hanno il compito in ogni caso, e specialmente quando la richiesta di interruzione della gravidanza sia motivata dall'incidenza delle condizioni economiche, o sociali, o familiari sulla salute della gestante, di esaminare con la donna le possibili soluzioni dei problemi proposti, di aiutarla a rimuovere le cause che la porterebbero all'interruzione della gravidanza, di metterla in grado di far valere i suoi diritti di lavoratrice e di madre, di promuovere ogni opportuno intervento atto a sostenere la donna, offrendole tutti gli aiuti necessari sia durante la gravidanza sia dopo il parto;
   per l'adempimento dei compiti ulteriori assegnati dalla legge n. 194 del 1978 ai consultori familiari è stata prevista l'assegnazione di specifiche risorse finanziarie;
   dall'esame delle annuali relazioni al Parlamento del Ministro della salute sullo stato di attuazione della legge n. 194 del 1978 non risultano dati riguardanti le attività sopra descritte previste dagli articoli 2, 3 e 5 e finanziate a norma dell'articolo 4;
   in data 29 maggio 2013, in risposta ad un'interrogazione dei deputati Gigli e Binetti, il Sottosegretario pro tempore Paolo Fadda dichiarava che i dati richiesti dagli interroganti sugli interventi di prevenzione dell'aborto non sono in possesso del Ministero della salute, anche per oggettive carenze dei flussi informativi;
   lo stesso Sottosegretario comunicava contestualmente l'impegno del Ministero della salute ad avviare presso le regioni un'adeguata iniziativa, anche con formale lettera, non solo per sensibilizzare le strutture sanitarie con particolare riguardo al mondo del volontariato per promuovere e sostenere importanti canali di collaborazione e supporto tra i consultori e le associazioni di volontariato, ma soprattutto per richiedere una specifica dei dati con maggiore livello di dettaglio in relazione ai singoli quesiti posti;
   più recentemente la XII Commissione permanente della Camera dei deputati, in riferimento alla relazione del Ministro della salute sullo stato di attuazione della legge n. 194 del 1978, ha approvato, in data 6 marzo 2014, una risoluzione nella quale, dopo aver confermato la necessità di una maggiore valutazione dei consultori familiari quali servizi primari di prevenzione del fenomeno abortivo, ha impegnato il Governo «a dare piena attuazione agli articoli 2 e 5 della legge n. 194 del 1978» per favorire la tutela sociale della maternità –:
   se, a seguito dell'impegno assunto dal Sottosegretario pro tempore Fadda e richiamato in premessa, sia stata predisposta l'implementazione di una scheda di raccolta dati sull'attuazione della legge n. 194 del 1978, tale da prevedere da parte delle regioni la comunicazione dei dati utili a calcolare il numero delle gestanti per le quali siano stati attivati i colloqui previsti dalla legge, a esaminare le cause che inducono all'interruzione volontaria della gravidanza, per tentarne la rimozione, a conoscere il numero delle gestanti per cui siano stati disposti interventi personalizzati a sostegno della maternità, a quantificare il numero di aborti evitati e l'ammontare degli impegni finanziari assunti a tale scopo, nonché a riferire il numero e la tipologia delle collaborazioni attivate con le associazioni di volontariato che hanno come finalità statutaria l'aiuto alle gestanti in difficoltà. (3-00826)

Classificazione EUROVOC:
SIGLA O DENOMINAZIONE:

L 1978 0194

EUROVOC :

aborto

diritto del lavoro

controllo delle nascite

assistenza sociale

politica demografica

volontariato

maternita'