Legislatura: 17Seduta di annuncio: 212 del 15/04/2014
Primo firmatario: GUIDESI GUIDO
Gruppo: LEGA NORD E AUTONOMIE
Data firma: 15/04/2014
Elenco dei co-firmatari dell'atto Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma GIORGETTI GIANCARLO LEGA NORD E AUTONOMIE 15/04/2014 ALLASIA STEFANO LEGA NORD E AUTONOMIE 15/04/2014 ATTAGUILE ANGELO LEGA NORD E AUTONOMIE 15/04/2014 BORGHESI STEFANO LEGA NORD E AUTONOMIE 15/04/2014 BOSSI UMBERTO LEGA NORD E AUTONOMIE 15/04/2014 BRAGANTINI MATTEO LEGA NORD E AUTONOMIE 15/04/2014 BUONANNO GIANLUCA LEGA NORD E AUTONOMIE 15/04/2014 BUSIN FILIPPO LEGA NORD E AUTONOMIE 15/04/2014 CAON ROBERTO LEGA NORD E AUTONOMIE 15/04/2014 CAPARINI DAVIDE LEGA NORD E AUTONOMIE 15/04/2014 FEDRIGA MASSIMILIANO LEGA NORD E AUTONOMIE 15/04/2014 GRIMOLDI PAOLO LEGA NORD E AUTONOMIE 15/04/2014 INVERNIZZI CRISTIAN LEGA NORD E AUTONOMIE 15/04/2014 MARCOLIN MARCO LEGA NORD E AUTONOMIE 15/04/2014 MOLTENI NICOLA LEGA NORD E AUTONOMIE 15/04/2014 PINI GIANLUCA LEGA NORD E AUTONOMIE 15/04/2014 PRATAVIERA EMANUELE LEGA NORD E AUTONOMIE 15/04/2014 RONDINI MARCO LEGA NORD E AUTONOMIE 15/04/2014
Ministero destinatario:
- MINISTERO DELL'AMBIENTE E DELLA TUTELA DEL TERRITORIO E DEL MARE
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELL'AMBIENTE E DELLA TUTELA DEL TERRITORIO E DEL MARE delegato in data 15/04/2014
Partecipanti allo svolgimento/discussione ILLUSTRAZIONE 16/04/2014 Resoconto GUIDESI GUIDO LEGA NORD E AUTONOMIE RISPOSTA GOVERNO 16/04/2014 Resoconto GALLETTI GIAN LUCA MINISTRO - (AMBIENTE E TUTELA DEL TERRITORIO E DEL MARE) REPLICA 16/04/2014 Resoconto GUIDESI GUIDO LEGA NORD E AUTONOMIE
DISCUSSIONE IL 16/04/2014
SVOLTO IL 16/04/2014
CONCLUSO IL 16/04/2014
GUIDESI, GIANCARLO GIORGETTI, ALLASIA, ATTAGUILE, BORGHESI, BOSSI, MATTEO BRAGANTINI, BUONANNO, BUSIN, CAON, CAPARINI, FEDRIGA, GRIMOLDI, INVERNIZZI, MARCOLIN, MOLTENI, GIANLUCA PINI, PRATAVIERA e RONDINI. —
Al Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare
. — Per sapere – premesso che:
venerdì 11 aprile, sulla rivista scientifica specializzata Science, è apparso un articolo a firma di Edwin Cartlidge, noto giornalista scientifico, che mette in evidenza i risultati della relazione della commissione Ichese, incaricata dal presidente della regione Emilia Romagna, alla fine del 2012, di valutare i possibili collegamenti tra la produzione di idrocarburi e i terremoti del 20 e 29 maggio 2012;
secondo tale commissione, composta da geologi italiani ed esteri, i «terremoti mortali che hanno colpito il Nord Italia nel 2012 potrebbero essere stati scatenati dall'estrazione di petrolio in un giacimento locale»;
l'articolo spiega che le «fonti che hanno esaminato lo studio sostengono che esso sia stato presentato al governo regionale dell'Emilia-Romagna almeno un mese fa», ma che «i politici, sia a livello regionale che nazionale, si sono subito irritati in merito ai possibili effetti e ne hanno ritardato la sua uscita»;
la commissione Ichese, secondo le notizie sui siti internet, è formata da due geologi italiani e tre stranieri, incluso il presidente, Peter Styles, della Keele University (Gran Bretagna) e Franco Terlizzese, ingegnere presso il Ministero dello sviluppo economico;
dalla relazione, datata febbraio 2014, vengono escluse cause legate al deposito gas di Rivara, visto che le trivellazioni per il deposito dovevano ancora iniziare quando i terremoti si verificarono, e indicano un altro sito, il giacimento di Cavone in zona Mirandola, per il quale non potrebbe essere escluso che le attività nel giacimento abbiano avviato il terremoto del 20 maggio 2012, il cui epicentro era circa a 20 chilometri di distanza, anche in relazione all'incremento delle attività estrattive nel pozzo di Cavone a partire dall'aprile 2011;
secondo quanto riportato dall'articolo, i cambi di pressione dentro la crosta terrestre, risultanti sia dall'asportazione di idrocarburi che dall'iniezione di fluidi per incrementare il flusso, quasi certamente «non sarebbero stati sufficienti da soli per indurre un grande terremoto», ma «è possibile che la faglia coinvolta nelle scosse del 20 maggio 2012 fosse vicina al punto di rottura e che le modifiche nella crosta indotte dall'uomo, pur estremamente piccole, siano state sufficienti a scatenare il terremoto». Secondo Science, poi, il primo sisma avrebbe scatenato il secondo;
gli esperti dicono che «questo collegamento dovrebbe essere ora confermato da un esempio fisico con le dinamiche del fluido nel bacino idrico e nelle rocce circostanti»;
tuttavia, altri geologi esperti escludono una connessione tra la produzione di greggio e il sisma del 20 maggio 2012. Ciò sulla base dell'assenza di piccoli terremoti indotti direttamente dalla produzione di petrolio, la significativa distanza tra il pozzo e l'epicentro e la modesta produzione dell'impianto, di circa 500 barili al giorno;
ad esempio, fenomeni simili in alcune zone del Texas e dell'Oklahoma, dove le trivellazioni sono ben più numerose e profonde, hanno generato scosse deboli non paragonabili a quelle naturali;
nonostante ciò l'articolo ricorda che «tre scosse con magnitudo tra 4,5 e 5 a Denver nel 1967 sono state attribuite a sostanze chimiche pompate in un pozzo profondo», anche se «l'iniezione si era fermata più di un anno prima ed era stata fatta a più di 10 chilometri dall'epicentro dei sismi»;
le notizie sopra esposte hanno creato allarme e sospetti tra i cittadini, sul fatto che il terremoto potrebbe essere stato comunque accelerato dall'attività umana; tutti si chiedono se la faglia potesse essere stata vicina al punto di rottura e se l'attività estrattiva del petrolio potesse aver funzionato da innesco per l'evento sismico;
ciò anche in considerazione del silenzio tenuto dalla regione Emilia-Romagna e dalle istituzioni nei due mesi in cui hanno avuto a disposizione il documento;
da siti internet si apprende che è stato costituito presso il Ministero dello sviluppo economico, in stretta relazione con la regione, un gruppo di lavoro composto da tecnici del Ministero, del dipartimento della protezione civile e da altri esperti, che sta lavorando per la definizione di linee guida che consentiranno di raccogliere i dati per dare le risposte necessarie. Sembra che si tratti di un'attività di indagine che si colloca ai livelli più avanzati di ricerca del mondo. Il protocollo delle linee guida, che sembrerebbe in fase avanzata di preparazione, dovrebbe essere presentato in tempi rapidi insieme alla pubblicazione integrale del rapporto Ichese;
il Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare, pur non avendo competenze specifiche nelle valutazioni ambientali delle attività estrattive a terra, ha comunque competenze per le valutazioni ambientali delle attività estrattive a mare e per la realizzazione di depositi di gas nei giacimenti esauriti a terra e a mare, ove comunque si verificano cambi di pressione dovuti alle attività di continua immissione ed estrazione del gas;
una simile eventualità di correlazione tra i terremoti e le alterazioni delle pressioni nei giacimenti, dovute ad attività antropiche, dovrebbe comunque essere trattata secondo il principio della precauzione, anche prevedendo appositi monitoraggi per controllare la microsismicità nelle aree interessate da attività estrattive o da futuri depositi di gas –:
se il Ministro interrogato si sia attivato o intenda attivarsi, secondo il principio della precauzione, per contribuire alle ricerche in corso in merito alle eventuali correlazioni tra i terremoti e le alterazioni delle pressioni nei giacimenti, dovute ad attività antropiche, anche allo scopo di tranquillizzare la popolazione e rendere trasparenti sia le eventuali responsabilità, sia le notizie sulle attività di ricerca in atto, ivi inclusa la versione integrale del rapporto Ichese. (3-00770)
EUROVOC :Emilia-Romagna
zona sinistrata
principio di precauzione
sisma
estrazione petrolifera