ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA IMMEDIATA IN ASSEMBLEA 3/00405

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 107 del 29/10/2013
Firmatari
Primo firmatario: RONDINI MARCO
Gruppo: LEGA NORD E AUTONOMIE
Data firma: 29/10/2013


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELLA SALUTE
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELLA SALUTE delegato in data 29/10/2013
Stato iter:
30/10/2013
Partecipanti allo svolgimento/discussione
ILLUSTRAZIONE 30/10/2013
Resoconto RONDINI MARCO LEGA NORD E AUTONOMIE
 
RISPOSTA GOVERNO 30/10/2013
Resoconto LORENZIN BEATRICE MINISTRO - (SALUTE)
 
REPLICA 30/10/2013
Resoconto RONDINI MARCO LEGA NORD E AUTONOMIE
Fasi iter:

DISCUSSIONE IL 30/10/2013

SVOLTO IL 30/10/2013

CONCLUSO IL 30/10/2013

Atto Camera

Interrogazione a risposta immediata in Assemblea 3-00405
presentato da
RONDINI Marco
testo presentato
Martedì 29 ottobre 2013
modificato
Mercoledì 30 ottobre 2013, seduta n. 108

   RONDINI. — Al Ministro della salute . — Per sapere – premesso che:
   sul presupposto dell'assenza di gravi effetti collaterali sui pazienti in cura presso gli Spedali civili di Brescia in base al trattamento a base di cellule staminali messo a punto dalla Stamina Foundation e al fine di accertare la validità della suddetta metodica, il Parlamento aveva approvato il decreto-legge 25 marzo 2013, n. 24, recante disposizioni urgenti in materia di sanità, successivamente convertito, con modificazioni, dalla legge 23 maggio 2013, n. 57. Detta normativa, infatti, disciplina, tra l'altro, l'impiego di medicinali per terapie avanzate preparati su base non ripetitiva e l'impiego terapeutico dei medicinali sottoposti a sperimentazione clinica. In particolare, con il comma 2 dell'articolo 2 si autorizzano le strutture pubbliche in cui sono stati avviati, anteriormente alla data di entrata in vigore del medesimo decreto-legge, trattamenti su singoli pazienti con medicinali per terapie avanzate a base di cellule staminali mesenchimali, a completare i trattamenti medesimi, sotto la responsabilità del medico prescrittore;
   il comma 2-bis, invece, prevede che il Ministero della salute, avvalendosi dell'Agenzia italiana del farmaco (Aifa) e del Centro nazionale trapianti (Cnt), promuova lo svolgimento di una sperimentazione clinica, coordinata dall'Istituto superiore di sanità, da completarsi entro 18 mesi a decorrere dal 1o luglio 2013, concernente l'impiego di medicinali per terapie avanzate a base di cellule staminali mesenchimali;
   il 10 ottobre 2013 il Ministro interrogato ha comunicato la decisione di non proseguire la sperimentazione del «metodo Stamina» a seguito del parere negativo emesso dal comitato scientifico istituito dal decreto ministeriale del 18 giugno 2013. Tale blocco nasce, a detta del Ministro interrogato, nella non garanzia della replicabilità e sicurezza del metodo e dal fatto che mancherebbero i presupposti di scientificità e sicurezza per avviare la sperimentazione clinica;
   invero il decreto ministeriale del 18 giugno 2013 in nessun modo ha attribuito al comitato scientifico il potere di operare siffatte valutazioni. In base al suddetto decreto ministeriale, infatti, i compiti del comitato scientifico erano limitati:
    a) all'identificazione delle patologie da includere nella sperimentazione;
    b) alla definizione dei protocolli clinici per ciascuna delle patologie sottoposte a sperimentazione;
    c) all'identificazione delle officine di produzione da coinvolgere nella sperimentazione tra quelle autorizzate dell'Agenzia italiana del farmaco a produrre prodotti per terapie cellulari e degli sperimentatori e delle strutture ospedaliere pubbliche e private nelle quali trattare i pazienti;
   è evidente, dunque, il palese contrasto con il decreto-legge 25 marzo 2013, n. 24, che ha già previsto un preciso iter di avvio e conclusione della sperimentazione stessa; infatti, se mediante una legge è stato possibile autorizzare la sperimentazione, ogni modifica al riguardo deve essere apportata con una legge successiva e non a seguito di un parere non vincolante e nemmeno supportato da alcuna norma di legge;
   sempre in base al decreto-legge 25 marzo 2013, n. 24, inoltre, erano stati stanziati 3 milioni di euro per la sperimentazione; ebbene, appare chiaro all'interrogante che il Ministro interrogato non può decidere unilateralmente una diversa destinazione, ma deve essere sempre il Parlamento a doversi pronunciare in proposito;
   ci si chiede, quindi, se non sia opportuno proseguire e concludere l’iter della sperimentazione del «metodo Stamina», nel pieno rispetto di quanto previsto espressamente dal comma 2-bis dell'articolo 2 del decreto-legge 25 marzo 2013, n. 24;
   non è, inoltre, chiaro, a parere dell'interrogante, su che basi sia stata scelta l'associazione Eurordis come rappresentativa di pazienti in cura o in lista d'attesa a Brescia, visto che nessuno di loro è iscritto a tale associazione; mentre è risaputo che sono certamente rappresentative dei pazienti associazioni quali il Movimento Vite Sospese, Viva la Vita Onlus, Sicilia Risvegli, Orsa, Niemann Pick ed altre;
   ci si chiede, altresì, se sia opportuno emettere un giudizio in astratto sull'efficacia della metodica Stamina senza aver mai valutato i pazienti che si sono sottoposti alle infusioni e se sia opportuno siffatto giudizio, alla luce del fatto che molti dei membri del comitato scientifico si erano espressi negativamente già precedentemente, dando prova di poca imparzialità;
   rimane invero il dato incontrovertibile che in nessun caso i pazienti sotto la cura con il «metodo Stamina» hanno avuto effetti collaterali, ma anzi molti di loro hanno riportato addirittura miglioramenti, benché affetti da malattie neurodegenerative;
   si ritiene, quindi, indispensabile garantire un'adeguata valutazione del quadro clinico dei pazienti in cura presso l'ospedale di Brescia, specie dopo le affermazioni rilasciate pubblicamente dal Ministro interrogato relative all'assenza di miglioramenti desumibile dalle cartelle cliniche dell'ospedale di Brescia, affermazioni peraltro sconfessate da una nota trasmissione televisiva –:
   ai fini di una valutazione corretta e completa del quadro clinico dei pazienti, se si ritenga opportuna l'acquisizione non solo delle cartelle cliniche in possesso degli Spedali Civili di Brescia, ma anche quelle raccolte da altri ospedali e specialisti che hanno avuto in cura i pazienti. (3-00405)
(29 ottobre 2013)

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