ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA IMMEDIATA IN ASSEMBLEA 3/00196

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 49 del 09/07/2013
Firmatari
Primo firmatario: PISICCHIO PINO
Gruppo: MISTO-CENTRO DEMOCRATICO
Data firma: 09/07/2013


Destinatari
Ministero destinatario:
  • PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI
Attuale delegato a rispondere: PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI delegato in data 09/07/2013
Stato iter:
10/07/2013
Partecipanti allo svolgimento/discussione
ILLUSTRAZIONE 10/07/2013
Resoconto PISICCHIO PINO MISTO-CENTRO DEMOCRATICO
 
RISPOSTA GOVERNO 10/07/2013
Resoconto LETTA ENRICO PRESIDENTE DEL CONSIGLIO - (PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI)
 
REPLICA 10/07/2013
Resoconto PISICCHIO PINO MISTO-CENTRO DEMOCRATICO
Fasi iter:

DISCUSSIONE IL 10/07/2013

SVOLTO IL 10/07/2013

CONCLUSO IL 10/07/2013

Atto Camera

Interrogazione a risposta immediata in Assemblea 3-00196
presentato da
PISICCHIO Pino
testo presentato
Martedì 9 luglio 2013
modificato
Mercoledì 10 luglio 2013, seduta n. 50

   PISICCHIO. — Al Presidente del Consiglio dei ministri. — Per sapere – premesso che:
   il nostro Paese rappresenta l'1 per cento della popolazione mondiale e detiene il 5,7 per cento del totale della ricchezza del pianeta. Da dati della Bundesbank si apprende che il patrimonio netto delle famiglie italiane risulta pari al triplo di quelle tedesche, rispettivamente 163.900 euro contro i 51.400 euro. Uno studio della Banca d'Italia riporta una graduatoria mondiale relativa alla ricchezza netta pro capite, nella quale il nostro Paese si colloca nei primi 20 posti su 200;
   il mercato nazionale dei beni di lusso, nel 2012, si attestava intorno ai 15 miliardi di euro, primo in Europa secondo dati Eurispes;
   alla fine del 2011 in Italia la ricchezza nazionale media era pari a otto volte il reddito disponibile lordo delle famiglie;
   il quadro che ne deriva è estremamente contraddittorio, indicando una palese macroscopica distorsione derivante da quel fenomeno grave rappresentato dall'evasione fiscale. Un fenomeno dai contorni indefiniti, variamente articolato nella distribuzione territoriale;
   i dati di Tax research UK parlano di un'evasione pari al 27 per cento sul prodotto interno lordo, mentre la Germania si attesta a quota 16 per cento e la Francia al 15 per cento;
   la verità è che non si hanno dati certi relativi alla dimensione di questo fenomeno, vero cancro del sistema produttivo italiano, causa dello squilibrio dei conti pubblici, dell'elevato costo del lavoro e del conseguente malessere che mina l'equilibrio della nostra società;
   la Confcommercio stima l'evasione fiscale in 154 miliardi di euro, mentre la Confindustria parla di 124,5 miliardi di euro;
   il fisco pesa per l'82 per cento su chi ha un impiego fisso e sui pensionati, con una pressione fiscale effettiva su queste categorie che ha toccato quota 53 per cento;
   nel rapporto sul coordinamento della finanza pubblica la Corte dei conti ha rilevato come negli anni la lotta all'evasione sia stata caratterizzata da andamenti ondivaghi e contraddittori, come nel caso degli elenchi clienti-fornitori telematici o nelle limitazioni al pagamento mediante utilizzo di denaro contante, sui quali le modifiche sono state continue, mentre il contrasto all'evasione dovrebbe essere caratterizzato da piena condivisione e continuità;
   il sistema fiscale italiano generato dalla riforma del 1971-1973 si basa su un controllo ex post. La strategia per combattere l'evasione si è basata su obblighi formali di tenuta delle scritture contabili, di presentazione delle dichiarazioni e sull'esecuzione di limitati controlli approfonditi;
   l'amministrazione è ormai dotata di strumenti avanzati per identificare gli evasori, dal sistema Serpico, sintesi di tutte le informazioni di interesse fiscale di ciascun contribuente, al «redditometro», metodo di accertamento sintetico del reddito che consente all'amministrazione finanziaria una determinazione indiretta del reddito complessivo del contribuente, basata sulla capacità di spesa del medesimo;
   il presidente della Corte dei conti, nell'audizione che si è svolta il 19 giugno 2013 presso le Commissioni bilancio e finanze della Camera dei deputati, ha sostenuto che gli strumenti informatici e telematici che ormai ben consentono di individuare gli evasori, dovrebbero essere utilizzati per prevenire l'evasione, riducendo le possibilità di comportamenti scorretti nella fase dell'adempimento. Tali strumenti dovrebbero gestire il contribuente, non lavoratore dipendente, nella fase dell'adempimento fiscale, durante la quale è costretto a ricorrere all'assistenza professionale offerta dal mercato, visto il deficit di ruolo del sistema informativo pubblico rispetto alla gestione del rapporto con il contribuente;
   un utile strumento che dovrebbe essere potenziato è quello del contrasto di interessi, ovvero della possibilità per i contribuenti di dedurre/detrarre le spese per far emergere buona parte della base imponibile oggi evasa –:
   quali siano gli intendimenti del Governo per affrontare la grave piaga dell'evasione e se non ritenga di dover intervenire, con iniziative normative anche a carattere di urgenza, al fine di evitare che il peso fiscale gravi sempre e solo sui cittadini dipendenti e pensionati. (3-00196)
(9 luglio 2013)

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC :

evasione fiscale

politica fiscale

prodotto interno lordo

base imponibile

contribuente

salariato

pensionato