ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA IMMEDIATA IN ASSEMBLEA 3/00170

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 44 del 02/07/2013
Firmatari
Primo firmatario: CAON ROBERTO
Gruppo: LEGA NORD E AUTONOMIE
Data firma: 02/07/2013
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
ALLASIA STEFANO LEGA NORD E AUTONOMIE 02/07/2013
ATTAGUILE ANGELO LEGA NORD E AUTONOMIE 02/07/2013
BORGHESI STEFANO LEGA NORD E AUTONOMIE 02/07/2013
BOSSI UMBERTO LEGA NORD E AUTONOMIE 02/07/2013
BRAGANTINI MATTEO LEGA NORD E AUTONOMIE 02/07/2013
BUONANNO GIANLUCA LEGA NORD E AUTONOMIE 02/07/2013
BUSIN FILIPPO LEGA NORD E AUTONOMIE 02/07/2013
CAPARINI DAVIDE LEGA NORD E AUTONOMIE 02/07/2013
FEDRIGA MASSIMILIANO LEGA NORD E AUTONOMIE 02/07/2013
GRIMOLDI PAOLO LEGA NORD E AUTONOMIE 02/07/2013
GUIDESI GUIDO LEGA NORD E AUTONOMIE 02/07/2013
INVERNIZZI CRISTIAN LEGA NORD E AUTONOMIE 02/07/2013
MARCOLIN MARCO LEGA NORD E AUTONOMIE 02/07/2013
MOLTENI NICOLA LEGA NORD E AUTONOMIE 02/07/2013
PINI GIANLUCA LEGA NORD E AUTONOMIE 02/07/2013
PRATAVIERA EMANUELE LEGA NORD E AUTONOMIE 02/07/2013
RONDINI MARCO LEGA NORD E AUTONOMIE 02/07/2013


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELLE POLITICHE AGRICOLE ALIMENTARI E FORESTALI
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELLE POLITICHE AGRICOLE ALIMENTARI E FORESTALI delegato in data 02/07/2013
Stato iter:
03/07/2013
Partecipanti allo svolgimento/discussione
ILLUSTRAZIONE 03/07/2013
Resoconto CAON ROBERTO LEGA NORD E AUTONOMIE
 
RISPOSTA GOVERNO 03/07/2013
Resoconto DE GIROLAMO NUNZIA MINISTRO - (POLITICHE AGRICOLE ALIMENTARI E FORESTALI)
 
REPLICA 03/07/2013
Resoconto CAON ROBERTO LEGA NORD E AUTONOMIE
Fasi iter:

DISCUSSIONE IL 03/07/2013

SVOLTO IL 03/07/2013

CONCLUSO IL 03/07/2013

Atto Camera

Interrogazione a risposta immediata in Assemblea 3-00170
presentato da
CAON Roberto
testo presentato
Martedì 2 luglio 2013
modificato
Mercoledì 3 luglio 2013, seduta n. 45

   CAON, ALLASIA, ATTAGUILE, BORGHESI, BOSSI, MATTEO BRAGANTINI, BUONANNO, BUSIN, CAPARINI, FEDRIGA, GRIMOLDI, GUIDESI, INVERNIZZI, MARCOLIN, MOLTENI, GIANLUCA PINI, PRATAVIERA e RONDINI. — Al Ministro delle politiche agricole alimentari e forestali. — Per sapere – premesso che:
   la Commissione europea il 12 ottobre 2011 ha presentato un pacchetto di proposte relative alla riforma della politica agricola comune per il periodo 2014-2020, allo scopo di rafforzare la competitività, la sostenibilità e il consolidamento dell'agricoltura su tutto il territorio dell'Unione europea, di tutelare l'ambiente e di favorire lo sviluppo delle zone rurali;
   dopo circa due anni si è concluso il 26 giugno 2013, con un accordo politico, il ciclo di negoziati sul futuro della politica agricola comune per i prossimi sette anni. L'accordo è sul piano strettamente politico, mentre spetterà al bilancio generale dell'Unione europea, per il 2014-2020, tradurre le misure in realtà. Il bilancio dell'Unione europea deve ancora essere definito, in mezzo ai tagli imposti della crisi economica;
   il Commissario all'agricoltura Dacian Ciolos si è dichiarato fiducioso sull'accordo politico, per una riforma della politica agricola comune più equa, più agguerrita contro le crisi, che va in aiuto ai giovani e comprende le aspettative dei cittadini europei;
   il Ministro interrogato si è detto soddisfatto sulla base di un'intesa fortemente migliorativa della posizione italiana e sul lavoro svolto dalla delegazione italiana, perché si è lavorato con l'obiettivo di far pesare il ruolo dell'Italia sul tavolo della riforma della politica agricola comune;
   a parere degli interroganti, invece, l'accordo raggiunto a Bruxelles sulla politica agricola comune 2014-2020 è del tutto insufficiente rispetto alle esigenze del mondo agricolo europeo ed è particolarmente penalizzante per quello italiano;
   si sa, purtroppo, con certezza che le stime sulle perdite medie complessive sull'agricoltura al Nord saranno attorno al 17 per cento;
   dal 1o luglio 2013 la Croazia entra ufficialmente a far parte dell'Unione europea, diventando il 28esimo Stato membro;
   gli interroganti si chiedono come si potrà, alla luce di questa nuova adesione, garantire lo stesso bilancio e, quindi, le stesse misure agli agricoltori dei 28 Stati membri. Nella migliore delle ipotesi il risultato del quadro finanziario pluriennale 2014/2020 sarà mantenuto e all'agricoltura verrà data la stessa quota di bilancio della precedente programmazione 2007/2013. Purtroppo ci si rende conto che non sarà come prima, perché non sarà più divisa per 15 Stati membri ma per 28;
   i finanziamenti che saranno a disposizione dell'agricoltura italiana ammontano a circa 48 miliardi di euro, inferiori ai 52 previsti dal Ministro interrogato nel corso della sua audizione alle Commissioni agricoltura di Camera e Senato. Fondi insufficienti per riuscire a rilanciare il settore primario, principale mezzo per contrastare la crisi economica in atto;
   il greening, ovvero il mantenimento di pascoli permanenti, la diversificazione delle colture e l'installazione di aree ecologiche, è una delle novità della politica agricola comune 2014-2020, che sembra imporrà la messa a riposo di una certa percentuale di terreni agricoli, aumentando così i costi per gli agricoltori;
   il riso, seppur inserito come greening by definition (cioè come inverdimento per definizione, quindi non dovranno sottostare al regime greening per avere il contributo), passerà, presumibilmente, da un contributo di 1.000 euro per ettaro a 350 euro per ettaro, quindi perderanno almeno i due terzi degli aiuti che ricevono oggi;
   l'Italia è contributore netto nei confronti dell'Europa e il Nord «regala», tra Roma e Bruxelles, almeno i tre quarti delle tasse e dei contributi che i cittadini del Nord versano;
   purtroppo, l'agricoltura del Nord andrà incontro ad una catastrofe. Gli effetti negativi che la nuova politica agricola comune avrà sul sistema delle imprese agrozootecniche del Nord del Paese farà perdere alla zootecnia più del 15 per cento dei contributi che percepisce oggi;
   presumibilmente ci si troverà di fronte alla chiusura di tutte quelle aziende agricole che vedranno ridursi drasticamente gli aiuti comunitari, che in questo periodo di profonda crisi sono una boccata d'ossigeno. Aziende che si vedranno ridotte anche del 40 per cento le contribuzioni comunitarie. Per un settore che vive anche di aiuto e sostegno pubblico non si tratta di una prospettiva rosea e beneaugurante;
   secondo gli interroganti, con l'accordo raggiunto a Bruxelles, si è di fronte nella sostanza ad una falsa riforma che non avrà ricadute positive sulla competitività e l'innovazione delle imprese agricole italiane ed europee, perdendo così una preziosa occasione per promuovere il ruolo dell'agricoltura in Europa. Piuttosto che un pessimo accordo meglio nessun accordo, meglio lasciare le cose come stanno –:
   quali saranno i vantaggi per gli agricoltori e gli allevatori italiani e se, invece, non si ritenga opportuno, alla luce di quanto evidenziato in premessa, rivedere la posizione dell'Italia, visto che l'accordo deve essere ancora ratificato formalmente dai Governi e dal Parlamento europeo, coinvolgendo il mondo delle organizzazioni delle imprese e delle cooperative agricole negli ambiti applicativi della riforma, delegati all'Italia ed agli altri Stati membri. (3-00170)

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC :

riforma della PAC

politica agricola comune

settore agricolo

protezione dell'ambiente

sostegno agricolo