ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA IMMEDIATA IN ASSEMBLEA 3/00053

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 15 del 14/05/2013
Firmatari
Primo firmatario: MOLTENI NICOLA
Gruppo: LEGA NORD E AUTONOMIE
Data firma: 14/05/2013


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO PER L'INTEGRAZIONE
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO PER L'INTEGRAZIONE delegato in data 14/05/2013
Stato iter:
15/05/2013
Partecipanti allo svolgimento/discussione
ILLUSTRAZIONE 15/05/2013
Resoconto MOLTENI NICOLA LEGA NORD E AUTONOMIE
 
RISPOSTA GOVERNO 15/05/2013
Resoconto KYENGE CECILE MINISTRO SENZA PORTAFOGLIO - (MINISTERO PER L'INTEGRAZIONE)
 
REPLICA 15/05/2013
Resoconto MOLTENI NICOLA LEGA NORD E AUTONOMIE
Fasi iter:

DISCUSSIONE IL 15/05/2013

SVOLTO IL 15/05/2013

CONCLUSO IL 15/05/2013

Atto Camera

Interrogazione a risposta immediata in Assemblea 3-00053
presentato da
MOLTENI Nicola
testo presentato
Martedì 14 maggio 2013
modificato
Mercoledì 15 maggio 2013, seduta n. 16

   MOLTENI. — Al Ministro per l'integrazione. — Per sapere – premesso che:
   sabato 11 maggio 2013 a Milano, zona Niguarda, si è verificato un gravissimo episodio: un extracomunitario ghanese, entrato clandestinamente e destinatario di un provvedimento di diniego della richiesta d'asilo da parte della commissione territoriale per la protezione internazionale, con precedenti penali e senza fissa dimora, ha aggredito per strada senza alcun motivo, armato prima di una spranga e poi di un piccone, degli ignari passanti, causando la morte di tre persone;
   ancora recentemente un immigrato senegalese irregolare, contro il quale era già stato emesso un provvedimento di espulsione ma non eseguito e con precedenti per furto, lesioni e rissa, è stato indagato per la brutale aggressione e uccisione di una ragazza di 19 anni avvenuta a Castagneto Carducci nella notte del 1o maggio 2013;
   dal mese di aprile 2013 sono ripresi, e si sono intensificati negli ultimi giorni, gli sbarchi di immigrati irregolari nel nostro Paese: sull'isola di Lampedusa solo il 12 maggio 2013 sono state intercettate imbarcazioni con a bordo circa 180 extracomunitari, di origine tunisina e algerina, pertanto non profughi ma clandestini;
   dal suo insediamento proprio nel mese di aprile 2013, il Ministro interrogato ha posto come priorità e indicato come iniziative del proprio dicastero l'abrogazione del reato di «clandestinità» e l'introduzione dello ius soli nell'ordinamento italiano;
   tali proposte inviano messaggi sbagliati nei Paesi da cui proviene l'immigrazione clandestina e soprattutto verso le organizzazioni che prosperano sul traffico degli immigrati, incoraggiandoli ad intensificare la tratta di esseri umani verso le coste italiane;
   l'immigrazione è un fenomeno che va regolamentato e gestito in maniera rigorosa e attenta, in quanto coinvolge interessi pubblici primari e fondamentali, quali, ad esempio, la sicurezza, la sanità pubblica e l'ordine pubblico, cui lo Stato non può rinunciare nell'assicurare la pacifica convivenza sociale (sentenze n. 148 del 2008, n. 206 del 2006 e n. 62 del 1994 della Corte costituzionale);
   una rigorosa legislazione interna scoraggia sicuramente i flussi migratori clandestini: dopo l'entrata in vigore delle disposizioni del «pacchetto sicurezza» (che ha introdotto, tra le altre cose, all'articolo 10-bis, il reato di immigrazione clandestina) nel 2009 gli sbarchi sono diminuiti, rispetto al 2008, di circa il 74 per cento, come testimoniavano i dati pubblicati sul sito del Ministero dell'interno, ora non più reperibili;
   il reato di immigrazione clandestina vige, ancora prima che in Italia, anche in altri Paesi europei, ad esempio Gran Bretagna, Francia e Germania, e la Corte costituzionale, con la sentenza n. 250 del 2010, ha respinto la questione di costituzionalità del reato di «clandestinità», definendolo del tutto legittimo;
   è necessaria anche una continua cooperazione internazionale con i Paesi di origine dei flussi migratori, al fine di accelerare tutte quelle pratiche burocratiche che spesso rendono difficoltoso il rimpatrio, in particolare l'identificazione, per la quale è necessaria la permanenza nei centri di identificazione ed espulsione;
   la cittadinanza non può essere imposta e non è lo strumento per agevolare l'integrazione, ma, al contrario, il provvedimento finale di un reale processo di inserimento del soggetto nella realtà sociale in cui vive;
   l'integrazione, mezzo per il raggiungimento della cittadinanza e non il suo contrario, presuppone necessariamente da parte dell'immigrato la ferma volontà non solo di rispettare le leggi vigenti, le regole, nonché le tradizioni del Paese ospitante, ma anche di farle e sentirle proprie, e va condotta attraverso un percorso ordinato e con strumenti quali l'accordo di integrazione e il permesso di soggiorno a punti, in vigore dal marzo 2012 e introdotti dall'allora Ministro dell'interno Roberto Maroni;
   a seguito, invece, dell'intensificarsi dei fenomeni immigratori, la situazione è diventata di difficile gestione, tanto che, come dimostrano i sempre più frequenti fatti di cronaca, l'integrazione non è così facilmente raggiungibile e si impone, invece, una seria riflessione sulle politiche da attuare in materia –:
   quali siano gli intendimenti del Ministro interrogato con riguardo alla proposta più volte annunciata di introdurre lo ius soli nell'ordinamento italiano e di modificare l'attuale legge sulla cittadinanza, di abrogare il reato di immigrazione clandestina, nonché di procedere alla chiusura dei centri di identificazione ed espulsione e se consideri ancora tali proposte, alla luce anche degli ultimi avvenimenti, priorità del proprio incarico. (3-00053)
(14 maggio 2013)

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC :

migrazione illegale

migrante

asilo politico

espulsione

revisione della legge

corrente migratoria

reato

traffico illecito