ATTO CAMERA

INTERPELLANZA URGENTE 2/01881

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 831 del 11/07/2017
Firmatari
Primo firmatario: ZOLEZZI ALBERTO
Gruppo: MOVIMENTO 5 STELLE
Data firma: 11/07/2017
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
VIGNAROLI STEFANO MOVIMENTO 5 STELLE 11/07/2017
DAGA FEDERICA MOVIMENTO 5 STELLE 11/07/2017
DE ROSA MASSIMO FELICE MOVIMENTO 5 STELLE 11/07/2017
BUSTO MIRKO MOVIMENTO 5 STELLE 11/07/2017
MICILLO SALVATORE MOVIMENTO 5 STELLE 11/07/2017
TERZONI PATRIZIA MOVIMENTO 5 STELLE 11/07/2017
AGOSTINELLI DONATELLA MOVIMENTO 5 STELLE 11/07/2017
ALBERTI FERDINANDO MOVIMENTO 5 STELLE 11/07/2017
BARONI MASSIMO ENRICO MOVIMENTO 5 STELLE 11/07/2017
BASILIO TATIANA MOVIMENTO 5 STELLE 11/07/2017
BATTELLI SERGIO MOVIMENTO 5 STELLE 11/07/2017
BENEDETTI SILVIA MOVIMENTO 5 STELLE 11/07/2017
BERNINI MASSIMILIANO MOVIMENTO 5 STELLE 11/07/2017
BERNINI PAOLO MOVIMENTO 5 STELLE 11/07/2017
BIANCHI NICOLA MOVIMENTO 5 STELLE 11/07/2017
BONAFEDE ALFONSO MOVIMENTO 5 STELLE 11/07/2017
BRESCIA GIUSEPPE MOVIMENTO 5 STELLE 11/07/2017
BRUGNEROTTO MARCO MOVIMENTO 5 STELLE 11/07/2017
BUSINAROLO FRANCESCA MOVIMENTO 5 STELLE 11/07/2017
CANCELLERI AZZURRA PIA MARIA MOVIMENTO 5 STELLE 11/07/2017
CARIELLO FRANCESCO MOVIMENTO 5 STELLE 11/07/2017
CARINELLI PAOLA MOVIMENTO 5 STELLE 11/07/2017
CASO VINCENZO MOVIMENTO 5 STELLE 11/07/2017
CASTELLI LAURA MOVIMENTO 5 STELLE 11/07/2017
CECCONI ANDREA MOVIMENTO 5 STELLE 11/07/2017
CHIMIENTI SILVIA MOVIMENTO 5 STELLE 11/07/2017
CIPRINI TIZIANA MOVIMENTO 5 STELLE 11/07/2017
COLLETTI ANDREA MOVIMENTO 5 STELLE 11/07/2017
COMINARDI CLAUDIO MOVIMENTO 5 STELLE 11/07/2017


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELL'AMBIENTE E DELLA TUTELA DEL TERRITORIO E DEL MARE
  • MINISTERO DELLA SALUTE
  • MINISTERO DELL'INTERNO
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELL'AMBIENTE E DELLA TUTELA DEL TERRITORIO E DEL MARE delegato in data 11/07/2017
Stato iter:
15/09/2017
Partecipanti allo svolgimento/discussione
ILLUSTRAZIONE 15/09/2017
Resoconto ZOLEZZI ALBERTO MOVIMENTO 5 STELLE
 
RISPOSTA GOVERNO 15/09/2017
Resoconto VELO SILVIA SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (AMBIENTE E TUTELA DEL TERRITORIO E DEL MARE)
 
REPLICA 15/09/2017
Resoconto ZOLEZZI ALBERTO MOVIMENTO 5 STELLE
Fasi iter:

DISCUSSIONE IL 15/09/2017

SVOLTO IL 15/09/2017

CONCLUSO IL 15/09/2017

Atto Camera

Interpellanza urgente 2-01881
presentato da
ZOLEZZI Alberto
testo presentato
Martedì 11 luglio 2017
modificato
Venerdì 15 settembre 2017, seduta n. 851

   I sottoscritti chiedono di interpellare il Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare, il Ministro della salute, il Ministro dell'interno, per sapere – premesso che:
   la legge che regolamenta lo smaltimento dei rifiuti radioattivi provenienti dalle lavorazioni industriali è il decreto legislativo n. 230 del 1995 che, all'articolo 157, regolamenta la sorveglianza radiometrica su materiali o prodotti semilavorati metallici in caso di attività di importazione, raccolta, deposito o che esercitano operazioni di fusione di rottami o altri materiali metallici di risulta a scopo industriale o commerciale, o di esercizio di attività di importazione di prodotti semilavorati metallici a scopo industriale o commerciale (obbligo di effettuare la sorveglianza radiometrica sui predetti materiali o prodotti, al fine di rilevare la presenza di livelli anomali di radioattività o di eventuali sorgenti dismesse, per garantire la protezione sanitaria dei lavoratori e della popolazione da eventi che possono comportare esposizioni alle radiazioni ionizzanti ed evitare la contaminazione dell'ambiente);
   per quanto riguarda le discariche di rifiuti il decreto ministeriale del 27 settembre 2010 sui criteri di ammissibilità dei rifiuti in discarica, modificato con decreto del 24 giugno 2015, non prevede obblighi di controllo radiometrico in fase di ingresso in discarica di rifiuti solidi urbani e speciali, pericolosi o meno;
   in Italia la normativa che regola la sicurezza nella gestione dei materiali e rifiuti radioattivi è la direttiva 2013/59/Euratom del Consiglio, del 5 dicembre 2013, che stabilisce norme fondamentali di sicurezza relative alla protezione contro i pericoli derivanti dall'esposizione alle radiazioni ionizzanti;
   nella direttiva si fa riferimento a stoccaggio e smaltimento di materiale radioattivo, ma non esiste un esplicito riferimento alla prevenzione di possibili abusi e illeciti o alla gestione di eventuali illeciti risalenti;
   in Italia esistono alcune realtà caratterizzate da inquinamento storico dove sono stati conferiti storicamente materiali e rifiuti anche transfrontalieri con tracciatura non precisa;
   esempi sono la discarica di rifiuti industriali definita «Collina dei veleni» nel sito di interesse nazionale di Mantova e l'Ilva di Taranto con l'annesso deposito di scorie radioattive a Statte;
   a Mantova, secondo la ricostruzione dell'ingegnere Paolo Rabitti, potrebbero essere finite perfino le diossine di Seveso, forse in parte combuste dentro lo storico inceneritore del polo chimico;
   la «collina dei veleni» ricade sotto la gestione della società Syndial, nata nel 2003 da Enichem, che è la società di Eni dedicata al risanamento ambientale. Nell'ambito delle attività industriali di Eni è possibile individuare la presenza di radionuclidi naturali per accrescimento di concentrazione dei radionuclidi naturali (Tenorm) legati a due processi industriali, la produzione di fertilizzanti con utilizzo della fosforite naturale e l'estrazione di idrocarburi per la presenza di radionuclidi naturali; rifiuti da tali attività non dovrebbero essere presenti nella collina per cui a norma di legge non vengono eseguiti dosaggi radiometrici, nel perimetro di 1.205 metri sottoposto recentemente a palancolatura per la necessità di procedere ad asportazione dei rifiuti in parte pericolosi;
   a Statte nel deposito dell'ex Cemerad sono contenuti oltre 8000 fusti contenenti materiale radioattivo. In parte provengono anche dall'Ilva di Taranto; in ripetute missioni della Commissione parlamentare d'inchiesta sulle attività illecite nel ciclo dei rifiuti è emersa l'ipotesi che i rifiuti radioattivi provenienti dall'Ilva dipendano dall’«evento Chernobyl», parole di Vera Corbelli (attuale commissario alle bonifiche);
   i «filtri da evento Chernobyl» sarebbero quelli dei camini in funzione durante il disastro di Chernobyl e il successivo fall out, che avrebbe determinato passaggio di alti volumi di aria contaminata nelle ciminiere, nonostante la zona di Taranto sia fra le meno contaminate a livello nazionale tale da spingere a osservare altri siti industriali a livello nazionale (acciaierie, centrali e a carbone), dato che non risulta agli interpellanti;
   presso l'Ilva la sorveglianza epidemiologica ha documentato un eccesso di patologie oncologiche potenzialmente correlabili a esposizione a radiazioni (carcinoma tiroideo, per esempio). Nella relazione al Parlamento del 25 luglio 2016 dei commissari dell'Ilva Carrubba, Gnudi e Laghi si legge infatti che fra i circa 15.000 lavoratori dell'officina di carpenteria (CAP), fra il 2005 e il 2014, si sono riscontrati 29 casi di carcinoma della tiroide, patologia riferibile a esposizione a radiazioni, con un'incidenza molto maggiore rispetto alla popolazione generale italiana e tarantina. Il tempo di latenza (10-30 anni) riporta appunto a esposizioni relative a metà anni ’80, anni ’90. Dopo il 2014 non risultano altri casi;
   presso l'Ilva avviene il controllo radiometrico in ingresso di materiali ferrosi o prima del conferimento di rifiuti metallici in discariche interne, a norma di legge;
   non vengono controllati da un punto di vista radiometrico i rifiuti in uscita dal perimetro aziendale, inviati per esempio in provincia di Mantova e a Melilli (Siracusa), discarica oggetto dell'inchiesta «Piramidi»;
   l'archivio cartaceo di Statte è in corso di analisi da parte della Commissione d'inchiesta, dopo il sequestro del materiale avvenuto nel dicembre 2016; risultano verosimili sottrazioni di materiale documentale nel periodo di giacenza presso la ex Cemerad a Statte –:
   se i Ministri interpellati intendano verificare la presenza di contaminazione radioattiva ascrivibile all’«evento Chernobyl» in altri impianti nazionali similari all'Ilva di Taranto funzionanti nel 1986;
   se intendano assumere iniziative per prevedere l'obbligo di accertamenti radiometrici in uscita da discariche o impianti produttivi complessi e/o oggetto di illeciti e in entrata in tutte le discariche per rifiuti speciali su tutto il territorio nazionale.
(2-01881) «Zolezzi, Vignaroli, Daga, De Rosa, Busto, Micillo, Terzoni, Agostinelli, Alberti, Baroni, Basilio, Battelli, Benedetti, Massimiliano Bernini, Paolo Bernini, Nicola Bianchi, Bonafede, Brescia, Brugnerotto, Businarolo, Cancelleri, Cariello, Carinelli, Caso, Castelli, Cecconi, Chimienti, Ciprini, Colletti, Cominardi».

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

deposito dei rifiuti

sanita' del lavoro

inquinamento radioattivo