ATTO CAMERA

INTERPELLANZA URGENTE 2/01632

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 733 del 31/01/2017
Firmatari
Primo firmatario: DI STEFANO FABRIZIO
Gruppo: FORZA ITALIA - IL POPOLO DELLA LIBERTA' - BERLUSCONI PRESIDENTE
Data firma: 31/01/2017
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
OCCHIUTO ROBERTO FORZA ITALIA - IL POPOLO DELLA LIBERTA' - BERLUSCONI PRESIDENTE 31/01/2017


Destinatari
Ministero destinatario:
  • PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI
  • MINISTERO PER GLI AFFARI REGIONALI
  • MINISTERO DELL'INTERNO
Ministero/i delegato/i a rispondere e data delega
Delegato a rispondere Data delega
PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI 31/01/2017
PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI 31/01/2017
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO PER GLI AFFARI REGIONALI delegato in data 01/02/2017
Stato iter:
03/02/2017
Partecipanti allo svolgimento/discussione
ILLUSTRAZIONE 03/02/2017
Resoconto DI STEFANO FABRIZIO FORZA ITALIA - IL POPOLO DELLA LIBERTA' - BERLUSCONI PRESIDENTE
 
RISPOSTA GOVERNO 03/02/2017
Resoconto BRESSA GIANCLAUDIO SOTTOSEGRETARIO DI STATO ALLA PRESIDENZA DEL CONSIGLIO - (PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI)
 
REPLICA 03/02/2017
Resoconto DI STEFANO FABRIZIO FORZA ITALIA - IL POPOLO DELLA LIBERTA' - BERLUSCONI PRESIDENTE
Fasi iter:

DISCUSSIONE IL 03/02/2017

SVOLTO IL 03/02/2017

CONCLUSO IL 03/02/2017

Atto Camera

Interpellanza urgente 2-01632
presentato da
DI STEFANO Fabrizio
testo presentato
Martedì 31 gennaio 2017
modificato
Venerdì 3 febbraio 2017, seduta n. 735

   I sottoscritti chiedono di interpellare il Presidente del Consiglio dei ministri, il Ministro per gli affari regionali, il Ministro dell'interno, per sapere – premesso che:
   gli ultimi tragici eventi che hanno interessato in particolare la regione Abruzzo nel mese di gennaio 2017, hanno messo in evidenza fortissimi limiti nella gestione dell'emergenza. I provvedimenti adottati negli ultimi anni in materia di protezione civile hanno comportato una limitazione dell'operatività del servizio nazionale di protezione civile, rendendone inefficiente l'intervento;
   a questo si aggiungono i limiti riscontrati nell'ambito di troppi (e inefficienti) livelli decisionali, che hanno determinato un sistema frastagliato e inefficace, con una catena di comando non chiara e troppo lunga, che ha affidato di fatto alle regioni poteri gestionali che queste non sono state in grado di controllare, mantenendo nel sistema gli enti provincia, completamente privi di risorse;
   la legge 7 aprile 2014, n.  56, cosiddetta «legge Delrio», ha messo in ginocchio il sistema delle autonomie, trasformando le province in organi di secondo livello (abolendo libere elezioni e togliendo spazi di democrazia), svuotandole di competenze e risorse, aumentando il disordine sulla gestione dei servizi a livello locale e creando nuovi problemi a imprese e cittadini;
   in particolare la «legge Delrio» ha azzerato risorse fondamentali per l'edilizia scolastica, nonché per la manutenzione delle strade: su questo tipo di competenze, i recenti eventi sismici e meteorologici non hanno fatto altro che accentuare le già gravissime difficoltà riscontrate da enti, amministratori e cittadini nel corso di questi anni di confusione totale nel sistema delle autonomie;
   la riforma delle province ha poi di fatto eliminato l'importante opera di sussidiarietà che le stesse portavano avanti a supporto dei comuni per l'implementazione dei piani di protezione civile, con il risultato che tantissimi enti sono privi di un vero e proprio piano di gestione dell'emergenza;
   la riforma della «legge Delrio» presenta poi, ad avviso degli interpellanti, chiari profili di incostituzionalità alla luce del risultato referendario dello scorso dicembre: a seguito della «bocciatura» della riforma costituzionale promossa dal Governo Renzi, infatti, la provincia risulta ancora un ente fondamentale della Repubblica ai sensi di quanto previsto dall'articolo 114 della Costituzione vigente;
   la configurazione delle province come enti di secondo livello i cui organi sono eletti non direttamente dal popolo ma dagli amministratori comunali è quindi secondo gli interpellanti in contrasto con gli articoli 1 e 114 della Costituzione che configurano le province e le città metropolitane come «enti costitutivi della Repubblica» la cui legittimazione non può che derivare dal popolo, come previsto dall'articolo 1 della Costituzione;
   è importante dotare i diversi livelli decisionali di autonomia e piena responsabilità, per garantire ai cittadini servizi di qualità, e una gestione efficace soprattutto nei casi di emergenza –:
   alla luce di quanto esposto in premessa, se il Governo intenda adottare ogni opportuna iniziativa per rivedere l'impianto della legge n.  56 del 2014, anche prevedendo l'elezione diretta delle province, e, in particolare, per dotare le stesse di risorse adeguate ed offrire una visione organica delle funzioni, delle competenze e dei ruoli degli enti territoriali della Repubblica, in grado di garantire piena responsabilità nelle competenze assegnate, evitando così aggravi di costi, paralisi e complicazioni decisionali.
(2-01632) «Fabrizio Di Stefano, Occhiuto».

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

prestazione di servizi

servizio

protezione civile