ATTO CAMERA

INTERPELLANZA 2/01562

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 715 del 19/12/2016
Firmatari
Primo firmatario: DAGA FEDERICA
Gruppo: MOVIMENTO 5 STELLE
Data firma: 19/12/2016
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
VILLAROSA ALESSIO MATTIA MOVIMENTO 5 STELLE 19/12/2016
DE ROSA MASSIMO FELICE MOVIMENTO 5 STELLE 19/12/2016
TERZONI PATRIZIA MOVIMENTO 5 STELLE 19/12/2016
MICILLO SALVATORE MOVIMENTO 5 STELLE 19/12/2016
BUSTO MIRKO MOVIMENTO 5 STELLE 19/12/2016
MANNINO CLAUDIA MOVIMENTO 5 STELLE 19/12/2016
ZOLEZZI ALBERTO MOVIMENTO 5 STELLE 19/12/2016
VIGNAROLI STEFANO MOVIMENTO 5 STELLE 19/12/2016


Destinatari
Ministero destinatario:
  • PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI
  • MINISTERO DELL'AMBIENTE E DELLA TUTELA DEL TERRITORIO E DEL MARE
Attuale delegato a rispondere: PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI delegato in data 19/12/2016
Stato iter:
04/07/2017
Partecipanti allo svolgimento/discussione
RINUNCIA ILLUSTRAZIONE 04/07/2017
Resoconto DAGA FEDERICA MOVIMENTO 5 STELLE
 
RISPOSTA GOVERNO 04/07/2017
Resoconto DELLA VEDOVA BENEDETTO SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (AFFARI ESTERI E COOPERAZIONE)
 
REPLICA 04/07/2017
Resoconto DAGA FEDERICA MOVIMENTO 5 STELLE
Fasi iter:

DISCUSSIONE IL 04/07/2017

SVOLTO IL 04/07/2017

CONCLUSO IL 04/07/2017

Atto Camera

Interpellanza 2-01562
presentato da
DAGA Federica
testo presentato
Lunedì 19 dicembre 2016
modificato
Martedì 4 luglio 2017, seduta n. 826

   I sottoscritti chiedono di interpellare il Presidente del Consiglio dei ministri, il Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare, per sapere – premesso che:
   sull'Italia pendono ben 3 procedure di infrazione europea;
   la prima fu la procedura d'infrazione 2004/2034 (causa C 565/10): relativa agli agglomerati 10.000 a.e. che scaricano in aree cosiddette «sensibili», in ordine alla quale l'inadempienza dello Stato italiano è relativa agli obblighi di predisposizione dei sistemi di raccolta (direttiva 91/271/CEE, articolo 3) e dei sistemi di trattamento (articoli 4 e 10). La sentenza della Corte di giustizia del 19 luglio 2012 ha accertato la violazione da parte dello Stato italiano per 110 agglomerati;
   la seconda procedura d'infrazione 2009/2034 (causa C-85/13) è relativa allo stato di attuazione per gli agglomerati 2.000 a.e.; a seguito di questa procedura la sentenza della Corte di giustizia del 10 aprile 2014 ha accertato la violazione da parte dello Stato italiano per 41 agglomerati;
   la terza, partita all'inizio del 2014, è la 2014/2059, all'esito della raccolta di informazioni EU Pilot 1976/11/ENVI, relativamente agli agglomerati con carico generato superiore a 2.000 a.e.; essa riguarda la non conformità agli articoli 3, 4 e 5 per 883 agglomerati urbani e la non conformità all'articolo 5 per 55 aree sensibili;
   si apprende che l'Unione europea ha quantificato la sanzione relativa alla prima procedura di infrazione europea, sulla quale la Corte di giustizia si era espressa nel 2012. Oltre 62 milioni di euro di multa a titolo forfettario, più una sanzione supplementare di quasi 347 mila euro per ogni giorno di mancata applicazione di quanto imposto: questo il contenuto economico del nuovo ricorso contro l'Italia proposto da Bruxelles. Nel 2012 la Corte aveva stabilito che le autorità italiane stavano violando il diritto dell'Unione europea in quanto non avevano assicurato la raccolta e il trattamento adeguati dei liquami di scolo di 109 agglomerati urbani. Di conseguenza, ne aveva ordinato un'adeguata raccolta e trattamento, pena sanzioni. Alla perentoria indicazione è stato dato seguito solo in una minoranza di casi, cosicché oggi, a quattro anni di distanza, risultano essere ancora 80 i casi di violazione. Complessivamente, oltre sei milioni di persone risiedono nei centri abitati considerati dalla sentenza. La motivazione del nuovo deferimento dell'Italia risiede nel fatto che il mancato trattamento delle acque reflue «pone rischi significativi per la salute umana, le acque interne e l'ambiente marino». In particolare, viene posto l'accento sugli eccessivi contenuti di fosforo e di azoto negli scarichi, incriminati perché in grado di danneggiare sia le acque dolci che l'ambiente marino, favorendo la crescita eccessiva di alghe che finiscono col soffocare le altre forme di vita;
   fonti di stampa già annunciavano la notizia a metà settembre 2016, notizia che ora viene nuovamente confermata;
   fino all'approvazione del decreto-legge n. 113 del 2016 l'erogazione dei fondi previsti dall'articolo 7, comma 6, del cosiddetto «decreto sblocca Italia», per avviare i lavori di adeguamento dei depuratori, nonostante la nomina di diversi commissari, è stata bloccata per problemi burocratici, dovuti anche a lacune legislative come segnalato in diversi atti di sindacato ispettivo degli interpellanti e in ordini del giorno accolti –:
   se intendano fornire informazioni precise relativamente alla quantificazione delle sanzioni relative alla procedura di infrazione 2004/2034, sia in totale, sia relativamente alle singole regioni, e se trovi conferma che il pagamento delle sanzioni avverrà tramite la mancata erogazione di fondi europei alle singole regioni;
   se intendano fornire dati precisi sullo stato di avanzamento dei lavori di adeguamento richiamati in premessa a seguito del decreto-legge n. 113 del 2016.
(2-01562) «Daga, Villarosa, De Rosa, Terzoni, Micillo, Busto, Mannino, Zolezzi, Vignaroli».

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

ricorso per inadempienza

trattamento dell'acqua

politica regionale