ATTO CAMERA

INTERPELLANZA URGENTE 2/01530

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 700 del 02/11/2016
Firmatari
Primo firmatario: POLVERINI RENATA
Gruppo: FORZA ITALIA - IL POPOLO DELLA LIBERTA' - BERLUSCONI PRESIDENTE
Data firma: 02/11/2016
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
POLIDORI CATIA FORZA ITALIA - IL POPOLO DELLA LIBERTA' - BERLUSCONI PRESIDENTE 02/11/2016
BRUNETTA RENATO FORZA ITALIA - IL POPOLO DELLA LIBERTA' - BERLUSCONI PRESIDENTE 02/11/2016
LAFFRANCO PIETRO FORZA ITALIA - IL POPOLO DELLA LIBERTA' - BERLUSCONI PRESIDENTE 02/11/2016
BALDELLI SIMONE FORZA ITALIA - IL POPOLO DELLA LIBERTA' - BERLUSCONI PRESIDENTE 04/11/2016


Destinatari
Ministero destinatario:
  • PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI
  • MINISTERO DELLE INFRASTRUTTURE E DEI TRASPORTI
Attuale delegato a rispondere: PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI delegato in data 02/11/2016
Stato iter:
04/11/2016
Partecipanti allo svolgimento/discussione
ILLUSTRAZIONE 04/11/2016
Resoconto POLVERINI RENATA FORZA ITALIA - IL POPOLO DELLA LIBERTA' - BERLUSCONI PRESIDENTE
 
RISPOSTA GOVERNO 04/11/2016
Resoconto AMICI SESA SOTTOSEGRETARIO DI STATO ALLA PRESIDENZA DEL CONSIGLIO - (PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI)
 
REPLICA 04/11/2016
Resoconto POLVERINI RENATA FORZA ITALIA - IL POPOLO DELLA LIBERTA' - BERLUSCONI PRESIDENTE
Fasi iter:

APPOSIZIONE NUOVE FIRME IL 04/11/2016

DISCUSSIONE IL 04/11/2016

SVOLTO IL 04/11/2016

CONCLUSO IL 04/11/2016

Atto Camera

Interpellanza urgente 2-01530
presentato da
POLVERINI Renata
testo presentato
Mercoledì 2 novembre 2016
modificato
Venerdì 4 novembre 2016, seduta n. 702

   I sottoscritti chiedono di interpellare il Presidente del Consiglio dei ministri, il Ministro delle infrastrutture e dei trasporti, per sapere – premesso che:
   alle 7,40 del 30 ottobre, un terremoto di magnitudo 6,5 – il più forte degli ultimi 36 anni – con epicentro a 5 chilometri da Norcia, si è abbattuto al confine tra Marche e Umbria ed è stato fortemente avvertito anche nei territori già interessati dagli eventi sismici del 24 agosto e del 26 ottobre 2016;
   il sisma del 24 agosto aveva già provocato, oltre alla terribile perdita di vite umane, danni ingentissimi al patrimonio abitativo, produttivo, infrastrutturale e artistico;
   seppur in assenza di vittime, anche il bilancio del terremoto del 30 ottobre è tragico: solo nelle Marche si contano 25 mila sfollati, che in totale potrebbero arrivare a quota 100 mila;
   il terremoto ha distrutto borghi medievali, deturpato beni architettonici, depredato tesori artistici. Ha raso al suolo l'intero patrimonio abitativo e messo in ginocchio l'economia fatta di eccellenze eno-gastronomiche, turismo religioso e paesaggistico;
   sin dal primo momento Forza Italia ha dichiarato la propria disponibilità a collaborare per la ricostruzione; d'altra parte il Governo – che dopo il terribile terremoto del 24 agosto 2016 ha impiegato quasi due mesi per approvare un decreto-legge recante interventi in favore delle popolazioni colpite – nonostante la disponibilità dimostrata da tutti i partiti di opposizione, non ha mai convocato alcun tavolo di «coesione nazionale», per decidere come fronteggiare l'emergenza, aiutare le regioni colpite e discutere di ricostruzione e di messa in sicurezza del territorio;
   i numeri reali, inoltre, raccontano di un forte gap tra la cifra stanziata nella manovra di bilancio per l'emergenza terremoto (600 milioni di euro) e quello 0,2 per cento di «flessibilità» (circa 3,4 miliardi di euro) che il Governo si è già preso in nome della stessa emergenza, già prima della scossa devastante del 30 ottobre 2016;
   nella lettera di risposta alla Commissione europea, il Governo italiano aveva quantificato in due decimi di punto di prodotto interno lordo, circa 3,4 miliardi di euro, i maggiori costi da sostenere il prossimo anno per affrontare la ricostruzione post-sisma;
   al momento in cui la missiva parte per Bruxelles, però, nel disegno di legge di Bilancio le cifre che il Governo stanzia per la ricostruzione sono decisamente inferiori (600 milioni). La spesa è così articolata: per il 2017 sono previsti 100 milioni «per la concessione del credito d'imposta maturato in relazione all'accesso ai finanziamenti agevolati» erogati dal Governo, cioè la cosiddetta «ricostruzione privata»; altri 200 milioni di euro nel 2017 «per la concessione di contributi finalizzati alla ricostruzione pubblica». In totale, per il prossimo anno, 300 milioni a cui si aggiungono 300 milioni di co-finanziamento regionale di fondi strutturali che peraltro – si puntualizza – «non comportano una modifica dei saldi di finanza pubblica»;
   i conti non tornano nemmeno se si considera il fondo per lo sviluppo degli investimenti e lo sviluppo infrastrutturale istituito dall'articolo 21 del disegno di legge di bilancio, per cui il Governo ha previsto 1,9 miliardi di euro. Anche così per le risorse dedicate al sisma raggiungerebbero soltanto quota 1,6 miliardi di euro, circa la metà di quanto chiesto a Bruxelles;
   non aiuta a far quadrare i conti il decreto-legge 17 ottobre 2016, n. 189, recante «Interventi urgenti in favore delle popolazioni colpite dal sisma del 24 agosto 2016», annunciato in pompa magna, ma arrivato in Senato dopo circa due mesi; nel provvedimento le cifre stanziate sono assai basse: 266 milioni di euro per il 2016, 81,85 per il 2017. È lecito quindi, secondo gli interpellanti, dubitare che il Governo utilizzi i margini concessi dall'Europa per coprire altri capitoli di spesa presenti nella manovra –:
   quante siano le risorse realmente e immediatamente disponibili per affrontare la prima emergenza legata al sisma e quante quelle altrettanto necessarie per avviare un piano di ricostruzione dei comuni colpiti;
   quali siano i provvedimenti normativi in cui sono stanziate tali somme;
   se sia stata avviata la procedura per l'attivazione del fondo di solidarietà (FSUE) per le calamità naturali dell'Unione europea e quale sia l'ammontare delle spese per le quali si chiede l'intervento dell'Unione europea;
   se si ritenga utile e necessario assumere iniziative per prevedere l'allentamento del patto di stabilità per i comuni colpiti dal sisma, i quali, pur avendo delle risorse disponibili per affrontare l'emergenza, non sono in grado di utilizzarle;
   quali siano stati gli interventi effettuati fino ad ora per la messa in sicurezza del patrimonio abitativo, produttivo e infrastrutturale, nonché del patrimonio artistico e architettonico (come, ad esempio, puntellamenti e coperture provvisorie, tipici di queste prime fasi emergenziali);
   quali soluzioni saranno adottate per consentire lo svolgimento dell'ordinaria attività scolastica per le scuole di ogni ordine e grado;
   quali siano le misure immediate che il Governo intende promuovere per aiutare le aziende del settore agricolo, agroalimentare e zootecnico (spesso anche piccolissime e di carattere famigliare) che hanno subito danni così ingenti da metterne a rischio anche la stessa sopravvivenza, anche in riferimento alla tutela dei marchi e alla salvaguardia dei livelli occupazionali;
   quali siano le ragioni per cui, come previsto nel piano annunciato dal Governo, si rende necessario prevedere l'utilizzo dei container (entro Natale) prima della sistemazione nelle «casette» in legno (a primavera) in attesa della ricostruzione delle abitazioni, e se le aree che verranno urbanizzate per i container saranno le stesse che verranno utilizzate per le «casette» in legno, considerato che, come è noto l'installazione di un container presuppone in ogni caso i tempi e i costi dell'urbanizzazione dell'area (acqua, fogne, energia elettrica, strade, illuminazione), che di fatto sono del tutto analoghi a quelli necessari per il montaggio delle cosiddette «casette» in legno (che però consentono condizioni di vita più confortevoli e certo non paragonabili a quelle di un container);
   quali siano le ragioni per cui non è stato ancora convocato il tavolo di coesione nazionale, quale luogo ove condividere con l'insieme delle forze politiche scelte e strategie per affrontare un'emergenza così drammatica;
   quale sia lo stato di attuazione del cosiddetto progetto «Casa Italia», e quali risorse siano realmente disponibili.
(2-01530) «Polverini, Polidori, Brunetta, Laffranco, Baldelli».

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

sisma

zona sinistrata

assetto territoriale