ATTO CAMERA

INTERPELLANZA URGENTE 2/01449

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 666 del 02/08/2016
Firmatari
Primo firmatario: MARTELLI GIOVANNA
Gruppo: SINISTRA ITALIANA - SINISTRA ECOLOGIA LIBERTA'
Data firma: 02/08/2016
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
COSTANTINO CELESTE SINISTRA ITALIANA - SINISTRA ECOLOGIA LIBERTA' 02/08/2016
DURANTI DONATELLA SINISTRA ITALIANA - SINISTRA ECOLOGIA LIBERTA' 02/08/2016
GREGORI MONICA SINISTRA ITALIANA - SINISTRA ECOLOGIA LIBERTA' 02/08/2016
NICCHI MARISA SINISTRA ITALIANA - SINISTRA ECOLOGIA LIBERTA' 02/08/2016
PANNARALE ANNALISA SINISTRA ITALIANA - SINISTRA ECOLOGIA LIBERTA' 02/08/2016
PELLEGRINO SERENA SINISTRA ITALIANA - SINISTRA ECOLOGIA LIBERTA' 02/08/2016
RICCIATTI LARA SINISTRA ITALIANA - SINISTRA ECOLOGIA LIBERTA' 02/08/2016
AIRAUDO GIORGIO SINISTRA ITALIANA - SINISTRA ECOLOGIA LIBERTA' 02/08/2016
BORDO FRANCO SINISTRA ITALIANA - SINISTRA ECOLOGIA LIBERTA' 02/08/2016
D'ATTORRE ALFREDO SINISTRA ITALIANA - SINISTRA ECOLOGIA LIBERTA' 02/08/2016
FARINA DANIELE SINISTRA ITALIANA - SINISTRA ECOLOGIA LIBERTA' 02/08/2016
FASSINA STEFANO SINISTRA ITALIANA - SINISTRA ECOLOGIA LIBERTA' 02/08/2016
FAVA CLAUDIO SINISTRA ITALIANA - SINISTRA ECOLOGIA LIBERTA' 02/08/2016
FERRARA FRANCESCO DETTO CICCIO SINISTRA ITALIANA - SINISTRA ECOLOGIA LIBERTA' 02/08/2016
FOLINO VINCENZO SINISTRA ITALIANA - SINISTRA ECOLOGIA LIBERTA' 02/08/2016
FRATOIANNI NICOLA SINISTRA ITALIANA - SINISTRA ECOLOGIA LIBERTA' 02/08/2016
GALLI CARLO SINISTRA ITALIANA - SINISTRA ECOLOGIA LIBERTA' 02/08/2016
GIORDANO GIANCARLO SINISTRA ITALIANA - SINISTRA ECOLOGIA LIBERTA' 02/08/2016
KRONBICHLER FLORIAN SINISTRA ITALIANA - SINISTRA ECOLOGIA LIBERTA' 02/08/2016
MARCON GIULIO SINISTRA ITALIANA - SINISTRA ECOLOGIA LIBERTA' 02/08/2016
MELILLA GIANNI SINISTRA ITALIANA - SINISTRA ECOLOGIA LIBERTA' 02/08/2016
PAGLIA GIOVANNI SINISTRA ITALIANA - SINISTRA ECOLOGIA LIBERTA' 02/08/2016
PALAZZOTTO ERASMO SINISTRA ITALIANA - SINISTRA ECOLOGIA LIBERTA' 02/08/2016
PIRAS MICHELE SINISTRA ITALIANA - SINISTRA ECOLOGIA LIBERTA' 02/08/2016
PLACIDO ANTONIO SINISTRA ITALIANA - SINISTRA ECOLOGIA LIBERTA' 02/08/2016
QUARANTA STEFANO SINISTRA ITALIANA - SINISTRA ECOLOGIA LIBERTA' 02/08/2016
SANNICANDRO ARCANGELO SINISTRA ITALIANA - SINISTRA ECOLOGIA LIBERTA' 02/08/2016
SCOTTO ARTURO SINISTRA ITALIANA - SINISTRA ECOLOGIA LIBERTA' 02/08/2016
ZARATTI FILIBERTO SINISTRA ITALIANA - SINISTRA ECOLOGIA LIBERTA' 02/08/2016
ZACCAGNINI ADRIANO SINISTRA ITALIANA - SINISTRA ECOLOGIA LIBERTA' 02/08/2016


Destinatari
Ministero destinatario:
  • PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI
  • MINISTERO DEGLI AFFARI ESTERI E DELLA COOPERAZIONE INTERNAZIONALE
Ministero/i delegato/i a rispondere e data delega
Delegato a rispondere Data delega
PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI 02/08/2016
PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI 02/08/2016
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DEGLI AFFARI ESTERI E DELLA COOPERAZIONE INTERNAZIONALE delegato in data 03/08/2016
Stato iter:
05/08/2016
Partecipanti allo svolgimento/discussione
ILLUSTRAZIONE 05/08/2016
Resoconto MARTELLI GIOVANNA SINISTRA ITALIANA - SINISTRA ECOLOGIA LIBERTA'
 
RISPOSTA GOVERNO 05/08/2016
Resoconto DELLA VEDOVA BENEDETTO SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (AFFARI ESTERI E COOPERAZIONE)
 
REPLICA 05/08/2016
Resoconto MARTELLI GIOVANNA SINISTRA ITALIANA - SINISTRA ECOLOGIA LIBERTA'
Fasi iter:

DISCUSSIONE IL 05/08/2016

SVOLTO IL 05/08/2016

CONCLUSO IL 05/08/2016

Atto Camera

Interpellanza urgente 2-01449
presentato da
MARTELLI Giovanna
testo di
Martedì 2 agosto 2016, seduta n. 666

   I sottoscritti chiedono di interpellare il Presidente del Consiglio dei ministri, il Ministro degli affari esteri e della cooperazione internazionale, per sapere – premesso che:
   la situazione relativa alla condizione femminile nella Turchia di Erdogan era già critica prima del golpe del 15 luglio, tant’è che la CEDAW nei giorni precedenti al golpe aveva incontrato una delegazione turca proprio per una valutazione rispetto ai diritti delle donne in Turchia;
   la Turchia è una società sempre meno laica e sempre più machista che in pochi i ha cancellato la presenza femminile dalla politica, mercato del lavoro e dall'economia;
   il presidente Erdogan ha esternato spesso sul fatto che l'uguaglianza di genere è una storpiatura, potenziale deriva della società e ragione delle violenze: le donne – ha detto Erdogan – sono madri ed educatrici (per cui quelle senza figli sono «incomplete, deficienti») e non sono uguali agli uomini sostenendo che sia «contro natura»;
   altrettanto difficile immaginare che la piazza che lo acclama sia distante da simili convinzioni La denuncia arriva da associazioni femministe e organizzazioni di donne: gli abusi sessuali e le minacce si moltiplicano con le piazze piene di sostenitori dell'Akp e squadre punitive alla caccia di traditori;
   il gruppo parlamentare delle donne dell'Hdp, il Partito democratico dei popoli, lancia l'allarme: «La mentalità militarista e maschilista» che domina la politica turca sta causando un pericoloso ciclo di violenze, «la lotta [al putsch] non è stata per la democrazia, ma per il potere». «Il golpe, l'arretratezza dell'Akp, i raid jihadisti, tutti hanno come target le donne», scrive l'University Women's Collective;
   in questi giorni molte sono le descrizioni di abusi sessuali e di minacce di stupri alle familiari di presunti golpisti, atti fisici e verbali che riducono la donna e il suo corpo a mero bottino di guerra. Una china preoccupante che ha le sue radici nella profonda e repentina trasformazione della società turca: da anni il numero di femminicidi è in costante aumento (+1400 per cento dal 2003 al 2010, 1.134 dal 2010 al 2015, con il picco di 413 proprio lo scorso anno), insieme al tasso di violenze sessuali;
   contemporaneamente a calare è il tasso di occupazione femminile e quello di partecipazione politica. La misura l'hanno data le elezioni anticipate di novembre: se la sinistra pro-kurda dell'Hdp ha ulteriormente incrementato il numero di candidate, tra le fila dell'Akp (il partito del presidente) le donne sono quasi scomparse, 69 su 550 candidati. Una presenza evanescente: nel Governo c’è solo una ministra, in 43 città nessuna donna è presente nel consigli comunali;
   nel mercato del lavoro, dopo la caduta a picco post-2002 (quando l'Akp divenne forza di Governo), il tasso di occupazione femminile ha cominciato a risalire dal 2008. Alla partecipazione non corrisponde però un miglioramento delle condizioni di lavoro e di carriera: le donne sono impiegate per lo più nell'educazione, la sanità e l'agricoltura, hanno salari inferiori a parità di livello e sono più soggette ad entrare nel mercato senza tutele del lavoro nero; restano lontane dai vertici di aziende pubbliche e private e sono totalmente assenti dagli alti ranghi delle forze armate;
   il World Economic Forum ha pubblicato un dato sconcertante: nel 2015 la Turchia è 130o su 140 Paesi per tasso di disparità tra generi, ultima tra i paesi cosiddetti sviluppati. «La misoginia dell'Akp non è una novità – commenta la giornalista Burcu Karakas – Ci aspettano giorni difficili. Tutto sarà più duro con questo radicamento del conservatorismo». Alle politiche governative e alle violenze tra le mura domestiche e nelle strade, si è aggiunta in questi giorni un'altra – inattesa – spada di Damocle: le rivelazioni di Wikileaks;
   fra i documenti pubblicati dal sito ci sono infatti informazioni dettagliate su milioni di cittadini turchi. A destare preoccupazione è uno speciale database «femminile»: informazioni sulle donne di 79 province su 81 sono state rese pubbliche. Numeri di telefono, indirizzi di casa, nel caso di donne membri dell'Akp anche i numeri di carte d'identità. A cosa sia servita una simile pubblicazione resta un mistero: le uniche vittime sono cittadini e cittadine, visto che tra le mail non c’è nulla proveniente da Erdogan e dal suo entourage;
   nei giorni scorsi la notizia della disposizione dell'Alta Corte di Istanbul in base alla quale i reati di pedofilia, e nello specifico commessi nei confronti di minori di 15 anni, sono da considerare alla stregua di abusi sessuali ordinari. Una legge che potrebbe avere dei risvolti devastanti: già ora, 3000 uomini accusati di stupro di minori hanno sposato le loro giovani vittime, pur di sfuggire alla pena;
   tutto quanto riportato è in palese violazione con quanto disposto dalla Convenzione di Istanbul –:
   quali azioni il Governo intenda porre in essere nei confronti della Turchia in merito alla palese violazione della Convenzione di Istanbul sottoscritta dalla Turchia nel 2011 ratificata nel 2012 ed entrata in vigore nel 2014 e pertanto strumento giuridicamente vincolante;
   se il Governo non ritenga, per quanto di competenza, di attivarsi in sede europea e internazionale, per portare l'attenzione su quanto sta accadendo in Turchia al fine di ottenere prese di posizione condivise capaci di fermare o mitigare quanto esposto in premessa;
   se il Governo non ritenga di richiamare per consultazioni l'ambasciatore italiano in Turchia magari coordinando misure simili con altri Paesi europei e extraeuropei;
   come si concili la posizione del Governo nei confronti della Turchia con le posizioni assunte dall'Italia nei confronti del rispetto della Convenzione di Istanbul.
(2-01449) «Martelli, Costantino, Duranti, Gregori, Nicchi, Pannarale, Pellegrino, Ricciatti, Airaudo, Franco Bordo, D'Attorre, Daniele Farina, Fassina, Fava, Ferrara, Folino, Fratoianni, Carlo Galli, Giancarlo Giordano, Kronbichler, Marcon, Melilla, Paglia, Palazzotto, Piras, Placido, Quaranta, Sannicandro, Scotto, Zaratti, Zaccagnini».

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

violenza sessuale

diritti della donna

partecipazione delle donne