ATTO CAMERA

INTERPELLANZA URGENTE 2/01253

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 560 del 02/02/2016
Firmatari
Primo firmatario: BINETTI PAOLA
Gruppo: AREA POPOLARE (NCD-UDC)
Data firma: 02/02/2016
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
LUPI MAURIZIO AREA POPOLARE (NCD-UDC) 02/02/2016


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELLA SALUTE
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELLA SALUTE delegato in data 02/02/2016
Stato iter:
12/02/2016
Partecipanti allo svolgimento/discussione
ILLUSTRAZIONE 12/02/2016
Resoconto BINETTI PAOLA AREA POPOLARE (NCD-UDC)
 
RISPOSTA GOVERNO 12/02/2016
Resoconto DE FILIPPO VITO SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (SALUTE)
 
REPLICA 12/02/2016
Resoconto BINETTI PAOLA AREA POPOLARE (NCD-UDC)
Fasi iter:

DISCUSSIONE IL 12/02/2016

SVOLTO IL 12/02/2016

CONCLUSO IL 12/02/2016

Atto Camera

Interpellanza urgente 2-01253
presentato da
BINETTI Paola
testo presentato
Martedì 2 febbraio 2016
modificato
Venerdì 12 febbraio 2016, seduta n. 568

   I sottoscritti chiedono di interpellare il Ministro della salute, per sapere – premesso che:
   pur riconoscendo l'importanza del potenziamento delle cure palliative domiciliari e residenziali (hospice), che appaiono essere le uniche considerate dagli standard ospedalieri, è altresì fondamentale la presenza delle cure palliative in ospedale per acuti;
   il nodo delle cure palliative ospedaliere, nell'ambito della rete delle cure palliative, costituisce un vero e proprio caposaldo, in quanto garantisce la palliazione del dolore e dei sintomi sin dal luogo primario ove solitamente inizia e prosegue la cura di tutte le gravi malattie (oncologiche e non);
   le gravi patologie, infatti, necessitano solitamente di iniziale ricovero ospedaliero in reparti per acuti, quindi di una lunga fase di trattamento e monitoraggio specialistico negli ambulatori e day hospital (tipico percorso delle malattie oncologiche) ai quali dovrebbe affiancarsi, come diritto garantito a tutti i malati (LEA), la palliazione dei sintomi disturbanti e del dolore spesso già presente all'esordio;
   tali attività sono svolte proprio dalle cure palliative ospedaliere essenzialmente nell'ambito di quelli che sono definiti come «servizi senza posti letto», ovvero sia in regime consulenziale per lenire la sofferenza acuta (nei reparti e nel pronto soccorso), sia in regime ambulatoriale, ove viene eseguito il monitoraggio delle sintomatologie che accompagnano in maniera altalenante le varie fasi di malattia, in affrancamento ai trattamenti specifici per la patologia di base;
   in tal modo sarà anche prontamente intercettato il volgere verso la terminalità, evitando o limitando inappropriati accessi in pronto soccorso, con avvio dei percorsi di cure palliative domiciliari (a partire dallo stesso ospedale come in molte realtà lombarde che beneficiano di maggior continuità di cura, oppure erogate da servizi esclusivamente territoriali) o residenziali (hospice, in alcune realtà presenti negli stessi ospedali);
   qualora sia intercettato invece un dolore suscettibile di metodiche invasive, il trattamento verrà affidato ai medici della terapia del dolore (talora ancora presenti nella stessa unità di cure palliative e terapia del dolore, altre volte in servizi separati) in grado di attuare le appropriate tecniche, anche chirurgiche risolutive;
   le cure palliative pertanto non sono solo i trattamenti del fine vita che si pongono in atto quando «non c’è più nulla da fare», ma sono delle vere e proprie cure estremamente utili ed efficaci in quanto volte, in ogni fase delle gravi patologie, al trattamento del sintomo che genera sofferenza (sofferenza e dolore considerabili come malattia in sé), al di là della possibilità o meno di cura eziologica della malattia di base che lo ha generato ed al di là della fase di malattia;
   la vera missione delle cure palliative è proprio quella «umanizzazione delle cure», posta come principio ispiratore di quegli stessi standard ospedalieri che poi purtroppo, per una verosimile svista, ne omettono la menzione;
   laddove tale controllo sintomatologico specialistico è assente od insufficiente a livello ospedaliero, accadrà facilmente che il paziente si trovi ad accedere in pronto soccorso per sintomi non tollerabili, dando luogo a ricoveri (peraltro molto costosi rispetto alle prestazioni di palliazione) potenzialmente evitabili, se sin dalla fase iniziale fosse stato posto in essere il trattamento palliativo a livello consulenziale e/o ambulatoriale;
   non è realisticamente pensabile che tali attività di palliazione divengano competenza esclusiva territoriale, poiché tali problematiche insorgono primariamente in ospedale, ove solamente è attuabile il confronto con gli altri specialisti di patologia che curano il paziente, fondamentale per erogare sinergicamente corrette cure palliative –:
   se i servizi sanitari regionali saranno ancora autorizzati ad accreditare specifiche unità di cure palliative ospedaliere (almeno senza posti letto), oppure se questo risulterà non essere più possibile, nel caso in cui la tabella delle discipline ospedaliere, allegata ai nuovi « standard ospedalieri», non dovesse essere emendata, includendo in qualche modo la disciplina delle stesse cure palliative;
   in tal caso, come potrà avvenire l'erogazione delle cure palliative anche negli ospedali, prevista proprio dalla legge n. 38 del 2010 e dall'intesa in sede di conferenza Stato-regioni n. 151 del 25 luglio 2012.
(2-01253) «Binetti, Lupi».

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

cure palliative

trattamento sanitario

malattia