ATTO CAMERA

INTERPELLANZA URGENTE 2/01129

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 505 del 19/10/2015
Firmatari
Primo firmatario: CAPELLI ROBERTO
Gruppo: PER L'ITALIA - CENTRO DEMOCRATICO
Data firma: 19/10/2015
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
DELLAI LORENZO PER L'ITALIA - CENTRO DEMOCRATICO 19/10/2015


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELL'AMBIENTE E DELLA TUTELA DEL TERRITORIO E DEL MARE
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELL'AMBIENTE E DELLA TUTELA DEL TERRITORIO E DEL MARE delegato in data 19/10/2015
Stato iter:
02/12/2015
Fasi iter:

RINVIO AD ALTRA SEDUTA IL 27/11/2015

RITIRATO IL 02/12/2015

CONCLUSO IL 02/12/2015

Atto Camera

Interpellanza urgente 2-01129
presentato da
CAPELLI Roberto
testo di
Lunedì 19 ottobre 2015, seduta n. 505

   I sottoscritti chiedono di interpellare il Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare, per sapere – premesso che:
   nei giorni 1o e 2 ottobre 2015 sulla Sardegna, in particolare sulla zona di Olbia, si è abbattuto il cosiddetto «Ciclone Mediterraneo»;
   la Sardegna è purtroppo soggetta ad eventi disastrosi dovuti alle intense piogge, i cui effetti si accentuano per la fragilità naturale ma anche causata dall'uomo del suo territorio;
   tra i tanti eventi calamitosi basti ricordare la spaventosa alluvione del novembre 2013 che sconvolse l'intera isola causando 16 morti e circa 200 milioni di euro di danni;
   la zona di Olbia fu una delle più colpite dall'alluvione di due anni fa, ed è ancora una volta il centro della nuova crisi, che solo per circostanze fortunate – se così si può dire – non ha visto questa volta vittime;
   infatti, le aree colpite dalle violente piogge di inizio ottobre 2015, sono le stesse nelle quali due anni fa persero la vita Patrizia Corona e la sua piccola figlia Morgana, travolte dalla furia delle acque mentre erano in auto;
   la popolazione di quei quartieri, giustamente indignata, ha fatto notare che l'alluvione era del tutto scontata dato che non si era mai provveduto a pulire il letto del fiume, in particolare quando esso è in secca, ossia durante la lunga estate;
   nel nuovo evento calamitoso si sono registrati allagamenti diffusi, black out elettrici, sospensioni preventive del traffico ferroviario, oltre alla chiusura di scuole ed uffici pubblici, mentre circa ottanta sono le strade che in vari momenti sono state chiuse per allagamenti;
   in particolare, almeno cinquecento persone sono state sfollate avendo avuto allagate le case, mentre almeno quaranta persone sono state costrette a trascorrere la notte fuori casa nella zona di Torpé, dove, tra l'altro, è esondato un canale tombato;
   per affrontare l'emergenza sono stati mobilitati in tutta la Sardegna 10 mila uomini e donne della Protezione civile, cui si sono aggiunti duemila addetti dell'Ente foreste, seicento mezzi e sette colonne mobili;
   inoltre, su richiesta della, prefettura di Sassari l'esercito è intervenuto ad Olbia in soccorso della popolazione locale colpita dalle esondazioni del rio Siligheddu e del rio San Nicola;
   proprio in riferimento al rio Siligheddu, già tristemente protagonista del disastro del 2013, non si può non notare che si è reso necessario l'abbattimento del ponte costruito sul rio stesso;
   quel ponte era stato distrutto dalla piena del 2013 e, nonostante i molti dubbi espressi anche dal sindaco di Olbia, era stato da poco ricostruito, con la non indifferente spesa di 80 mila euro;
   è stato, però, necessario abbattere il ponte sopra ricordato, in quanto vero e proprio tappo sul rio Siligheddu, e causa non secondaria delle esondazioni;
   si tratta di un caso limite, ma che evidenzia come l'opera dell'uomo accentui i danni che le sempre più frequenti e violente perturbazioni che si abbattono sulla Sardegna già di loro causano;
   non si era, infatti, ma visto che si arrivasse a distruggere una struttura, appena ricostruita, per evitare che il tappo causasse altri danni, peggiori di quelli che già si stavano registrando;
   il rio Siligheddu non è certo un grande fiume, ma è uno di quei corsi d'acqua che assurgono a triste fama per le improvvise «collere» che li sconvolgono e che travolgono tutto ciò che incontrano sul loro cammino;
   queste «collere» improvvise vengono certo accentuate dall'azione scriteriata dell'uomo, di cui il caso del ponte sopra ricordato non è certo un caso unico;
   va, purtroppo, detto che Olbia stessa è una città costruita sull'abuso edilizio, e per questo esposta ai rischi peggiori ad ogni pioggia che sia un poco più violenta del «normale»;
   non si tratta, infatti, di fiumi «assassini» o di piogge «killer», ma di eventi causati certamente dai cambiamenti climatici e soprattutto dall'azione dell'uomo, eventi assolutamente prevedibili e che ormai vengono quasi dati per scontati, tirando un sospiro di sollievo (ipocrita) quando, come in questo caso «non ci scappa il morto»;
   nell'ultima alluvione, infatti, è stata la sorte, e l'abnegazione dei volontari della protezione civile, a impedire altri lutti, dato che l'alluvione stessa è avvenuta di mattina e non di notte come, invece, nel 2013;
   inoltre, stavolta l'allarme meteo è stato tempestivo e ascoltato dai cittadini che hanno collaborato con le autorità nell'affrontare l'emergenza;
   non la sola zona di Olbia è stata colpita dagli eventi calamitosi: infatti, è stato duramente colpito dalle precipitazioni anche il Nuorese, in particolare la zona di Orosei, che ha subito anche danni, al momento non quantificati, alle colture;
   non si può non osservare che, non solo per quel che riguarda la Sardegna, non si impara mai dagli errori commessi, e ogni volta che, in autunno, stagione delle piogge, una perturbazione si avvicina, si scrutano le previsioni meteorologiche e il cielo con una preoccupazione che l'uomo moderno non dovrebbe certo avere nei confronti dei normali eventi climatici di stagione;
   in conseguenza del disastro del 2013 il Governo ha annunciato un finanziamento di 80 milioni di euro – il cosiddetto «piano Mancini» – per la messa in sicurezza, in particolare di Olbia;
   di questi 80 milioni di euro, 16 sono stati già finanziati, come ha confermato il sottosegretario Bressa rispondendo recentemente ad atti di sindacato ispettivo mentre gli altri interventi saranno finanziati in un secondo momento;
   sono questi i fondi di cui ha parlato il Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare, Galletti nella sua visita ad Olbia subito dopo l'alluvione;
   dal sito di Italia sicura, la struttura contro il dissesto idrogeologico voluta da Palazzo Chigi, si legge che gli interventi per Olbia sono lievitati ad 81,2 milioni di euro che la città è stata inserita nelle opere previste dal piano nazionale 2015-2020;
   i primi 16 milioni di euro, già previsti dopo l'alluvione catastrofica del 2013, però, verranno stanziati solo alla fine di ottobre 2015 e, come dichiara lo stesso direttore di Italia Sicura Mauro Grassi, in questi due anni si è fatto poco o nulla: «gli interventi inizialmente previsti non sono mai arrivati alla fase di progettazione definitiva»;
   non si può non notare come questi ritardi rendano più pesante la situazione della Sardegna che, come ricordato anche nella mozione 1-00697 presentata nel gennaio 2015 e approvata nel mese di giugno 2015 vive una crisi gravissima che i continui disastri naturali non possono che aggravare in modo pesante –:
   quali ulteriori concrete iniziative di sue competenza intenda intraprendere il Ministro interpellato per affrontare in modo concreto ed organico le continue emergenze, che proprio perché continue non possono più essere considerate tali, e vanno quindi affrontate in modo strutturale e non sempre e solo sotto l'impatto, anche emotivo, del momento di crisi, inserendo la «questione Sardegna», come previsto nella succitata mozione 1-00697, nell'agenda del Governo, collaborando attivamente con la Regione e con gli enti locali nell'azione di prevenzione di ulteriori disastri.
(2-01129) «Capelli, Dellai».

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

disastro naturale

inondazione

corso d'acqua