ATTO CAMERA

INTERPELLANZA URGENTE 2/00988

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 434 del 03/06/2015
Firmatari
Primo firmatario: BRUNETTA RENATO
Gruppo: FORZA ITALIA - IL POPOLO DELLA LIBERTA' - BERLUSCONI PRESIDENTE
Data firma: 03/06/2015
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
OCCHIUTO ROBERTO FORZA ITALIA - IL POPOLO DELLA LIBERTA' - BERLUSCONI PRESIDENTE 09/07/2015


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELL'ECONOMIA E DELLE FINANZE
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELL'ECONOMIA E DELLE FINANZE delegato in data 03/06/2015
Stato iter:
10/07/2015
Partecipanti allo svolgimento/discussione
ILLUSTRAZIONE 10/07/2015
Resoconto OCCHIUTO ROBERTO FORZA ITALIA - IL POPOLO DELLA LIBERTA' - BERLUSCONI PRESIDENTE
 
RISPOSTA GOVERNO 10/07/2015
Resoconto BARETTA PIER PAOLO SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (ECONOMIA E FINANZE)
 
REPLICA 10/07/2015
Resoconto OCCHIUTO ROBERTO FORZA ITALIA - IL POPOLO DELLA LIBERTA' - BERLUSCONI PRESIDENTE
Fasi iter:

RINVIO AD ALTRA SEDUTA IL 19/06/2015

APPOSIZIONE NUOVE FIRME IL 09/07/2015

DISCUSSIONE IL 10/07/2015

SVOLTO IL 10/07/2015

CONCLUSO IL 10/07/2015

Atto Camera

Interpellanza urgente 2-00988
presentato da
BRUNETTA Renato
testo presentato
Mercoledì 3 giugno 2015
modificato
Venerdì 10 luglio 2015, seduta n. 459

   Il sottoscritto chiede di interpellare il Ministro dell'economia e delle finanze, per sapere – premesso che:
   la scarsa trasparenza sui titoli derivati stipulati dal Tesoro italiano è un tema che, soprattutto nell'ultimo periodo, è stato più volte portato all'attenzione del Governo e del Ministro interrogato, al fine di ottenere risposte necessarie e soddisfacenti ad una questione così importante quale quella del debito pubblico italiano;
   i molteplici atti di sindacato ispettivo formulati nel corso del tempo, tesi ad ottenere i dati reali del fenomeno, non hanno destato alcun interesse nei riguardi dell'attuale compagine governativa e tanto più del Ministro proponente in materia; né tantomeno hanno avuto effetto le recenti richieste di accesso agli atti formulate dai parlamentari;
   paradossalmente, più si tenta di acquisire informazioni sui titoli derivati e meno ragguagli si riescono ad ottenere: all'ultima richiesta presentata dall'interpellante, nell'interrogazione a risposta immediata in Assemblea svoltasi il 1o aprile 2015, in merito alla necessità di rendere pubblici in versione integrale tutti i contratti derivati in essere dallo Stato italiano, il Ministro interpellato ha fornito una risposta totalmente insoddisfacente e, trascorsi quasi due mesi dalla richiesta di accesso agli atti formulata dall'interpellante e dai parlamentari di Forza Italia-il Popolo della Libertà-Berlusconi Presidente della Commissione bilancio della Camera dei deputati, il Ministero dell'economia e delle finanze non ha ancora fornito alcuna risposta ufficiale;
   il Ministro interpellato, nel dibattito in Assemblea del 1o aprile 2015, si è semplicemente limitato ad affermare che «con la documentazione pubblicata sul sito Internet del Ministero, compresa la tabella che aggrega i contratti esistenti, e gli interventi della dottoressa Cannata nell'audizione presso la Commissione finanze della Camera si è fornito un quadro esaustivo del portafoglio derivati in essere». Il Ministro interpellato ha poi proseguito affermando che «il livello di dettaglio richiesto appare non accoglibile, in quanto la divulgazione di tali contratti avrebbe riflessi pregiudizievoli sulle attività in derivati, poiché determinerebbe uno svantaggio competitivo dello Stato nei riguardi delle controparti e di altri emittenti sovrani che fanno uso di questi strumenti.»;
   l'affermazione per cui le informazioni sui titoli derivati sarebbero sotto secretazione poiché comporterebbero, se conosciute, uno svantaggio competitivo per il nostro Paese, sembra essere una semplice opinione del Ministro interpellato, considerato che non vi è nessuna norma a tutela di quanto affermato e che, al contrario, si tratta di contratti che lo Stato italiano contrae con istituzioni bancarie e che, dunque, non possono creare nocumento all'interesse del Paese;
   il Ministro interrogato, nel suo intervento, ha inoltre richiamato l'intervento della dottoressa Cannata, direttore generale del debito pubblico del Ministero dell'economia e delle finanze, svoltosi nell'indagine conoscitiva in Commissione finanze della Camera dei deputati, sugli strumenti finanziari derivati, che non ha affatto contribuito a fare chiarezza sulla questione in esame poiché non sono state fornite tutte le informazioni riguardanti i contenuti dei contratti derivati dello Stato italiano ancora in essere, né tanto meno quelle relative alle controparti, agli importi e ai dati in merito ai tempi e alle clausole degli stessi;
   è stata, inoltre, predisposta un'ulteriore interpellanza urgente, con circa trenta domande su questioni puntuali in merito all'utilizzo dei titoli derivati, a cui il Viceministro Luigi Casero, chiamato a rispondere in rappresentanza del Ministro interpellato, non è stato in grado di offrire risposte precise;
   a seguito di un'analoga richiesta di accesso agli atti inviata dai deputati delle Commissioni bilancio e finanze della Camera dei deputati del Movimento 5 Stelle, la dottoressa Cannata, con provvedimento del 25 febbraio 2015, ha negato l'accesso alla documentazione relativa ai contratti aventi ad oggetto derivati stipulati dallo Stato italiano;
   nel diniego di accesso non sono state indicate le disposizioni di legge ritenute ostative all'accesso ai documenti richiesti, ma il Ministero dell'economia e delle finanze ha semplicemente obiettato che, ai sensi del decreto legislativo n. 33 del 2013, «non appare sussistere in capo al Ministero obbligo di ostensione dei documenti richiesti», sicché il provvedimento di diniego ad avviso dell'interpellante risulta assolutamente illegittimo in quanto carente di motivazione;
   è dunque evidente che è stato formulato un diniego di accesso esclusivamente su una volontà personale, e forse anche politica, considerato che non sussiste alcuna normativa che precluda l'accesso agli atti, ma, al contrario, possono soltanto rinvenirsi delle disposizioni positive che sanciscono il relativo obbligo;
   ne consegue che alla luce della normativa citata, il Ministro interpellato è obbligato a pubblicare i contratti dei derivati, nonché a renderli conoscibili a chiunque eserciti il diritto di accesso agli atti, ai sensi dell'articolo 5 del decreto legislativo n. 33 del 2013;
   va inoltre rilevato che i richiedenti all'accesso agli atti sono deputati assegnati alle Commissioni parlamentari bilancio e finanze, sicché tale richiesta non deve intendersi come finalizzata ad un «controllo generalizzato dell'operato della pubblica amministrazione» e, come tale, vietato dall'articolo 24, comma 3, della legge n. 241 del 1990;
   a tal proposito la giurisprudenza ha, infatti, chiarito che «l'esercizio del diritto di accesso non è consentito per finalità di mero controllo della legalità dell'azione amministrativa, ma la sua istanza dev'essere sorretta da un interesse giuridicamente rilevante, così inteso come un qualsiasi interesse che sia serio, effettivo, autonomo, non emulativo, non riducibile a mera curiosità e ricollegabile all'istante da uno specifico nesso» (ex multis Consiglio di Stato, sezione V, 20 gennaio 2015, n. 166); è pertanto innegabile la presenza di un tale tipo di interesse in capo ai richiedenti, deputati della Repubblica, e, quindi, la piena legittimità della richiesta –:
   in quali tempi il Ministero dell'economia e delle finanze intenda pubblicare in versione integrale tutti i contratti derivati in essere dallo Stato italiano, in attuazione del principio di total disclosure su cui deve poggiare l'attività dell'amministrazione pubblica, ai sensi del decreto legislativo n. 150 del 2009, e, conseguentemente, aggiornare le informazioni già fornite dalla dottoressa Cannata e quanto presente nei siti istituzionali, e, in ogni caso, quando intenda convalidare l'accesso alla documentazione relativa ai contratti derivati, così come da richiesta formale trasmessa dai deputati del gruppo Forza Italia-il Popolo della Libertà-Berlusconi Presidente il 27 marzo 2015, nel rispetto della legge n. 241 del 1990 sul procedimento amministrativo.
(2-00988) «Brunetta, Occhiuto».

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

contratto

debito pubblico

parlamentare