ATTO CAMERA

INTERPELLANZA URGENTE 2/00957

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 421 del 05/05/2015
Firmatari
Primo firmatario: RUSSO PAOLO
Gruppo: FORZA ITALIA - IL POPOLO DELLA LIBERTA' - BERLUSCONI PRESIDENTE
Data firma: 05/05/2015
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
FAENZI MONICA FORZA ITALIA - IL POPOLO DELLA LIBERTA' - BERLUSCONI PRESIDENTE 05/05/2015
CATANOSO GENOESE FRANCESCO DETTO BASILIO CATANOSO FORZA ITALIA - IL POPOLO DELLA LIBERTA' - BERLUSCONI PRESIDENTE 05/05/2015
DI STEFANO FABRIZIO FORZA ITALIA - IL POPOLO DELLA LIBERTA' - BERLUSCONI PRESIDENTE 05/05/2015
GALLO RICCARDO FORZA ITALIA - IL POPOLO DELLA LIBERTA' - BERLUSCONI PRESIDENTE 05/05/2015
PALESE ROCCO FORZA ITALIA - IL POPOLO DELLA LIBERTA' - BERLUSCONI PRESIDENTE 05/05/2015
OCCHIUTO ROBERTO FORZA ITALIA - IL POPOLO DELLA LIBERTA' - BERLUSCONI PRESIDENTE 05/05/2015


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELLE POLITICHE AGRICOLE ALIMENTARI E FORESTALI
  • MINISTERO DELLO SVILUPPO ECONOMICO
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELLE POLITICHE AGRICOLE ALIMENTARI E FORESTALI delegato in data 05/05/2015
Stato iter:
05/06/2015
Partecipanti allo svolgimento/discussione
ILLUSTRAZIONE 05/06/2015
Resoconto RUSSO PAOLO FORZA ITALIA - IL POPOLO DELLA LIBERTA' - BERLUSCONI PRESIDENTE
 
RISPOSTA GOVERNO 05/06/2015
Resoconto VICARI SIMONA SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (SVILUPPO ECONOMICO)
 
REPLICA 05/06/2015
Resoconto RUSSO PAOLO FORZA ITALIA - IL POPOLO DELLA LIBERTA' - BERLUSCONI PRESIDENTE
Fasi iter:

DISCUSSIONE IL 05/06/2015

SVOLTO IL 05/06/2015

CONCLUSO IL 05/06/2015

Atto Camera

Interpellanza urgente 2-00957
presentato da
RUSSO Paolo
testo presentato
Martedì 5 maggio 2015
modificato
Venerdì 5 giugno 2015, seduta n. 436

   I sottoscritti chiedono di interpellare il Ministro delle politiche agricole alimentari e forestali, il Ministro dello sviluppo economico, per sapere – premesso che:
   a seguito delle risposte alle interrogazioni n. 3-01025 e n. 3-01188, in merito alla creazione di un nuovo marchio per i prodotti agroalimentari italiani e ai possibili effetti negativi dello stesso sulle produzioni tutelate da altri marchi di qualità, il Governo ha confermato la realizzazione di un segno distintivo unico per le produzioni agricole e agroalimentari, da utilizzare per le iniziative di promozione all'estero durante l'Esposizione universale 2015, al fine di offrire alla comunità internazionale un'identità visiva che contraddistingua l'agroalimentare italiano;
   a tal fine, gli interpellanti, nel ribadire i rilievi critici già esposti nel corso dell'illustrazione dei suindicati atti di sindacato ispettivo, connessi a tale decisione, in quanto, con il nuovo segno distintivo, emergeranno evidenti difficoltà nella riconoscibilità dei prodotti italiani, oggetto di inevitabile confusione e facile contraffazione, rilevano che il 14 aprile 2015 è stato ufficialmente reso noto (dalla commissione dell'Ismea) il segno unico distintivo deputato a rappresentare il cosiddetto made in Italy sui mercati esteri, con il simbolo della bandiera italiana morsicata;
   l'introduzione del segno distintivo posto in essere dai Ministeri interessati, attraverso lo stanziamento d'importanti risorse finanziarie a sostegno del piano di promozione, conferma, tuttavia, a parere degli interpellanti, evidenti penalizzazioni per gli investimenti sulla qualità effettuati dalle aziende agricole italiane nel sistema dei prodotti a marchio; le esportazioni (presumibilmente di modeste entità) di quei prodotti a basso valore aggiunto non italiani, che transitano per il nostro Paese proprio per garantirsi l'italianità (come, ad esempio, il concentrato di pomodoro di provenienza cinese inscatolato e «verginizzato» in Italia), determineranno nella realtà la configurazione di un modello di sviluppo dell'agricoltura nazionale nettamente diverso e distante dal punto di vista tradizionalmente storico e previsionale;
   secondo quanto riportato da un articolo pubblicato dal sito internet agricolae.eu risulta, inoltre, che, dal punto di vista finanziario, le risorse attribuite alla realizzazione del suesposto strumento distintivo non sono state tuttora effettivamente erogate, in quanto se, da una parte, il Ministero delle politiche agricole, alimentari e forestali, ai sensi del decreto-legge n. 133 del 2014 cosiddetto «sblocca Italia», convertito, con modificazioni, dalla legge n. 164 del 2014, dovrebbe ancora rendere effettivi circa 12 milioni di euro, dall'altra parte, il Ministero dello sviluppo economico dovrebbe stanziare 18 milioni di euro previsti dal Documento di economia e finanza;
   anche l'Associazione italiana consorzi indicazioni geografiche, secondo quanto riportato dal medesimo articolo, sembrerebbe disposta a partecipare al complessivo investimento, attraverso il finanziamento di 15 milioni di euro, ma, ciononostante, l'intera gestione delle risorse dell'articolato programma di investimenti, attribuita all'Agenzia Ice, non avrebbe ancora trovato un'effettiva attuazione;
   a tal fine, gli interpellanti evidenziano come, a distanza di quasi 8 mesi dall'entrata in vigore del decreto-legge in precedenza richiamato (nel corso dei quali i danni economici relativi al fenomeno dell’italian sounding sono ulteriormente accresciuti di circa 30 miliardi di euro), non vi sia attualmente riscontro dell'effettiva introduzione del marchio distintivo, aggiungendo inoltre che (secondo quanto emerge dal suesposto sito web), la stessa Agenzia Ice non ha ritenuto opportuno fornire risposta al piano di comunicazione previsto dal Governo in merito alla realizzazione della campagna di contrasto all’italian sounding, al contrario di quanto invece gli stessi Ministri interpellati hanno in diverse occasioni annunciato di realizzare in tempi celeri;
   ulteriori rilievi critici, che emergono nell'articolo in precedenza richiamato e che gli interpellanti ritengono condivisibili, scaturiscono dalle incognite su come l'Agenzia Ice riuscirà ad impegnare i 18 milioni di euro previsti dal piano per la promozione straordinaria del made in Italy e l'attrazione degli investimenti in Italia (all'interno del quale è riportata l'attività di comunicazione contro l’italian sounding), attività svolta peraltro senza aver indetto nessuna gara europea (considerando fra l'altro cifre stanziate così rilevanti); a ciò si aggiungono le perplessità in merito alle sinergie, con i consorzi di tutela e le associazioni di produttori agroalimentari e vitivinicoli dop ed igp per la predisposizione del piano di comunicazione; l'Agenzia non sembra riscuotere particolare fiducia anche in merito alla gestione delle risorse previste per l'elaborazione del piano medesimo, anche a causa della carenza di personale;
   le osservazioni in precedenza esposte, a giudizio degli interpellanti, accrescono i dubbi e le perplessità in merito all'intera operazione avviata nel mese di agosto 2014 con il decreto-legge n. 133 del 2014 e peraltro tuttora incompleta dal punto di vista normativo e finanziario, relativa all'introduzione del nuovo strumento di comunicazione del segno distintivo unico (se si valuta il quadro generale dei soggetti istituzionalmente preposti all'attuazione del piano), in cui emergono una serie di ritardi nell'emanazione dei decreti attuativi e pareri discordanti in merito alla realizzazione, che rischiano peraltro di alimentare ulteriore confusione ed aumento della contraffazione;
   gli interpellanti a tal fine ribadiscono che la vicenda del marchio unico nazionale, peraltro già esistente, a cui si aggiungerebbero quelli esistenti e riconosciuti storicamente dall'Unione europea e per i quali l'Italia è protagonista assoluta nel mondo, dà luogo, ad avviso degli interpellanti, a un inutile riconoscimento finanziario ad una parte del settore industriale dell'agroalimentare italiano che, in realtà, non è interessato né all'identità dei luoghi né tantomeno alla tracciabilità dei prodotti;
   se il marchio definitivo è stato scelto a pieno titolo, per quanto riguarda gli aspetti finanziari, normativi e gestionali dell'intera operazione, permangono in definitiva, a parere degli interpellanti, evidenti lacune e perplessità su un'intera vicenda, i cui investimenti finanziari (peraltro, come suesposto, tuttora non effettivamente erogati), rappresentano un'inutile dispersione di risorse pubbliche, che andrebbero in realtà indirizzate al contrasto del commercio illegale dei prodotti agroalimentari made in Italy e sul fronte della concorrenza sleale –:
   quali orientamenti intendano esprimere, per le parti di rispettiva competenza, con riferimento a quanto esposto in premessa;
   quali siano i costi effettivamente sostenuti dal Governo nella realizzazione del segno distintivo unico per le produzioni agricole e agroalimentari, da utilizzare per le iniziative di promozione all'estero durante l'Esposizione universale 2015, il cui decreto attuativo non è stato tuttora pubblicato;
   se siano a conoscenza delle difficoltà finanziarie inerenti alla gestione dell'intera operazione affidata all'ente attuatore Agenzia Ice, che, secondo quanto risulta dall'articolo di stampa in precedenza richiamato, non avrebbe ancora trovato attuazione;
   in caso affermativo, quali iniziative urgenti e necessarie i Ministri interpellati intendano intraprendere al fine di rimuovere gli ostacoli esistenti presso la suindicata Agenzia, che impediscono l'effettiva introduzione del marchio distintivo unico, il quale, a giudizio del Governo, dovrebbe consentire di migliorare l'efficienza nel contrasto all’italian sounding;
   quali siano i motivi del ritardo della pubblicazione del decreto interministeriale relativo al piano per la promozione straordinaria del made in Italy e l'attrazione degli investimenti in Italia, all'interno del quale è riportata l'introduzione del segno distintivo unico (finalizzato anche alla promozione dell'evento universale Expo 2015), la cui intera vicenda rappresenta, a parere degli interpellanti, un'inutile iniziativa meramente propagandistica che non determinerà alcun tangibile rafforzamento nell'azione di contrasto ai fenomeni di contraffazione e dell’italian sounding, ma accrescerà invece i livelli di confusione sia fra gli operatori del settore e soprattutto fra i consumatori.
(2-00957) «Russo, Faenzi, Catanoso, Fabrizio Di Stefano, Riccardo Gallo, Palese, Occhiuto».

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

prodotto agricolo

produzione nazionale

promozione commerciale