ATTO CAMERA

INTERPELLANZA 2/00744

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 329 del 11/11/2014
Firmatari
Primo firmatario: ROMANO PAOLO NICOLO'
Gruppo: MOVIMENTO 5 STELLE
Data firma: 11/11/2014


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELLA GIUSTIZIA
  • MINISTERO DELL'ECONOMIA E DELLE FINANZE
  • MINISTERO DELLE INFRASTRUTTURE E DEI TRASPORTI
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELLA GIUSTIZIA delegato in data 11/11/2014
Stato iter:
12/05/2015
Partecipanti allo svolgimento/discussione
RINUNCIA ILLUSTRAZIONE 12/05/2015
Resoconto ROMANO PAOLO NICOLO' MOVIMENTO 5 STELLE
 
RISPOSTA GOVERNO 12/05/2015
Resoconto FERRI COSIMO MARIA SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (GIUSTIZIA)
 
REPLICA 12/05/2015
Resoconto ROMANO PAOLO NICOLO' MOVIMENTO 5 STELLE
Fasi iter:

DISCUSSIONE IL 12/05/2015

SVOLTO IL 12/05/2015

CONCLUSO IL 12/05/2015

Atto Camera

Interpellanza 2-00744
presentato da
ROMANO Paolo Nicolò
testo presentato
Martedì 11 novembre 2014
modificato
Martedì 12 maggio 2015, seduta n. 425

   Il sottoscritto chiede di interpellare il Ministro della giustizia, il Ministro dell'economia e delle finanze, il Ministro delle infrastrutture e dei trasporti, per sapere – premesso che:
   Asti in questi giorni è alla ribalta nazionale per un caso di cronaca giudiziaria che porta al non invidiabile primato di città in cui si è verificato il più clamoroso episodio di peculato mai scoperto in Italia. Infatti, la procura della Repubblica di Asti, con il procedimento penale 1386/14, ha accertato la sottrazione di una somma monstre di 12 milioni di euro dalle casse dell'istituto Case popolari di Asti ad opera del suo direttore generale, Pierino Santoro. La cosa incredibile, secondo quanto è emerso dalle indagini, è che l'artefice di questa maxitruffa ha agito da solo e indisturbato per un periodo che va dal 2004 al 2014. Scoperto, Pierino Santoro ha immediatamente ammesso le sue responsabilità e ha chiesto il patteggiamento per usufruire dello sconto di pena previsto ai sensi dell'articolo 314, comma 2, del codice penale;
   la vicenda ha scosso l'opinione pubblica del territorio astigiano non solo per le modalità e la durata di questa maxitruffa, ma anche perché questi fondi venivano indebitamente sottratti alle fasce di popolazione più disagiate che da anni vivono l'emergenza abitativa. A fronte di una domanda di alloggi di edilizia pubblica residenziale inevasa e di un compendio immobiliare dell'ente in molti casi fatiscente, dalle casse dell'Agenzia territoriale per la casa di Asti venivano sottratte ingenti somme di denaro che l'ex direttore Pierino Santoro utilizzava per finalità prettamente personali e che, come è emerso da querele e segnalazioni dei condomini dell'Atc di Asti, cercava di ottenere oneri che i denunzianti qualificano come non dovuti;
   numerose sono le ombre di questa oscura vicenda che lascia ancora aperti numerosi interrogativi. In primis: sui presumibili sostegni e complicità interne ed esterne all'ente godute dall'ex direttore generale; su quelle che all'interpellante appaiono le gravi omissioni di quanti all'interno e all'esterno dell'Agenzia del territorio di Asti erano preposti al controllo della gestione finanziaria dell'ente. Infatti, nel verbale di interrogatorio del 23 aprile 2014, avanti il pubblico ministero dottor Giorgio Vitari e la dottoressa Elisa Pazè, lo stesso Santoro fa intendere che i suoi movimenti non potevano non essere «notati»: «Ci tengo a precisare che non è vero quanto ho letto negli atti depositati per il riesame cautelare reale: non è vero cioè che nessuno sapesse dell'abuso della carta di credito dell'ente. Ne erano perfettamente a conoscenza i dipendenti dell'ufficio ragioneria dell'Atc. Lo sapevano per certo, in quanto vedevano gli estratti conto quotidiani della tesoreria dell'Atc e quindi vedevano» che «ogni 15 del mese veniva evidenziato l'addebito della carta di credito. Nessuno, però, ha mai fatto commenti al riguardo». Ancora più evidenti, dalle sue dichiarazioni, sono le responsabilità degli organi di indirizzo e di controllo dell'ente, quali il consiglio di amministrazione e il collegio sindacale, in particolare quando lo stesso Santoro dichiara, sempre nel suddetto verbale, che: «Il collegio sindacale era al corrente della possibilità di avere carte di credito in base alla convenzione con la tesoreria: io personalmente l'avevo informato di ciò al momento dell'insediamento», mentre il consiglio di amministrazione era più «interessato» al sistema degli appalti. In particolare, il suo presidente che invitava a partecipare «alcune imprese, sia perché a lui note per motivi amicali, sia perché a lui vicine politicamente (era stato nominato in quota PdL), come pure capitava che per motivi politico-clientelari venissero fatti favori negli alloggi di inquilini a lui noti presentati o si operasse un cambio di alloggio». Queste gravi dichiarazioni evidenziano senza ombra di dubbio l’humus politico clientelare che ha permesso a Pierino Santoro di agire indisturbato per più di dieci anni, appropriandosi di ingenti quantità di risorse pubbliche a danno dell'agenzia senza che nessuno intervenisse;
   la cosa che più sorprende l'interpellante è che l'esito giudiziario di questa oscura vicenda si prospetta per rivelarsi l'ennesima beffa ai danni dello Stato e dei cittadini onesti del nostro Paese, in quanto, a fronte di 12 milioni di euro sottratti, l'unico imputato rischia di non farsi nemmeno un giorno di carcere. Infatti, se il giudice non accetterà le aggravanti dell'articolo 61, comma 7, del codice penale, ovvero il danno di rilevante entità, appunto, per l'enorme mole di denaro pubblico sottratto alla collettività, e dell'articolo 478 del codice penale, falsificazione di atti pubblici, come chiedono le parti lese costituite in giudizio (Atc di Asti, comune di Asti e coordinamenti per la lotta alla casa), il Santoro non si farà un solo giorno di carcere;
   oltre all'evidente gravità penale, ancora più intollerabile è la gravità sociale della condotta di Pierino Santoro, in quanto è notorio che nel territorio astigiano è da anni profonda la crisi abitativa, che la gestione fraudolenta dell'Agenzia territoriale per la casa di Asti, l'ente preposto a dare risposte alla tensione abitativa, invece di lenire ha aggravato, poiché sono venuti meno fondi essenziali a dare efficaci risposte al bisogno abitativo dei ceti sociali meno abbienti, con potenziali conseguenze sul piano della coesione sociale e dell'ordine pubblico –:
   se i Ministri interpellati siano a conoscenza di quanto in premessa e se non ritengano opportuno promuovere e assumere iniziative normative volte ad inasprire le pene per i responsabili di tali odiosi reati contro il patrimonio pubblico, estendendo tale inasprimento anche contro tutti coloro che a qualsiasi titolo non hanno adempiuto al loro dovere di verifica e controllo.
(2-00744) «Paolo Nicolò Romano».

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

credito

codice penale

coesione economica e sociale