ATTO CAMERA

INTERPELLANZA URGENTE 2/00557

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 234 del 27/05/2014
Firmatari
Primo firmatario: BUSTO MIRKO
Gruppo: MOVIMENTO 5 STELLE
Data firma: 27/05/2014
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
DE ROSA MASSIMO FELICE MOVIMENTO 5 STELLE 27/05/2014
TERZONI PATRIZIA MOVIMENTO 5 STELLE 27/05/2014
DAGA FEDERICA MOVIMENTO 5 STELLE 27/05/2014
MANNINO CLAUDIA MOVIMENTO 5 STELLE 27/05/2014
SEGONI SAMUELE MOVIMENTO 5 STELLE 27/05/2014
ZOLEZZI ALBERTO MOVIMENTO 5 STELLE 27/05/2014
MICILLO SALVATORE MOVIMENTO 5 STELLE 27/05/2014
DI STEFANO MANLIO MOVIMENTO 5 STELLE 27/05/2014
DI BATTISTA ALESSANDRO MOVIMENTO 5 STELLE 27/05/2014
SIBILIA CARLO MOVIMENTO 5 STELLE 27/05/2014
DEL GROSSO DANIELE MOVIMENTO 5 STELLE 27/05/2014
GRANDE MARTA MOVIMENTO 5 STELLE 27/05/2014
SPADONI MARIA EDERA MOVIMENTO 5 STELLE 27/05/2014
SCAGLIUSI EMANUELE MOVIMENTO 5 STELLE 27/05/2014
GALLO LUIGI MOVIMENTO 5 STELLE 27/05/2014
BRESCIA GIUSEPPE MOVIMENTO 5 STELLE 27/05/2014
MARZANA MARIA MOVIMENTO 5 STELLE 27/05/2014
D'UVA FRANCESCO MOVIMENTO 5 STELLE 27/05/2014
DI BENEDETTO CHIARA MOVIMENTO 5 STELLE 27/05/2014
VACCA GIANLUCA MOVIMENTO 5 STELLE 27/05/2014
VALENTE SIMONE MOVIMENTO 5 STELLE 27/05/2014
BATTELLI SERGIO MOVIMENTO 5 STELLE 27/05/2014
RIZZO GIANLUCA MOVIMENTO 5 STELLE 27/05/2014
ARTINI MASSIMO MOVIMENTO 5 STELLE 27/05/2014
BERNINI PAOLO MOVIMENTO 5 STELLE 27/05/2014
BASILIO TATIANA MOVIMENTO 5 STELLE 27/05/2014
CORDA EMANUELA MOVIMENTO 5 STELLE 27/05/2014
FRUSONE LUCA MOVIMENTO 5 STELLE 27/05/2014
TOFALO ANGELO MOVIMENTO 5 STELLE 27/05/2014
CASTELLI LAURA MOVIMENTO 5 STELLE 27/05/2014
SORIAL GIRGIS GIORGIO MOVIMENTO 5 STELLE 27/05/2014
CASO VINCENZO MOVIMENTO 5 STELLE 27/05/2014
BRUGNEROTTO MARCO MOVIMENTO 5 STELLE 27/05/2014
CARIELLO FRANCESCO MOVIMENTO 5 STELLE 27/05/2014
CURRO' TOMMASO MOVIMENTO 5 STELLE 27/05/2014
D'INCA' FEDERICO MOVIMENTO 5 STELLE 27/05/2014
DI VITA GIULIA MOVIMENTO 5 STELLE 27/05/2014
GAGNARLI CHIARA MOVIMENTO 5 STELLE 27/05/2014
GALLINELLA FILIPPO MOVIMENTO 5 STELLE 27/05/2014
L'ABBATE GIUSEPPE MOVIMENTO 5 STELLE 27/05/2014


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELLO SVILUPPO ECONOMICO
  • MINISTERO DELL'AMBIENTE E DELLA TUTELA DEL TERRITORIO E DEL MARE
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELLO SVILUPPO ECONOMICO delegato in data 27/05/2014
Stato iter:
30/05/2014
Partecipanti allo svolgimento/discussione
ILLUSTRAZIONE 30/05/2014
Resoconto BUSTO MIRKO MOVIMENTO 5 STELLE
 
RISPOSTA GOVERNO 30/05/2014
Resoconto DE VINCENTI CLAUDIO SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (SVILUPPO ECONOMICO)
 
REPLICA 30/05/2014
Resoconto BUSTO MIRKO MOVIMENTO 5 STELLE
Fasi iter:

DISCUSSIONE IL 30/05/2014

SVOLTO IL 30/05/2014

CONCLUSO IL 30/05/2014

Atto Camera

Interpellanza urgente 2-00557
presentato da
BUSTO Mirko
testo presentato
Martedì 27 maggio 2014
modificato
Venerdì 30 maggio 2014, seduta n. 237

   I sottoscritti chiedono di interpellare il Ministro dello sviluppo economico, il Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare, per sapere – premesso che:
   nell'ambito dell'inchiesta sulla corruzione che ha colpito l'Expo 2015, la procura di Milano ha aperto un filone diretto verso gli appalti della Sogin spa, la società costituita il 19 novembre 1999, in ottemperanza al decreto legislativo 16 marzo 1999, n. 79, con il compito di disattivare e smantellare (decommissioning) gli impianti nucleari dismessi e gestire i rifiuti radioattivi, a seguito dell'esito dei referendum abrogativi del 1987;
   il 21 dicembre 2012, la cordata Maltauro-Saipem si è aggiudicata l'appalto bandito da Sogin per la realizzazione dell'impianto di condizionamento per cementazione delle soluzioni liquide radioattive (Cemex) del sito Eurex di Saluggia. La Maltauro si aggiudicò l'affare grazie a un ribasso enorme, 98 milioni di euro invece dei 135 milioni di euro iniziali, e secondo i pubblici ministeri milanesi anche questo incarico sarebbe stato assegnato in seguito all'intervento di persone ora finite in carcere per la vicenda Expo 2015;
   Saluggia è un paese del vercellese, dove, in un laboratorio costruito in un'ansa del fiume Dora, erano conservate parte delle barre d'uranio della vicina ex centrale di Trino Vercellese. Il combustibile è stato spostato nel 2008 nel vicino «deposito Avogadro» di proprietà di Fiat, ove, ad oggi, sono ancora custoditi all'interno della sua piscina, 63 elementi mox irraggiati provenienti dalla centrale del Garigliano e un solo elemento irraggiato di Trino Vercellese. Grosse quantità di quei combustibili radioattivi sono stati già spediti in Francia e Gran Bretagna per essere trattati prima di ritornare in Italia;
   il problema più grave del centro di Saluggia sono i rifiuti radioattivi liquidi dell'impianto Eurex costruito dall'Enea negli anni Sessanta per condurre esperienze di ritrattamento a partire da combustibili irraggiati di tipologia diversa e utilizzando schemi chimici differenti. Tali rifiuti sono stoccati da oramai oltre 40 anni nei serbatoi dell'impianto Eurex di Saluggia e costituiscono, nell'ambito dei rifiuti radioattivi e a parte il combustibile irraggiato, l'inventario di radioattività più cospicuo dell'intero territorio nazionale. In particolare, si tratta di elementi di combustibile provenienti da reattori mtr e Candu sciolti in acido nitrico per un volume complessivo di circa 230 metri cubi, con un'attività complessiva di circa 5,5 1015 becquerel. È significativa la presenza di radionuclidi transuranici a lunga vita emittenti alfa, con concentrazioni che arrivano fino ad un valore massimo di circa 2106 becquerel per grammo;
   al fine di mettere in condizioni di sicurezza tali liquidi radioattivi è necessario provvedere alla loro solidificazione, come risulta da apposita prescrizione ministeriale emessa in primo luogo nel 1977 (insieme con la licenza di esercizio dell'impianto Eurex), che fissava il termine di tale operazione entro 5 anni (cioè entro il 1982). Tale scadenza, nel corso degli anni e per motivazioni varie, è stata più volte prorogata; nel 2000, in seguito a una piena della Dora (l'impianto si trova in un avvallamento nel terreno) il fiume arrivò a sfiorare i serbatoi. Il premio Nobel per la fisica Carlo Rubbia lanciò l'allarme per lo stato di conservazione delle scorie: disse che pochi centimetri di piena in più avrebbero provocato il travaso radioattivo nella Dora, con la conseguente contaminazione del fiume stesso, del Po di cui è affluente e di parte dell'Adriatico dove il Po sfocia;
   in seguito a quest'evento venne emanato il decreto del Ministero delle attività produttive del 7 dicembre 2000, che fissava come termine ultimo per la solidificazione dei rifiuti liquidi di Eurex la data del 31 dicembre 2005;
   nell'agosto 2003 la licenza di esercizio dell'impianto è stata trasferita da Enea a Sogin, che, a conclusione di una valutazione comparativa delle possibili alternative di gestione dei rifiuti liquidi, decise di non portare avanti il sistema di solidificazione per vetrificazione progettato dall'Enea (progetto Cora), attribuendo alle complessità delle scelte progettuali gli oltre 20 anni di ritardo accumulati per la messa in sicurezza di questi rifiuti. Nel 2005, l'allora commissario delegato per l'emergenza nucleare fece partire il progetto Cemex per la solidificazione di questi rifiuti mediante cementazione, una tecnologia sicuramente meno raffinata, ma che sembrava potesse garantire tempi di realizzazione più veloci;
   parecchi anni dopo (nel 2010), la Sogin, allora guidata dall'amministratore Giuseppe Nucci (ora indagato), si decise ad aprire una gara d'appalto per la cementificazione delle scorie liquide, il progetto Cemex;
   la gara, bandita in un primo tempo per 145 milioni di euro e per la quale si era presentata Ansaldo Energia, società statale specializzata in impianti nucleari all'estero, venne annullata in «autotutela» da Sogin nel 2011. Il nuovo appalto scese a 135 milioni di euro, esperito con urgenza (scadenza il 5 maggio, meno di due mesi dopo) e vinto da Maltauro e Saipem con un ribasso enorme, che portò il costo per la Sogin a soli 98 milioni di euro contro i 145 milioni di euro della prima asta, poi cancellata;
   nel presentare il nuovo bando la Sogin ammetteva anche società che avessero eseguito progetti nel campo nucleare o equivalenti (ad esempio petrolchimico e altro);
   il progetto Cemex, nonostante sia ad oggi ritenuto da Sogin uno dei progetti strategici di punta per i quali, nel corso della recente riorganizzazione aziendale condotta dal nuovo vertice, nell'ambito della «Divisione Waste Management e Decommissioning» è stata addirittura istituita un'apposita unità di coordinamento, chiamata appunto «Progetti Strategici», registra ad oggi un notevole ritardo;
   si fa presente che non ci si trova di fronte a un appalto normale come quello per la costruzione di un edificio, ma a un appalto per la realizzazione di un impianto per la messa in sicurezza della situazione più pericolosa negli impianti nucleari esistenti oggi in Italia. Il solo sospetto che l'apparato possa essere stato assegnato a seguito di malversazioni criminose deve fare scattare immediatamente una serie di verifiche a tutela innanzitutto della salvaguardia dell'ambiente e della salute dei cittadini, nonché per la verifica del corretto utilizzo dei fondi pubblici;
   fonti giornalistiche dell'ultima ora dicono che al centro dell'inchiesta sull'Expo milanese ci sarebbe una sorta di cupola degli appalti: l'ex parlamentare della Democrazia cristiana Gianstefano Frigerio, l'ex funzionario del Partito comunista italiano Primo Greganti, l'ex senatore del Popolo della Libertà Luigi Grillo, l'ex esponente dell'Unione di Centro ligure, poi passato a Nuovo Centrodestra, Sergio Cattozzo, l'ex manager di Expo Angelo Paris e l'imprenditore vicentino Enrico Maltauro vincitore della gara per il Cemex di Saluggia;
   a Maltauro sarebbe stato chiesto dalla «cupola» l'1,5 per cento del valore dell'appalto – pari a circa 1 milione e 350 mila euro – di cui 600 mila euro sarebbero stati effettivamente versati. L'imprenditore, sempre stando alle notizie relative all'inchiesta in corso, avrebbe promesso altri 600 mila euro in cambio dell'appalto «Architetture di servizi» per Expo 2015. Nell'insieme si parla di un giro di denaro che supera i due milioni di euro;
   è una cosa estremamente grave che ciò sia potuto avvenire nel settore nucleare dove dovrebbero esserci sia controlli amministrativi, che controlli tecnici indipendenti e autorevoli che sarebbero dovuti intervenire al primo sentore di qualche anomalia. E qui di anomalie amministrative ce ne sono perché un numero impressionante di gare, durante la gestione Nucci, è stato annullato in «autotutela». Ci sono, inoltre, anomalie tecniche come l'affidamento di costruzione di un impianto nucleare a imprese di altri settori e risulta strano che l'autorità di controllo non abbia richiesto spiegazioni;
   oggi i cittadini di Saluggia e di Trino, ma anche quelli a loro prossimi e quelli degli oltre cento comuni che bevono l'acqua prelevata appena a valle degli impianti nucleari, hanno il sacrosanto diritto di pretendere che venga affidato anche a loro stessi il compito di vigilare sui pericoli del nucleare e sulle sospette omissioni e «furberie» degli esercenti, attraverso l'istituzione di un apposito «Osservatorio dei cittadini sul nucleare»;
   è pensiero degli interpellanti, in sintonia con le istanze giustamente preoccupate del territorio, che sia il caso di istituire uno specifico osservatorio per il nucleare nel vercellese, che è di gran lunga (dati ufficiali alla mano) la zona più nuclearizzata d'Italia: cosa ben diversa rispetto all'osservatorio che Sogin ha annunciato a livello nazionale e che dovrà occuparsi di come e dove realizzare il deposito nazionale;
   in parallelo alle indagini della magistratura sulla natura degli appalti della Sogin, l'azienda, per quanto risulta agli interpellanti, ha avviato negli anni anche una serie di indagini interne, dalle quali più che risultati concreti sorgono ulteriori interrogativi. Anche in questa circostanza si tratta di risorse pubbliche e c’è il timore che il loro utilizzo sia avvenuto in modo improprio;
   l'attualità parla in fine della portata più grande da spartire, e si sta parlando del deposito unico nazionale dei rifiuti nucleari italiani, un'opera che – in teoria – entro il 2025 dovrebbe contenere quei 90 mila metri cubi di rifiuti radioattivi. Ma anche in questo caso la situazione non è scevra da dubbi e da quelli che agli interpellanti appaiono comportamenti poco trasparenti, per non parlare del mostruoso ritardo delle operazioni. Dunque l'Ispra ha configurato i criteri per l'allocazione del deposito già dal 28 febbraio 2014. L'ente ha a sua volta chiesto al Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare ed al Ministro interpellato il permesso per poter divulgare la scheda dei criteri; i Ministri dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare che si sono succeduti, Orlando e l'attuale, Galletti, avrebbero dato l'assenso alla pubblicazione, mentre a quanto consta agli interpellanti il Ministero dello sviluppo economico non avrebbe nemmeno risposto alla sollecitazione dell'Ispra. Stando alle ultime dichiarazioni del nuovo presidente di Sogin, Giuseppe Zollino, si tratterebbe di un ritardo di natura politico-elettorale –:
   se il Governo non ritenga opportuno verificare la reale capacità e professionalità della cordata Maltauro-Saipem incaricata di effettuare i lavori per il Cemex di Saluggia, al fine di garantire un corretto avanzamento delle attività di Sogin, nonché la salvaguardia dell'ambiente e della salute dei cittadini;
   se si corra il rischio di un aumento dei tempi e dei costi e se, addirittura, vi siano rischi concreti per l'ambiente e la popolazione, se l'impianto non venisse realizzato a regola d'arte;
   vista la natura molto delicata della materia in questione, se non sia il caso di rivedere con attenzione l'intero quadro degli appalti di Sogin, nonché la disciplina che regola le assunzioni interne;
   se si intenda verificare l'adeguatezza delle procedure di controllo messe in atto dall'ente di controllo tecnico (Ispra), cosa particolarmente importante oggi, perché si sta provvedendo all'istituzione della nuova autorità di controllo (Ispettorato nazionale per la sicurezza nucleare e la radioprotezione) e l'individuazione di eventuali carenze è fondamentale;
   quale sia il piano di lavoro della cordata Maltauro-Saipem, o meglio, il cronoprogramma relativo alla specifica gara di appalto riguardante il Cemex, con quali tempistiche sia prevista la chiusura dei lavori e a quale punto si trovino oggi i lavori;
   se si intenda verificare il comportamento degli organismi di controllo amministrativi e per quali ragioni non si sono mossi rilievi o assunte iniziative a fronte del grande numero di appalti annullati in autotutela;
   se il Governo non ritenga opportuno intervenire a livello normativo per istituire un vero e proprio osservatorio per il nucleare nel vercellese che dia modo alla cittadinanza (ed a specifiche organizzazioni territoriali) di controllare e verificare lo stato dei lavori ed il livello di sicurezza dell'ambiente e della salute;
   se le informazioni inerenti ai criteri configurati dall'Ispra per l'allocazione del deposito nucleare nazionale siano corrette e, nel caso, quali siano le motivazioni secondo le quali il Ministro interpellato stia ritardando la pubblicazione degli stessi.
(2-00557) «Busto, De Rosa, Terzoni, Daga, Mannino, Segoni, Zolezzi, Micillo, Manlio Di Stefano, Di Battista, Sibilia, Del Grosso, Grande, Spadoni, Scagliusi, Luigi Gallo, Brescia, Marzana, D'Uva, Di Benedetto, Vacca, Simone Valente, Battelli, Rizzo, Artini, Paolo Bernini, Basilio, Corda, Frusone, Tofalo, Castelli, Sorial, Caso, Brugnerotto, Cariello, Currò, D'Incà, Di Vita, Gagnarli, Gallinella, L'Abbate».