ATTO CAMERA

INTERPELLANZA 2/00446

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 187 del 11/03/2014
Firmatari
Primo firmatario: LABRIOLA VINCENZA
Gruppo: MISTO-ALTRE COMPONENTI DEL GRUPPO
Data firma: 11/03/2014


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELLA DIFESA
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELLA DIFESA delegato in data 11/03/2014
Stato iter:
23/06/2015
Partecipanti allo svolgimento/discussione
RINUNCIA ILLUSTRAZIONE 23/06/2015
Resoconto LABRIOLA VINCENZA MISTO
 
RISPOSTA GOVERNO 23/06/2015
Resoconto ROSSI DOMENICO SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (DIFESA)
 
REPLICA 23/06/2015
Resoconto LABRIOLA VINCENZA MISTO
Fasi iter:

DISCUSSIONE IL 23/06/2015

SVOLTO IL 23/06/2015

CONCLUSO IL 23/06/2015

Atto Camera

Interpellanza 2-00446
presentato da
LABRIOLA Vincenza
testo presentato
Martedì 11 marzo 2014
modificato
Martedì 23 giugno 2015, seduta n. 448

   La sottoscritta chiede di interpellare il Ministro della difesa, per sapere – premesso che:
   la bonifica e messa in sicurezza delle aree di competenza della Marina militare (ex area IP, area Gittata, zona 17 ettari) e della cava in località San Marco (Statte) sono divenute oramai urgenti;
   la grave situazione di contaminazione ambientale di queste aree è ben nota da molto tempo, ma ancora non si è giunti ad una conclusione su come bonificare questi siti che continuano a contaminare l'acqua di falda e il Mar Piccolo. Non si è giunti neanche alla messa in sicurezza dei siti, nonostante la caratterizzazione ambientale sia stata già effettuata;
   in tal senso il genio militare ha presentato già nel 2012 alla regione Puglia un progetto preliminare «per la messa in sicurezza di emergenza dell'area ex IP» presso la Marinansen, denominato «Progetto preliminare di messa in sicurezza di emergenza delle acque di falda». L'intervento prevedeva «una completa cinturazione dell'area con barriera fisica permeabile reattiva (PRB) usando ferro zero-valente, con jet-grouting di diametro 500 millimetri ed emungimento, tramite pozzi attrezzati con pompe idrauliche, di acque di falda da trattare con carboni attivi e poi smaltire»;
   tale progetto ricalcava la richiesta formulata dalla conferenza dei servizi del 14 ottobre 2010, nella quale si chiedeva di «effettuare un accoppiamento tra barriera fisica e idraulica e di effettuare in questa ipotesi una stima delle portate da emungere». Obiettivo quello di «impedire la diffusione della contaminazione e l'abbattimento, con il processo di dealogenazione riduttiva abiotica (ZVI), delle concentrazioni degli inquinanti presenti nelle acque di falda: sostanze inorganiche, composti alifatici clorurati cancerogeni, PCB e metalli pesanti». L'area situata nel I seno di Mar Piccolo, dove sorgeva il sito «Ex area Ip» dell'arsenale militare, è infatti interessata da una pesante contaminazione (metalli, PCB, inquinanti inorganici) dovuta proprio alle attività passate della Marina;
   nel marzo del 2012 l'assessorato regionale annunciò che il progetto di Marigenimil aveva ricevuto l’«ok» dei tecnici regionali e che l'iniziativa del genio militare «consentirà di contenere definitivamente la contaminazione accertata nella falda acquifera». Poco meno di un anno dopo, nel febbraio del 2013, il capitano di vascello Fabrizio Gaeta, direttore del genio militare della Marina di Taranto, affermò su un quotidiano locale che «ciò che abbiamo garantito in conferenza di servizi procede a passo spedito. E non potrebbe essere diversamente», garantendo anche l'avvio delle procedure per l'esecuzione delle opere della messa in sicurezza di emergenza delle acque di falda entro il 2013. La consegna del progetto definitivo era stata assicurata entro luglio 2013;
   nel luglio 2013 (termine entro il quale avrebbero dovuto presentare il progetto definitivo per la messa in sicurezza delle acque di falda) l'ente regionale aveva chiesto informazioni alla Marina militare sul complesso delle attività in corso. La risposta fu un semplice «attività in corso»;
   da allora nonostante sollecitazioni da parte della regione non è arrivato alcun chiarimento;
   inoltre, durante l'articolato iter di condivisione delle attività necessarie alla messa in sicurezza delle acque di falda, era stato ritenuto necessario attuare un sistema di mitigazione (pompaggio e trattamento acque in impianto depurazione esistente): a tutt'oggi non risulta pervenuta nessuna notizia circa il funzionamento del sistema di mitigazione;
   a causa dell'inquinamento del I seno di Mar Piccolo, da ben due anni viene distrutta la produzione dei mitili, arrecando un danno enorme ai mitilicoltori tarantini, non soltanto da un punto di vista economico. Sempre a causa dell'inquinamento è stata decisa la rimozione totale degli allevamenti del I seno al fine di consentire le attività di risanamento ambientale dell'area con spostamento degli allevamenti in un'area situata nella rada di Mar Grande, di appena 389 mila metri quadrati rispetto all'area individuata dal centro ittico tarantino che in origine era di 700/800.000 metri quadrati –:
   quali iniziative il Ministro interpellato abbia intenzione di porre in essere al fine di avere certezza dei tempi di avvio delle procedure per l'esecuzione delle opere della messa in sicurezza delle acque di falda del Mar Piccolo;
   quali iniziative urgenti abbia intenzione di porre in essere al fine di garantire la messa in sicurezza dal punto di vista ambientale di tutte le zone di competenza della Marina militare al fine di tutelare la salute e l'integrità dei cittadini e non compromettere ulteriormente il fragile e delicato sistema eco-ambientale.
(2-00446) «Labriola».

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC :

diritto alla salute

protezione dell'ambiente

inquinamento

marina militare

rifiuti chimici

sostanza tossica