ATTO CAMERA

INTERPELLANZA 2/00424

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 181 del 27/02/2014
Abbinamenti
Atto 2/00492 abbinato in data 14/04/2015
Atto 3/01431 abbinato in data 14/04/2015
Firmatari
Primo firmatario: KRONBICHLER FLORIAN
Gruppo: SINISTRA ECOLOGIA LIBERTA'
Data firma: 27/02/2014
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
LACQUANITI LUIGI SINISTRA ECOLOGIA LIBERTA' 27/02/2014
BORDO FRANCO SINISTRA ECOLOGIA LIBERTA' 27/02/2014
FARINA DANIELE SINISTRA ECOLOGIA LIBERTA' 27/02/2014


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELL'AMBIENTE E DELLA TUTELA DEL TERRITORIO E DEL MARE
  • MINISTERO DELLE POLITICHE AGRICOLE ALIMENTARI E FORESTALI
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELL'AMBIENTE E DELLA TUTELA DEL TERRITORIO E DEL MARE delegato in data 27/02/2014
Stato iter:
14/04/2015
Partecipanti allo svolgimento/discussione
RINUNCIA ILLUSTRAZIONE 14/04/2015
Resoconto KRONBICHLER FLORIAN SINISTRA ECOLOGIA LIBERTA'
 
RISPOSTA GOVERNO 14/04/2015
Resoconto VELO SILVIA SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (AMBIENTE E TUTELA DEL TERRITORIO E DEL MARE)
 
REPLICA 14/04/2015
Resoconto KRONBICHLER FLORIAN SINISTRA ECOLOGIA LIBERTA'
Fasi iter:

DISCUSSIONE CONGIUNTA IL 14/04/2015

DISCUSSIONE IL 14/04/2015

SVOLTO IL 14/04/2015

CONCLUSO IL 14/04/2015

Atto Camera

Interpellanza 2-00424
presentato da
KRONBICHLER Florian
testo presentato
Giovedì 27 febbraio 2014
modificato
Martedì 14 aprile 2015, seduta n. 408

   I sottoscritti chiedono di interpellare il Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare, il Ministro delle politiche agricole alimentari e forestali, per sapere – premesso che:
   il Parco nazionale dello Stelvio è uno dei più antichi parchi naturali italiani. È nato allo scopo di tutelare la flora, la fauna e le bellezze del paesaggio del gruppo montuoso Ortles-Cevedale e di promuovere lo sviluppo di un turismo sostenibile nelle vallate alpine della Lombardia, del Trentino e dell'Alto Adige-Südtirol. Si tratta di un'area ambientalmente omogenea, per la quale, al di là dei confini amministrativi, è stato ritenuto necessario appunto prevedere una tutela omogenea;
   il parco si estende sul territorio di 24 comuni e di 4 province ed è a diretto contatto a nord con il Parco nazionale svizzero, a sud con il Parco naturale provinciale Adamello-Brenta e con il Parco regionale dell'Adamello: tutti questi parchi, insieme, costituiscono una vastissima area protetta nel cuore delle Alpi, per quasi 400.000 ettari;
   oltre che essere un'area di grande importanza per il mantenimento del delicato ecosistema alpino, il parco rappresenta anche un'opportunità di marketing per un turismo responsabile e per la promozione di prodotti e tradizioni locali, tutta a favore delle località insediate nelle vallate del parco;
   fino a oggi, almeno sulla carta, il Parco nazionale dello Stelvio è stato amministrato da un consorzio costituito dal Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare, dalla provincia di Bolzano, dalla provincia di Trento e dalla regione Lombardia. Il consorzio, nato nel 1993 e mai veramente operativo, è costituito da tre comitati di gestione (Bolzano, Trento e Lombardia) cui sono state già delegate numerose funzioni operative. Il vecchio consorzio aveva al suo vertice un consiglio direttivo, in cui, oltre al presidente e ai rappresentanti dei tre comitati di gestione, delle due province autonome e della regione Lombardia, vedeva anche la qualificata presenza di tre rappresentanti delle associazioni ambientaliste, una per territorio, e di due persone esperte in campo scientifico, designate d'intesa tra diverse istituzioni di ricerca botanica e zoologica, comprese le università presenti nelle province in cui ricade il parco;
   purtroppo, da anni il parco è definanziato e di fatto «paralizzato», anche in seguito al mancato rinnovo degli organi collegiali scaduti da parecchio tempo: il consiglio direttivo dal 26 dicembre 2010; il comitato di gestione della provincia di Bolzano dal 12 marzo 2011; il comitato di gestione della provincia di Trento dal 16 luglio 2011; il comitato di gestione della regione Lombardia dal 3 ottobre 2012;
   da anni si discute di dare una nuova organizzazione al parco, tramite una sua «provincializzazione». Nel settembre 2009 la «Commissione dei 12» (l'organismo paritetico che regolamenta i rapporti tra lo Stato e le province di Trento e Bolzano) elaborò una prima norma di attuazione allo statuto di autonomia per la regione Trentino-Alto Adige, che prevedeva il passaggio della gestione del parco agli enti interessati, cioè Lombardia, provincia autonoma di Trento e provincia autonoma di Bolzano. Tuttavia, nel marzo del 2011 il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano non convalidò la norma, che fu dunque di nuovo rinviata alla «Commissione dei 12». Nel frattempo, per effetto degli accordi Stato-province autonome, è stato deciso (e ribadito anche nella legge di stabilità per il 2014) che le due province autonome si assumano l'onere di finanziare l'operatività del parco (anche per la sua parte lombarda) come loro concorso al riequilibrio della finanza pubblica;
   la suddetta «Commissione dei 12» sta, dunque, lavorando a una norma di attuazione che sostituisca l'articolo 3 del decreto del Presidente della Repubblica n. 279 del 1974 in materia di funzioni esercitate dalle province di Trento e Bolzano sul Parco dello Stelvio. Secondo la bozza attualmente in discussione, il nuovo articolo sarà composto di 8 commi: il comma 1 trasferisce la competenza sul parco alle province autonome, pur precisando che ad esso «sarà conservata una configurazione unitaria»; il comma 2 prevede che con legge provinciale le due province possano modificare i confini del parco, previa consultazione dell'altra provincia e del Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare; il comma 3 prevede che siano le province a disciplinare con propria legge «le forme e i modi di specifica tutela» nel territorio di propria competenza, «in armonia con le finalità e i principi dell'ordinamento giuridico nazionale in tema di aree protette»; per favorire l'omogeneità delle discipline le province devono ricercare intese tra loro – intese comunque limitate dalle competenze garantite loro dagli articoli 4 e 8 dello statuto: il comma 4 prevede che «la configurazione unitaria del parco è assicurata mediante la costituzione di un apposito comitato di coordinamento con funzioni di programmazione ed indirizzo», così composto: 4 persone che rappresentano la provincia di Bolzano, la provincia di Trento, la Lombardia e il Ministero, più altre tre persone che rappresentano i comuni dei tre territori (in pratica 7 persone, tutte rappresentanti le amministrazioni, e nessuno che rappresenti le ragioni dell'ambiente e della scienza, come era nel vecchio consorzio); il comma 5 prevede che le funzioni amministrative siano esercitate dai tre enti territoriali; il comma 6 prevede la messa a carico degli oneri finanziari alle due province; il comma 7 prevede la soppressione del vecchio consorzio del parco; il comma 8 trasferisce il personale agli enti gestori di Trento, Bolzano e Lombardia, garantendo le posizioni giuridico-economiche acquisite;
   diverse associazioni ambientaliste hanno sottolineato il pericolo che il parco perda la sua connotazione unitaria, che si affermino sistemi di tutela differenziati a seconda degli orientamenti politici delle diverse amministrazioni, con gravi rischi per la conservazione dell’habitat naturale che è invece unico ed omogeneo;
   peraltro, si sottolinea anche la volontà di mantenere «la configurazione unitaria del parco» e questo è scritto anche nella norma in discussione. Tuttavia, il «coordinamento» previsto appare uno strumento troppo debole per garantire a pieno tale unitarietà, in esso non è rappresentata più né la voce di chi difende la natura, né quella della comunità scientifica e, infine, non si dice se e come il parco verrà dotato di un «piano» e di un «regolamento» unitari, che sono gli strumenti a cui in ogni parco vengono incardinati le tutele e i programmi di sviluppo;
   altro punto critico è il fatto che nell'elaborazione di tale norma non risulta essere mai stato coinvolto il consiglio provinciale di Bolzano, né il mondo ambientalista e scientifico. Trasparenza e partecipazione sono, invece, un presupposto indispensabile per decisioni di questa portata –:
   se non si ritenga indispensabile – anche attraverso i rappresentanti del Governo all'interno della suddetta «Commissione dei 12» – attivarsi al fine:
    a) di rafforzare il carattere unitario del Parco dello Stelvio, sottolineando nella norma l'importanza di una pianificazione unitaria e precisando le procedure di adozione (e/o modifica) di un piano e di un regolamento del parco unitari e ancorati a criteri scientifici, definendo con precisione anche l'organismo che è competente per l'adozione di tali strumenti e prevedendo le necessarie intese con le province autonome, nel rispetto delle competenze sul territorio loro garantite dallo statuto di autonomia;
    b) di prevedere che all'interno dell'organismo che adotta il piano e il regolamento del parco sia prevista la presenza di rappresentanti delle associazioni di protezione ambientale più rappresentative in ciascuno dei tre territori, così come previsto dalla legge quadro n. 394 del 1991 sulle aree protette, e un'adeguata presenza di rappresentanti della comunità scientifica, su designazione degli enti culturali e di ricerca, tra cui le università presenti nelle province e nella regione interessate dal parco;
    c) di garantire nella pianificazione e gestione del parco forme concrete ed efficaci di partecipazione democratica della popolazione interessata;
    d) di prevedere, in prospettiva, un allargamento degli orizzonti del Parco dello Stelvio, da parco nazionale a parco transfrontaliero, vista la stretta vicinanza del parco con altre aree protette, quali il Parco nazionale svizzero, il Parco naturale provinciale Adamello-Brenta e il Parco regionale dell'Adamello.
(2-00424) «Kronbichler, Lacquaniti, Franco Bordo, Daniele Farina».

Classificazione EUROVOC:
SIGLA O DENOMINAZIONE:

PARCO DELLO STELVIO

EUROVOC :

parco nazionale

riserva naturale

protezione dell'ambiente

zona protetta

protezione della flora

semplificazione delle formalita'