ATTO CAMERA

INTERPELLANZA URGENTE 2/00308

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 121 del 19/11/2013
Firmatari
Primo firmatario: BRUNETTA RENATO
Gruppo: FORZA ITALIA - IL POPOLO DELLA LIBERTA' - BERLUSCONI PRESIDENTE
Data firma: 19/11/2013


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELL'ECONOMIA E DELLE FINANZE
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELL'ECONOMIA E DELLE FINANZE delegato in data 19/11/2013
Stato iter:
21/11/2013
Partecipanti allo svolgimento/discussione
ILLUSTRAZIONE 21/11/2013
Resoconto BRUNETTA RENATO FORZA ITALIA - IL POPOLO DELLA LIBERTA' - BERLUSCONI PRESIDENTE
 
RISPOSTA GOVERNO 21/11/2013
Resoconto GIORGETTI ALBERTO SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (ECONOMIA E FINANZE)
 
REPLICA 21/11/2013
Resoconto BRUNETTA RENATO FORZA ITALIA - IL POPOLO DELLA LIBERTA' - BERLUSCONI PRESIDENTE
Fasi iter:

DISCUSSIONE IL 21/11/2013

SVOLTO IL 21/11/2013

CONCLUSO IL 21/11/2013

Atto Camera

Interpellanza urgente 2-00308
presentato da
BRUNETTA Renato
testo presentato
Martedì 19 novembre 2013
modificato
Giovedì 21 novembre 2013, seduta n. 123

   Il sottoscritto chiede di interpellare il Ministro dell'economia e delle finanze, per sapere – premesso che:
   il 9 novembre 2013 sul sito internet del Ministero dell'economia e delle finanze è stato pubblicato il rapporto sull'aggiornamento del valore delle quote di capitale della Banca d'Italia inviato il 23 ottobre 2013, in osservanza a quanto disposto dal comma 10 dell'articolo 19 della legge 28 dicembre 2005, n. 262 (legge finanziaria 2006);
   la sopra indicata disposizione prevede, infatti, che: «con regolamento da adottare ai sensi dell'articolo 17 della legge 23 agosto 1988, n. 400, è ridefinito l'assetto proprietario della Banca d'Italia e sono disciplinate le modalità di trasferimento, entro tre anni dalla data di entrata in vigore della presente legge, delle quote di partecipazione al capitale della Banca d'Italia in possesso di soggetti diversi dallo Stato o da altri enti pubblici»;
   il medesimo documento, predisposto con l'ausilio di un comitato di esperti, è stato reso noto a seguito di diverse sollecitazioni da parte dell'interpellante, il quale ha in diverse occasioni inoltrato l'invito a fornire delucidazioni sui metodi di calcolo alla base della rivalutazione delle quote di partecipazione al capitale della Banca d'Italia in possesso di soggetti diversi dallo Stato o da altri enti pubblici;
   l'urgenza e la necessità di acquisire tali importanti indicazioni di politica economica e monetaria erano dettate sia dall'esigenza di valutare, considerata l'attuale fase di congiuntura economica, in tempi rapidi, i criteri e le modalità utilizzate dal predetto comitato, che dalla consistenza dell'effettivo valore delle quote necessarie dal gettito, atteso che poteva essere utilizzato per finanziare alcune delle modifiche alla legge di stabilità per il 2014;
   l'interpellante rileva che a tutt'oggi il capitale della Banca d'Italia ammonta all'anacronistica cifra di 156 mila euro, a fronte di riserve iscritte a bilancio, per il 2012, di 22,6 miliardi di euro, a differenza degli utili netti riportati nello stesso esercizio, che invece ammontano a 2,5 miliardi di euro;
   l'evidente discordanza nei dati contabili ha portato fin dalla primavera del 2013 ad ipotizzare, sulla base dei normali parametri di borsa (price earning e valore di libro), in una chiave assolutamente prudenziale, un valore effettivo del suddetto capitale pari a circa 25 miliardi di euro, ipotizzando un moltiplicatore degli utili di gran lunga inferiore rispetto ai possibili valori di mercato;
   ristabilire le giuste proporzioni non comporterebbe, a giudizio dell'interpellante, soltanto un immediato vantaggio per le finanze pubbliche, dovuto al pagamento, da parte degli azionisti privati, delle imposte per la rivalutazione dei cespiti delle quote di capitale in loro possesso, tassabili al 16 per cento, ma determinerebbe anche un corrispondente aumento del loro patrimonio netto;
   tale operazione risulta, a giudizio dell'interpellante, ulteriormente necessaria, in considerazione del fabbisogno di capitale richiesto, ai fini di una patrimonializzazione delle banche italiane in vista di Basilea III e degli stress-test, che, sotto l'egida del single supervisory mechanism, saranno avviati nel corso del 2014;
   se la rivalutazione dei cespiti delle quote di capitale fosse stata compiuta nei tempi originariamente proposti (prima dell'estate 2013) ne sarebbe derivata un'attenuazione del credit crunch, con immediato beneficio per le famiglie e le imprese, grazie all'allentamento di quella morsa finanziaria che ha contribuito, non poco, a peggiorare la performance dell'economia italiana rispetto al resto dell'eurozona;
   le entrate aggiuntive al bilancio dello Stato, grazie alla rivalutazione dei partecipanti al capitale la Banca d'Italia, avrebbe poi consentito di migliorare l'azione a favore di famiglie e imprese, a partire dall'eliminazione della seconda rata dell'imu;
   nel mese di settembre 2013 è stato nominato dalla Banca d'Italia un comitato di esperti per definire l'effettivo valore del proprio capitale e, quindi, poter procedere al relativo aumento, destinato a scattare, almeno in termini di competenza economica, nel 2014;
   gli effetti derivanti dalla suddetta disposizione introdurranno, a giudizio dell'interpellante, ulteriori ritardi e complicazioni per la gestione della finanza pubblica, in considerazione delle evidenti carenze di adeguate risorse necessarie ad affrontare gli impegni assunti dal Presidente del Consiglio dei ministri, nel corso della presentazione alle Camere del programma di Governo;
   secondo quanto risulta da organi di informazione il suddetto comitato ha terminato i suoi lavori e prodotto un report che sarebbe stato consegnato al Ministro interpellato;
   nel documento conclusivo le ipotesi di rivalutazione indicate dal comitato dei saggi sono ben inferiori alle cifre sopra richiamate e risentono di un metodo di calcolo quanto mai discutibile –:
   per quale ragione, nel valutare i profili complessivi del problema, si sia tenuto solo conto degli aspetti contabili in senso stretto, costruiti su sottostanti ipotesi estremamente restrittive, e senza considerazione alcuna circa i restanti profili – patrimonializzazione del sistema bancario, maggiori entrate per l'erario e altro – che solo una visione più complessiva, pur nel rispetto dello statuto della Banca d'Italia, avrebbe consentito.
(2-00308) «Brunetta».

Classificazione EUROVOC:
SIGLA O DENOMINAZIONE:

BANCA D'ITALIA ( BANKITALIA )

EUROVOC :

aumento di capitale

banca

ente pubblico

svalutazione del capitale

iscrizione in bilancio