ATTO CAMERA

INTERPELLANZA URGENTE 2/00219

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 81 del 20/09/2013
Firmatari
Primo firmatario: BRUNETTA RENATO
Gruppo: IL POPOLO DELLA LIBERTA' - BERLUSCONI PRESIDENTE
Data firma: 20/09/2013


Destinatari
Ministero destinatario:
  • PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI
Ministero/i delegato/i a rispondere e data delega
Delegato a rispondere Data delega
PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI 20/09/2013
PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI 20/09/2013
PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI 24/09/2013
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELL'AMBIENTE E DELLA TUTELA DEL TERRITORIO E DEL MARE delegato in data 25/09/2013
Stato iter:
27/09/2013
Partecipanti allo svolgimento/discussione
ILLUSTRAZIONE 27/09/2013
Resoconto BRUNETTA RENATO IL POPOLO DELLA LIBERTA' - BERLUSCONI PRESIDENTE
 
RISPOSTA GOVERNO 27/09/2013
Resoconto LEGNINI GIOVANNI SOTTOSEGRETARIO DI STATO ALLA PRESIDENZA DEL CONSIGLIO - (PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI)
 
REPLICA 27/09/2013
Resoconto BRUNETTA RENATO IL POPOLO DELLA LIBERTA' - BERLUSCONI PRESIDENTE
Fasi iter:

DISCUSSIONE IL 27/09/2013

SVOLTO IL 27/09/2013

CONCLUSO IL 27/09/2013

Atto Camera

Interpellanza urgente 2-00219
presentato da
BRUNETTA Renato
testo presentato
Venerdì 20 settembre 2013
modificato
Venerdì 27 settembre 2013, seduta n. 86

   Il sottoscritto chiede di interpellare il Presidente del Consiglio dei ministri, per sapere – premesso che:
   il 17 giugno 2011, l'Unione europea ha avviato nei confronti dell'Italia la procedura di infrazione n. 2011/4021, chiedendo al nostro Paese di rimuovere le violazioni alla normativa europea riscontrate nella gestione dei rifiuti, con particolare riferimento alla discarica di Malagrotta;
   in data 24 giugno 2011, la direzione regionale attività produttive e rifiuti della regione Lazio ha trasmesso al segretario generale della presidenza della giunta uno «studio relativo all'analisi preliminare di individuazione di aree idonee alla localizzazione di discariche per rifiuti non pericolosi, realizzato di concerto tra la direzione regionale attività produttive e rifiuti, direzione regionale ambiente e direzione regionale territorio e urbanistica, nel quale vengono descritte alcune aree della provincia di Roma ritenute preliminarmente idonee alla localizzazione di un sito di discarica servente i comuni di Roma, Ciampino, Fiumicino e lo Stato Città del Vaticano»;
   con ordinanza n. Z0002 del 30 giugno 2011, la presidente della regione Lazio, Renata Polverini, ha prorogato fino al 31 dicembre 2011 il funzionamento della discarica di Malagrotta;
   con decreto del Presidente del Consiglio dei ministri del 22 luglio 2011, è stato dichiarato lo stato di emergenza ambientale nel territorio della provincia di Roma fino al 31 dicembre 2012, in relazione all'imminente chiusura della discarica di Malagrotta e alla conseguente necessità di realizzare un sito alternativo per lo smaltimento dei rifiuti;
   con ordinanza del Presidente del Consiglio dei ministri 6 settembre 2011, n. 3963, è stato nominato il prefetto di Roma, Giuseppe Pecoraro, commissario delegato per il superamento della situazione di emergenza ambientale, con il compito di garantire l'individuazione, la progettazione e la successiva realizzazione, mediante l'utilizzo di poteri straordinari e derogatori, di una o più discariche e/o l'ampliamento di discariche esistenti indicate dalla regione, nonché di un impianto di trattamento meccanico-biologico dei rifiuti urbani, necessari a garantire la piena copertura del fabbisogno dell'area interessata dallo stato di emergenza per il tempo necessario all'avvio degli impianti di smaltimento e trattamento definitivi da parte dei soggetti competenti e nelle more della messa in esercizio del sistema impiantistico previsto dal piano regionale di smaltimento dei rifiuti;
   con provvedimento del 24 ottobre 2011, il commissario delegato ha individuato quali siti alternativi a Malagrotta, i siti di Corcolle e Riano, «ove saranno progettate, per la successiva realizzazione, due discariche provvisorie per lo smaltimento dei rifiuti urbani prodotti dai comuni di Roma, Fiumicino, Ciampino e dallo Stato Città del Vaticano»;
   in data 29 novembre 2011, il commissario delegato ha decretato l'occupazione temporanea d'urgenza del sito di Corcolle ai fini della realizzazione della discarica;
   è stato ulteriormente prorogato dal commissario delegato il funzionamento della discarica di Malagrotta fino al 30 giugno 2011;
   il 18 gennaio 2012, è stato approvato dalla regione Lazio il piano di gestione dei rifiuti del Lazio, pubblicato il 14 marzo sul Bollettino ufficiale della regione Lazio;
   con mozione del 22 febbraio 2012, il Consiglio superiore per i beni culturali e paesaggistici del Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo ha espresso ufficialmente l'assoluta contrarietà al progetto di realizzare una discarica, sia pur temporanea, in località Corcolle, in ragione della vicinanza con Villa Adriana, «patrimonio culturale e paesaggistico a valenza universale, annoverato tra i siti Unesco e, come tale, oggetto di un accordo internazionale che obbliga lo Stato italiano alla tutela e alla conservazione»;
   in data 8 marzo 2012, si è tenuta una conferenza di servizi relativa alla progettazione preliminare per la realizzazione della discarica in località «Corcolle» affidata alla Cidiemme Engineering srl. Alla conferenza hanno partecipato, su convocazione del commissario Pecoraro: il Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo, il Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare, la regione Lazio, l'Arpa Lazio, il comune di Roma, la soprintendenza speciale per i beni archeologici di Roma, la soprintendenza speciale per i beni archeologici del Lazio, la provincia di Roma capitale, autorità di bacino del fiume Tevere, l'Acea e l'ingegnere Luigi Sorrentino in qualità di consulente del commissario. Inoltre, gli ingegneri Moretti e De Candia della Cidiemme Engineering srl l. Nel corso della conferenza di servizi sono stati formulati da più parti pareri decisamente negativi in merito al progetto in parola;
   dopo la conferenza di servizi è stato richiesto, da parte del commissario Pecoraro, l'interessamento del Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare pro tempore Clini, il quale ha convocato, nel mese di marzo 2012, la presidente della giunta regionale, Renata Polverini, il sindaco di Roma, Gianni Alemanno, il presidente della provincia, Nicola Zingaretti, e il commissario Giuseppe Pecoraro chiedendo la loro collaborazione per acquisire e valutare tutti i dati relativi alle problematiche presenti in ciascun sito individuato dalla regione Lazio, in modo tale da mettere in evidenza i vincoli, le deroghe necessarie e la fattibilità della realizzazione degli impianti;
   sono stati presentati esposti alla procura della Repubblica di Roma da parte di cittadini e associazioni ambientaliste, con i quali è stata denunciata l'assoluta inidoneità dei siti scelti dal commissario e risultano pendenti presso la procura della Repubblica di Roma indagini relative sia ai siti individuati dal prefetto, sia alla discarica di Malagrotta;
   il 28 marzo 2012, il Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare ha pubblicato un memorandum sulla gestione dei rifiuti solidi urbani di Roma, Fiumicino, Ciampino e Stato della Città del Vaticano, nel quale è chiaramente detto che: «al fine di prevenire la possibilità di una emergenza rifiuti a Roma, che avrebbe effetti negativi difficilmente misurabili sulla credibilità dell'Italia, devono essere attuate in modo contestuale tutte le misure necessarie a programmare e garantire la gestione integrata del ciclo dei rifiuti di Roma»;
   nel memorandum lo stesso Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare rileva come «la soluzione emergenziale prevista di realizzare nuovi impianti di discarica non fornirebbe, allo stato, adeguate garanzie di superamento della procedura di infrazione in corso, in quanto la stessa ha come punto fondamentale il conferimento nella discarica di Malagrotta di rifiuti non trattati»;
   nel medesimo documento sopra richiamato sono previsti due scenari: il primo, definito scenario di piano, prevede il raggiungimento al 2012 degli obiettivi di raccolta differenziata al 65 per cento; il secondo, definito scenario di controllo, prevede che la gestione dei rifiuti urbani non consegua gli obiettivi di raccolta differenziata stabiliti per legge;
   nella città di Roma si è ben lontani da un livello di raccolta differenziata pari al valore previsto dallo scenario di piano, attestandosi questa attualmente, secondo quanto riportato da diversi studi e notizie di stampa, in un intervallo compreso tra un minimo del 10 per cento a un massimo del 30 per cento;
   ancora il 4 maggio del 2012, lo stesso Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare, in un aggiornamento del memorandum, sottolineava che, nello scenario definito di controllo, la capacità dell'impiantistica di trattamento meccanico biologico non è «assolutamente adeguata al trattamento dei rifiuti indifferenziati che verrebbero in maniera significativa avviati in discarica senza alcun preventivo trattamento» e, dunque, la capacità aggiuntiva di discarica dovrà essere capace di sopportare «un deficit delle volumetrie disponibili a partire dall'anno 2013, in particolare il deficit ammonterebbe a 828.423 metri cubi nel 2013 ed arriverebbe a 6.859.956 metri cubi nel 2017»;
   alla fine di maggio 2012, il prefetto Giuseppe Pecoraro si è dimesso dalla carica di commissario delegato; al suo posto, con provvedimento del Presidente del Consiglio dei ministri del 25 maggio 2012, è stato nominato il prefetto Goffredo Sottile;
   in data 20 giugno 2012, la Commissione parlamentare di inchiesta sulle attività illecite connesse al ciclo dei rifiuti ha tenuto l'audizione del commissario straordinario Sottile, al fine di comprendere in quale direzione la struttura commissariale si stesse muovendo e per verificare quali fossero i criteri di scelta del sito o dei siti da adibire a discarica temporanea. L'audizione – tuttavia – come scritto nella «Relazione territoriale sulle attività illecite connesse al ciclo dei rifiuti della regione Lazio», approvata all'unanimità dalla Commissione parlamentare di inchiesta il 3 luglio 2012, è stata definita «infruttuosa», non essendo state fornite risposte precise né in merito alla scelta dell'area né in ordine ai criteri e alle metodologie utilizzate per l'individuazione della stessa;
   in data 29 giugno 2012, il commissario Sottile ha annunciato l'ennesima proroga del funzionamento della discarica di Malagrotta;
   successivamente, il commissario Sottile ha inizialmente proposto quale sito per la realizzazione della discarica temporanea Pian dell'Olmo (anche questo ricompreso tra i sette siti individuati nel documento di analisi preliminare della regione Lazio). Il sito si trova nel comune di Roma, ma nelle vicinanze di Quadro Alto;
   l'individuazione del sito di Pian dell'Olmo è stata giudicato negativamente anche dai tecnici nominati dall'ex commissario Pecoraro. Secondo quanto dichiarato da questi ultimi, il sito di Pian dell'Olmo presenta caratteristiche analoghe a quello di Quadro Alto, tuttavia, ha una capacità decisamente inferiore (sufficiente solo per qualche mese), motivo per il quale è stato scartato dagli stessi, non ritenendosi sufficiente a raccogliere i rifiuti per il tempo necessario ad individuare e realizzare la discarica definitiva. Il secondo fattore escludente, come evidenziato ancora dai tecnici, è rappresentato dalla circostanza che il sito «è costituito da una cava dismessa ancora da attrezzare e, peraltro, raggiungibile mediante una rampa molto acclive, anch'essa da modificare e adeguare per le esigenze della discarica»;
   l'inidoneità del sito è stata, altresì, accertata dalla Commissione parlamentare di inchiesta sulle attività illecite connesse al ciclo dei rifiuti, la quale, in data 14 giugno 2012, ha effettuato un sopralluogo a Pian dell'Olmo raccogliendo, inoltre, i dubbi dei sindaci della comunità interessate, con particolare riguardo all'utilità della nomina del commissario straordinario nonché del suo modus operandi;
   in un susseguirsi di proposte diverse, di interlocuzioni tra i vari enti interessati, di interventi da parte dei Ministri dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare e dei beni e delle attività culturali e del turismo e di altre autorità, la situazione di emergenza in cui si è venuta a trovare la provincia di Roma non solo non ha trovato alcuna soluzione, ma si è, evidentemente, aggravata. I diversi interventi da parte delle autorità interessate se hanno avuto, da un lato, l'effetto di evidenziare gli aspetti problematici legati a determinati siti, offrendo spunti di riflessione importanti, dall'altro, (come era inevitabile) hanno ulteriormente rallentato l’iter finalizzato alla soluzione dell'emergenza;
   l'articolo 12 dello statuto della provincia di Roma, approvato dal consiglio provinciale con la deliberazione 29 settembre 2005, n. 97, modificato con deliberazione del consiglio provinciale 18 febbraio 2008, n. 238, e con successiva deliberazione del consiglio provinciale 4 aprile 2011, n. 13, stabilisce che sia il consiglio provinciale ad approvare le specifiche deliberazioni programmatiche su singoli settori di attività della provincia;
   in base all'articolo 197 del decreto legislativo n. 152 del 2006, compete alla provincia la programmazione ed organizzazione del recupero e dello smaltimento dei rifiuti a livello provinciale, da esercitarsi con le risorse umane, strumentali e finanziarie disponibili a legislazione vigente e, in particolare, sentiti l'autorità d'ambito ed i comuni, l'individuazione delle zone idonee alla localizzazione degli impianti di smaltimento dei rifiuti;
   nel sito istituzionale della provincia di Roma non si evidenzia alcuna deliberazione del consiglio provinciale in relazione a quanto stabilito dall'articolo 197 del codice ambientale;
   l'ordinanza del Presidente del Consiglio dei ministri 6 settembre 2011, n. 3963, prevede, all'articolo 4, che, per l'attuazione dell'ordinanza, il commissario delegato è autorizzato, ove ritenuto indispensabile e sulla base di specifica motivazione, a derogare, nel rispetto dei principi generali dell'ordinamento giuridico, della direttiva del Presidente del Consiglio dei ministri del 22 ottobre 2004 e dei vincoli derivanti dall'ordinamento comunitario, alle disposizioni del decreto legislativo 3 aprile 2006, n. 152, e successive modificazioni e integrazioni, limitatamente agli articoli 11, 12, 13, 14, 15, 16, 20, 23, 24, 25 e 26, 29-quater, 29-sexies, 29-octies, 29-nonies, 191, 199, 208, 241, 242, 243, 244, 247, 248, 249, 250, 251 e 253;
   secondo quanto riportato da agenzie di stampa, sia il sindaco di Roma, Ignazio Marino, che il Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare, Andrea Orlando, hanno ribadito che a fine settembre 2013 Malagrotta andrà chiusa per raggiunti limiti di capienza ed hanno escluso ulteriori proroghe;
   a Roma sarebbe stato individuato, in località Falcognana, il possibile sito in cui realizzare la discarica per lo stoccaggio dei rifiuti della capitale;
   secondo quanto riferito da organi di stampa, tale decisione è stata presa nella tarda serata di giovedì 8 agosto 2013, durante un incontro avvenuto tra il Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare, Andrea Orlando, il presidente della regione Lazio, Nicola Zingaretti, e il sindaco di Roma, Ignazio Marino, che hanno dato incarico al commissario per l'emergenza rifiuti nel Lazio, Goffredo Sottile, di verificare ulteriori aspetti tecnici e logistici del sito stesso;
   nell'individuazione del sito di Falcognana, il commissario straordinario Sottile ha riproposto lo schema decisionale adottato per le precedenti individuazioni e già duramente criticato;
   la decisione di trasformare l'impianto della Falcognana in una discarica per rifiuti urbani è stata presa in spregio del semplice buon senso e senza aver preventivamente condotto alcuno studio o approfondimento, senza alcuna trasparenza degli atti amministrativi, senza la raccolta, la sistematizzazione e l'elaborazione di qualsivoglia elemento quantitativo sui rifiuti da trasportare e conferire;
   l'interpellante ha, infatti, avuto modo in occasione delle risposte agli atti di sindacato ispettivo sull'individuazione di Falcognana, quale sito alternativo a Malagrotta già conclusi, di appurare che il commissario straordinario Sottile ha agito seguendo una logica totalmente arbitraria e – secondo l'interpellante – con una gestione commissariale confusa ed incerta al di fuori delle competenze a lui assegnate, come d'altro canto già avvenuto in passato;
   con bando di gara n. 28/2013 – P.A. pubblicato da Ama spa l'8 agosto 2013 e scaduto il 18 settembre 2013, è stata avviata la selezione di uno o più fornitori del servizio di prelievo, carico, trasporto, recupero e/o smaltimento, dei rifiuti prodotti giornalmente negli impianti di trattamento meccanico biologico di Ama;
   la gara richiamata divide l'affidamento in due lotti rispettivamente per: lotto 1 scarti di lavorazione con codice cer 191212 altri rifiuti (compresi i materiali misti prodotti dal trattamento meccanico dei rifiuti, diversi da quelli di cui al codice cer 191211) da inviare ad impianti di recupero e/o smaltimento per un quantitativo complessivo stimato di 155.000 tonnellate su base annua; lotto 2 frazione organica stabilizzata con codici cer 190503 e 190501 da inviare ad impianti di recupero e/o smaltimento per un quantitativo complessivo stimato di 74.000 tonnellate su base annua;
   i tempi di selezione, di contrattualizzazione e di affidamento del servizio al fornitore si possono ritenere non inferiori ad almeno tre-quattro mesi e le quantità indicate del tutto marginali rispetto al reale fabbisogno della città di Roma;
   il Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare e il Ministro per gli affari europei, in un'audizione svoltasi innanzi alle Commissioni parlamentari Ambiente e Politiche dell'Unione europea della Camera dei deputati l'11 settembre 2013, hanno sostanzialmente confermato che gli elementi di risposta sulle soluzioni individuate per garantire il corretto pretrattamento dei rifiuti, la creazione di una rete integrata e adeguata di impianti per la gestione dei rifiuti nel Lazio, nonché l'adozione di misure idonee a evitare i disagi causati dai rifiuti maleodoranti, non hanno fugato le contestazioni della Commissione europea che ha ritenuto ugualmente l'Italia inadempiente;
   nella seduta dell'Assemblea della Camera dei deputati il 17 settembre 2013, in sede di svolgimento di atti di sindacato ispettivo, il Ministro dei beni e delle attività culturali e del turismo, Massimo Bray, ha detto: la dichiarazione di notevole interesse pubblico dell'area considerata non impedisce, di per sé, qualsiasi intervento modificativo in relazione alla discarica in essere (purché, però, risulti legittimamente autorizzata precedentemente al 25 gennaio 2010), ma, al fine di assicurare il rispetto dei valori del paesaggio agrario, ogni opera modificativa deve essere sottoposta alla preventiva valutazione di compatibilità paesaggistica, alla stregua dei valori paesaggistici tutelati e di tutti i criteri definiti nel ripetuto vincolo del 2010;
   nella medesima occasione, il Ministro dei beni e delle attività culturali e del turismo ha anche aggiunto che la valutazione dovrà esprimersi nei provvedimenti autorizzativi del competente soprintendente, ai sensi dell'articolo 146 del codice dei beni culturali e del paesaggio, pur precisando che resta peraltro fermo, ove previsto, l'eventuale potere del commissario delegato di derogare alle suddette disposizioni;
   nella stessa seduta, il Ministro della salute, Beatrice Lorenzin, interrogata sulla stessa materia per gli aspetti di competenza del suo dicastero (interrogazione n. 3-00275), ha dichiarato che nel rispetto del decreto legislativo n. 36 del 2003, che attua la direttiva 1999/31/CE relativa alle discariche di rifiuti, e tenuto conto dei vigenti protocolli dell'Istituto superiore di sanità, il Ministero della salute potrà assicurare, per il tramite dello stesso Istituto: l'effettuazione ante operam di un'estesa caratterizzazione delle matrici ambientali, acque sotterranee e suolo circostante la discarica, al fine di valutare l'eventuale alterazione della qualità delle stesse matrici ambientali e acque sotterranee;
   il Ministro della salute Lorenzin ha, inoltre, nella stessa occasione, ricordato che né il Ministero della salute né l'Istituto superiore di sanità sono stati, ad oggi, formalmente interessati dalla regione Lazio, dal comune di Roma Capitale e dalle altre istituzioni competenti in merito all'individuazione in località Falcognana del possibile sito in cui realizzare la nuova discarica per lo stoccaggio dei rifiuti urbani della città di Roma Capitale;
   l'articolo 707 del codice della navigazione ed il capitolo 4, paragrafo 12, del regolamento per la costruzione e l'esercizio degli aeroporti mette in capo all'ente nazionale per l'aviazione civile il compito di identificare le attività presenti sul territorio che potrebbero essere potenzialmente pericolose per la navigazione; l'articolo 711 prescrive che, nelle zone di cui all'articolo 707, sono soggette a limitazioni le attività che, come lo smaltimento dei rifiuti, costituiscono un potenziale richiamo per la fauna selvatica o, comunque, un pericolo per la navigazione aerea;
   al fine di garantire la sicurezza della navigazione aerea, l'Enac individua le zone da sottoporre a vincolo nelle aree limitrofe agli aeroporti e stabilisce le limitazioni relative ai potenziali pericoli per la navigazione e, in particolare, la realizzazione e l'esercizio delle attività di smaltimento dei rifiuti, fatte salve le competenze delle autorità preposte, sono subordinate all'autorizzazione dell'Enac, che ne accerta il grado di pericolosità ai fini della sicurezza della navigazione aerea;
   il paragrafo 7.9 del capitolo 7, parte 3, dell’Icao Airport Service Manual (Doc. ICAO 9137- AN/898) indica in 13 chilometri dal sedime aeroportuale il limite consigliato per l'insediamento di attività di smaltimento;
   l'area della Falcognana dista 4,7 chilometri dall'aeroporto di Ciampino e non risulta alcun coinvolgimento dell'Ente nazionale per l'aviazione civile nell'individuazione e nell'autorizzazione di una discarica per i rifiuti urbani a Falcognana;
   il 17 settembre 2013, il commissario per l'emergenza rifiuti Goffredo Sottile è stato audito informalmente, in sede di ufficio di presidenza della XIII Commissione (territorio, ambiente, beni ambientali) del Senato della Repubblica, in merito alla chiusura della discarica di Malagrotta e all'utilizzo del sito di Falcognana e che dell'audizione non è rimasta alcuna traccia in quanto svolta nella sede dell'ufficio di presidenza;
   da fonti stampa si apprende che, nel corso dell'audizione, il commissario Sottile avrebbe confermato: l'utilizzo della discarica di Falcognana per sei mesi e solo per accogliere una quota dei rifiuti trattati della capitale; affermato che Falcognana sarebbe stata una scelta necessitata che non ci sarebbero opzioni alternative; sostenuto che pur sussistendo vincoli per l'utilizzo di quella zona ci sono anche le autorizzazioni; dichiarato che trasformare l'attuale autorizzazione vigente per lo smaltimento del fluff per ricevere il rifiuto solido urbano sarebbe una modifica non sostanziale;
   secondo quanto riportato dalle agenzie di stampa, rispondendo alla commissione ambiente del consiglio regionale del Lazio, il 18 settembre 2013, il commissario prefetto Goffredo Sottile ha dichiarato che: «Il 1o ottobre chiude Malagrotta: questi sono gli auspici e gli intenti, sia del commissario, sia degli enti locali competenti. Falcognana è una piccola discarica per la parte che ci interessa ed è una soluzione non solo provvisoria ma anche estremamente parziale. Perché la soluzione vera sta nell'esito della gara per portare i rifiuti al di fuori dei confini del Lazio. La parte a cui deve far fronte Falcognana è un quinto, ovvero 300 tonnellate al giorno» Lo stesso Sottile poi ha aggiunto sulla scelta del sito per una nuova discarica: «La proposta è venuta dalla regione. La provincia aveva indicato alcuni siti, la regione ha indicato Falcognana» aggiungendo poi che: «Ci ha fatto una cortesia, mica ha fatto male, perché eravamo alla ricerca di qualcosa» (Ansa 18 settembre, ore 13:11);
   nella medesima occasione, il commissario parlando di Falcognana ha anche dichiarato che: «Le criticità di questa scelta sono minime. In sede del tavolo tecnico che ha visto coinvolti regione, provincia e comune, che credo abbia dato degli ottimi risultati e valga la pena di mantenere attivo, la polizia stradale di Roma, che ha partecipato, ha dimostrato con uno studio che questo impatto è limitato e non porta conseguenze serie sulla circolazione. Sulla via Ardeatina c’è un divieto per i mezzi pesanti che nessuno rispetta» (Ansa 18 settembre, ore 13:12) per poi aggiungere augurandosi: «il primo camion a Falcognana il 1o ottobre con Malagrotta chiusa», ipotizzando in alternativa che: «l'eventuale proroga o la fa il sindaco con ordinanza contingibile e urgente o la firmo io» (Ansa 18 settembre, ore 13:14);
   tali dichiarazioni mettono ulteriormente in evidenza, probabilmente citando uno studio riservato della polizia stradale, visto che nessuno ne ha mai parlato prima, come la viabilità nel quadrante interessato sia incapace di sopportare qualsiasi ulteriore incremento del traffico –:
   quali iniziative il Presidente del Consiglio dei ministri intenda assumere per garantire il superamento delle contraddizioni e della confusione che caratterizza l'attribuzione di responsabilità e l'esercizio dei poteri di indirizzo e di attuazione amministrativa per l'emergenza dei rifiuti nei comuni di Roma, di Fiumicino, di Ciampino e dello Stato della città del Vaticano;
   se, in considerazione di tutto quanto rappresentato in premessa, ritenga il Presidente del Consiglio dei ministri di revocare, immediatamente, l'incarico al commissario straordinario, prefetto Goffredo Sottile.
(2-00219) «Brunetta».

Classificazione EUROVOC:
GEO-POLITICO:

ROMA - Prov,LAZIO

EUROVOC :

deposito dei rifiuti

gestione dei rifiuti

nomina del personale

procedura CE d'infrazione

potere di controllo

politica comunitaria