ATTO CAMERA

INTERPELLANZA URGENTE 2/00130

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 44 del 02/07/2013
Firmatari
Primo firmatario: VILLAROSA ALESSIO MATTIA
Gruppo: MOVIMENTO 5 STELLE
Data firma: 02/07/2013
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
LOMBARDI ROBERTA MOVIMENTO 5 STELLE 02/07/2013
D'UVA FRANCESCO MOVIMENTO 5 STELLE 04/07/2013


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELLO SVILUPPO ECONOMICO
  • MINISTERO DELL'AMBIENTE E DELLA TUTELA DEL TERRITORIO E DEL MARE
  • MINISTERO DEI BENI E DELLE ATTIVITA' CULTURALI E DEL TURISMO
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELLO SVILUPPO ECONOMICO delegato in data 02/07/2013
Stato iter:
05/07/2013
Partecipanti allo svolgimento/discussione
ILLUSTRAZIONE 05/07/2013
Resoconto VILLAROSA ALESSIO MATTIA MOVIMENTO 5 STELLE
 
RISPOSTA GOVERNO 05/07/2013
Resoconto DE VINCENTI CLAUDIO SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (SVILUPPO ECONOMICO)
 
REPLICA 05/07/2013
Resoconto VILLAROSA ALESSIO MATTIA MOVIMENTO 5 STELLE
Fasi iter:

APPOSIZIONE NUOVE FIRME IL 04/07/2013

DISCUSSIONE IL 05/07/2013

SVOLTO IL 05/07/2013

CONCLUSO IL 05/07/2013

Atto Camera

Interpellanza urgente 2-00130
presentato da
VILLAROSA Alessio Mattia
testo presentato
Martedì 2 luglio 2013
modificato
Venerdì 5 luglio 2013, seduta n. 47

   I sottoscritti chiedono di interpellare il Ministro dello sviluppo economico, il Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare, il Ministro per i beni e le attività culturali, per sapere – premesso che:
   il piano di sviluppo 2005 della rete elettrica di trasmissione nazionale, che il Gestore della rete Grtn ha presentato alla Regione siciliana per la valutazione ambientale strategica, prevedeva la realizzazione di un nuovo elettrodotto a 380 kV denominato «Sorgente-Rizziconi», con l'obiettivo di potenziare l'interconnessione ad altissimo voltaggio tra la regione Calabria, presso la stazione di Rizziconi (Reggio Calabria), e la Regione siciliana, presso la stazione di sorgente (San Filippo del Mela, Messina), affidandone la realizzazione alla società Terna s.p.a.;
   con istanza del 20 dicembre 2006, la società Terna s.p.a. richiedeva al Ministero dello sviluppo economico il rilascio dell'autorizzazione unica di cui alla legge n. 239 del 2004, per la costruzione e l'esercizio del nuovo elettrodotto «in doppia terna a 380 kV» denominato «Sorgente-Rizziconi», costituito da tratti in cavo interrato, tratti in cavo sottomarino e tratti in cavo aereo, con relativi impianti e stazioni di collegamento alla rete, nelle province di Messina e Reggio Calabria;
   nelle more della definizione del procedimento di valutazione di impatto ambientale, il 19 ottobre 2007, la società Terna s.p.a. richiedeva il rilascio anticipato dell'autorizzazione unica alla costruzione e all'esercizio del solo tratto di elettrodotto «Villafranca Tirrenza-Scilla», sostenendo che nelle categorie di opere di assoggettare alla valutazione di impatto ambientale dovevano rientrarvi i soli tratti aerei, e quindi richiedendo di potere scindere la procedura autorizzatoria in due procedure separate riguardati due distinti tratti dell'elettrodotto, a fronte dell'unico previsto dal progetto iniziale;
   tale istanza presentata dalla società Terna s.p.a. trovava parere negativo pressoché unanime, dal momento che il Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare, il Ministero per i beni e le attività culturali, la provincia di Messina, il comune di Messina, il comune di Pace del Mela e il comune di San Filippo del Mela si erano espressi in tal senso;
   nonostante i pareri negativi, il Ministero dello sviluppo economico riteneva di aderire comunque alla richiesta di Terna s.p.a., stralciando dalla procedura di valutazione di impatto ambientale, alla quale avrebbe fatto seguito l'autorizzazione o meno dell'intero progetto, una parte rilevante dello stesso e, in particolare, la parte da realizzare lungo il tratto sottomarino;
   nonostante sia stato sostenuto in sede di ricorso al tribunale amministrativo regionale che la parte non aerea del progetto non sia soggetta ad ottemperanza di valutazione di impatto ambientale e sia stata data parziale giustificazione al frazionamento autorizzatorio, sostenendo l'urgenza di assicurare, in via transitoria e con esercizio a tensione ridotta, un minimo indispensabile potenziamento dell'interconnessione tra la Sicilia e il continente, questa non può comunque prescindere dalla restante autorizzazione, dal momento che non potrebbe trovare realizzazione un'eventuale costruzione meramente parziale dell'intero progetto, facendo apparire l'avvenuto frazionamento più come un ormai consolidato aggiramento della regola, piuttosto che una necessaria operazione amministrativa;
   in riferimento alle restanti tratte dell'elettrodotto, e in particolare a quelle relative a «Sicilia-Rizziconi» e «Sorgente-Villafranca Tirrena», il parere di valutazione di impatto ambientale della Regione siciliana era stato, in un primo momento, sia formalmente che sostanzialmente negativo, dal momento che al suo interno veniva sostenuta «l'incidenza negativa che l'opera in oggetto avrebbe sull'avifauna presente, sia per il danno diretto, sia per quello causato dalla sottrazione di habitat», nel pieno rispetto così della normativa prevista dalla direttiva 92/43/CEE del Consiglio europeo del 21 maggio 1992, mentre trovava successivamente, attraverso un'inspiegabile quanto inadeguata motivazione, uno stravolgimento sostanziale dello stesso, dal momento che la regione decideva circa l'approvazione della valutazione di impatto ambientale;
   la direzione generale per le valutazioni ambientali non riporta che l'avvenuta adesione ad un generico protocollo di intesa ad opera dei comuni interessati dalla costruzione dell'elettrodotto, nella maggior parte dei casi, avviene attraverso una delibera delle giunte comunali interessate, anziché, nel pieno rispetto della normativa disciplinata dalla legge regionale n. 71 del 1978, e successive modificazioni, attraverso una decisione assunta dai consigli comunali, facendo sorgere forti dubbi di legittimità dell'atto stesso in quanto viziato da evidente incompetenza;
   si rileva come all'interno del fascicolo dell'elettrodotto «Sorgente-Rizziconi», depositato presso l'assessorato regionale territorio e ambiente, servizio VAS-VIA, non risulti presente la verifica di ottemperanza sul progetto esecutivo, necessaria e inderogabile per l'avvio dei lavori, così come evidenziato dallo stesso Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare in una nota del 20 marzo 2013, in cui dichiarava ufficialmente la mancata presenza della verifica in esame;
   di grande rilevanza risulta il mancato adeguamento al piano paesaggistico dell'ambito 9 pubblicato all'albo dei comuni interessati nel 2010, dal momento che, nonostante all'interno dello stesso venga individuato un crinale che va dai Colli San Rizzo fino a raggiungere il comune di Saponara (Messina), e sottoposto al livello di tutela massimo previsto dal piano (livello 3) per il quale viene previsto il divieto di realizzare nuove strade, antenne ed elettrodotti, proprio in quest'ultima area andrà ad essere costruito parte dell'elettrodotto, in particolare all'interno della zona di protezione speciale «Serro Tondo»;
   in particolare, all'articolo 63 del piano paesaggistico dell'ambito 9 attuato della Regione siciliana, si prevede espressamente che le autorizzazioni già rilasciate da parte della soprintendenza per i beni culturali e ambientali per progetti di opere non ancora intraprese alla data di adozione del piano, restano valide per il termine di cinque anni dalla data di rilascio, come previsto dal regolamento 1347/40, ma limitatamente alle aree in cui lo stesso piano non preclude la loro realizzazione;
   il principio di precauzione non può non essere applicato al caso in questione, dal momento che l'inquinamento causato dalla costruzione dell'elettrodotto nelle aree interessate deve necessariamente trovare, prima dell'inizio dei lavori, reale e sostanziale applicazione, attraverso la realizzazione di studi di impatto ambientale e a tutela della salute pubblica, che siano veramente obiettivi e univoci, a differenza di quanto avvenuto fino a oggi, laddove gli studi spesso contrastanti hanno più volte trovato parere favorevole solo in prossimità di ogni concessione, facendo sorgere forti dubbi e gravi preoccupazioni, da dissipare urgentemente, alla popolazione residente nel territorio –:
   se non ritengano opportuno, nell'ambito della propria competenza:
    a) valutare la possibilità di una revoca dell'intero progetto iniziale, viste le asserite numerose irregolarità presenti nei vari atti procedurali dello stesso, ripristinando lo stato di legalità necessario per la costruzione di un'opera così onerosa per la Regione siciliana e per lo Stato italiano, assumendo, altresì, iniziative perché sia valutato, con efficaci, approfonditi e univoci studi, l'impatto ambientale che la messa in opera dell'elettrodotto «Sorgente-Rizziconi» comporta, con conseguente accertamento dei rischi, sia per la salute umana sia per il territorio interessato dalla sua costruzione;
    b) valutare, altresì, la possibilità di limitare l'autorizzazione del progetto alla sola tratta di elettrodotto sottomarina di «Scilla-Villafranca Tirrena» già posta in essere, garantendo così il minimo ed indispensabile potenziamento per l'interconnessione tra la Sicilia ed il continente, senza dover procedere alla costosa rimozione della stessa, e, allo stesso tempo, impedendo la realizzazione di un'opera dalla dubbia utilità e oggetto di forti contestazioni da parte della popolazione locale;
    c) rimodulare il progetto iniziale, qualora questo non venga sospeso o revocato, apportando sostanziali modifiche, come l'eliminazione di tutte le tratte aeree di elettrodotto, disponendo, invece, la progettazione di un percorso interamente sotterraneo in galleria schermata, al fine di tutelare e garantire in maniera efficace la salute dei cittadini e la conservazione dell’habitat naturale circostante, nel pieno rispetto del fondamentale principio di precauzione, che troppo volte è stato disatteso nella costruzione di opere pubbliche ad alto rischio ambientale, con danni incalcolabili per il nostro Paese.
(2-00130) «Villarosa, Lombardi, D'Uva».

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC :

impatto ambientale

protezione dell'ambiente

rete energetica

Sicilia

sanita' pubblica

linea di trasporto

zona protetta

comune

sottomarino