Legislatura: 17Seduta di annuncio: 30 del 06/06/2013
Primo firmatario: CIMBRO ELEONORA
Gruppo: PARTITO DEMOCRATICO
Data firma: 06/06/2013
Elenco dei co-firmatari dell'atto Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma CASSANO FRANCO PARTITO DEMOCRATICO 06/06/2013 COVA PAOLO PARTITO DEMOCRATICO 06/06/2013 MARTELLI GIOVANNA PARTITO DEMOCRATICO 06/06/2013 CASELLATO FLORIANA PARTITO DEMOCRATICO 06/06/2013 GIULIETTI GIAMPIERO PARTITO DEMOCRATICO 06/06/2013 MANZI IRENE PARTITO DEMOCRATICO 06/06/2013 VILLECCO CALIPARI ROSA MARIA PARTITO DEMOCRATICO 06/06/2013 LAFORGIA FRANCESCO PARTITO DEMOCRATICO 06/06/2013 GUERINI LORENZO PARTITO DEMOCRATICO 06/06/2013 ROCCHI MARIA GRAZIA PARTITO DEMOCRATICO 06/06/2013 GENOVESE FRANCANTONIO PARTITO DEMOCRATICO 06/06/2013 MARZANO MICHELA PARTITO DEMOCRATICO 06/06/2013 GULLO MARIA TINDARA PARTITO DEMOCRATICO 06/06/2013 PARIS VALENTINA PARTITO DEMOCRATICO 06/06/2013 MAZZOLI ALESSANDRO PARTITO DEMOCRATICO 06/06/2013 TERROSI ALESSANDRA PARTITO DEMOCRATICO 06/06/2013 NICOLETTI MICHELE PARTITO DEMOCRATICO 06/06/2013 CIMMINO LUCIANO SCELTA CIVICA PER L'ITALIA 06/06/2013 D'AGOSTINO ANGELO ANTONIO SCELTA CIVICA PER L'ITALIA 06/06/2013 CARUSO MARIO SCELTA CIVICA PER L'ITALIA 06/06/2013 VECCHIO ANDREA SCELTA CIVICA PER L'ITALIA 06/06/2013 VERINI WALTER PARTITO DEMOCRATICO 06/06/2013 RUGHETTI ANGELO PARTITO DEMOCRATICO 06/06/2013 SANNA GIOVANNA PARTITO DEMOCRATICO 06/06/2013 MANFREDI MASSIMILIANO PARTITO DEMOCRATICO 06/06/2013 COCCIA LAURA PARTITO DEMOCRATICO 06/06/2013 COVELLO STEFANIA PARTITO DEMOCRATICO 06/06/2013 DALLAI LUIGI PARTITO DEMOCRATICO 06/06/2013 COSCIA MARIA PARTITO DEMOCRATICO 06/06/2013 CIVATI GIUSEPPE PARTITO DEMOCRATICO 06/06/2013 CASATI EZIO PRIMO PARTITO DEMOCRATICO 06/06/2013 PASTORINO LUCA PARTITO DEMOCRATICO 06/06/2013 FRAGOMELI GIAN MARIO PARTITO DEMOCRATICO 06/06/2013 SCALFAROTTO IVAN PARTITO DEMOCRATICO 06/06/2013
Ministero destinatario:
- MINISTERO DELL'INTERNO
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELL'INTERNO delegato in data 06/06/2013
Partecipanti allo svolgimento/discussione ILLUSTRAZIONE 13/06/2013 Resoconto CIMBRO ELEONORA PARTITO DEMOCRATICO RISPOSTA GOVERNO 13/06/2013 Resoconto MANZIONE DOMENICO SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (INTERNO) REPLICA 13/06/2013 Resoconto CIMBRO ELEONORA PARTITO DEMOCRATICO
DISCUSSIONE IL 13/06/2013
SVOLTO IL 13/06/2013
CONCLUSO IL 13/06/2013
I sottoscritti chiedono di interpellare il Ministro dell'interno, per sapere – premesso che:
è dal 2008 che a Bollate, in provincia di Milano, si è insediata, in uno stabile di via Alfieri, due anni dopo lo sfratto forzoso della sede di Milano in via Cannerò, la sede della cosiddetta skinhouse, punto di ritrovo dell'organizzazione neofascista, di ispirazione nazista, denominata «Milano 38»: sigla dietro la quale opera il circuito milanese e lombardo degli hammerskin;
si tratta di un gruppo che, a detta della Digos, costituisce l'ala più politicizzata, a rilevanza nazionale, del vasto movimento skinhead; tale gruppo si ispira e si richiama al nazismo e alla sua ideologia, coltivando i miti della superiorità della razza e della violenza come valore assoluto: gli individui che lo compongono si dichiarano esplicitamente antisemiti e radicalmente fascisti; considerano normale l'utilizzo della violenza come strumento di relazione sociale, spesso e volentieri girando armati;
tale organizzazione nasce alla fine degli anni Ottanta negli Stati Uniti; il simbolo del gruppo sono due martelli incrociati con le punte rivolte verso destra; sullo sfondo, il «dente di lupo» (il medesimo simbolo di «Terza Posizione», organizzazione neofascista italiana degli anni Settanta), già adottato da alcune divisioni delle Waffen-SS;
lo slogan da loro più utilizzato è tratto dalle parole di David Lane, condannato per l'omicidio di un radioconduttore ebreo, già militante di «Fratellanza silenziosa», organizzazione eversiva neofascista americana degli anni Ottanta: «Noi dobbiamo assicurare l'esistenza della nostra gente e il futuro dei bambini bianchi». Tale «missione» si attua attraverso la creazione di un’élite di militanti;
nel maggio del 1998, attraverso l'applicazione della legge «Mancino», la Digos di Roma dà il via all’«Operazione Thor»: 90 perquisizioni, 150 denunciati, 9 provvedimenti di arresti domiciliari e 5 sedi hammerskin chiuse a Roma;
ad oggi, sono stati moltissimi gli episodi di violenza e di aggressioni squadriste riconducibili agli skinhead, ai danni di attivisti politici, stranieri, omosessuali e, più in generale, a chiunque venga da loro percepito come «diverso»;
uno per tutti è l'episodio dell'omicidio di Nicola Tommasoli, aggredito per motivi pretestuosi e vittima di una violenza efferata: muore dopo giorni di terribile agonia per i calci e le percosse subite da parte di quattro naziskin; per l'omicidio Tommasoli la corte d'assise di Verona ha emesso condanne per complessivi 50 anni di carcere;
da che si è insediata la skinhouse, che ha avuto l'autorizzazione dell'utilizzo di un capannone di privati, essendosi presentata come associazione culturale, i cittadini di Bollate (soprattutto gli abitanti del quartiere interessato) sono costretti a convivere con la paura di possibili atti di violenza e con problemi legati all'ordine e alla sicurezza pubblica;
inoltre, la skinhouse è situata nelle vicinanze di una scuola elementare frequentata da più di cinquecento bambini, tra i quali molti figli di immigrati;
in concomitanza con le loro «manifestazioni culturali», le strade vengono occupate da decine di automobili di attivisti del movimento che, di fatto, prendono possesso dell'intero quartiere;
la skinhouse sta funzionando da polo di attrazione per naziskin non solo milanesi e lombardi, ma va sempre più configurandosi come punto di ritrovo per gli hammerskin di tutta Europa; ciò non deve stupire, dato il carattere, fin dalle origini, internazionale dell'organizzazione;
la cittadinanza ha da subito dato vita ad aggregazioni e comitati che hanno, nel tempo, organizzato corsi di formazione su tale fenomeno, manifestazioni pubbliche, cortei e raccolte di firme rivolte al prefetto e all'amministrazione per chiedere la chiusura della skinhouse;
sia il prefetto che l'amministrazione comunale hanno sempre fornito risposte, a giudizio degli interpellanti, evasive e comunque non risolutive, prendendo in considerazione l'opportunità di intervenire solo laddove si verifichino problemi di ordine pubblico, senza affrontare alla radice la natura profondamente anticostituzionale di questo movimento;
nonostante tutto questo, in seguito alla prima interrogazione della prima firmataria del presente atto di sindacato ispettivo al Ministro interpellato, nella quale si chiedeva la chiusura della sede, il capo del gruppo (cosiddetto «Lupo Alpha»), in un'intervista rilasciata a Il Giorno, ha dichiarato che «l'unica ad avere paura (della skinhouse) è Eleonora Cimbro –:
se il Ministro interpellato non ritenga urgente intervenire per verificare se sussistano le condizioni per arrivare finalmente alla chiusura della skinhouse di Bollate, la cui «ragione sociale» e la diffusione dei valori nazifascisti con il suo corollario di violenza ed intolleranza contrasta apertamente con i valori costituzionali, oltre a rappresentare un vulnus gravissimo al tessuto sociale del territorio in cui insiste, nonché un vero e proprio pericolo per la sicurezza dei cittadini di Bollate.
(2-00083) «Cimbro, Cassano, Cova, Martelli, Casellato, Giulietti, Manzi, Villecco Calipari, Laforgia, Lorenzo Guerini, Rocchi, Genovese, Marzano, Gullo, Paris, Mazzoli, Terrosi, Nicoletti, Cimmino, D'Agostino, Caruso, Vecchio, Verini, Rughetti, Giovanna Sanna, Manfredi, Coccia, Covello, Dallai, Coscia, Civati, Casati, Pastorino, Fragomeli, Scalfarotto».
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