ATTO CAMERA

MOZIONE 1/01758

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 892 del 28/11/2017
Firmatari
Primo firmatario: PAGLIA GIOVANNI
Gruppo: SINISTRA ITALIANA - SINISTRA ECOLOGIA LIBERTA' - POSSIBILE
Data firma: 28/11/2017
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
MARCON GIULIO SINISTRA ITALIANA - SINISTRA ECOLOGIA LIBERTA' - POSSIBILE 28/11/2017
FASSINA STEFANO SINISTRA ITALIANA - SINISTRA ECOLOGIA LIBERTA' - POSSIBILE 28/11/2017
PASTORINO LUCA SINISTRA ITALIANA - SINISTRA ECOLOGIA LIBERTA' - POSSIBILE 28/11/2017
PELLEGRINO SERENA SINISTRA ITALIANA - SINISTRA ECOLOGIA LIBERTA' - POSSIBILE 28/11/2017


Stato iter:
IN CORSO
Atto Camera

Mozione 1-01758
presentato da
PAGLIA Giovanni
testo di
Martedì 28 novembre 2017, seduta n. 892

   La Camera,

   premesso che:

    il consiglio di vigilanza della Bce all'inizio del mese di ottobre 2017 ha emanato un documento oggetto di consultazione da parte degli operatori del settore creditizio fino all'8 dicembre prossimo denominato («Addendum to the ECB Guidance on non-performing loans: Prudential provisioning backstop for non-performing exposures»), contenente nuove linee guida per indurre gli istituti di credito a tenere, a partire dal 1° gennaio 2018 e con riferimento allo stock di crediti deteriorati futuri, livelli di accantonamento prudenziale per le esposizioni past due, cioè quelle scadute da almeno 90 giorni, e per le inadempienze probabili, cioè per quelle rispetto alle quali difficilmente il debitore è in grado di adempiere integralmente il proprio obbligo. Negli auspici della Bce, le banche dovrebbero procedere ad accantonare il cento per cento del valore del credito entro due anni, nel caso di crediti non garantiti (cosiddette sofferenze unsecured), ovvero entro sette anni, nel caso di crediti garantiti (cosiddetto Calendar Approach). Inoltre, è previsto anche un meccanismo di progressione lineare, per cui le svalutazioni andrebbero operate annualmente pro-quota, trasformando di fatto tale backstop in un requisito annuale;

    pertanto, in base al suddetto «Addendum», adottato nella prospettiva di creare le condizioni per mettere in piedi quell'assicurazione comune dei depositi considerata il fondamentale pilastro mancante dell'Unione bancaria europea, le banche dovranno costantemente misurare quante risorse sono in grado di recuperare dal credito deteriorato e svalutarne la restante parte;

    pur trattandosi di raccomandazioni non strettamente vincolanti, per i destinatari costituiscono comunque un'indicazione abbastanza stringente, poiché assottigliano il margine della discrezionalità esercitata nel gestire i crediti deteriorati. La proposta precisa, inoltre, che, nel caso in cui le banche non si conformassero alle suddette indicazioni della Bce, questa ne terrebbe conto in sede di Srep (supervisoriy review and evaluation process): il mancato adeguamento della banca potrebbe comportare l'applicazione di obblighi incrementali sul patrimonio di vigilanza per compensare i mancati accantonamenti e l'obbligo di fornire, in sede di supervisione da parte dell'organo di controllo, adeguate motivazioni per giustificare lo scostamento dal comportamento suggerito. Dunque, sebbene la policy in questione non sia formalmente vincolante, eventuali disallineamenti ritenuti non giustificabili comporterebbero misure prudenziali di corrispondente impatto;

    la svalutazione integrale dei crediti classificati «deteriorati» rappresenta una pericolosa quanto allettante opportunità per il mercato secondario degli Npl (cosiddetto marketplace), dal momento che rende meno onerosa la loro cessione massiva ai fondi speculativi a fronte di un pesante impatto sui bilanci delle banche cedenti, ma soprattutto di un depauperamento di gran parte della ricchezza nazionale accantonata nel tempo da famiglie ed imprese;

    pur se l'obiettivo generale che informa il documento è quello di evitare fonti di rischio sistemico ed il ripetersi in futuro di quella forte accumulazione di crediti deteriorati degli anni passati (che nella sola Eurozona ammontavano nel solo 2016 a 1.014 miliardi di euro dei quali circa 324 «ad appannaggio» del sistema bancario italiano), la regolazione messa in piedi per realizzarlo è ovviamente pro-ciclica e quindi discutibile sotto il profilo macroeconomico: quando si presenterà una nuova fase recessiva ed i crediti in sofferenza torneranno realisticamente ad aumentare, le banche dovranno effettuare maggiori accantonamenti, contraendo di più l'offerta di credito e quindi contribuendo ad accentuare la fase recessiva;

    nonostante il suddetto contesto preconizzasse per il nostro Paese il rischio di una crisi sistemica del settore, il Governo pro tempore, secondo i firmatari del presente atto di indirizzo, ne ha colpevolmente ed irresponsabilmente sottovalutato la portata, gestendola con logica emergenziale, come, ad esempio, per fronteggiare il default di otto istituti di credito e per il quale ha forzatamente ed a mezzo di decreto-legge anticipato nel nostro Paese l'entrata in vigore del nuovo meccanismo di risoluzione delle crisi bancarie (cosiddetto bail-in). Stessa logica ha seguito per riaccendere l'interesse ad investire nelle attività deteriorate delle banche italiane, deliberando una serie di misure urgenti per ridurre i tempi di recupero dei crediti. Lo stesso Governo pro tempore negli ultimi anni ha disposto una serie di interventi presentandoli come una riforma complessiva ed organica del settore, che sostanzialmente hanno lasciata invariata l'incidenza dei Npl sui bilanci delle banche italiane ed alterato significativamente, compromettendolo, il quadro di tutele giuridiche e costituzionali di riferimento, con immaginabili e deleterie ricadute per i risparmiatori e per la tenuta dell'intero sistema;

    gli Npl non sono le uniche fonti di rischio sistemico che le banche portano in grembo. Lo sono certamente per le banche tradizionali (come gran parte di quelle italiane), che raccolgono depositi dalla clientela e fanno crediti alle imprese e alle famiglie, mentre le banche d'investimento e le banche «universali» sono, invece, portate a riempirsi la «pancia» di attività ad alto rendimento e perciò ad alto rischio (e a elevata volatilità), come per esempio i derivati quali le asset backed securities, i credit default swap ed altri complessi strumenti finanziari;

    come confermato presso la Commissione finanze dallo stesso Governo sulla proposta di «Addendum», il Ministro dell'economia e delle finanze, uniformandosi ai giudizi di un largo schieramento che va dal presidente dell'Abi a Confindustria ed ai sindacati bancari, ha espresso nell'immediato perplessità di metodo sullo schema del provvedimento, ravvisando l'opportunità di verificare che lo stesso fosse pienamente conforme alle prerogative che il Trattato assegna alla Commissione, al Consiglio e al Parlamento europeo, ed al quadro normativo dell'Unione europea;

    inoltre, il Calendar Approach è già stato analizzato nel contesto dell'elaborazione, nell'ambito del Financial Services Committee, di un rapporto sui crediti deteriorati risultando già in quella sede una opzione regolamentare estremamente controversa, tanto è vero che l'Ecofin riunitosi l'11 luglio 2017, nelle sue conclusioni, ha ritenuto necessaria un'ulteriore valutazione della Commissione europea ed all'esito di tale analisi, comprensiva di una valutazione d'impatto, la presentazione, se del caso, di una proposta normativa;

    la Banca d'Italia, chiamata ad esprimersi, dal canto suo, ha fatto presente che la guidance non tiene conto delle specificità dei contesti nazionali può determinare una distorsione della parità concorrenziale tra i diversi Paesi appartenenti al Ssm (Single supervisory mechanism). Difatti, le banche dei Paesi caratterizzati da tempi lunghi di recupero dei crediti sarebbero chiamate ad effettuare in anticipo svalutazioni, mentre l'effetto sarebbe nullo o trascurabile nelle giurisdizioni con tempi di recupero rapidi. Inoltre, sempre a parere di Banca d'Italia, dovrebbe essere evitata l'applicazione di automatismi sulle svalutazioni dei crediti garantiti, che maggiormente risentono delle lungaggini delle procedure di recupero;

    dubbi e perplessità circa la legittimità dell'iniziativa della Vigilanza della Bce sono state sollevate dal presidente dell'Europarlamento Antonio Tajani, secondo il quale l'approccio scelto nel documento, quello del «comply or explain» (cioè attieniti alla regola o spiegami perché non lo fai), non sarebbe quello adatto; inoltre, la Bce con la sua proposta di «Addendum», che fissa delle regole giuridicamente vincolanti di portata generale, si sarebbe spinta oltre il suo mandato di supervisione andando a collidere, come colegislatore, con le prerogative del Parlamento europeo;

    la Bce dal canto suo, ha fatto sapere per bocca del presidente del consiglio di Vigilanza Danièle Nouy che, nonostante sia convinta che l’Addendum in questione non prevarichi l'attuale quadro regolatorio, prenderà in considerazione, all'atto della conclusione della sua consultazione pubblica, tutti i rilievi avanzati in quella sede ed una proroga del termine per l'avvio dei nuovi impegni discendenti dal medesimo fissato al 1° gennaio 2018,

impegna il Governo:

1) ad intervenire, in sede di interlocuzione europea, contro l'inasprimento del trattamento contabile degli Npl e gli automatismi della loro svalutazione, previsti dall’Addendum proposto dalla Bce, promuovendo soluzioni graduali e calibrate, al fine di minimizzare il rischio che, in un momento in cui il sistema sta finalmente riacquistando stabilità, si adottino misure restrittive, anche con effetto retroattivo, che potrebbero comportare conseguenze negative sul flusso del credito alla clientela e quindi anche sullo sviluppo economico dell'intero Paese;

2) ad adottare opportune iniziative, anche normative, che favoriscano lo smaltimento dello stock di crediti deteriorati minimizzando l'impatto sociale dello stesso, prevedendo ad esempio di consentire la chiusura di posizioni in sofferenza al valore netto da parte dei debitori, oppure di acquisire gli stessi attraverso un fondo statale, laddove abbiano un sottostante immobiliare destinabile al social housing.
(1-01758) «Paglia, Marcon, Fassina, Pastorino, Pellegrino».

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

Banca centrale europea

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sicurezza e sorveglianza