ATTO CAMERA

MOZIONE 1/01445

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 711 del 06/12/2016
Abbinamenti
Atto 1/00744 abbinato in data 06/12/2016
Atto 1/01296 abbinato in data 06/12/2016
Atto 1/01440 abbinato in data 06/12/2016
Atto 1/01441 abbinato in data 06/12/2016
Atto 1/01442 abbinato in data 06/12/2016
Atto 1/01443 abbinato in data 06/12/2016
Atto 1/01444 abbinato in data 06/12/2016
Atto 1/01446 abbinato in data 06/12/2016
Firmatari
Primo firmatario: RUSSO PAOLO
Gruppo: FORZA ITALIA - IL POPOLO DELLA LIBERTA' - BERLUSCONI PRESIDENTE
Data firma: 06/12/2016
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
SAVINO ELVIRA FORZA ITALIA - IL POPOLO DELLA LIBERTA' - BERLUSCONI PRESIDENTE 06/12/2016
OCCHIUTO ROBERTO FORZA ITALIA - IL POPOLO DELLA LIBERTA' - BERLUSCONI PRESIDENTE 06/12/2016
GULLO MARIA TINDARA FORZA ITALIA - IL POPOLO DELLA LIBERTA' - BERLUSCONI PRESIDENTE 06/12/2016
CRIMI ROCCO FORZA ITALIA - IL POPOLO DELLA LIBERTA' - BERLUSCONI PRESIDENTE 06/12/2016


Stato iter:
06/12/2016
Partecipanti allo svolgimento/discussione
INTERVENTO PARLAMENTARE 06/12/2016
Resoconto BURTONE GIOVANNI MARIO SALVINO PARTITO DEMOCRATICO
 
INTERVENTO GOVERNO 06/12/2016
Resoconto DE FILIPPO VITO SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (SALUTE)
 
DICHIARAZIONE VOTO 06/12/2016
Resoconto VARGIU PIERPAOLO CIVICI E INNOVATORI
Resoconto GIGLI GIAN LUIGI DEMOCRAZIA SOLIDALE - CENTRO DEMOCRATICO
Resoconto RONDINI MARCO LEGA NORD E AUTONOMIE - LEGA DEI POPOLI - NOI CON SALVINI
Resoconto BINETTI PAOLA AREA POPOLARE (NCD-UDC)
Resoconto NICCHI MARISA SINISTRA ITALIANA - SINISTRA ECOLOGIA LIBERTA'
Resoconto RUSSO PAOLO FORZA ITALIA - IL POPOLO DELLA LIBERTA' - BERLUSCONI PRESIDENTE
Resoconto BERNINI MASSIMILIANO MOVIMENTO 5 STELLE
Resoconto BUSTO MIRKO MOVIMENTO 5 STELLE
Resoconto D'INCECCO VITTORIA PARTITO DEMOCRATICO
 
PARERE GOVERNO 06/12/2016
Resoconto DE FILIPPO VITO SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (SALUTE)
Fasi iter:

DISCUSSIONE CONGIUNTA IL 06/12/2016

DISCUSSIONE IL 06/12/2016

ATTO MODIFICATO IN CORSO DI SEDUTA IL 06/12/2016

ACCOLTO IL 06/12/2016

PARERE GOVERNO IL 06/12/2016

APPROVATO IL 06/12/2016

CONCLUSO IL 06/12/2016

Atto Camera

Mozione 1-01445
presentato da
RUSSO Paolo
testo di
Martedì 6 dicembre 2016, seduta n. 711

   La Camera,
   premesso che:
    la dichiarazione universale di diritti umani adottata dall'Onu il 10 dicembre 1948 all'articolo 25 sancisce che ogni individuo ha diritto, tra l'altro, ad una sana e adeguata alimentazione;
    l'Organizzazione mondiale della sanità e la Fao – Food and Agricolture Organization – hanno dato una precisa definizione di educazione alimentare come «processo informativo ed educativo per mezzo del quale si persegue il generale miglioramento dello stato di nutrizione degli individui attraverso la promozione di adeguate abitudini alimentari, l'eliminazione dei comportamenti alimentari scorretti, l'utilizzazione di manipolazioni più igieniche degli alimenti ed un efficiente utilizzo delle risorse alimentari»;
    affrontare le tematiche legate alla produzione, all'uso e al consumo del cibo è considerato, ormai da tempo, fondamentale anche al livello delle istituzioni europee, al fine di accrescere competenze e consapevolezza in materia di sana alimentazione e per contribuire all'individuazione di strategie volte a garantire Food safety e Food Security per le popolazioni del pianeta;
    lo sviluppo delle società tecnologicamente avanzate ha determinato l'affermarsi di stili di vita caratterizzati dal progressivo aumento delle attività sedentarie e da una conseguente minore riduzione del consumo energetico e del fabbisogno di apporto di cibo; gli stessi cambiamenti culturali non sono rilevabili nei consumi alimentari che, in alcuni casi, rimangono invariati, ove non aumentano;
    la diffusione di pratiche negative legate all'alimentazione ha determinato una diffusione di sovrappeso e obesità tra la popolazione dei Paesi sviluppati e ha portato, in particolar modo nella fascia adolescenziale, alla diffusione dei disturbi dell'alimentazione – quali bulimia e anoressia;
    secondo l'Organizzazione mondiale della sanità (OMS) i bambini in eccesso ponderale nel mondo sono 44 milioni;
    in Italia, il fenomeno dell'obesità infantile sta assumendo dimensioni preoccupanti; si stima che i bambini tra i 6 e gli 11 anni con problemi di eccesso ponderale, in Italia, siano ben 1.100.000. Il 12 per cento dei bambini risulta obeso, mentre il 24 per cento è in sovrappeso: più di un bambino su tre, quindi, ha un peso superiore a quello che dovrebbe avere per la sua età;
    nel rapporto «Obesità in bambini e giovani: Una crisi nella sanità pubblica» scritto da un gruppo di esperti internazionali (IOTF) facente capo alla Who (World Health Organization), ed in collaborazione con la Iaso (l'Associazione internazionale per lo studio sull'obesità), sono state identificate le principali tendenze sociali che contribuiscono all'aumento dell'obesità infantile, evidenziando che questa è il risultato di diverse cause che interagiscono tra loro tra le quali si possono individuare in via principale sedentarietà, cattiva alimentazione e fattori genetici;
    in Italia, il tasso di sedentarietà è tre volte superiore a quello degli altri Paesi europei. Secondo i pediatri il dato allarmante riguarda in particolare i sedentari assoluti, ovvero coloro che non praticano né sport né qualunque tipo di attività fisica. I bambini tendono ormai a muoversi poco, non giocano nei parchi o nei cortili, passano la maggior parte del loro tempo libero davanti alla tv o a un tablet, si rileva un aumento dell'uso del trasporto motorizzato. Al contrario, l'attività fisica l'esercizio fisico per i bambini è di fondamentale importanza non solo ai fini del dimagrimento, ma soprattutto in rapporto agli effetti che questa determina sulla redistribuzione delle proporzioni tra massa grassa (tessuto adiposo) e massa magra (tessuto muscolare);
    nelle abitudini alimentari dei bambini si registra un aumento della quantità e varietà degli alimenti grassi ed energetici, l'aumento dell'uso di ristoranti e fast-food per pranzare e cenare, un incremento dell'uso di bibite analcoliche dolci e gasate come sostituto dell'acqua; il tutto sostenuto da una crescente invasività delle campagne pubblicitarie destinate all'infanzia e all'adolescenza che esortano al consumo di questi prodotti;
    sovrappeso e obesità rappresentano fattori di rischio dell'insorgenza di malattie croniche quali: malattie cardiache e respiratorie, diabete mellito non-insulino dipendente o diabete di Tipo 2, ipertensione e alcune forme di cancro, come anche il rischio di morte precoce;
    nell'ambito delle strategie europee di contrasto delle malattie croniche una alimentazione non corretta è stata individuata tra i quattro principali fattori di rischio all'insorgenza di malattie cronico-degenerative;
    le nuove grandi patologie sociali quali obesità, malattie cardiovascolari, tumori, sono caratteristiche delle moderne società e sono strettamente connesse alle abitudini alimentari;
    l'osservazione delle dinamiche sociali ha dimostrato come la salute fisica e l'educazione del singolo contribuiscano fortemente alla salute anche della comunità: a tal fine, appare di rilevante importanza tener presente che una sana educazione alimentare determina rapporti con il cibo costruttivi e sereni e non distruttivi e che una sana e corretta alimentazione, un corretto rapporto con il cibo, a partire già dall'età infantile, producono i loro effetti in età adulta;
    l'iperalimentazione nei primi due anni di vita, oltre a causare un aumento di volume delle cellule adipose (ipertrofia), determina anche un aumento del loro numero (iperplasia): da adulti, pertanto, si avrà una maggiore predisposizione all'obesità ed una difficoltà a scendere di peso o a mantenerlo nei limiti, perché sarà possibile ridurre le dimensioni delle cellule, ma non sarà possibile eliminarle. Intervenire durante l'età evolutiva è quindi di fondamentale importanza, perché dà la garanzia di risultati migliori e duraturi; vi sono poi conseguenze più gravi cui è associata l'obesità infantile, alcune ad insorgenza precoce come i problemi di tipo respiratorio, articolare, disturbi dell'apparato digerente, e altre di natura psicologica, come la perdita di autostima e la non accettazione di sé, altre ancora ad insorgenza tardiva come le disfunzioni di natura cardiocircolatoria, muscoloscheletrica, metabolica e disturbi alimentari, fino allo sviluppo di tumori del tratto gastroenterico;
    in questo contesto si impone la necessità di approfondire l'analisi delle tematiche legate al cibo a partire da quelle fisiologiche, immediatamente individuabili, ma anche in relazione all'idea di cibo come portatore di significati psicologici, sociali e culturali;
    risulta di fondamentale importanza che, ad una corretta e attenta educazione all'alimentazione, si affianchi anche l'educazione alla attività fisica, motoria nella scuola e sportiva in generale, per il mantenimento di un equilibrato consumo energetico e di un buon stato di salute;
    la scuola, nell'ambito del suo ruolo istituzionale di agenzia educativa e formativa, deve assumere il compito di agente propulsore di progetti e iniziative volte ad approfondire la sensibilità verso le tematiche della salute e della sana alimentazione e della riduzione degli sprechi;
    da anni, sono attivati progetti di educazione alimentare nelle istituzioni scolastiche, a livello territoriale in collaborazione con gli enti locali, ma soprattutto a livello nazionale, europeo e internazionale, collaborando con agenzie quali l'Oms;
    il Ministero dell'istruzione, dell'università e della ricerca partecipa in accordo con il Ministero della salute, al progetto «OKKIO alla salute» finalizzato alla raccolta di dati sulla prevalenza di eccesso ponderale, esercizio fisico e sedentarietà dei bambini della terza classe della scuola primaria nel contesto scolastico e in quello familiare; dati con i quali l'Italia partecipa all'iniziativa della regione europea dell'Oms denominata «COSI – Childhood Obesity Surveilance Initiative »;
    in materia di educazione alimentare è stato avviato dal Ministero dell'istruzione, dell'università e della ricerca tra il 2009 e il 2012, il Programma Nazionale Pluriennale «Scuola e Cibo – Piani di educazione Scolastica Alimentare», volto ad inserire l'educazione alimentare come materia trasversale e interdisciplinare, con l'intento di sviluppare temi sia dell'educazione alimentare che dell'educazione al movimento e allo sport, anche nell'ambito del tema dell'interculturalità e dell'educazione allo sviluppo sostenibile;
    il sistema scolastico rappresenta il naturale soggetto che può farsi portatore delle istanze di innovazione e riappropriazione emotiva e culturale del patrimonio alimentare del Paese inteso non solo come valorizzazione dei singoli prodotti, ma anche delle relazioni che legano questi alle persone, alle tradizioni, allo sviluppo economico e all'industria;
    nel corso degli anni, l'esperienza ha mostrato l'importanza di far convergere i molteplici progetti che sono stati messi in atto localmente al fine di non disperderne la ricchezza ma anche la capacità di incidenza;
    una corretta educazione alle scelte alimentari consapevoli è una scommessa educativa da cui non si può prescindere: l'educazione alimentare non rappresenta soltanto una risorsa legata alle modalità di assunzione del cibo ma, tanto più in un Paese come l'Italia, attraversato da tradizioni culinarie così variegate e numerose, un tratto di appartenenza alla comunità, un motivo e una causa di identità, un legame forte con la terra e la cultura, con il proprio linguaggio, con le tradizioni; in particolare, è importante che il rapporto dei bambini con il cibo rafforzi in loro il senso della memoria e porti la comunità a mantenere, confermare, e tenere vive le nostre tradizioni;
    la dieta mediterranea non a caso è stata dichiarata patrimonio immateriale dell'umanità dall'Unesco proprio in quanto frutto di tradizioni radicate in un tempo lontano, fondate sulla grande biodiversità che caratterizza il nostro territorio; nel volume «The mediterranean Diet – An evidence Based Approach» edito da Elsevier, curato dagli scienziati in nutrizione del prestigioso King's College di Londra, redatto con la collaborazione di scienziati di tutto il mondo, la dieta mediterranea, viene individuata come strumento essenziale per la promozione della salute capace di cogliere le nuove esigenze della società odierna e delle modifiche dello stile di vita, tra cui certamente troviamo la riduzione della spesa calorica;
    la valorizzazione delle tradizioni ha importanti ricadute anche sul piano economico: non va dimenticato che gli italiani esportano all'estero, oltre i prodotti, anche la propria competenza e le proprie conoscenze nel settore agroalimentare;
    la specificità del sistema italiano, capace di rispettare la tradizione, ma anche di introdurre innovazioni, ha dato vita ad un sistema culturale alimentare ed enogastronomico di alta qualità diffuso tra la popolazione italiana e storicamente molto apprezzata all'estero, che rappresenta per il sistema Paese e per i singoli un ingente patrimonio di inestimabile valore;
    gli importanti cambiamenti che i consumi alimentari stanno subendo, per cui da consumi quantitativamente caratterizzati stanno diventando sempre di più connotati qualitativamente, hanno influito sui metodi di coltivazione, di preparazione e conservazione dei cibi;
    l'obiettivo dell'educazione alimentare, oltre a quello di informare in merito alle abitudini alimentari affinché queste migliorino e si conformino a stili di vita più sane ed equilibrate, non può prescindere dall'approfondimento dello studio e della conoscenza dei sistemi di coltivazione delle materie prime e di produzione, preparazione e conservazione dei cibi;
    non è possibile ignorare le ricadute economiche, ambientali e sociali determinate dall'impatto che le produzioni agroalimentari hanno sull'ambiente, sui territori, sull'organizzazione sociale e sulle abitudini culturali;
    in questo senso, la produzione agroalimentare, così come tutta la filiera produttiva legata all'alimentazione e al cibo, non può prescindere dall'ispirare la propria azione ai concetti di sostenibilità, sicurezza, valori etici, valori nutritivi, valorizzazione del territorio;
    non si devono trascurare inoltre gli aspetti connessi alla legalità, sia nella fase della produzione delle materie prime, che nella fase di lavorazione delle stesse per la produzione di alimenti che in quella della distribuzione;
    non sono da sottovalutare gli aspetti connessi alla conoscenza delle caratteristiche specifiche legate alla conservabilità dei cibi e alla stretta connessione con le tematiche dello spreco alimentare;
    un ruolo importante nel momento informativo e formativo lo rivestono sicuramente le agenzie educative – quali scuola e famiglia, ma anche i servizi sanitari presenti sui territori – ma non si può ignorare il ruolo fondamentale degli operatori professionali del settore agroalimentare e, non ultimo, il mondo dei media e della comunicazione, tanto più nell'epoca dei social network;
    a lanciare l'allarme in tal senso è l'Organizzazione mondiale della sanità e la conferma arriva anche da uno studio condotto presso Health Promotion Research Center a Dartmouth, pubblicato sulla rivista Pediatrics, dal quale si evince che per quanto riguarda il problema della pubblicità, è inconfutabile che bambini e adolescenti siano continuamente bombardati da messaggi che invitano al consumo di alimenti ricchi di grassi e zuccheri, promossi sempre più anche sui media digitali,

impegna il Governo:

1) ad assumere iniziative per prevedere, al fine di favorire un miglioramento delle capacità di discernimento e di scelta del consumatore, un sistema di etichettatura dei prodotti alimentari che riporti l'indicazione dell'origine del prodotto, soprattutto per quanto riguarda i cibi destinati all'infanzia;
2) a prevedere campagne di rilevazione e di prevenzione del rischio di obesità infantile mediante l'avvio di procedure di screening, rivolte ai bambini dai 0 ai 3 anni;
3) a predisporre indagini volte a verificare le abitudini alimentari delle donne in stato di gravidanza e dei bambini in età prescolare al fine di promuovere un consumo alimentare sano e consapevole;
4) ad assumere iniziative per prevedere finanziamenti adeguati finalizzati alla implementazione del programma europeo «Frutta nelle scuole», introdotto dal regolamento (CE) n.1234 del Consiglio del 22 ottobre 2007 e dal regolamento (CE) n. 288 della Commissione del 7 aprile 2009, volto ad aumentare il consumo di frutta e verdura da parte dei bambini tra i 6 e gli 11 anni di età, e a promuovere iniziative che supportino più corrette abitudini alimentari e una nutrizione maggiormente equilibrata, nella fase in cui si formano le loro abitudini alimentari;
5) a favorire la realizzazione, da parte delle istituzioni scolastiche, di programmi di formazione e aggiornamento dei docenti in materia di educazione alimentare, garantendo un approfondimento nel campo delle scienze alimentari e nella pedagogia alimentare e un approccio integrato tra alimentazione e ambiente e la dieta mediterranea;
6) ad assumere iniziative volte a favorire la collaborazione tra enti locali, agenzie sanitarie e istituzioni scolastiche al fine di promuovere le «buone pratiche», in cui vengano coinvolte anche le famiglie, al fine di intervenire sul comportamento alimentare dei bambini e degli adolescenti;
7) ad adottare un piano nazionale per la prevenzione e la cura dell'obesità che preveda attività di controllo e repressione per la pubblicità rivolta ai bambini, l'introduzione di imposte su bevande zuccherate e merendine confezionate, il divieto della loro vendita negli istituti scolastici e campagne di comunicazione sociale che promuovano la dieta mediterranea.
(1-01445) «Russo, Elvira Savino, Occhiuto, Gullo, Crimi».

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

malattia

consumo alimentare

prevenzione delle malattie