ATTO CAMERA

MOZIONE 1/01418

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 700 del 02/11/2016
Abbinamenti
Atto 1/01357 abbinato in data 03/11/2016
Atto 1/01414 abbinato in data 03/11/2016
Atto 1/01415 abbinato in data 03/11/2016
Firmatari
Primo firmatario: BINETTI PAOLA
Gruppo: AREA POPOLARE (NCD-UDC)
Data firma: 02/11/2016
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
SCOPELLITI ROSANNA AREA POPOLARE (NCD-UDC) 02/11/2016
BUTTIGLIONE ROCCO AREA POPOLARE (NCD-UDC) 02/11/2016
BOSCO ANTONINO AREA POPOLARE (NCD-UDC) 02/11/2016


Stato iter:
03/11/2016
Partecipanti allo svolgimento/discussione
PARERE GOVERNO 03/11/2016
Resoconto FERRI COSIMO MARIA SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (GIUSTIZIA)
 
DICHIARAZIONE VOTO 03/11/2016
Resoconto LOCATELLI PIA ELDA MISTO-PARTITO SOCIALISTA ITALIANO (PSI) - LIBERALI PER L'ITALIA (PLI)
Resoconto PETRENGA GIOVANNA FRATELLI D'ITALIA-ALLEANZA NAZIONALE
Resoconto CAPELLI ROBERTO DEMOCRAZIA SOLIDALE - CENTRO DEMOCRATICO
Resoconto VARGIU PIERPAOLO CIVICI E INNOVATORI
Resoconto BORGHESI STEFANO LEGA NORD E AUTONOMIE - LEGA DEI POPOLI - NOI CON SALVINI
Resoconto BUTTIGLIONE ROCCO AREA POPOLARE (NCD-UDC)
Resoconto CENTEMERO ELENA FORZA ITALIA - IL POPOLO DELLA LIBERTA' - BERLUSCONI PRESIDENTE
Resoconto MARZANA MARIA MOVIMENTO 5 STELLE
Resoconto PES CATERINA PARTITO DEMOCRATICO
 
DICHIARAZIONE GOVERNO 03/11/2016
Resoconto FERRI COSIMO MARIA SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (GIUSTIZIA)
Fasi iter:

DISCUSSIONE CONGIUNTA IL 03/11/2016

ACCOLTO IL 03/11/2016

PARERE GOVERNO IL 03/11/2016

DISCUSSIONE IL 03/11/2016

APPROVATO IL 03/11/2016

CONCLUSO IL 03/11/2016

Atto Camera

Mozione 1-01418
presentato da
BINETTI Paola
testo presentato
Mercoledì 2 novembre 2016
modificato
Giovedì 3 novembre 2016, seduta n. 701

   La Camera,
   premesso che:
    ricordare in modo adeguato Grazia Deledda rappresenta una di quelle azioni positive che possono far fare un salto di qualità alla cultura italiana ancora troppo spesso impregnata di violenza contro le donne. Si tratterebbe di un'azione coerente con le altre iniziative prese fin dall'inizio di questa legislatura, con il riconoscimento del trattato di Istanbul;
    la XVII legislatura è di fatto quella in cui la presenza femminile è più numerosa rispetto alle legislature precedenti, sia in Parlamento che nel Governo; c’è inoltre un inter-gruppo femminile impegnato nella piena tutela dei diritti delle donne, in tutti gli aspetti della vita sociale, perché ci sono ancora troppi segnali da cui si evince che questo aspetto stenta ancora a diventare un fatto naturale, così come dovrebbe essere;
    per questo i firmatari del presente atto ritengono che sia doveroso riconoscere il ruolo svolto da Grazia Deledda, non solo sul piano culturale, come testimonia il premio Nobel vinto 90 anni fa, ma anche sul piano sociale, per il suo impegno nel riconoscimento dei diritti delle donne, attraverso la descrizione della sua condizione nei romanzi e nei racconti, che fanno di lei una delle più grandi scrittrici italiane;
    il 10 dicembre 2016 ricorre il 90o anniversario dall'assegnazione del premio Nobel per la letteratura e Grazia Deledda è ancora oggi l'unica donna nel campo della letteratura italiana ad aver ottenuto il premio Nobel per la letteratura e, in particolare, nel campo delle opere letterarie, grazie ai suoi romanzi ed in particolare all'opera «Canne al vento». La motivazione del premio Nobel recita: «Per la sua potenza di scrittrice, sostenuta da un alto ideale, che ritrae in forme plastiche la vita quale è nella sua appartata isola natale e che con profondità e con calore tratta problemi di generale interesse umano»;
    Grazia Deledda ricevette, come tante sue coetanee, una istruzione che oggi apparirebbe limitata: frequentò le scuole elementari fino alla quarta e poi venne seguita privatamente da un insegnante che le dette lezioni di italiano, latino e francese, come era consuetudine nell'epoca. Completò in modo del tutto autodidatta la sua formazione letteraria, incoraggiata dall'amico scrittore Enrico Costa, che per primo ne comprese il talento. Il clima familiare fu però molto stimolante, grazie al rapporto particolare con suo padre, che univa capacità imprenditoriali e sensibilità letteraria, passione politica e interessi sociali. Di fatto era un ricco imprenditore agricolo, che aveva fondato una tipografia in cui stampava una rivista, che dirigeva personalmente e su cui pubblicava alcune delle sue poesie in sardo. Fu anche un apprezzato sindaco di Nuoro, la sua città;
    nel 1888, a 17 anni, pubblica i suoi primi racconti, Sangue sardo e Remigia Helder e due anni dopo, nel 1890 pubblica il suo primo romanzo a puntate sul quotidiano di Cagliari L'avvenire della Sardegna, con uno pseudonimo Ilia de Saint Ismail, seguito da molti altri romanzi che permettono di seguire il suo itinerario di maturazione. Fra il 1891 e il 1896 pubblica sulla Rivista delle tradizioni popolari italiane, diretta da Angelo de Gubernatis, il saggio Tradizioni popolari di Nuoro in Sardegna, introdotto da una citazione di Tolstoj, che documenta il suo interesse per la letteratura russa;
    dopo qualche anno di matrimonio, suo marito Madesani lascia il suo lavoro di funzionario statale, per dedicarsi all'attività di agente letterario della moglie, a conferma dell'apprezzamento di cui Grazia Deledda godeva anche in famiglia, oltre che nel contesto letterario dell'epoca. Quando il 10 dicembre del 1926 le venne conferito il premio Nobel per la letteratura, gran parte della comunità letteraria del suo tempo, non solo quella italiana, ne riconobbe i meriti e si rallegrò per il riconoscimento. I primi a non comprendere Deledda però furono i suoi conterranei, a cominciare dai suoi concittadini. Gli abitanti di Nuoro, in cui le storie erano ambientate: pensavano che descrivesse una Sardegna troppo arretrata. Proprio per la sua originalità e la sua creatività è difficile inquadrare Grazia Deledda nei confini ristretti di un solo genere letterario;
    un tumore al seno di cui soffriva da tempo la portò alla morte nell'agosto del 1936, quasi dieci anni dopo la vittoria del premio;
    la narrativa di Deledda si basa su forti vicende d'amore, di dolore e di morte sulle quali aleggia il senso del peccato, della colpa, e la coscienza di una inevitabile fatalità. «La coscienza del peccato che si accompagna al tormento della colpa e alla necessità dell'espiazione e del castigo, la pulsione primordiale delle passioni e l'imponderabile portata dei suoi effetti, l'ineluttabilità dell'ingiustizia e la fatalità del suo contrario, segnano l'esperienza del vivere di una umanità primitiva, malfamata e dolente, “gettata” in un mondo unico, incontaminato, di ancestrale e paradisiaca bellezza, spazio del mistero e dell'esistenza assoluta». La Sardegna di Canne al vento è una celebrazione del libero arbitrio. Della libertà di compiere il male, ma anche di realizzare il bene, soprattutto quando si ha esperienza della grande capacità che il male ha di comunicare angoscia. Il protagonista che ha commesso il male non consente col male, compie un viaggio, doloroso, mortificante, ma anche pieno di gioia nella speranza di realizzare il bene, che resta la sola ragione in grado di rendere accettabile la vita»;
    portando alla luce l'errore e la colpa, la scrittrice sembra costringere il lettore a prendere coscienza dell'esistenza del male e nel contempo a fare i conti con se stesso, con la propria intimità, in cui certi impulsi, anche se repressi, sono sempre presenti. La vita appare come una vicenda tragica in cui gli eventi non hanno sempre una spiegazione razionale, in una vita che è prima di tutto mistero. Resta la pietas, intesa come partecipazione compassionevole verso l'uomo, come comprensione delle fragilità e delle debolezze umane, come sentimento misericordioso che induce comunque al perdono e alla riabilitazione di una comunità di peccatori con un proprio destino sulle spalle. Anche questo avvertito senso del limite e questo sentimento di pietà cristiana rendono la Deledda una grande donna prima ancora che una grande scrittrice;
    la scrittrice sperimentò diverse forme letterarie, scrivendo versi, novelle e ben cinquantasei romanzi a cui deve la fama e la notorietà; la profonda conoscenza e l'amore per la sua terra, la Sardegna, per le sue tradizioni e per il suo popolo, presenti in tutta la sua opera, attribuiscono grande valore formativo alla lettura e allo studio dei romanzi dell'autrice sarda;
    nell'ottobre 2012 è stato presentato un appello al Presidente della Repubblica, perché Grazia Deledda venisse reintegrata nel canone della letteratura italiana nei prossimi concorsi; l'osservazione di fondo delle associazioni consisteva nella constatazione che nei programmi di letteratura italiana per i concorsi per insegnanti della scuola pubblica erano presenti 35 scrittori maschi e una sola donna, Elsa Morante, e che in particolare mancava il premio Nobel Grazia Deledda, peraltro ampiamente trascurata nei programmi scolastici curriculari; nel dicembre 2012 è stata approvata una risoluzione in Commissione cultura, volta a valorizzare nella scuola la figura della Deledda;
    nel rispondere a diversi atti di sindacato ispettivo nel corso dell'attuale legislatura, il Ministro dell'istruzione, dell'università e della ricerca ha fatto riferimento all'autonomia scolastica per giustificare una presenza della Deledda nei programmi scolastici fortemente inferiore rispetto a quello che ci si aspetterebbe per i suoi meriti letterari, peraltro internazionalmente riconosciuti. Pur evidenziando che il Ministro ha riconosciuto la necessità di aggiornare le «indicazioni nazionali» per i licei e le «linee guida» per gli istituti tecnici e professionali, permane negli indirizzi generali della pubblica istruzione una sorta di «cecità selettiva» verso la rappresentanza e la rappresentatività femminile nella letteratura italiana;
    il 24 febbraio 2015 è stata approvata una risoluzione in Commissione cultura della Camera, nella quale si impegna il Governo a modificare il regolamento recante «Indicazioni nazionali riguardanti gli obiettivi specifici di apprendimento concernenti le attività e gli insegnamenti compresi nei piani degli studi» previsti per i percorsi liceali, nel senso di ampliare la presenza di autori meridionali, ivi compresa Grazia Deledda, nei programmi di letteratura italiana del Novecento;
    in un anno speciale come l'attuale in cui si celebrano i 70 anni del voto alle donne, che la Camera ha voluto ricordare con una mostra speciale che mette in risalto la «prima volta» di donne illustri, forse anche il primo premio Nobel per la letteratura meriterebbe una sua specifica collocazione,

impegna il Governo:

1) ad attivarsi al fine di aggiornare, tramite specifiche indicazioni, i piani scolastici e le linee guida relative ai piani dell'offerta formativa delle scuole medie e superiori, al fine di inserire Grazia Deledda tra le figure principali della letteratura italiana del ‘900, valutando anche la possibilità di prevedere uno specifico indirizzo generale sul ruolo delle donne nella cultura e nello sviluppo dell'Italia del ‘900;
2) a individuare iniziative per celebrare il 90o anniversario dall'assegnazione del premio Nobel per la letteratura a Grazia Deledda, per far conoscere la figura e l'opera di Grazia Deledda e per celebrare le donne e gli uomini italiani che sono stati insigniti del premio Nobel o di altri prestigiosi premi internazionali, quali esempi positivi per i giovani.
(1-01418) «Binetti, Scopelliti, Buttiglione, Bosco».

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

diritti della donna

riconoscimento onorifico

letteratura