ATTO CAMERA

MOZIONE 1/01371

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 681 del 28/09/2016
Abbinamenti
Atto 1/01347 abbinato in data 28/09/2016
Atto 1/01355 abbinato in data 28/09/2016
Atto 1/01364 abbinato in data 28/09/2016
Atto 1/01369 abbinato in data 28/09/2016
Atto 1/01370 abbinato in data 28/09/2016
Atto 6/00259 abbinato in data 28/09/2016
Firmatari
Primo firmatario: RAMPELLI FABIO
Gruppo: FRATELLI D'ITALIA-ALLEANZA NAZIONALE
Data firma: 28/09/2016
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
CIRIELLI EDMONDO FRATELLI D'ITALIA-ALLEANZA NAZIONALE 28/09/2016
LA RUSSA IGNAZIO FRATELLI D'ITALIA-ALLEANZA NAZIONALE 28/09/2016
MAIETTA PASQUALE FRATELLI D'ITALIA-ALLEANZA NAZIONALE 28/09/2016
MELONI GIORGIA FRATELLI D'ITALIA-ALLEANZA NAZIONALE 28/09/2016
NASTRI GAETANO FRATELLI D'ITALIA-ALLEANZA NAZIONALE 28/09/2016
PETRENGA GIOVANNA FRATELLI D'ITALIA-ALLEANZA NAZIONALE 28/09/2016
RIZZETTO WALTER FRATELLI D'ITALIA-ALLEANZA NAZIONALE 28/09/2016
TAGLIALATELA MARCELLO FRATELLI D'ITALIA-ALLEANZA NAZIONALE 28/09/2016
TOTARO ACHILLE FRATELLI D'ITALIA-ALLEANZA NAZIONALE 28/09/2016


Stato iter:
28/09/2016
Partecipanti allo svolgimento/discussione
ILLUSTRAZIONE 28/09/2016
Resoconto RIZZETTO WALTER FRATELLI D'ITALIA-ALLEANZA NAZIONALE
 
INTERVENTO GOVERNO 28/09/2016
Resoconto ZANETTI ENRICO ERRORE:TROVATE+CARICHE - (ERRORE:TROVATI+MINISTERI)
 
DICHIARAZIONE VOTO 28/09/2016
Resoconto MOTTOLA GIOVANNI CARLO FRANCESCO MISTO-ALLEANZA LIBERALPOPOLARE AUTONOMIE ALA-MAIE-MOVIMENTO ASSOCIATIVO ITALIANI ALL'ESTERO
Resoconto PETRENGA GIOVANNA FRATELLI D'ITALIA-ALLEANZA NAZIONALE
Resoconto TABACCI BRUNO DEMOCRAZIA SOLIDALE - CENTRO DEMOCRATICO
Resoconto GUIDESI GUIDO LEGA NORD E AUTONOMIE - LEGA DEI POPOLI - NOI CON SALVINI
Resoconto TANCREDI PAOLO AREA POPOLARE (NCD-UDC)
Resoconto MARCON GIULIO SINISTRA ITALIANA - SINISTRA ECOLOGIA LIBERTA'
Resoconto GIORGETTI ALBERTO FORZA ITALIA - IL POPOLO DELLA LIBERTA' - BERLUSCONI PRESIDENTE
Resoconto CARIELLO FRANCESCO MOVIMENTO 5 STELLE
Resoconto MARCHI MAINO PARTITO DEMOCRATICO
 
PARERE GOVERNO 28/09/2016
Resoconto ZANETTI ENRICO ERRORE:TROVATE+CARICHE - (ERRORE:TROVATI+MINISTERI)
Fasi iter:

DISCUSSIONE CONGIUNTA IL 28/09/2016

DISCUSSIONE IL 28/09/2016

IN PARTE ACCOLTO E IN PARTE NON ACCOLTO IL 28/09/2016

PARERE GOVERNO IL 28/09/2016

VOTATO PER PARTI IL 28/09/2016

IN PARTE APPROVATO E IN PARTE RESPINTO IL 28/09/2016

CONCLUSO IL 28/09/2016

Atto Camera

Mozione 1-01371
presentato da
RAMPELLI Fabio
testo di
Mercoledì 28 settembre 2016, seduta n. 681

   La Camera,
   premesso che:
    l'elevato livello di spesa pubblica che ha sempre distinto la nostra Nazione, unito, soprattutto nell'ultimo decennio, agli effetti di una perdurante e profonda crisi economica, hanno spinto la politica e il legislatore ad affrontare con crescente attenzione la necessità di individuare percorsi mirati al contenimento e ad una progressiva riqualificazione della spesa;
    queste obiettivo, entrato nel linguaggio comune con il termine spending review, ha trovato una sua prima collocazione di rango legislativo con il decreto-legge n. 52 del 2012 che ha istituito la figura del Commissario straordinario per la spesa pubblica, ma già nel 2011 su impulso dell'allora Ministro dell'economia Giulio Tremonti si era proceduto a una prima organica relazione in materia di spesa pubblica;
    dopo la parentesi del Governo Monti nel corso del quale si è preferito un severo inasprimento della tassazione a politiche di risparmio della spesa pubblica, il tema della spending review è tornato al centro dell'attenzione anche in seguito all'adozione del decreto-legge 21 giugno 2013, n. 69, che all'articolo 49-bis ha dettato una nuova disciplina dell'attività volta alla razionalizzazione dalla spesa pubblica, semplificando quella già prevista dal decreto-legge n. 52 del 2012 ma confermando gli organi preposti alla sua realizzazione, individuati nel Comitato interministeriale e nel Commissario straordinario;
    il primo lavoro organico in materia di revisione della spesa è stato il «Rapporto Giarda», presentato dal Ministro per i rapporti con il Parlamento e discusso nel Consiglio dei ministri del 30 aprile 2012, che ha presentato un'analisi del livello e della struttura della spesa pubblica italiana, evidenziando alcune criticità;
    tra queste il Rapporto evidenziava gli anomali livelli e struttura della spesa pubblica italiana, la costosità della produzione dei servizi pubblici, il carattere «improprio» dei rapporti finanziari centro-periferia e affermava che la dimensione della spesa e della sua struttura costituissero «ostacolo ad uno scenario di ripresa ciclica dell'economia», possibile solo a fronte di una riduzione del prelievo fiscale, a sua volta derivante dalla lotta alle situazioni di inefficienza nella produzione dei servizi pubblici e da una migliore allocazione delle risorse;
    sulla scia delle nuove disposizioni adottate, nell'ottobre 2013 il Governo Letta ha nominato a Commissario straordinario per la revisione della spesa il Professor Carlo Cottarelli, poi dimessosi in seguito a un duro confronto con il nuovo presidente del Consiglio, Matteo Renzi;
    nell'ambito di tali polemiche il Commissario aveva avuto modo di rilevare come si stesse «diffondendo la pratica di autorizzare nuove spese indicando che la copertura sarà trovata attraverso future operazioni di revisione della spesa o, in assenza di queste, attraverso tagli lineari delle spese ministeriali... Il totale delle risorse che sono state spese prima di essere state risparmiate per effetto di queste decisioni ammonta ora a 1,6 miliardi di euro per il 2015», evidenziando come tale modo di procedere impedisse di destinare i risparmi conseguiti attraverso la riduzione della spesa a interventi strutturali di riduzione della tassazione perché li destinava ad altre spese, interventi spot, incapaci di incidere sulle problematiche più profonde dell'economia nazionale;
    il Commissario Cottarelli, poi sostituito con persone più gradite al Premier, dichiarò inoltre che non erano state neanche esaminate le numerose relazioni che egli aveva già predisposto da mesi contenenti l'analisi economica dettagliata dei diversi segmenti della spesa pubblica e le possibilità di intervento su ciascuno di essi;
    da quando il Professor Cottarelli ha lasciato il suo incarico, il Governo, ad avviso dei firmatari del presente atto di indirizzo, è stato molto abile a spostare l'attenzione politica e dell'opinione pubblica dal tema della revisione della spesa, tanto che anche il Consigliere economico del Governo per la revisione della spesa succedutogli, ha deciso di dimettersi e ha ora appena pubblicato un libro nel quale afferma che il suo lavoro, così come quello di tutti gli altri esperti che negli anni si sono passati la staffetta a Palazzo Chigi, è stato un fallimento, per scelta della politica, che con una mano ha tagliato mentre con l'altra ha rimpinguato altri capitoli di spesa;
    gli interventi di spending contenuti nella legge di stabilità per l'anno in corso mostrano con chiarezza tutti i limiti della attuale messa in pratica delle politiche di spending review;
    nella legge, infatti, i risparmi previsti per lo Stato sono in larga parte basati su interventi selettivi di riduzione della spesa dei Ministeri, dall'azzeramento del fondo per la riduzione della pressione fiscale, proprio quello alimentato dai risparmi derivanti dal processo di razionalizzazione e contenimento della spesa pubblica da parte delle Amministrazioni centrali, sulla revisione dei trasferimenti e dei contributi destinati a imprese pubbliche e private, tra le quali la riduzione degli stanziamenti in favore di Ferrovie dello Stato, la riduzione dei contributi in conto interessi relativi ai finanziamenti a carico del fondo rotativo per il sostegno alle imprese, la riprogrammazione delle risorse per l'edilizia sanitaria, nonché dal concorso agli obiettivi di riduzione della spesa di Regioni e Comuni, i quali di conseguenza sono costretti a tagliare i servizi ai cittadini;
    altro capitolo oggetto di consistenti tagli è stato il Servizio sanitario nazionale, che dovrebbe giustificarsi con l'adozione di strumenti di efficientamento come il rafforzamento delle procedure di acquisizione centralizzata e l'introduzione di piani di rientro per le aziende ospedaliere, anche universitarie, per gli istituti di ricovero e cura a carattere scientifico e per le aziende sanitarie locali, tutte misure nella realtà assai lontane da una effettiva messa in opera;
    se oltre a questo consideriamo il blocco delle assunzioni nella pubblica amministrazione, il mancato rinnovo dei contratti, lo smembramento o la privatizzazione di strutture essenziali come il Corpo forestale o la Croce rossa italiana, appare evidente che gli esiti di una spending review così condotta sono assai lontani dalle ambizioni originarie;
    con riferimento agli enti locali il decreto legislativo 26 novembre 2010, n. 216, aveva previsto la «determinazione del fabbisogno standard per Comuni e Province, al fine di assicurare un graduale e definitivo superamento nei loro riguardi del criterio della spesa storica», ma anche con riferimento all'adozione di questo modello si registrano pesanti ritardi;
    nella relazione sul rendiconto generale dello Stato del giugno 2016 la Corte dei conti ha rilevato che «il recupero della crescita del Pil appare ancora troppo modesto e, soprattutto, in ritardo rispetto alla ripresa in atto negli altri principali Paesi europei», fatto che costituisce un «elemento di maggiore vulnerabilità» italiana, e ha stigmatizzato come l'azione del Governo relativamente al processo di riordino degli assetti organizzativi della pubblica amministrazione sia stato «defatigante, continuo e disordinato e, in taluni casi, si è venuto a sovrapporre ad analoghi percorsi derivanti dalla ridefinizione delle competenze dei Ministeri ovvero dalla costituzione di Enti e Agenzie nazionali», e che «anche il processo di riduzione della rete periferica degli uffici dei Ministeri è stato sinora troppo timido e ha, in definitiva, inciso solo sui vertici degli uffici»;
    il Rapporto Giarda aveva stabilito un importo presumibile della spesa suscettibile di essere oggetto di revisione nel breve e lungo termine, definita «spesa aggredibile» e quantificata in circa 295 miliardi di euro, nel cui ambito tuttavia, in una azione volta al conseguimento di risultati nei breve periodo, solo una percentuale del 25/30 per cento di alcune voci di spesa può essere effettivamente fonte di possibili risparmi;
    tra il 2014 e il 2016 il risultato effettivo degli interventi di contenimento ed efficientamento della spesa pubblica non solo si è fermato allo 0,4 per cento del prodotto interno lordo, ma il dato è in realtà sovrastimato perché gran parte del risparmio consiste in minori trasferimenti agli enti locali che possono reagire aumentando le tariffe;
    la necessità di contenere la spesa pubblica non può penalizzare i servizi essenziali né tantomeno può comportare un inasprimento della tassazione locale ma deve essere volta all'abbattimento di sprechi ed inefficienze, attraverso interventi mirati e selettivi,

impegna il Governo:

   ad assumere iniziative per l'elaborazione e l'applicazione di criteri in materia di revisione della spesa che garantiscano l'erogazione dei servizi alla cittadinanza, evitando che siano messi in atto tagli inutili se non dannosi e intervenendo piuttosto su sprechi e inefficienze e nel senso di una migliore allocazione delle risorse disponibili;
   ad assicurare il costante monitoraggio degli effetti della revisione della spesa e la tempestiva informazione al Parlamento sui relativi esiti;
   ad adoperarsi per implementare nella Pubblica Amministrazione le attività di misurazione dei risultati raggiunti dall'azione amministrativa e di verifica dell'efficienza dell'organizzazione amministrativa;
   ad adottare ogni iniziativa necessaria alla piena attuazione della disciplina vigente in materia di costi e fabbisogni standard, di cui al decreto legislativo n. 216 del 2010.
(1-01371) «Rampelli, Cirielli, La Russa, Maietta, Giorgia Meloni, Nastri, Petrenga, Rizzetto, Taglialatela, Totaro».

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

risparmio

organizzazione amministrativa

crescita economica