ATTO CAMERA

MOZIONE 1/01088

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 541 del 21/12/2015
Abbinamenti
Atto 1/01067 abbinato in data 21/12/2015
Atto 1/01086 abbinato in data 21/12/2015
Atto 1/01087 abbinato in data 21/12/2015
Atto 1/01089 abbinato in data 21/12/2015
Firmatari
Primo firmatario: BRUNETTA RENATO
Gruppo: FORZA ITALIA - IL POPOLO DELLA LIBERTA' - BERLUSCONI PRESIDENTE
Data firma: 21/12/2015
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
BERGAMINI DEBORAH FORZA ITALIA - IL POPOLO DELLA LIBERTA' - BERLUSCONI PRESIDENTE 21/12/2015
GIAMMANCO GABRIELLA FORZA ITALIA - IL POPOLO DELLA LIBERTA' - BERLUSCONI PRESIDENTE 21/12/2015
CARFAGNA MARIA ROSARIA FORZA ITALIA - IL POPOLO DELLA LIBERTA' - BERLUSCONI PRESIDENTE 21/12/2015
POLIDORI CATIA FORZA ITALIA - IL POPOLO DELLA LIBERTA' - BERLUSCONI PRESIDENTE 21/12/2015
OCCHIUTO ROBERTO FORZA ITALIA - IL POPOLO DELLA LIBERTA' - BERLUSCONI PRESIDENTE 21/12/2015


Stato iter:
21/12/2015
Partecipanti allo svolgimento/discussione
ILLUSTRAZIONE 21/12/2015
Resoconto BERGAMINI DEBORAH FORZA ITALIA - IL POPOLO DELLA LIBERTA' - BERLUSCONI PRESIDENTE
 
INTERVENTO PARLAMENTARE 21/12/2015
Resoconto CAPEZZONE DANIELE MISTO-CONSERVATORI E RIFORMISTI
Resoconto AMENDOLA VINCENZO PARTITO DEMOCRATICO
Resoconto PALAZZOTTO ERASMO SINISTRA ITALIANA - SINISTRA ECOLOGIA LIBERTA'
 
DICHIARAZIONE VOTO 21/12/2015
Resoconto LOCATELLI PIA ELDA MISTO-PARTITO SOCIALISTA ITALIANO (PSI) - LIBERALI PER L'ITALIA (PLI)
Resoconto BARADELLO MAURIZIO PER L'ITALIA - CENTRO DEMOCRATICO
Resoconto PINI GIANLUCA LEGA NORD E AUTONOMIE - LEGA DEI POPOLI - NOI CON SALVINI
Resoconto RABINO MARIANO SCELTA CIVICA PER L'ITALIA
Resoconto PALAZZOTTO ERASMO SINISTRA ITALIANA - SINISTRA ECOLOGIA LIBERTA'
Resoconto ALLI PAOLO AREA POPOLARE (NCD-UDC)
Resoconto GIAMMANCO GABRIELLA FORZA ITALIA - IL POPOLO DELLA LIBERTA' - BERLUSCONI PRESIDENTE
Resoconto GRANDE MARTA MOVIMENTO 5 STELLE
Resoconto QUARTAPELLE PROCOPIO LIA PARTITO DEMOCRATICO
 
PARERE GOVERNO 21/12/2015
Resoconto GIRO MARIO SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (AFFARI ESTERI E COOPERAZIONE)
Fasi iter:

DISCUSSIONE CONGIUNTA IL 21/12/2015

DISCUSSIONE IL 21/12/2015

NON ACCOLTO IL 21/12/2015

PARERE GOVERNO IL 21/12/2015

VOTATO PER PARTI IL 21/12/2015

RESPINTO IL 21/12/2015

CONCLUSO IL 21/12/2015

Atto Camera

Mozione 1-01088
presentato da
BRUNETTA Renato
testo di
Lunedì 21 dicembre 2015, seduta n. 541

   La Camera,
   premesso che:
    la terribile pagina nera scritta lo scorso 13 novembre 2015 ha scosso profondamente gli animi, e richiamato con forza la necessità di un nuovo approccio alla lotta al terrorismo; gli attentati di Parigi, ideati e compiuti da cittadini regolarmente residenti sul territorio europeo, e che all'interno dello stesso circolavano liberamente, mostrano ancora una volta quanto il contrasto al terrorismo non possa che avvenire innanzitutto a livello europeo ed internazionale;
    il terrorismo che attualmente minaccia il mondo occidentale è di matrice islamica e trova il proprio fondamento ideologico, ma anche spesso finanziario e operativo, all'interno dell'autoproclamatosi Stato islamico dell'Iraq e della Siria (Isis). L'Isis ad oggi, a seguito del vuoto di potere che si è creato nel paese dopo l'intervento occidentale contro il regime di Gheddafi, ha conquistato anche alcune città libiche, avvicinandosi sempre di più alle coste italiane e moltiplicando le minacce all'Italia e ad altri Paesi europei;
    il terrorismo rappresenta una minaccia alla pace, alla sicurezza e alla stabilità di ciascun Paese, ma soprattutto ai diritti e alla libertà dei suoi cittadini. Gli attentatori radicali islamici, che sono spesso kamikaze, sono animati dalla volontà di arrecare distruzione e morte in maniera indiscriminata, coinvolgendo ogni fascia della popolazione, ogni ambiente, ogni simbolo del cosiddetto stile di vita occidentale. Il terrorismo è un atto criminale ingiustificabile in qualsiasi circostanza;
    malgrado le accresciute misure di sicurezza a livello nazionale, europeo e internazionale, nonché la crescente cooperazione tra i Paesi europei ed extra europei, la minaccia terroristica rimane altissima, come gli allarmi e le operazioni di polizia che si susseguono in tutte le principali città europee, a cominciare da Bruxelles, in cui risiedevano molti degli attentatori di Parigi, dimostrano;
    inoltre, la minaccia posta dai cittadini europei, o comunque appartenenti a Stati del mondo occidentale, radicalizzati, molti dei quali sono anche foreign fighters, ovvero si sono recati all'estero per addestrarsi e combattere tra le fila dell'Isis, è destinata a persistere nei prossimi anni. Per rispondere efficacemente a tale problematica occorrono un approccio globale e un impegno a lungo termine;
    per questo, la responsabilità di combattere il terrorismo non può spettare ai soli Stati. L'Unione europea e la comunità internazionale devono svolgere un ruolo di primo piano, data la natura transfrontaliera della minaccia;
    la lotta contro lo Stato islamico, per essere forte e credibile, richiede leadership. E la leadership richiede la capacità e la responsabilità di prendere decisioni, anche quando sono difficili. Una caratteristica che l'Europa, soprattutto sul fronte internazionale, non sembra mostrare;
    a parere dei firmatari del presente atto l'unica decisione di politica estera di un qualche significato presa dall'Europa è stata quella di farsi del male da sola, colpendo la Federazione russa con le sanzioni. Opporsi alle sanzioni non significa acquiescenza nei confronti di quanto avvenuto in Ucraina e in Crimea, ma non era quella la risposta in un tale momento di crisi;
    in questi mesi difficilissimi, l'Unione europea ha colpevolmente dato priorità alle questioni relative alla frontiera est, dimostrando cecità nel mancato coinvolgimento della Russia quale alleata preziosa per pacificare i Paesi del Mediterraneo, continuando ad insistere sulle sanzioni, controproducenti per la convivenza pacifica e dannose per l'economia e le imprese anzitutto del nostro Paese, mostrandosi «unita» solo su questioni che hanno recato danni all'immagine, all'economia e ai rapporti dell'Europa stessa;
    da ultimo, l'Alto rappresentante dell'Unione per gli affari esteri e la politica di sicurezza, Federica Mogherini, ha infatti dichiarato che l'Europa «resta unita» sulle linee guida per l'etichettatura di origine delle merci prodotte nei territori occupati da Israele, con l'unico risultato di ottenere una netta opposizione dello stesso Stato di Israele, che ha dichiarato che l'operazione «potrebbe anche avere implicazioni per le relazioni Israele-Unione europea, e non fa avanzare alcun processo di pace tra Israele e palestinesi»;
    l'Unione europea deve rendersi protagonista, e avviare una riflessione ben più ampia del passato. Non limitarsi a considerare i soli interessi nazionali in gioco, ma cercare di ragionare come un'entità statuale complessiva in termini ambiziosi, e con obiettivi chiari;
    lo scorso 9 dicembre, in seno al Coreper, che riunisce gli ambasciatori dei 28 Paesi dell'Unione europea, l'Italia aveva chiesto un «dibattito politico» sul rinnovo delle sanzioni dell'Unione europea nei confronti della Federazione russa invece di un rinnovo automatico delle stesse per altri sei mesi. Purtroppo, però, nel dibattito che ne è seguito, il nostro Paese non è stato in grado di far prevalere la linea della cancellazione definitiva delle sanzioni, e si è deciso per il rinnovo delle stesse;
    da mesi Forza Italia in Parlamento chiede al Presidente del Consiglio, Matteo Renzi, e al suo Governo di farsi promotore di una iniziativa nel senso della cancellazione delle sanzioni, come primo fondamentale passo per il disgelo e per costruire l'unità contro il terrorismo, anche alla luce della situazione geopolitica attuale, in cui la minaccia del terrorismo islamico può essere combattuta solo da una grande coalizione internazionale che sotto l'egida dell'Onu metta insieme Europa, Cina, Paesi arabi, Federazione russa e Stati Uniti, coinvolgendo, in particolare, il ruolo di questi ultimi nel favorire processi di pace nel mondo;
    la responsabilità dell'Italia è anzitutto quella di rispettare la sua tradizionale attitudine ad essere un ponte di pace con la Federazione russa, sulla scia di quanto realizzato a seguito degli accordi di Pratica di Mare, nati su impulso del Presidente Silvio Berlusconi, consentendo, nel 2002, una partnership strategica tra Nato e Federazione russa,

impegna il Governo:

   a ridiscutere nell'ambito dell'Unione europea e a riconsiderare la posizione dell'Italia con riguardo alle sanzioni comminate alla Federazione russa perché controproducenti per la convivenza pacifica e dannose per l'economia anzitutto del nostro Paese, e ad adoperarsi affinché questo esempio sia seguito da un numero crescente di Paesi, al fine di raggiungere un accordo unanime che porti all'annullamento delle sanzioni in vigore contro la Federazione russa;
   a rilanciare l'azione del nostro Paese e dell'intera Europa sul fronte della lotta al terrorismo e sul piano internazionale in generale, soprattutto con riguardo allo scenario mediterraneo e mediorientale, attraverso una collaborazione politico-strategica con la Russia, coinvolgendo anche gli Stati Uniti nella ripresa degli accordi di Pratica di Mare.
(1-01088) «Brunetta, Bergamini, Giammanco, Carfagna, Polidori, Occhiuto».
(Mozione non iscritta all'ordine del giorno ma vertente su materia analoga).

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

terrorismo

Stato islamico

economia aziendale