Legislatura: 17Seduta di annuncio: 539 del 18/12/2015
Primo firmatario: GRANDE MARTA
Gruppo: MOVIMENTO 5 STELLE
Data firma: 18/12/2015
Elenco dei co-firmatari dell'atto Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma DI STEFANO MANLIO MOVIMENTO 5 STELLE 18/12/2015 SIBILIA CARLO MOVIMENTO 5 STELLE 18/12/2015 SPADONI MARIA EDERA MOVIMENTO 5 STELLE 18/12/2015 DEL GROSSO DANIELE MOVIMENTO 5 STELLE 18/12/2015 DI BATTISTA ALESSANDRO MOVIMENTO 5 STELLE 18/12/2015 SCAGLIUSI EMANUELE MOVIMENTO 5 STELLE 18/12/2015 CRIPPA DAVIDE MOVIMENTO 5 STELLE 18/12/2015
Partecipanti allo svolgimento/discussione ILLUSTRAZIONE 21/12/2015 Resoconto DI STEFANO MANLIO MOVIMENTO 5 STELLE INTERVENTO PARLAMENTARE 21/12/2015 Resoconto CAPEZZONE DANIELE MISTO-CONSERVATORI E RIFORMISTI Resoconto AMENDOLA VINCENZO PARTITO DEMOCRATICO Resoconto PALAZZOTTO ERASMO SINISTRA ITALIANA - SINISTRA ECOLOGIA LIBERTA' DICHIARAZIONE VOTO 21/12/2015 Resoconto LOCATELLI PIA ELDA MISTO-PARTITO SOCIALISTA ITALIANO (PSI) - LIBERALI PER L'ITALIA (PLI) Resoconto BARADELLO MAURIZIO PER L'ITALIA - CENTRO DEMOCRATICO Resoconto PINI GIANLUCA LEGA NORD E AUTONOMIE - LEGA DEI POPOLI - NOI CON SALVINI Resoconto RABINO MARIANO SCELTA CIVICA PER L'ITALIA Resoconto PALAZZOTTO ERASMO SINISTRA ITALIANA - SINISTRA ECOLOGIA LIBERTA' Resoconto ALLI PAOLO AREA POPOLARE (NCD-UDC) Resoconto GIAMMANCO GABRIELLA FORZA ITALIA - IL POPOLO DELLA LIBERTA' - BERLUSCONI PRESIDENTE Resoconto GRANDE MARTA MOVIMENTO 5 STELLE Resoconto QUARTAPELLE PROCOPIO LIA PARTITO DEMOCRATICO PARERE GOVERNO 21/12/2015 Resoconto GIRO MARIO SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (AFFARI ESTERI E COOPERAZIONE)
DISCUSSIONE CONGIUNTA IL 21/12/2015
DISCUSSIONE IL 21/12/2015
NON ACCOLTO IL 21/12/2015
PARERE GOVERNO IL 21/12/2015
VOTATO PER PARTI IL 21/12/2015
RESPINTO IL 21/12/2015
CONCLUSO IL 21/12/2015
La Camera,
premesso che:
a seguito dell'aggravarsi della crisi ucraina, l'Unione europea, gli Stati Uniti e altri Paesi hanno adottato sanzioni nei confronti della Federazione russa, in risposta alle quali le autorità russe hanno disposto un embargo su diverse tipologie di beni e servizi provenienti da Unione europea, Stati Uniti d'America, Australia, Canada e Norvegia;
il perdurare della crisi ucraina ha determinato ulteriori e più gravi misure sanzionatorie e restrizioni culminate con la decisione – unanime – dei ventotto Stati membri dell'Unione europea che, il 17 giugno 2015, attraverso i propri ambasciatori permanenti, hanno consentito di prorogare sino al 31 gennaio 2016 le sanzioni economiche contro la Federazione russa, ritenuta colpevole di aver destabilizzato l'Ucraina favorendo, inoltre, la guerra civile attraverso un intervento militare giudicato illegittimo. Tale decisione, poi, formalmente approvata in Lussemburgo il 22 giugno 2015 nel corso della riunione intercorsa fra i Ministri degli esteri dei rispettivi Paesi, ha determinato, inevitabilmente, l'estensione delle contro-sanzioni adottate dalla stessa Federazione russa contro l'Unione europea, Stati Uniti d'America, Canada e Norvegia;
questo tipo di politica estera segue con fermezza la linea adottata in sede europea, una linea che formalmente vuole mantenere una parvenza di risposta unitaria nei confronti della Federazione russa, ma che, al contempo, dimostra sempre più la fragilità della politica estera europea;
l'Italia, in modo particolare, sta pagando un prezzo assai caro in termini politico-economici, vedendo giorno dopo giorno sempre più indebolita la propria rilevanza politica in un Paese che ha dimostrato di poter essere, soprattutto negli ultimi anni, per il nostro Paese, un partner fondamentale: l'esempio forse più rilevante è la cancellazione del contratto tra Gazprom e Saipem (gruppo Eni) che prevedeva la costruzione di un gasdotto lungo il Mar Nero con un danno stimato di circa 2,2 miliardi di dollari. Il calo delle esportazioni dell'11,6 per cento rispetto al 2014 è quantificabile, secondo stime della Coldiretti, in 1,25 miliardi di euro;
la Federazione russa, tra l'altro, ha dovuto anche registrare l'esclusione dall'Assemblea parlamentare dell'Osce. Non può sfuggire, in questo caso, il sorprendente paradosso per cui – pur avendo sanzionato anche singoli esponenti politici russi – secondo l'Unione europea, il regime di sanzioni non si applica in casi inerenti alla partecipazione alle attività delle organizzazioni internazionali;
di fatto, sono intervenuti importanti mutamenti nello scenario mondiale, anche e soprattutto a seguito dell'intensificarsi degli attentati di matrice terroristica riconducibili allo stato islamico (Daesh); sulla base di questi accadimenti risulta sempre più evidente la necessità di un approccio multilaterale alla minaccia terroristica nell'ottica di una cooperazione internazionale dalla quale una potenza come quella russa non può risultare esclusa;
proprio la Federazione russa sta svolgendo un ruolo chiave nell'evoluzione dei rapporti tra occidente e Medio Oriente in Siria e in Turchia, portando avanti importanti e incisive iniziative in campo politico-diplomatico unitamente a un massiccio dispiegamento di forze militari proprio nel conflitto siriano. Nella lotta al terrorismo può e deve riaprirsi un dialogo istituzionale di vitale importanza per la cooperazione, la pacificazione e la diplomazia occidentale tanto per la risoluzione dei conflitti geograficamente più vicini al nostro continente quanto per altri e altrettanto gravi, certamente assai più lontani dal sentire comune ma comunque allarmanti in termini umanitari piuttosto che di conseguenze politiche più o meno dirette;
questo tipo di cooperazione, tuttavia, può essere minata da decisioni interpretabili come provocatorie quali, ad esempio, la scelta di invitare lo Stato del Montenegro ad entrare nell'Alleanza Atlantica. Tutto ciò, da una prospettiva russa, non può non alimentare una già evidenziata «sindrome da accerchiamento» ed essere perciò interpretata come una gravissima e inaccettabile provocazione,
impegna il Governo:
a promuovere e sostenere in sede europea iniziative finalizzate alla revoca del reiterato regime di sanzioni al fine di evitare che gli interessi nazionali vengano colpiti ancor più duramente di quanto avvenuto fino ad ora;
ad attivarsi concretamente in sede europea perché venga adottato ogni intervento necessario affinché possano essere garantite maggiori risorse utili al risarcimento delle imprese e dei produttori europei danneggiati dall'embargo russo, prevedendo misure eccezionali per fronteggiare la situazione congiunturale venutasi a creare.
(1-01086) «Grande, Manlio Di Stefano, Sibilia, Spadoni, Del Grosso, Di Battista, Scagliusi, Crippa».
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):terrorismo
sanzione internazionale
intervento militare