Legislatura: 17Seduta di annuncio: 511 del 27/10/2015
Atto 1/00783 abbinato in data 28/10/2015
Atto 1/00912 abbinato in data 28/10/2015
Atto 1/01032 abbinato in data 28/10/2015
Atto 1/01034 abbinato in data 28/10/2015
Atto 1/01036 abbinato in data 28/10/2015
Atto 1/01037 abbinato in data 28/10/2015
Atto 1/01042 abbinato in data 28/10/2015
Atto 1/01044 abbinato in data 28/10/2015
Primo firmatario: MAZZIOTTI DI CELSO ANDREA
Gruppo: SCELTA CIVICA PER L'ITALIA
Data firma: 27/10/2015
Elenco dei co-firmatari dell'atto Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma MONCHIERO GIOVANNI SCELTA CIVICA PER L'ITALIA 27/10/2015 GALGANO ADRIANA SCELTA CIVICA PER L'ITALIA 28/10/2015
Partecipanti allo svolgimento/discussione PARERE GOVERNO 28/10/2015 Resoconto DE MICHELI PAOLA SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (ECONOMIA E FINANZE) DICHIARAZIONE VOTO 28/10/2015 Resoconto MUCCI MARA MISTO-ALTERNATIVA LIBERA Resoconto TABACCI BRUNO PER L'ITALIA - CENTRO DEMOCRATICO Resoconto GUIDESI GUIDO LEGA NORD E AUTONOMIE - LEGA DEI POPOLI - NOI CON SALVINI Resoconto MAZZIOTTI DI CELSO ANDREA SCELTA CIVICA PER L'ITALIA DICHIARAZIONE GOVERNO 28/10/2015 Resoconto DE MICHELI PAOLA SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (ECONOMIA E FINANZE) DICHIARAZIONE VOTO 28/10/2015 Resoconto RICCIATTI LARA SINISTRA ECOLOGIA LIBERTA' Resoconto VIGNALI RAFFAELLO AREA POPOLARE (NCD-UDC) Resoconto PALESE ROCCO FORZA ITALIA - IL POPOLO DELLA LIBERTA' - BERLUSCONI PRESIDENTE Resoconto BUSINAROLO FRANCESCA MOVIMENTO 5 STELLE Resoconto MISIANI ANTONIO PARTITO DEMOCRATICO
APPOSIZIONE NUOVE FIRME IL 28/10/2015
DISCUSSIONE CONGIUNTA IL 28/10/2015
ACCOLTO IL 28/10/2015
PARERE GOVERNO IL 28/10/2015
DISCUSSIONE IL 28/10/2015
APPROVATO IL 28/10/2015
CONCLUSO IL 28/10/2015
La Camera,
premesso che:
l'inefficienza e gli sprechi che caratterizzano molte delle società partecipate da amministrazioni pubbliche costituiscono un gravissimo problema per l'economia italiana e per il «sistema Paese»: si tratta di una realtà molto complessa per numero di operatori, interconnessioni esistenti tra questi e varietà delle attività svolte e le degenerazioni del fenomeno, oltre a comportare costi ingenti per la finanza pubblica, determinano anche gravissime distorsioni della concorrenza;
le società partecipate possono svolgere un ruolo essenziale per lo svolgimento delle funzioni degli enti locali, ma questo ruolo deve essere esercitato in modo più efficiente e trasparente;
il procuratore generale della Corte dei conti ha parlato di «un mondo oscuro» che necessita di un riordino complessivo, dal momento che comporta per lo Stato un costo pari a 26 miliardi di euro;
il rapporto del commissario Cottarelli, pubblicato il 7 agosto 2014 e intitolato «Programma di razionalizzazione delle partecipate locali», contiene dati impressionanti: delle 7.726 partecipate censite dal Ministero dell'economia e delle finanze, quasi 2.000 (1.869) hanno un attivo inferiore a 2 milioni di euro, 1.300 hanno un fatturato sotto i 100.000 euro, oltre 3.000 hanno meno di sei addetti, 2.123 non ne hanno neppure uno e in almeno 1.900 di esse la partecipazione pubblica è inferiore al 10 per cento;
secondo dati Cerved Pa, i posti in consiglio di amministrazione sono oltre 37.000, 27.000 dei quali in società comunali. Oltre 15.000 sono stati assegnati in società dove il numero dei membri degli organi supera il numero degli addetti. La dimensione media dei consigli di amministrazione supera i sei consiglieri e in sole 1.198 società a partecipazione comunale esiste un amministratore unico;
quasi il 20 per cento delle società controllate da comuni e province è in perdita strutturale, da almeno tre anni consecutivi: in pratica una su cinque delle aziende in cui uno o più comuni e province detengono quote strategiche non sopravvive senza il rifinanziamento pubblico;
l'anomalia più evidente è costituita dal gran numero di partecipate in perdita, senza dipendenti ma con un consiglio di amministrazione attivo e remunerato: in effetti, su 153 società di capitale che dichiarano zero dipendenti (o un numero non segnalato) sono 26 quelle in perdita fissa da cinque anni e 13 quelle controllate da comuni e province;
nella legge di stabilità per il 2015 è stata approvata una norma che impone agli enti locali di predisporre e pubblicare entro il 31 marzo 2015 piani di razionalizzazione delle partecipate da attuarsi entro il 31 dicembre 2015; nella norma si prevede l'obbligo di dismettere o chiudere le società non indispensabili per l'esercizio delle funzioni istituzionali degli enti e si impone la soppressione, in ogni caso, di tutte le società che sono costituite dai soli amministratori o nelle quali questi ultimi sono più dei dipendenti; a tale norma risulta, però, data un'attuazione parziale e insufficiente, dovuta fondamentalmente alla mancata prescrizione di sanzioni a carico degli enti inadempienti;
con l'articolo 18 della legge 7 agosto 2015, n. 124, il Governo è stato delegato a riordinare la disciplina in materia di partecipazioni societarie delle amministrazioni pubbliche, al fine prioritario di assicurare la chiarezza della disciplina, la semplificazione normativa e la tutela e promozione della concorrenza; ai sensi dell'articolo 16 della stessa legge, il Governo è, altresì, delegato a elaborare un testo unico che raccolga le disposizioni in materia di partecipate pubbliche;
tra i principi della delega va ricordato anzitutto l'obiettivo di limitare il mantenimento di partecipazioni societarie da parte di amministrazioni pubbliche entro il perimetro dei compiti istituzionali o di ambiti strategici per la tutela di interessi pubblici rilevanti, quale la gestione di servizi di interesse economico generale;
ulteriori fondamentali principi di delega sono: a) la definizione, al fine di assicurare la tutela degli interessi pubblici, la corretta gestione delle risorse e la salvaguardia dell'immagine del socio pubblico, dei requisiti e della garanzia di onorabilità dei candidati e dei componenti degli organi di amministrazione e controllo delle società, anche al fine di garantirne l'autonomia rispetto agli enti proprietari; b) la promozione della trasparenza e dell'efficienza attraverso l'unificazione, la completezza e la massima intelligibilità dei dati economico-patrimoniali e dei principali indicatori di efficienza, nonché la loro pubblicità e accessibilità;
in particolare, con riguardo agli enti locali, la legge prescrive la promozione della trasparenza mediante pubblicazione, nel sito internet degli enti locali e delle società partecipate interessati, dei dati economico-patrimoniali e di indicatori di efficienza, sulla base di modelli generali che consentano il confronto;
il Governo è delegato anche a introdurre un sistema sanzionatorio per la mancata attuazione dei principi di razionalizzazione e riduzione di cui al presente articolo, basato anche sulla riduzione dei trasferimenti dello Stato alle amministrazioni che non ottemperano alle disposizioni in materia;
nel disegno di legge di stabilità per il 2016 approvato dal Governo sono contenute norme che regolamentano i compensi degli amministratori di società pubbliche e regole di trasparenza per gli incarichi di consulenza, collaborazione e professionali, che condizionano ogni pagamento al rispetto delle norme di trasparenza,
impegna il Governo
ad adottare iniziative normative che assicurino la trasparenza dei processi di nomina dei membri degli organi di amministrazione e di controllo delle società partecipate dalle amministrazioni pubbliche, con pubblicazione di ogni informazione rilevante sui siti istituzionali di ciascuna amministrazione, inclusa l'indicazione dei candidati considerati ai fini della nomina, dei relativi curricula vitae e il procedimento seguito per la selezione.
(1-01043) «Mazziotti Di Celso, Monchiero, Galgano».
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):servizio d'interesse generale
accordo commerciale
concorrenza