ATTO CAMERA

MOZIONE 1/00875

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 434 del 03/06/2015
Abbinamenti
Atto 1/00800 abbinato in data 04/06/2015
Atto 1/00838 abbinato in data 04/06/2015
Atto 1/00863 abbinato in data 04/06/2015
Atto 1/00864 abbinato in data 04/06/2015
Atto 1/00865 abbinato in data 04/06/2015
Atto 1/00870 abbinato in data 04/06/2015
Atto 1/00871 abbinato in data 04/06/2015
Atto 1/00872 abbinato in data 04/06/2015
Atto 1/00873 abbinato in data 04/06/2015
Atto 1/00874 abbinato in data 04/06/2015
Firmatari
Primo firmatario: FEDRIGA MASSIMILIANO
Gruppo: LEGA NORD E AUTONOMIE - LEGA DEI POPOLI - NOI CON SALVINI
Data firma: 03/06/2015
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
GUIDESI GUIDO LEGA NORD E AUTONOMIE - LEGA DEI POPOLI - NOI CON SALVINI 03/06/2015
ALLASIA STEFANO LEGA NORD E AUTONOMIE - LEGA DEI POPOLI - NOI CON SALVINI 03/06/2015
ATTAGUILE ANGELO LEGA NORD E AUTONOMIE - LEGA DEI POPOLI - NOI CON SALVINI 03/06/2015
BORGHESI STEFANO LEGA NORD E AUTONOMIE - LEGA DEI POPOLI - NOI CON SALVINI 03/06/2015
BOSSI UMBERTO LEGA NORD E AUTONOMIE - LEGA DEI POPOLI - NOI CON SALVINI 03/06/2015
BUSIN FILIPPO LEGA NORD E AUTONOMIE - LEGA DEI POPOLI - NOI CON SALVINI 03/06/2015
CAPARINI DAVIDE LEGA NORD E AUTONOMIE - LEGA DEI POPOLI - NOI CON SALVINI 03/06/2015
GIORGETTI GIANCARLO LEGA NORD E AUTONOMIE - LEGA DEI POPOLI - NOI CON SALVINI 03/06/2015
GRIMOLDI PAOLO LEGA NORD E AUTONOMIE - LEGA DEI POPOLI - NOI CON SALVINI 03/06/2015
INVERNIZZI CRISTIAN LEGA NORD E AUTONOMIE - LEGA DEI POPOLI - NOI CON SALVINI 03/06/2015
MARCOLIN MARCO LEGA NORD E AUTONOMIE - LEGA DEI POPOLI - NOI CON SALVINI 03/06/2015
MOLTENI NICOLA LEGA NORD E AUTONOMIE - LEGA DEI POPOLI - NOI CON SALVINI 03/06/2015
PINI GIANLUCA LEGA NORD E AUTONOMIE - LEGA DEI POPOLI - NOI CON SALVINI 03/06/2015
RONDINI MARCO LEGA NORD E AUTONOMIE - LEGA DEI POPOLI - NOI CON SALVINI 03/06/2015
SALTAMARTINI BARBARA LEGA NORD E AUTONOMIE - LEGA DEI POPOLI - NOI CON SALVINI 03/06/2015
SIMONETTI ROBERTO LEGA NORD E AUTONOMIE - LEGA DEI POPOLI - NOI CON SALVINI 03/06/2015


Stato iter:
04/06/2015
Partecipanti allo svolgimento/discussione
PARERE GOVERNO 04/06/2015
Resoconto OLIVERO ANDREA VICE MINISTRO - (POLITICHE AGRICOLE ALIMENTARI E FORESTALI)
 
DICHIARAZIONE VOTO 04/06/2015
Resoconto PASTORELLI ORESTE MISTO-PARTITO SOCIALISTA ITALIANO (PSI) - LIBERALI PER L'ITALIA (PLI)
Resoconto BALDASSARRE MARCO MISTO-ALTERNATIVA LIBERA
Resoconto NASTRI GAETANO FRATELLI D'ITALIA-ALLEANZA NAZIONALE
Resoconto FAUTTILLI FEDERICO PER L'ITALIA - CENTRO DEMOCRATICO
Resoconto GUIDESI GUIDO LEGA NORD E AUTONOMIE - LEGA DEI POPOLI - NOI CON SALVINI
Resoconto CAPUA ILARIA SCELTA CIVICA PER L'ITALIA
Resoconto MATARRESE SALVATORE SCELTA CIVICA PER L'ITALIA
Resoconto DURANTI DONATELLA SINISTRA ECOLOGIA LIBERTA'
Resoconto BUTTIGLIONE ROCCO AREA POPOLARE (NCD-UDC)
Resoconto PALESE ROCCO FORZA ITALIA - IL POPOLO DELLA LIBERTA' - BERLUSCONI PRESIDENTE
Resoconto SCAGLIUSI EMANUELE MOVIMENTO 5 STELLE
Resoconto CAPONE SALVATORE PARTITO DEMOCRATICO
Resoconto OTTOBRE MAURO MISTO-MINORANZE LINGUISTICHE
Resoconto DE LORENZIS DIEGO MOVIMENTO 5 STELLE
Fasi iter:

DISCUSSIONE CONGIUNTA IL 04/06/2015

ATTO MODIFICATO IN CORSO DI SEDUTA IL 04/06/2015

ACCOLTO IL 04/06/2015

PARERE GOVERNO IL 04/06/2015

DISCUSSIONE IL 04/06/2015

APPROVATO IL 04/06/2015

CONCLUSO IL 04/06/2015

Atto Camera

Mozione 1-00875
presentato da
FEDRIGA Massimiliano
testo presentato
Mercoledì 3 giugno 2015
modificato
Giovedì 4 giugno 2015, seduta n. 435

   La Camera,
   premesso che:
    l'Italia è il secondo produttore in Europa e nel mondo di olio di oliva con una produzione nazionale media per il 2013 di oltre 464 mila tonnellate, due terzi dei quali extravergine e con ben 41 denominazioni dop un'igp riconosciute dall'Unione europea. Per quanto attiene le zone altimetriche, l'olivo è diffuso per il 2 per cento in montagna, il 53 per cento in collina e per il 44 per cento in pianura. La coltivazione dell'olivo in Italia è molto diffusa nelle regioni del Centro e del Sud mentre al Nord è concentrata particolarmente in alcune zone a microclima più temperato, come per esempio la Liguria e le zone attorno al Lago di Garda;
    il nostro Paese può contare su un patrimonio di circa 250 milioni di piante su 1,1 milioni di ettari di terreno con un fatturato del settore stimato in 2 miliardi di euro ed un impiego di manodopera per 50 milioni di giornate lavorative. Le esportazioni italiane di olio di oliva nel 2013 sono state pari a oltre 1,2 miliardi di euro con gli Usa che rappresentano il principale mercato extracomunitario;
    la campagna olearia 2014/2015 si è caratterizzata da un crollo dei raccolti che, anche a causa del maltempo e delle varie fitopatie, ha fatto registrare una diminuzione della produzione a 302 mila tonnellate, circa il 35 per cento in meno a livello nazionale rispetto al 2013, con un impatto inevitabile sui prezzi. Le diminuzioni maggiori si sono registrate al centro-nord, con cali del raccolto tra il 35 e il 50 per cento. Il 2014 ha registrato la peggior campagna di raccolta delle olive a memoria d'uomo. Con il crollo dei raccolti nazionali una delle maggiori conseguenze sarà l'aumento delle importazioni, con il rischio di portare in tavola prodotti spacciati per made in Italy e di essere invasi dalle produzioni provenienti dal Nord Africa e dal Medio Oriente, che non sempre hanno gli stessi requisiti qualitativi e di sicurezza;
    la Xylella fastidiosa è un batterio gram-negativo strettamente xilematico, caratterizzato da un'elevata variabilità genetica e fenotipica. Per i gravi danni economici che può causare è classificata come organismo nocivo da quarantena dalla direttiva 2000/29/CE;
    il batterio è riconosciuto oggi tra gli agenti causali del «complesso del disseccamento rapido dell'olivo» (Codiro) che sta causando ingenti danni agli oliveti secolari in Puglia. La trasmissione da una pianta all'altra avviene ad opera di un insetto vettore, il Philaenus spumarius (meglio noto come sputacchina), dotato di apparato boccale pungente-succhiante. All'interno della pianta le colonie di Xylella fastidiosa ostruiscono il flusso dei vasi linfatici bloccando la nutrizione delle specie colpite;
    nelle piante infette la presenza del batterio provoca generalmente rapidi disseccamenti del lembo fogliare (bruscature) distribuiti inizialmente a «macchia di leopardo» ma che si estendono poi rapidamente su tutta la chioma, inoltre si osserva un ridotto accrescimento dei rami, dei germogli e imbrunimenti interni del legno;
    la Xylella fastidiosa, oltre all'olivo, può infettare numerose altre piante (circa 300 specie) di interesse agricolo tra cui la vite, gli agrumi, il mandorlo, il pesco, il ciliegio, forestali (acero), ornamentali (oleandro) e alcune piante spontanee che possono fungere da serbatoio nell'ambiente e fonte di inoculo del batterio;
    dalle indagini eseguite l'origine della malattia è attribuibile a piante ornamentali giunte infette in Italia dal Sud America. Le prime avvisaglie della presenza del batterio risalgono al 2013 e considerata l'elevata pericolosità dello stesso, purtroppo, non si può affermare che ci sia stata da parte delle autorità competenti la dovuta tempestività attivando immediatamente le misure fitosanitarie necessarie. Di fatto questa lentezza iniziale ha favorito il diffondersi della malattia che sta compromettendo gran parte delle superfici olivicole della provincia di Lecce;
    al momento l'unico rimedio conosciuto per la lotta alla diffusione del batterio della Xylella fastidiosa è quello del taglio radicale del tronco e l'estirpazione della pianta;
    il nostro Paese ha ricevuto negli ultimi anni numerosi audit da parte del Food and Veterinary Office (FVO) dell'Unione europea che hanno sempre evidenziato la scarsa applicazione di misure di eradicazione/contenimento del batterio. Inoltre il Food and Veterinary Office ha sottolineato come il Servizio fitosanitario centrale non abbia attivato tempestivamente i controlli sulle attività svolte dalla regione Puglia;
    in Puglia le analisi effettuate a campione per stabilire la presenza del batterio sono state affidate al laboratorio dello Iam (Istituto agronomico mediterraneo) di Valenzano (Bari), il quale, godendo del diritto di extraterritorialità, non è tenuto a presentare i dati ufficiali e a pubblicarli su riviste scientifiche accreditate, così come non è tenuto a fornirli alla procura di Lecce che li ha richiesti e che non è autorizzata a disporre il sequestro della documentazione;
    nell'ottobre del 2013 l'Italia ha informato gli Stati membri e la Commissione europea della presenza di questo batterio e, poiché la presenza della Xylella fastidiosa non si era ancora mai manifestata in Europa, l'Unione europea ha provveduto ad emanare successive misure di emergenza per ridurre i rischi di diffusione della malattia imponendo misure straordinarie e drastiche. Infatti, inizialmente, sono state emanate due decisioni comunitarie, la n. 2014/87/UE del 13 febbraio 2014 e la n. 2014/497/UE del 23 luglio 2014, un decreto ministeriale n. 2777 del 26 settembre 2014 e vari atti regionali con i quali sono state disposte misure urgenti da attuare. La decisione di esecuzione n. 2014/497/UE, relativa alle misure per impedire l'introduzione e la diffusione nell'Unione europea della Xylella fastidiosa, prevede che gli Stati membri debbano definire zone delimitate e adottare le misure necessarie. Tali zone delimitate dovrebbero essere costituite da una zona infetta e una zona cuscinetto. Le specifiche misure volte all'eradicazione del batterio dovrebbero essere la rimozione e distruzione in loco delle piante contagiate, di parti di piante o di legname contagiato, il trattamento fitosanitario specifico delle piante, e il divieto, altresì, di piantagione di piante specificate e piante appartenenti allo stesso genere delle piante contagiate in siti che non siano a prova di vettore;
    l'ultima decisione di esecuzione è del 18 maggio 2015, la n. 2015/789, in fase di recepimento in Italia, che ha introdotto severe restrizioni all'importazione di piante ospiti di Xylella fastidiosa dal Costa Rica e dall'Honduras. La decisione ha considerato compromesso il territorio della provincia di Lecce per il quale non è più tecnicamente possibile eliminare la malattia. Sono state inoltre inserite più di 100 piante ospiti che dovranno essere oggetto di monitoraggio nel territorio comunitario. Prevede, inoltre, di stabilire una zona di sorveglianza con un raggio di almeno 30 chilometri, adiacente alla zona delimitata che copre la zona infetta della provincia di Lecce in cui le ispezioni si basano su una griglia suddivisa in quadrati di 100 metri per 100 metri. È stabilita, infine, una zona di sorveglianza con un raggio di almeno 30 chilometri, adiacente alla provincia di Lecce;
    il Consiglio dei Ministri del 10 febbraio 2015 ha dichiarato lo stato di emergenza correlato alla diffusione nel territorio pugliese del batterio. È questo il primo caso in cui la Protezione civile è stata incaricata di gestire un'emergenza fitosanitaria. Infatti, è stato nominato in qualità di commissario delegato per fronteggiare l'emergenza della Xylella fastidiosa il comandante regionale del Corpo forestale dello Stato per la Puglia, Giuseppe Silletti, con il compito di predisporre una ricognizione dei danni causati alle attività economiche e produttive;
    il 19 marzo 2015 il sopradetto commissario ha adottato un piano degli interventi per la lotta al batterio modificando la demarcazione della zona di intervento e definendo gli interventi da attuare e la tempistica. Il piano prevede principalmente l'estirpazione delle piante infette, distruzione delle specie ospiti all'interno dei vivai, trattamento fitosanitario per il controllo dei vettori adulti in oliveti e frutteti, controllo dei vettori situati sulle erbe infestanti spontanee;
    questa vicenda sta piegando l'agricoltura salentina, già duramente vessata dalla crisi dei mercati e dai provvedimenti del Governo – come l'introduzione dell'Imu sui terreni agricoli e la riduzione delle forniture di carburante agricolo;
    in data 27 marzo 2015, il Tar di Lecce ha accolto il ricorso cautelare contro l'eradicazione degli ulivi colpiti dalla Xylella fastidiosa, depositato dai legali dei proprietari delle piante contagiate, e ha quindi sospeso le procedure di abbattimento;
    il 7 maggio 2015 il Tar del Lazio ha accolto in via cautelare il ricorso presentato da alcuni vivaisti salentini, sospendendo l'operatività del piano Silletti per l'emergenza Xylella fastidiosa fissando al 16 dicembre 2015 la trattazione del ricorso nel merito. Il ricorso è stato accolto in considerazione del fatto che l'Unione europea ha adottato un nuovo testo di decisione di esecuzione sulla questione che in un certo senso supera il piano del commissario Silletti;
    il giudice monocratico del Consiglio di Stato, nei giorni scorsi, ha respinto la richiesta presentata dal commissario Silletti contro l'ordinanza del Tar del Lazio con la quale erano state sospese alcune delle misure previste dal suo piano tra cui le eradicazioni delle piante malate ed in particolare i trattamenti insetticidi. Il giudice monocratico ha infatti dichiarato che la sospensiva avrebbe determinato «(...) l'attuazione del programma di abbattimento degli ulivi malati o sospettati di esserlo, con effetti irreversibili che si determinerebbero ancora prima della definizione in sede collegiale della fase cautelare del giudizio.». Uno stop che potrebbe portare il commissario Silletti a rivedere il suo piano rendendolo più rispondente a novità, istanze e legittime problematiche del tessuto produttivo e dell'ambiente;
    la situazione appare estremamente allarmante in quanto l'area interessata dalla malattia è in costante espansione e la mancata applicazione di misure fitosanitarie quali l'abbattimento delle piante infette e la lotta in ogni areale dell'insetto vettore fanno ipotizzare un peggioramento della situazione già oggi drammatica;
    il Ministro francese dell'agricoltura Stéphane Le Foll ha firmato un decreto – considerato in linea con la legislazione europea – in vigore dal 4 aprile 2015, che prevede il blocco delle importazioni da Paesi terzi e vieta le importazioni dei vegetali a rischio Xylella fastidiosa dalla Puglia e da altre zone colpite dal batterio, per una lista di 102 tipi di piante vive, con la conseguenza che la maggior parte dei contratti già in corso sono stati sospesi e le vendite si sono quasi azzerate;
    il blocco totale della vendita e dell'esportazione di tutte le specie arboree attaccabili da Xylella fastidiosa ha costretto alla chiusura gran parte dei vivai salentini, con una perdita occupazionale di mille unità nella sola zona di Otranto, a causa dell'embargo per le barbatelle della vite, che risultano invece essere immuni al batterio. Non sarà più possibile impiantare in provincia di Lecce ulivi, viti, mandorli, aranci e piante ornamentali quali oleandri e querce;
    il recente caso di Xylella fastidiosa scoperto in Francia, su una pianta di caffè proveniente dall'America centrale attraverso l'Olanda, conferma che l'embargo unilaterale imposto all'Italia su 102 varietà vegetali non serve per fermare la malattia, in quanto il vero problema è il controllo sanitario delle specie provenienti soprattutto dai Paesi extraeuropei;
    le aziende hanno bisogno di finanziamenti per provvedere alle buone pratiche agricole, potare e disinfettare gli ulivi con prodotti naturali e non tossici (solfato di rame e calce diluiti in soluzione liquida). Buone pratiche colturali adeguate, interventi periodici, tesi all'arieggiamento delle piante e miglioramento dello stato vegetativo, possono ridurre in maniera imponente tali vettori, senza alcun impatto ambientale;
    è necessario garantire il sostegno, con risorse adeguate, alla ricerca scientifica, alla sperimentazione in campo e alla condivisione dei dati con i Paesi comunitari del bacino mediterraneo, per salvare un bene pubblico che tutto il mondo invidia all'Italia;
    il decreto-legge 5 maggio 2015, n. 51, recente «Disposizioni urgenti in materia di rilancio dei settori agricoli in crisi, di sostegno alle imprese agricole colpite da eventi di carattere eccezionale e di razionalizzazione delle strutture ministeriali» prevede, all'articolo 5 (accesso al fondo di solidarietà nazionale per le imprese agricole che hanno subito danni a causa di eventi alluvionali e di infezioni di organismi nocivi vegetali) interventi compensativi di sostegno in favore delle imprese agricole che hanno subito danni a causa di infezioni di organismi nocivi ai vegetali nel corso degli anni 2014 e 2015, nonché l'integrazione della dotazione finanziaria di 1 milione di euro per l'anno 2015 e di 10 milioni di euro per l'anno 2016. Ma ad oggi il danno provocato dal batterio ammonta a circa 200 milioni di euro, un valore riduttivo che tiene conto solo del valore della pianta e non considera quello del territorio;
    nella regione Lombardia negli scorsi mesi gli addetti del servizio fitosanitario, su segnalazione dei colleghi olandesi, ha svolto accertamenti anche su spedizioni di piante di caffè provenienti dal Sud America e considerate a rischio. In alcuni casi le indagini analitiche svolte dal laboratorio fitopatologico del servizio fitosanitario hanno evidenziato la presenza del batterio. Tutti i lotti di appartenenza delle piante infette sono stati distrutti. In questo caso non si segnala nessun tipo di allarme in quanto nel periodo in cui sono state intercettate le piante infette nel nostro ambiente non era presente il vettore. Sono, inoltre, state fatte verifiche presso i vivaisti lombardi per scongiurare la movimentazione di olivi provenienti dalle aree in cui è presente la Xylella fastidiosa e anche in questo caso non sono state rinvenute irregolarità. Ad oggi, considerati i controlli eseguiti, è possibile dichiarare il territorio della Lombardia libero da Xylella fastidiosa e a tal proposito si sta valutando la possibilità, nel rispetto degli standard fitosanitari internazionali, di dichiarare il territorio lombardo «pest free» per il batterio;
    anche in Liguria nei giorni scorsi è scattato l'allarme, anche questo rientrato, per una sospetta pianta infetta da Xylella fastidiosa trovata in un vivaio. Questo a dimostrazione del fatto che la situazione di emergenza in cui ci si trova è dovuta anche alla mancanza di controlli efficaci alle frontiere dell'Unione europea sulle piante provenienti da Paesi extraeuropei che possono ospitare il batterio;
    oggi è stato colpito il Salento, domani potrebbe essere colpita qualunque altra regione. Il batterio, infatti, potrebbe diffondersi anche in altre zone del Paese, producendo ulteriori danni all'olivicoltura nazionale sia dal punto di vista economico che ambientale e peggiorare una situazione già critica a causa delle produzioni in costante calo, correndo il rischio di cancellare l'olivicoltura, la sua economia e tutto l'indotto collegato al settore, riducendo in povertà l'intero comparto. Solo con misure idonee si può salvaguardare una coltura di pregio e di qualità,

impegna il Governo:

   a prevedere, ove necessarie, ulteriori misure volte a prevenire il rischio che il batterio si diffonda anche in altre regioni, andando a colpire le coltivazioni di ulivo;
   a prevenire il rischio potenziale che il batterio, mutando il ceppo, possa andare a colpire le coltivazioni di vite;
   a predisporre sistemi di controllo e di prevenzione che possano contrastare con efficacia la diffusione di infezioni nel corso di importazioni di vegetali provenienti da altre zone del mondo;
   ad intervenire affinché i fondi comunitari per provvedere all'eradicazione delle piante e ai trattamenti chimici vengano utilizzati soprattutto per indennizzare il comparto agricolo danneggiato;
   ad attivarsi nelle opportune sedi europee, al fine di predisporre efficaci misure di rafforzamento dei controlli sanitari in ingresso alle frontiere dell'Unione europea e prevedere misure di embargo nei confronti delle aree da cui proviene il batterio, come ad esempio il Centro America, nonché un doveroso periodo di quarantena delle piante provenienti dai Paesi extraeuropei al fine di bloccare il commercio di materiale vegetale infetto;
   a prevedere, tramite opportuna iniziativa normativa volta a modificare la legge n. 34 del 2015, l'esenzione totale dall'Imu sui terreni agricoli per quelle aziende che hanno subito o subiranno danni alle proprie colture a causa del batterio Xylella fastidiosa o da altre fitopatie epidemiche;
   a prevedere iniziative volte ad escludere dal patto di stabilità interno le somme impegnate dagli enti locali per l'attuazione di piani di intervento per fronteggiare sia l'emergenza Xylella fastidiosa che anche altri tipi di emergenze fitosanitarie;
   ad incentivare l'attività di ricerca per individuare misure atte a prevenire e curare le specie affette dal batterio Xylella fastidiosa, oltre ad altri patogeni che potrebbero mettere a rischio anche altre colture nel nostro Paese al fine di salvaguardare le specialità ed eccellenze italiane;
   a mettere a disposizione del settore olivicolo, compatibilmente con gli equilibri di finanza pubblica, maggiori risorse per il rilancio dell'olivicoltura scindendo però l'argomento del piano olivicolo nazionale dall'emergenza Xylella fastidiosa.
(1-00875)
(Nuova formulazione – Testo modificato nel corso della seduta) «Fedriga, Guidesi, Allasia, Attaguile, Borghesi, Bossi, Busin, Caparini, Giancarlo Giorgetti, Grimoldi, Invernizzi, Marcolin, Molteni, Gianluca Pini, Rondini, Saltamartini, Simonetti».

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

malattia vegetale

trattamento fitosanitario

restrizione all'importazione