ATTO CAMERA

MOZIONE 1/00812

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 409 del 15/04/2015
Abbinamenti
Atto 1/00659 abbinato in data 15/04/2015
Atto 1/00791 abbinato in data 15/04/2015
Atto 1/00794 abbinato in data 15/04/2015
Atto 1/00798 abbinato in data 15/04/2015
Atto 1/00802 abbinato in data 15/04/2015
Atto 1/00804 abbinato in data 15/04/2015
Atto 1/00806 abbinato in data 15/04/2015
Atto 1/00809 abbinato in data 15/04/2015
Atto 1/00813 abbinato in data 15/04/2015
Firmatari
Primo firmatario: CESARO ANTIMO
Gruppo: SCELTA CIVICA PER L'ITALIA
Data firma: 15/04/2015
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
MAZZIOTTI DI CELSO ANDREA SCELTA CIVICA PER L'ITALIA 15/04/2015
D'AGOSTINO ANGELO ANTONIO SCELTA CIVICA PER L'ITALIA 15/04/2015
CIMMINO LUCIANO SCELTA CIVICA PER L'ITALIA 15/04/2015
FALCONE GIOVANNI SCELTA CIVICA PER L'ITALIA 15/04/2015
MOLEA BRUNO SCELTA CIVICA PER L'ITALIA 15/04/2015
PINNA PAOLA SCELTA CIVICA PER L'ITALIA 15/04/2015
RABINO MARIANO SCELTA CIVICA PER L'ITALIA 15/04/2015
GALGANO ADRIANA SCELTA CIVICA PER L'ITALIA 15/04/2015
VEZZALI MARIA VALENTINA SCELTA CIVICA PER L'ITALIA 16/04/2015


Stato iter:
16/04/2015
Partecipanti allo svolgimento/discussione
PARERE GOVERNO 15/04/2015
Resoconto DE FILIPPO VITO SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (SALUTE)
 
DICHIARAZIONE VOTO 16/04/2015
Resoconto ROSTELLATO GESSICA MISTO-ALTERNATIVA LIBERA
Resoconto GIGLI GIAN LUIGI PER L'ITALIA - CENTRO DEMOCRATICO
Resoconto RONDINI MARCO LEGA NORD E AUTONOMIE - LEGA DEI POPOLI - NOI CON SALVINI
Resoconto CESARO ANTIMO SCELTA CIVICA PER L'ITALIA
Resoconto RICCIATTI LARA SINISTRA ECOLOGIA LIBERTA'
Resoconto ROCCELLA EUGENIA AREA POPOLARE (NCD-UDC)
Resoconto PRESTIGIACOMO STEFANIA FORZA ITALIA - IL POPOLO DELLA LIBERTA' - BERLUSCONI PRESIDENTE
Resoconto SBROLLINI DANIELA PARTITO DEMOCRATICO
Resoconto GRILLO GIULIA MOVIMENTO 5 STELLE
Fasi iter:

DISCUSSIONE CONGIUNTA IL 15/04/2015

ACCOLTO IL 15/04/2015

PARERE GOVERNO IL 15/04/2015

RINVIO AD ALTRA SEDUTA IL 15/04/2015

APPOSIZIONE NUOVE FIRME IL 16/04/2015

DISCUSSIONE IL 16/04/2015

APPROVATO IL 16/04/2015

CONCLUSO IL 16/04/2015

Atto Camera

Mozione 1-00812
presentato da
CESARO Antimo
testo di
Giovedì 16 aprile 2015, seduta n. 410

   La Camera,
   premesso che:
    le recenti rilevazioni Censis e Istat evidenziano un quadro demografico, stimato agli andamenti nel 2014, in crisi dal punto di vista del sistema welfare in generale e delle nascite in particolare, caratterizzato da un tasso di natalità «insufficiente a garantire il necessario ricambio generazionale»;
    la popolazione residente ha raggiunto i 60 milioni 808 mila (compresi 5 milioni 73 mila stranieri) al primo gennaio 2015, mentre il numero dei cittadini italiani continua a decrescere – come ormai negli ultimi dieci anni – raggiungendo i 55,7 milioni (-125 mila rispetto all'anno precedente). Per la prima volta in Italia, calano le nascite anche fra le madri straniere, che finora hanno garantito la tenuta del livello demografico del nostro Paese. Le cifre sono chiare, si tratta di cinquemila neonati in meno nel 2014 rispetto all'anno precedente;
    il tasso d'incremento naturale è di 1,4 per mille. Il numero medio di figli per donna è pari a 1,39, come nel 2013 (nel 2010 era 1,46) a fronte di una media dell'Unione europa di 1,58 (2012); per le donne straniere 1,91 (a queste è attribuito il 19 per cento delle nascite totali), nel 2013 era il 2,1. L'età media al parto sale a 31,5 anni. Il tasso di natalità è di 8,4 per mille (era 8,5 nel 2013); al Trentino Alto Adige il primato per natalità (9,9), segue la Campania (8,9). Agli ultimi posti la Liguria (6,9) e la Sardegna (7,1);
    le coppie trattate in Italia con tecniche di procreazione medicalmente assistita erano 54.458 nel 2012 (ultimo dato ufficiale disponibile): +77 per cento rispetto alle 30.749 del 2005. Nel 23,2 per cento dei casi si arriva alla gravidanza. I bambini concepiti in provetta venuti alla luce sono stati 9.818 nel 2012: +169 per cento rispetto ai 3.649 del 2005;
    più in generale, si è in presenza di un welfare profondamente in crisi: di ciò è eloquente testimonianza la scarsa propensione degli italiani ad avere figli, ricondotta, dall'opinione diffusa, principalmente a motivazioni economiche (75,3 per cento);
    alla drammatica condizione del welfare in Italia si aggiungono anche gli scarsi investimenti e le riduzioni di spesa diretti alla formazione e ai servizi per l'infanzia (così come posto in evidenza dalle indagini conoscitive in corso nella Commissione parlamentare per l'infanzia e l'adolescenza);
    i servizi socio educativi per la prima infanzia, costituiscono, in particolare, uno strumento necessario per genitori e figli, da un lato, rispondendo alle esigenze delle madri che lavorano, dall'altro, ponendosi in condizione di complementarietà alla funzione educativa svolta dalla famiglia;
    purtroppo, però, risulta sempre non adeguato il numero di comuni italiani che ha attivato almeno un servizio tra asili nido, micro nidi o altri servizi integrativi per l'infanzia e particolarmente ampia è la disparità tra le regioni in cui detti servizi sono stati messi a disposizione delle famiglie;
    negli ultimi anni è migliorata l'azione dei Governi con interventi a favore della natalità e per i diritti dell'infanzia. Complessivamente intese, però, le iniziative normative adottate si sono rilevate sporadiche e non omogenee nel territorio nazionale;
    tra gli interventi, di rilievo è stata l'istituzione del fondo nazionale per l'infanzia e l'adolescenza (legge n. 285 del 1997), così come il fondo nazionale straordinario per i servizi socio-educativi per la prima infanzia (legge finanziaria del 2007) e la legge istitutiva dell'Autorità garante per l'infanzia e l'adolescenza (legge n. 112 del 2011);
    non trascurando che, il 10 aprile 2015, è stato pubblicato nella Gazzetta Ufficiale il decreto attuativo, previsto dalla legge di stabilità (legge 23 dicembre 2014, n. 190, articolo 1, comma 125), che stabilisce criteri e requisiti per l'accesso alla prestazione del bonus bebé 2015. Si tratta di un incentivo alle nascite, con un tetto di reddito – per accedere al bonus – che inizialmente ammontava a 90 mila euro, ma drasticamente abbassato a 25 mila euro di certificazione Isee (secondo le nuove disposizioni dell'indicatore di situazione economica equivalente, il reddito riguarda tutti i membri del nucleo e non solo del contribuente singolo);
    l'ammontare degli assegni sarà compresa tra gli 80 e i 160 euro per le famiglie che hanno avuto un figlio o che potranno averlo, nell'arco compreso tra il primo gennaio 2015 e il 31 dicembre 2017 e la durata di percezione dell'assegno avrà estensione triennale. Dunque, l'intervento è rivolto alle famiglie e anche ai neo genitori adottivi con un reddito Isee al di sotto dei 25 mila euro annui. Tra i 7 mila e i 25 mila euro all'anno di reddito dichiarato, la prestazione sarà pari a 960 euro nei 12 mesi. Per quanti denunciano meno di 7 mila euro, gli assegni garantiranno 1920 euro annui. La prestazione viene erogata dal giorno della nascita del figlio fino al compimento del terzo anno di età o, in caso di adozione, al momento del suo ingresso in famiglia;
    è, inoltre, all'esame della Commissione lavoro pubblico e privato della Camera dei deputati, per l'espressione del parere, lo schema di decreto legislativo n. 157, volto a dare attuazione all'articolo 1, commi 8 e 9, della legge delega n. 183 del 2014, che dispone la revisione e l'aggiornamento delle misure intese a tutelare la maternità e a favorire la conciliazione dei tempi di vita e di lavoro, allo scopo di garantire adeguato sostegno alle cure parentali;
    diverse, dunque le misure adottate che aspettano di essere recepite ed attuate, in maniera omogenea su tutto il territorio nazionale, attraverso un'equa ripartizione dei fondi disponibili,

impegna il Governo:

   ad assumere iniziative dirette a ripristinare l'intera consistenza del fondo nazionale per l'infanzia e l'adolescenza, destinando le risorse a tutte le città del Paese con alti tassi di povertà e di disagio sociale;
   ad assumere iniziative, per quanto di competenza, per incrementare i servizi per la prima infanzia su tutto il territorio nazionale, con particolare attenzione al sostegno dei servizi di asili nido, avendo cura all'equa ripartizione dei fondi per tutte le regioni;
   ad assicurare nelle future iniziative normative misure di finanziamento più adeguate per le neo-mamme in condizioni di disagio, anche innalzando, nei limiti delle disponibilità di bilancio, il tetto di reddito Isee per accedere al bonus previsto per incentivo alle nascite;
   a garantire, con continuità e costanza nel tempo, misure a sostegno della natalità, delle giovani coppie e delle famiglie in difficoltà, assumendo iniziative normative e finanziarie che non rivestano carattere sperimentale o una tantum;
   ad assicurare un'adeguata formazione ed informazione sui problemi legati alla fertilità e sulle tecniche di fecondazione previste e garantite dal sistema sanitario nazionale, mettendo sempre al centro la tutela della persona e della famiglia;
   a promuovere ulteriori iniziative (anche di sostegno psicologico) in grado di aiutare la coppia in generale e le mamme nello specifico, sin dai primi momenti del concepimento dei figli, avendo cura di eliminare tutti gli ostacoli che si frappongono tra la cura dei figli e la famiglia e la possibilità di lavorare, iniziando dalla rapida approvazione dello schema di decreto legislativo n. 157, riguardante la conciliazione dei tempi di cura, di vita e di lavoro, all'esame della Commissione lavoro pubblico e privato della Camera dei deputati, per il parere.
(1-00812) «Antimo Cesaro, Mazziotti Di Celso, D'Agostino, Cimmino, Falcone, Molea, Pinna, Rabino, Galgano, Vezzali».

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

procreazione artificiale

ripartizione dell'aiuto

diritti del bambino