ATTO CAMERA

MOZIONE 1/00683

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 344 del 03/12/2014
Abbinamenti
Atto 1/00592 abbinato in data 04/12/2014
Atto 1/00668 abbinato in data 04/12/2014
Atto 1/00672 abbinato in data 04/12/2014
Atto 1/00674 abbinato in data 04/12/2014
Atto 1/00679 abbinato in data 04/12/2014
Atto 1/00686 abbinato in data 04/12/2014
Atto 1/00687 abbinato in data 04/12/2014
Firmatari
Primo firmatario: PELUFFO VINICIO GIUSEPPE GUIDO
Gruppo: PARTITO DEMOCRATICO
Data firma: 03/12/2014
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
TULLO MARIO PARTITO DEMOCRATICO 03/12/2014
BENAMATI GIANLUCA PARTITO DEMOCRATICO 03/12/2014
ANZALDI MICHELE PARTITO DEMOCRATICO 03/12/2014
BONACCORSI LORENZA PARTITO DEMOCRATICO 03/12/2014
GAROFANI FRANCESCO SAVERIO PARTITO DEMOCRATICO 03/12/2014
GINOBLE TOMMASO PARTITO DEMOCRATICO 03/12/2014
ORFINI MATTEO PARTITO DEMOCRATICO 03/12/2014
MONTRONI DANIELE PARTITO DEMOCRATICO 03/12/2014
PETITTI EMMA PARTITO DEMOCRATICO 03/12/2014
BARGERO CRISTINA PARTITO DEMOCRATICO 03/12/2014
BASSO LORENZO PARTITO DEMOCRATICO 03/12/2014
SENALDI ANGELO PARTITO DEMOCRATICO 03/12/2014


Stato iter:
04/12/2014
Partecipanti allo svolgimento/discussione
DICHIARAZIONE VOTO 04/12/2014
Resoconto RAMPELLI FABIO FRATELLI D'ITALIA-ALLEANZA NAZIONALE
Resoconto CAPARINI DAVIDE LEGA NORD E AUTONOMIE
Resoconto PAGLIA GIOVANNI SINISTRA ECOLOGIA LIBERTA'
Resoconto VARGIU PIERPAOLO SCELTA CIVICA PER L'ITALIA
Resoconto GAROFALO VINCENZO NUOVO CENTRODESTRA
Resoconto LAINATI GIORGIO FORZA ITALIA - IL POPOLO DELLA LIBERTA' - BERLUSCONI PRESIDENTE
Resoconto LIUZZI MIRELLA MOVIMENTO 5 STELLE
Resoconto PELUFFO VINICIO GIUSEPPE GUIDO PARTITO DEMOCRATICO
 
PARERE GOVERNO 04/12/2014
Resoconto DE MICHELI PAOLA SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (ECONOMIA E FINANZE)
Fasi iter:

DISCUSSIONE CONGIUNTA IL 04/12/2014

DISCUSSIONE IL 04/12/2014

ACCOLTO IL 04/12/2014

PARERE GOVERNO IL 04/12/2014

APPROVATO IL 04/12/2014

CONCLUSO IL 04/12/2014

Atto Camera

Mozione 1-00683
presentato da
PELUFFO Vinicio Giuseppe Guido
testo di
Giovedì 4 dicembre 2014, seduta n. 345

   La Camera,
   premesso che:
    le norme che hanno istituito e regolamentato il canone radiotelevisivo sono state introdotte nel nostro ordinamento dal regio decreto-legge 21 febbraio 1938, n. 246, convertito, con modificazioni, dalla legge 4 giugno 1938, n. 880, all'articolo 1, stabilendo che la detenzione stessa di «uno o più apparecchi atti od adattabili alla ricezione delle radioaudizioni» comporti l'obbligo del pagamento del canone di abbonamento;
    nonostante i profondi cambiamenti sociali, economici e tecnologici intervenuti, così come più volte ribadito dalla Corte costituzionale, permangono tutti i presupposti giuridici e di fatto per la legittimità del canone. Al riguardo, la nota sentenza n. 284 del 2002 rileva, tra l'altro, che: «Il venir meno del monopolio statale delle emissioni televisive (...) non ha fatto venir meno l'esistenza e la giustificazione costituzionale dello specifico “servizio pubblico radiotelevisivo” esercitato da un apposito concessionario rientrante, per struttura e modo di formazione degli organi di indirizzo e di gestione, nella sfera pubblica; l'esercizio “si giustifica però solo in quanto chi esercita tale servizio sia tenuto ad operare non come uno qualsiasi dei soggetti del limitato pluralismo di emittenti, nel rispetto, da tutti dovuto, dei principi generali del sistema (si confronti, in proposito, la sentenza n. 155 del 2002), bensì svolgendo una funzione specifica per il miglior soddisfacimento del diritto dei cittadini all'informazione e per la diffusione della cultura, col fine di “ampliare la partecipazione dei cittadini e concorrere allo sviluppo sociale e culturale del Paese” (...) e imponga alla concessionaria l'obbligo di assicurare una informazione completa, di adeguato livello professionale e rigorosamente imparziale nel riflettere il dibattito fra i diversi orientamenti politici che si confrontano nel Paese, nonché di curare la specifica funzione di promozione culturale ad essa affidata e l'apertura dei programmi alle più significative realtà culturali»;
    il richiamato regio decreto-legge disciplina, altresì, le modalità per disdire l'abbonamento (articolo 10) e le modalità di riscossione e versamento dei canoni (articolo 25), disposizioni mai novellate dal 1938;
    in materia di obblighi del pagamento del canone radiotelevisivo, il legislatore è intervenuto dapprima con l'articolo 1, comma 132, della legge 24 dicembre 2007, n. 244, (legge finanziaria per il 2008) finalizzato ad esentare dal pagamento, relativamente agli apparecchi presenti nel luogo di residenza, i soggetti di età superiore ai 75 anni, con un reddito personale e del coniuge non superiore a 516,46 euro per tredici mensilità; successivamente, con l'articolo 17, del decreto-legge 6 dicembre 2011, n. 201, convertito con modificazioni dalla legge 22 dicembre 2011, n. 214, introducendo l'obbligo per le società e le imprese di indicare nelle rispettive dichiarazioni dei redditi gli estremi dell'abbonamento speciale alla radio o alla televisione, al fine di rendere più agevole la verifica dell'effettivo pagamento;
    nel corso degli ultimi tempi, sempre più spesso si lamentano difficoltà burocratiche e procedurali sia nell'esercizio del diritto all'esenzione del pagamento da parte dei cittadini ultra settantacinquenni, nonostante sia stata emanata la circolare 46/E da parte dell'Agenzia delle entrate - Direzione centrale normativa, sia con riferimento alla possibilità di procedere al suggellamento degli apparecchi e alle conseguenti modalità di verifica da parte degli incaricati della concessionaria. Tali complessità e incertezze applicative non favoriscono l'affermarsi di un clima di condivisione con l'utenza degli obiettivi e delle funzioni proprie della concessionaria pubblica, nonostante non manchino continui riconoscimenti di gradimento delle produzioni Rai;
    nonostante il costo del canone risulti ben al di sotto di quanto richiesto in altri Paesi europei, la quota di evasione del nostro Paese è tra le più alte del continente, fatta eccezione per la Macedonia, la Serbia e la Polonia, con una media che si attesta intorno al 30 per cento in Italia, contro una media dell'8 per cento in Europa;
    il tema del riordino della disciplina del canone televisivo va inquadrato nel più ampio e urgente ridisegno del sistema radiotelevisivo e di gestione della concessionaria pubblica,

impegna il Governo

ad adottare, per quanto di competenza, anche a seguito di un proficuo confronto con la società concessionaria e con le organizzazioni di rappresentanza degli utenti, i necessari provvedimenti volti a rivedere e semplificare le modalità di esercizio del diritto all'esenzione ai sensi del citato articolo 1, comma 132, della legge n. 244 del 2007 (legge finanziaria per il 2008), nonché le modalità di disdetta ai sensi dell'articolo 10 del regio decreto-legge 21 febbraio 1938, n. 246.
(1-00683) «Peluffo, Tullo, Benamati, Anzaldi, Bonaccorsi, Garofani, Ginoble, Orfini, Montroni, Petitti, Bargero, Basso, Senaldi».

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

parafiscalita'

diffusione della cultura

diritto dell'individuo