ATTO CAMERA

MOZIONE 1/00658

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 328 del 10/11/2014
Abbinamenti
Atto 1/00515 abbinato in data 10/11/2014
Atto 1/00657 abbinato in data 10/11/2014
Atto 1/00663 abbinato in data 03/12/2014
Atto 1/00664 abbinato in data 03/12/2014
Atto 1/00678 abbinato in data 03/12/2014
Atto 1/00681 abbinato in data 03/12/2014
Atto 1/00682 abbinato in data 03/12/2014
Firmatari
Primo firmatario: CAPARINI DAVIDE
Gruppo: LEGA NORD E AUTONOMIE
Data firma: 10/11/2014
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
FEDRIGA MASSIMILIANO LEGA NORD E AUTONOMIE 10/11/2014
ALLASIA STEFANO LEGA NORD E AUTONOMIE 10/11/2014
ATTAGUILE ANGELO LEGA NORD E AUTONOMIE 10/11/2014
BORGHESI STEFANO LEGA NORD E AUTONOMIE 10/11/2014
BOSSI UMBERTO LEGA NORD E AUTONOMIE 10/11/2014
BRAGANTINI MATTEO LEGA NORD E AUTONOMIE 10/11/2014
BUSIN FILIPPO LEGA NORD E AUTONOMIE 10/11/2014
CAON ROBERTO LEGA NORD E AUTONOMIE 10/11/2014
GIORGETTI GIANCARLO LEGA NORD E AUTONOMIE 10/11/2014
GRIMOLDI PAOLO LEGA NORD E AUTONOMIE 10/11/2014
GUIDESI GUIDO LEGA NORD E AUTONOMIE 10/11/2014
INVERNIZZI CRISTIAN LEGA NORD E AUTONOMIE 10/11/2014
MARCOLIN MARCO LEGA NORD E AUTONOMIE 10/11/2014
MOLTENI NICOLA LEGA NORD E AUTONOMIE 10/11/2014
PINI GIANLUCA LEGA NORD E AUTONOMIE 10/11/2014
PRATAVIERA EMANUELE LEGA NORD E AUTONOMIE 10/11/2014
RONDINI MARCO LEGA NORD E AUTONOMIE 10/11/2014
SIMONETTI ROBERTO LEGA NORD E AUTONOMIE 10/11/2014


Stato iter:
03/12/2014
Partecipanti allo svolgimento/discussione
INTERVENTO PARLAMENTARE 10/11/2014
Resoconto BOCCADUTRI SERGIO PARTITO DEMOCRATICO
Resoconto PALESE ROCCO FORZA ITALIA - IL POPOLO DELLA LIBERTA' - BERLUSCONI PRESIDENTE
 
INTERVENTO GOVERNO 03/12/2014
Resoconto GIACOMELLI ANTONELLO SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (SVILUPPO ECONOMICO)
 
DICHIARAZIONE VOTO 03/12/2014
Resoconto BUTTIGLIONE ROCCO PER L'ITALIA - CENTRO DEMOCRATICO
Resoconto CAPARINI DAVIDE LEGA NORD E AUTONOMIE
Resoconto QUARANTA STEFANO SINISTRA ECOLOGIA LIBERTA'
Resoconto OLIARO ROBERTA SCELTA CIVICA PER L'ITALIA
Resoconto GAROFALO VINCENZO NUOVO CENTRODESTRA
Resoconto BERGAMINI DEBORAH FORZA ITALIA - IL POPOLO DELLA LIBERTA' - BERLUSCONI PRESIDENTE
Resoconto ROMANO PAOLO NICOLO' MOVIMENTO 5 STELLE
Resoconto BRUNO BOSSIO VINCENZA PARTITO DEMOCRATICO
 
PARERE GOVERNO 03/12/2014
Resoconto GIACOMELLI ANTONELLO SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (SVILUPPO ECONOMICO)
Fasi iter:

DISCUSSIONE CONGIUNTA IL 10/11/2014

DISCUSSIONE IL 10/11/2014

RINVIO AD ALTRA SEDUTA IL 10/11/2014

DISCUSSIONE CONGIUNTA IL 03/12/2014

DISCUSSIONE IL 03/12/2014

ATTO MODIFICATO IN CORSO DI SEDUTA IL 03/12/2014

ACCOLTO IL 03/12/2014

PARERE GOVERNO IL 03/12/2014

APPROVATO IL 03/12/2014

CONCLUSO IL 03/12/2014

Atto Camera

Mozione 1-00658
presentato da
CAPARINI Davide
testo di
Mercoledì 3 dicembre 2014, seduta n. 344

   La Camera,
   premesso che:
    in questi anni, uno dei settori che ha generato più valore nelle economie avanzate è l'economia di Internet. Per la prima volta nella storia economica mondiale la prima azienda per capitalizzazione è un'azienda che ha come principale fattore di produzione la conoscenza. I campi d'azione sono molteplici: dai sistemi di pagamento ai servizi postali, dall'educazione ai lavori pubblici, dalla sanità al fisco;
    sviluppare appieno le potenzialità di Internet e delle nuove tecnologie vuol dire creare centinaia di migliaia di posti di lavoro ad alto valore aggiunto e, al contempo, consentire allo straordinario patrimonio rappresentato dalle piccole e medie imprese italiane di essere più competitive e generare nuova ricchezza;
    l'obiettivo non può essere solo quello basilare di garantire a tutti i cittadini l'accesso alla rete, ma anche e soprattutto di porre «realmente» gli individui nelle condizioni di sfruttare appieno il potenziale espressivo, formativo, creativo e lavorativo fornito dalle nuove tecnologie. Solo così il nostro Paese può recuperare il ruolo storico come esempio di imprenditorialità e leadership nella produzione di ricerca, sapere e innovazione e solo così è pensabile generare un tessuto economico e sociale capace di valorizzare il talento, il merito e la competenza con maggiore equità nelle opportunità e nei diritti;
    l'affermarsi della digital and network economic rende improcrastinabili le trasformazioni radicali dei modelli di sviluppo dove cultura, conoscenza e spirito innovativo sono i volani che proiettano nel futuro: a livello globale la «internet economy» supera i 10.000 miliardi di dollari (presentazione National strategy for trusted identities in cyberspace – Nstic);
    in Italia, le conseguenze di un mancato serio intervento in questo settore si riflettono, sia per i cittadini che per le aziende, sugli indici di digitalizzazione che si attestano su posizioni di retrovia: i dati di alfabetizzazione informatica, di copertura di rete fissa e di sviluppo dei servizi on-line, sia sotto il profilo di utilizzo da parte dei consumatori che delle imprese, sono nettamente al di sotto della media europea. Non a caso il peso di Internet nel prodotto interno lordo italiano è ancora al 2,5 per cento contro, ad esempio, il 7 per cento dell'economia inglese. Questo dato da solo spiega forse meglio di tutti il differenziale di crescita fra l'economia italiana e le economie occidentali che mantengono una prospettiva di sviluppo;
    i principali Paesi europei si sono da tempo dotati di piani strategici di sviluppo delle reti di accesso di nuova generazione (Ngan) in linea con gli obiettivi dell'Agenda digitale europea che anche la Commissione europea considera elemento base della sostenibilità socioeconomica. Tali piani mirano a creare condizioni favorevoli allo sviluppo degli investimenti privati, favorendo la collaborazione tra i vari operatori e tra questi e le amministrazioni pubbliche;
    il Governo britannico ha sviluppato il «Digital Britain» per un settore che già oggi vale il 7,2 per cento del prodotto interno lordo, più della quota riservata alla spesa sanitaria;
    il Governo tedesco ha un redatto il progetto «Digital Deutschland 2015», nel quale, tra le altre cose, si stima che la banda ultra larga genererà 1 milione di nuovi posti di lavoro in Europa;
    il Governo francese ha assegnato allo sviluppo delle tecnologie dell'informazione e della comunicazione (ict) 4,5 miliardi di euro, 500 milioni di euro in più di quanto raccomandato dal rapporto strategico «Investir pour l'avenir»;
    il Governo spagnolo si è dato come obiettivo di investire in innovazione il 4 per cento del prodotto interno lordo entro il 2015 ed arrivare a 150 brevetti annui per milione di abitanti;
    nel nostro Paese l'attuale penetrazione della banda larga si attesta al 17 per cento contro il 23 per cento della media europea e l'assenza di un obbligo di fornitura del servizio universale da parte delle compagnie di telecomunicazione ha creato un ulteriore discrimine tra i cittadini e le imprese che hanno accesso alla banda larga di prima generazione e coloro che ne sono esclusi;
    i finanziamenti pubblici devono essere destinati, nell'ambito delle aree sottoutilizzate, ai bacini territoriali caratterizzati da importanti insediamenti demografici ed industriali, come le aree nelle quali si collocano i distretti industriali, in quanto maggiormente sollecitati nell'agone competitivo globale. In tali aree, l'assenza di un'adeguata capacità di banda costituisce un grave svantaggio competitivo che potrebbe essere colmato sviluppando una domanda di servizi innovativi che poggiano le basi sulle reti di nuova generazione a banda «ultra larga», anche per contrastare l'erosione della propria competitività attraverso innovazioni di processo;
    su un universo di circa un milione di piccole e medie imprese, circa 300 mila sono dislocate in aree che necessitano di banda ultra larga e di queste 100 mila si trovano in aree con la più elevata priorità, in quanto corrispondenti a zone ad alta densità di aziende. Sviluppare moderne infrastrutture di nuova generazione, con un'alta capacità di trasmissione nelle sopradette aree, consentirebbe l'interconnessione di tutte le 100 mila aziende in aree con una maggiore priorità mediante un'infrastruttura di rete di nuova generazione a banda ultra larga;
    i distretti sono dislocati su tutto il territorio nazionale e concentrati principalmente nei centri e nelle province di media e piccola dimensione e nelle aree poste in prossimità dei grandi centri urbani. In particolare, le aree sono Piemonte, Lombardia, Veneto, Emilia Romagna, Toscana, Lazio, Marche, Campania, Puglia e Sicilia;
    l'attuale situazione del mercato italiano vede la presenza di Telecom Italia come operatore incumbent, dominante in tutti i segmenti della catena del valore, proprietario dell'unica infrastruttura di accesso in rame necessaria a tutti gli operatori alternativi per offrire i propri servizi. In Italia, a differenza di altri Paesi europei, non esistono infrastrutture alternative, come, ad esempio, gli operatori televisivi via cavo, che potrebbero consentire uno stimolo agli investimenti;
    Telecom ha gestito per quasi un secolo la rete di telecomunicazioni nel nostro Paese e tuttora controlla e gestisce questo asset strategico e una delle principali infrastrutture del Paese e, quindi, anche tutti i dati dei cittadini, ma anche quelli delle imprese e delle pubbliche amministrazioni;
    l'Autorità garante della concorrenza e del mercato ha recentemente sanzionato Telecom per comportamenti anti concorrenziali nel mercato della rete fissa, comminandogli una sanzione di oltre 103 milioni di euro, confermata dal Tar Lazio;
    il 2 ottobre 2013 è stato emanato il decreto del Presidente del Consiglio dei ministri n. 129, correttivo del decreto del Presidente del Consiglio dei ministri del 30 novembre 2012, n. 253, che prevede l'inclusione nelle attività di rilevanza strategica per la sicurezza e la difesa nazionale anche delle reti e degli impianti utilizzati per la fornitura dell'accesso agli utenti finali dei servizi rientranti negli obblighi del servizio universale e dei servizi a banda larga e ultralarga;
    recentemente è stato adottato un decreto del Presidente del Consiglio dei ministri che definisce fra gli asset strategici anche gli impianti per i servizi a banda larga ed ultralarga e le reti in rame o fibra;
    nell'ambito delle telecomunicazioni, la rete rappresenta un patrimonio importante per i cittadini ed è necessario che si intervenga per preservarla, garantendo, al contempo, un'accelerazione dello scorporo della governance della rete da quella dei servizi al fine di garantire lo sviluppo della rete in fibra quale piattaforma fondamentale per le reti di nuova generazione;
    secondo alcune indiscrezioni giornalistiche, Telecom Italia starebbe per acquisire Metroweb spa, unico operatore infrastrutturato alternativo che possiede e gestisce una capillare rete in fibra ottica, principalmente a Milano. Questa concentrazione rappresenterebbe un forte rischio di limitazione della concorrenza ed un ulteriore ostacolo alla sviluppo delle reti di accesso di nuova generazione, perché si creerebbe un nuovo monopolio infrastrutturale sulla fibra e la possibile preclusione dell'accesso alle reti di accesso di nuova generazione per gli operatori alternativi (olo) con forti impatti sulla competizione e sulla concorrenza;
    la delibera n. 731/09/CONS, in cui l'Autorità per le garanzie nelle comunicazioni aveva formulato alcune previsioni rivolte alle reti di nuova generazione ed alle infrastrutture atte ad ospitarle, riprende quanto previsto dagli impegni di Telecom Italia quali l'obbligo di fornire accesso alle infrastrutture civili ed alla fibra spenta (delibera n. 718/08/CONS) che sono stati a giudizio dei firmatari del presente atto di indirizzo ampiamente disattesi;
    la possibilità per le televisioni locali di operare anche come aziende di telecomunicazione, oltre che editoriali, ha portato alla migliore ottimizzazione possibile nell'utilizzazione dello spettro radioelettrico dedicato alle trasmissioni televisive, consentendo lo sviluppo di una rete di aziende produttrici di apparati di trasmissione che, pur partendo da approcci spesso artigianali, costituiscono ancora oggi un comparto fra i primi cinque al mondo;
    gli operatori di rete in ambito locale, partendo dalla migliore utilizzazione delle frequenze televisive a loro assegnate, potrebbero costituire un'importante risorsa per le centinaia di migliaia di piccole e medie imprese che, per la loro competitività, sono bisognose di accesso alla banda larga;
    data l'imprescindibile necessità di broadband, il wireless broadband costituisce un'opportunità irrinunciabile per il Paese che, se negli anni Novanta poteva vantare una penetrazione dei servizi mobili di seconda generazione assai maggiore rispetto agli Stati Uniti, con l'avvento dei servizi mobili di terza generazione è stata ampiamente superata sia come penetrazione del servizio che come tasso di crescita. Il wireless broadband è, inoltre, di fondamentale importanza in quanto consente di fornire l'accesso ai servizi broadband, sia alle aziende che agli utenti consumer, in tempi molto più brevi rispetto alle rete fissa;
    vista l'impossibilità del mercato italiano di remunerare gli investimenti necessari per la realizzazione di più reti a banda ultra larga, la via sostenibile per la realizzazione di una rete a banda larga ultra veloce, dunque, è l'identificazione di una Netco, come indicato nel memorandum of understanding firmato dagli operatori con il Ministero dello sviluppo economico nel novembre 2010, per la realizzazione di un'infrastruttura passiva, neutrale, aperta ed economica, che porti la rete in fibra al 50 per cento della popolazione italiana;
    l'Autorità per le garanzie nelle comunicazioni, anche tenendo conto delle raccomandazioni europee, ha chiesto misure di semplificazione degli adempimenti burocratici e amministrativi nonché iniziative diverse dagli investimenti pubblici per facilitare la creazione di un ecosistema digitale e fluidificare il percorso di aziende e cittadini nella produzione e fruizione dei contenuti digitali. Interventi che dovrebbero essere completati dall'adozione di una politica dello spettro radio coerente con i principi comunitari in cui siano valorizzate le risorse frequenziali, liberando più risorse per la larga banda;
    è urgente e necessario prevedere un piano di migrazione completa dall'attuale rete in rame al fine di garantire una sostenibilità del progetto ed evitare l'aumento dei prezzi ai clienti finali;
    le regole sui servizi di accesso delle reti di nuova generazione, che l'Autorità per le garanzie nelle comunicazioni doveva definire, ad avviso dei firmatari del presente atto di indirizzo sono state un'occasione persa per creare le condizioni di sviluppo del mercato italiano della fibra ottica;
    è necessario realizzare una rete aperta, senza sovrapposizioni, che preveda una suddivisione dei costi tra gli operatori. La presenza di un altro operatore in alcune aree porterebbe ad uno sviluppo a diverse velocità della rete di nuova generazione nelle diverse aree del Paese;
    la rete è un patrimonio che va mantenuto ed implementato e l'organizzazione dei lavori non può prescindere dal coinvolgimento sistematico e strutturato degli stakeholder per garantire l'apporto delle intelligenze operative multidisciplinari necessarie e garantire il volume degli investimenti necessari a migliorare il servizio e la qualità dei contenuti;
    le tecnologie digitali non sono solo un importante mezzo di comunicazione interpersonale sul quale focalizzarsi per evidenziare gli usi distorti che ne possono conseguire, ma sono anche una grande occasione, estesa ad ogni settore dell'economia e della società, per favorire profonde trasformazioni mediante la digitalizzazione,

impegna il Governo:

   ad attuare un piano di infrastrutturazione tecnologica in fibra ottica per massimizzare la penetrazione dei servizi broadband per restare allineati alle principali economie, assicurando la competitività delle aziende, la continuità operativa dei servizi essenziali e l'offerta di servizi sempre più evoluti;
   a perseguire l'obiettivo di favorire la creazione di infrastrutture capaci di fronteggiare le sfide dell'innovazione idonee a permettere sempre più elevate prestazioni;
   a promuovere una strategia che si dimostri adeguata a permettere ai cittadini ed alle imprese di sviluppare rapidamente una domanda di accesso a servizi innovativi, per contrastare l'erosione della propria competitività attraverso innovazioni di processo;
   a prevedere interventi per opere di modernizzazione delle infrastrutture di telecomunicazione strategiche per la crescita economica, civile e culturale con la realizzazione di una rete in fibra ottica che possa essere efficacemente strutturata negli anni, in funzione anche di significativi cambiamenti della pianificazione, delle esigenze e dell'effettiva disponibilità delle risorse;
   ad incentivare la ricerca e ogni applicazione alternativa per la piena realizzazione del Piano nazionale banda ultralarga;
   a ritenere prioritaria, in relazione al complesso di interventi volti a sostenere il rilancio dell'economia del Paese, la finalità di assicurare, attraverso il piano nazionale banda ultralarga un'alta capacità di trasmissione non solo nelle principali città e nei distretti industriali, ma anche nell'intero Paese;
   a promuovere il progressivo avvento delle più efficaci e innovative tecnologie;
   a dare immediata e piena attuazione al Piano nazionale per l'Agenda digitale;
   a promuovere ogni iniziativa volta alla massima diffusione dell'utilizzo delle tecnologie digitali e alla sperimentazione dei relativi vantaggi, anche con riferimento alla disciplina dei rapporti tra pubblica amministrazione e cittadini;
   a prevedere la neutralità tecnologica per l'utilizzo dello spettro al fine di ottimizzare l'utilizzo medesimo oltre che renderlo remunerativo per lo Stato.
(1-00658)
(Testo modificato nel corso della seduta) «Caparini, Fedriga, Allasia, Attaguile, Borghesi, Bossi, Matteo Bragantini, Busin, Caon, Giancarlo Giorgetti, Grimoldi, Guidesi, Invernizzi, Marcolin, Molteni, Gianluca Pini, Prataviera, Rondini, Simonetti».

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

protezione del consumatore

concorrenza

prestazione di servizi