ATTO CAMERA

MOZIONE 1/00643

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 316 del 23/10/2014
Abbinamenti
Atto 1/00629 abbinato in data 11/11/2014
Atto 1/00633 abbinato in data 11/11/2014
Atto 1/00634 abbinato in data 11/11/2014
Atto 1/00640 abbinato in data 11/11/2014
Atto 1/00646 abbinato in data 11/11/2014
Atto 1/00655 abbinato in data 11/11/2014
Firmatari
Primo firmatario: AMATO MARIA
Gruppo: PARTITO DEMOCRATICO
Data firma: 23/10/2014
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
BIANCHI DORINA NUOVO CENTRODESTRA 11/11/2014
BINETTI PAOLA PER L'ITALIA 11/11/2014
LOCATELLI PIA ELDA MISTO-PARTITO SOCIALISTA ITALIANO (PSI) - LIBERALI PER L'ITALIA (PLI) 11/11/2014
LENZI DONATA PARTITO DEMOCRATICO 23/10/2014
BURTONE GIOVANNI MARIO SALVINO PARTITO DEMOCRATICO 23/10/2014
ALBINI TEA PARTITO DEMOCRATICO 23/10/2014
BENI PAOLO PARTITO DEMOCRATICO 23/10/2014
CARNEVALI ELENA PARTITO DEMOCRATICO 23/10/2014
D'INCECCO VITTORIA PARTITO DEMOCRATICO 23/10/2014
GRASSI GERO PARTITO DEMOCRATICO 23/10/2014
PATRIARCA EDOARDO PARTITO DEMOCRATICO 23/10/2014
MIOTTO ANNA MARGHERITA PARTITO DEMOCRATICO 23/10/2014
CALABRO' RAFFAELE NUOVO CENTRODESTRA 11/11/2014
ROCCELLA EUGENIA NUOVO CENTRODESTRA 11/11/2014
BUTTIGLIONE ROCCO PER L'ITALIA 11/11/2014
GIGLI GIAN LUIGI PER L'ITALIA 11/11/2014
DE MITA GIUSEPPE PER L'ITALIA 11/11/2014
D'ALIA GIANPIERO PER L'ITALIA 11/11/2014
CERA ANGELO PER L'ITALIA 11/11/2014
ADORNATO FERDINANDO PER L'ITALIA 11/11/2014
PIEPOLI GAETANO PER L'ITALIA 11/11/2014
SBERNA MARIO PER L'ITALIA 11/11/2014
FITZGERALD NISSOLI FUCSIA PER L'ITALIA 11/11/2014
CARUSO MARIO PER L'ITALIA 11/11/2014
MONCHIERO GIOVANNI SCELTA CIVICA PER L'ITALIA 11/11/2014
AMODDIO SOFIA PARTITO DEMOCRATICO 11/11/2014


Elenco dei co-firmatari che hanno ritirato la firma
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma Data ritiro firma
MURER DELIA PARTITO DEMOCRATICO 24/10/2014 11/11/2014
CAPONE SALVATORE PARTITO DEMOCRATICO 23/10/2014 11/11/2014
PICCIONE TERESA PARTITO DEMOCRATICO 23/10/2014 11/11/2014
MARIANO ELISA PARTITO DEMOCRATICO 24/10/2014 11/11/2014
Stato iter:
11/11/2014
Partecipanti allo svolgimento/discussione
PARERE GOVERNO 11/11/2014
Resoconto DE FILIPPO VITO SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (SALUTE)
 
DICHIARAZIONE VOTO 11/11/2014
Resoconto LOCATELLI PIA ELDA MISTO-PARTITO SOCIALISTA ITALIANO (PSI) - LIBERALI PER L'ITALIA (PLI)
Resoconto CIRIELLI EDMONDO FRATELLI D'ITALIA-ALLEANZA NAZIONALE
Resoconto BINETTI PAOLA PER L'ITALIA
Resoconto RONDINI MARCO LEGA NORD E AUTONOMIE
Resoconto NICCHI MARISA SINISTRA ECOLOGIA LIBERTA'
Resoconto MONCHIERO GIOVANNI SCELTA CIVICA PER L'ITALIA
Resoconto CALABRO' RAFFAELE NUOVO CENTRODESTRA
Resoconto PALESE ROCCO FORZA ITALIA - IL POPOLO DELLA LIBERTA' - BERLUSCONI PRESIDENTE
Resoconto AMATO MARIA PARTITO DEMOCRATICO
Resoconto GIORDANO SILVIA MOVIMENTO 5 STELLE
Fasi iter:

APPOSIZIONE NUOVE FIRME IL 24/10/2014

ATTO MODIFICATO IL 11/11/2014

DISCUSSIONE CONGIUNTA IL 11/11/2014

ACCOLTO IL 11/11/2014

PARERE GOVERNO IL 11/11/2014

DISCUSSIONE IL 11/11/2014

APPROVATO IL 11/11/2014

CONCLUSO IL 11/11/2014

Atto Camera

Mozione 1-00643
presentato da
AMATO Maria
testo presentato
Giovedì 23 ottobre 2014
modificato
Martedì 11 novembre 2014, seduta n. 329

   La Camera,
   premesso che:
    secondo un rapporto pubblicato il 20 giugno 2014 dall'Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i Rifugiati (UNHCR), per la prima volta dalla fine della seconda guerra mondiale il numero di rifugiati, richiedenti asilo e sfollati interni in tutto il mondo ha superato i 50 milioni di persone. Alla fine del 2013 si contavano 51,2 milioni di migranti forzati, quasi 6 milioni di persone in più rispetto al 2012 dovute al massiccio esodo dalla Siria;
    il fenomeno migratorio è in costante crescita ed è soggetto a continue mutazioni sia per i motivi che lo generano che le modalità con cui si manifesta: in Europa i Paesi che hanno il maggior numero di rifugiati sono la Germania (589.737; 0,72 per cento sulla popolazione residente), la Francia (217.865; 0,33 per cento) il Regno Unito (149.765; 0,23 per cento) la Svezia (92.872; 0,97 per cento) e l'Olanda (74.598; 0,44 per cento). L'Italia con oltre 65.000 rifugiati, 0,11 per cento sulla popolazione residente si colloca al sesto posto;
    il numero delle vittime e delle violazioni dei diritti umani da parte dei trafficanti, negli anni, è considerevolmente aumentato (in generale, dal 2000 al 2013, sono morti più di 23 mila migranti nel tentativo di fuggire dai conflitti e di raggiungere l'Europa via mare o attraversando i confini del vecchio continente via terra: in media più di 1.600 l'anno);
    nonostante lo straordinario impegno del Governo italiano con l'operazione di soccorso denominata Mare Nostrum che ha salvato migliaia di vite umane, i drammi e le violazioni dei diritti umani continuano a perpetrarsi;
    la Marina militare, all'interno dell'operazione Mare Nostrum, dal 18 ottobre 2013, ha assicurato il costante pattugliamento aeronavale del Mediterraneo e dello Stretto di Sicilia: 5 unità navali, circa 5 mila uomini impegnati, uomini e donne che hanno assistito direttamente 149 mila migranti, che hanno recuperato a bordo di navi che stavano affondando 93 mila persone e che hanno consegnato alla giustizia più di 500 scafisti;
    l'articolo 32 della Costituzione italiana tutela la salute come fondamentale diritto dell'individuo ed interesse della collettività; la salute dei migranti e le tematiche della salute associate alle migrazioni hanno al momento un ruolo nodale per l'agenda internazionale dei Governi e della società civile; la salute rappresenta, non solo diritto dell'essere umano ma ricchezza fondamentale per il progresso sociale ed economico che supera i confini territoriali dello Stato;
    a partire da giugno 2014 sono stati 80.000 i controlli sanitari a bordo svolti da medici della Marina militare e del servizio sanitario nazionale sulle imbarcazioni di migranti soccorse nell'ambito dell'operazione Mare Nostrum e, ove questo non è stato possibile, i controlli sono stati svolti da medici a terra prima dello smistamento nei centri di accoglienza;
    tale operazione dovrebbe terminare a novembre, sostituita dall'operazione Triton che Frontex farà partire il 1o novembre con il contributo di 26 Stati, operazione coordinata dalla stessa Italia e con un budget di 2,9 milioni di euro al mese;
    la gestione dell'accoglienza, dell'identificazione e dell'assistenza da parte di molti Paesi dell'Unione europea presenta numerose criticità, data la consistenza del fenomeno e considerate le talvolta difficili condizioni sociali ed economiche dei Paesi riceventi, difficoltà che si riflettono sia sulle popolazioni accoglienti che sui rifugiati e richiedenti asilo;
    con l'entrata in vigore del Trattato di Lisbona, le materie concernenti l'asilo, la protezione sussidiaria e la protezione temporanea hanno acquisito la qualifica di politica comune dell'Unione europea (articolo 78 del Trattato sul funzionamento dell'Unione europea); pertanto, la concreta regolamentazione di tali materie risulta un'applicazione del Trattato; tra il 2007 e il 2013 l'Unione europea ha speso quasi 2 miliardi di euro per proteggere le frontiere esterne e solo 700 milioni di euro per il miglioramento della situazione di richiedenti asilo e rifugiati;
    nell'ambito dell'accoglienza, il tema della tutela della salute è certamente importante tenendo conto della provenienza, dei motivi della migrazione spesso forzata e del percorso migratorio di queste persone, delle condizioni di viaggio e delle possibilità di inserimento sociale;
    se da una parte tutte le aziende sanitarie interessate sono state in vario modo coinvolte, sorprende che il dibattito veicolato dai mass media più che sulle tutele si sia focalizzato sui pericoli. Man mano che il fenomeno degli sbarchi si è consolidato nei numeri, i giornali hanno riportato con grande enfasi il rischio delle «solite» (da almeno 30 anni ci si confronta con questi allarmismi) tubercolosi e scabbia, ma soprattutto il pericolo dell'importazione dell'Ebola, Lebbra e Vaiolo;
    in relazione all'esperienza della gestione sul territorio nazionale dei casi sospetti di malattia da virus Ebola, il Ministero della salute ha stabilito un protocollo centrale in merito a casi sospetti, probabili e confermati, nonché ai contatti a cui fare riferimento nel percorso protetto diagnostico-terapeutico e di osservazione precauzionale;
    la tendenza a fare delle malattie infettive uno strumento di discriminazione è parte della nostra storia recente per l'Aids e oggi per Ebola. L'uso di parole come nuova peste e catastrofe sanitaria, pandemia, malattia che non dà scampo vengono utilizzate spesso strumentalmente per evocare paure nella gente e concentrare le paure sugli stranieri come se un virus potesse distinguere un migrante da un turista, come veicolo di contagio;
    se è assolutamente corretto far risalire l'allerta, attivarsi e chiedere risorse per un'azione internazionale oltre a risolvere i focolai epidemici, è anche necessario passare attraverso una corretta informazione. Il panico, la paura dello straniero, il cordone di difesa rispetto ai flussi migratori non sono funzionali a questo obiettivo;
    le priorità di azione rispetto ad un focolaio epidemico, qualunque esso sia, sono la cura dei malati, l'isolamento del focolaio ed il controllo del percorso di contaminazione; l'isolamento del focolaio necessita, prioritariamente, di un'azione medica diretta sul focolaio, non di pura difesa dei confini;
    l'intensificazione dei protocolli di ricerca, l'accelerazione del ritmo di lavoro per la realizzazione del vaccino, la risoluzione dell'epidemia del Senegal, i test negativi da oltre venti giorni in Nigeria e in Senegal, la sopravvivenza di personale sanitario contagiato in Spagna e in Norvegia, l'avvio di controlli di massa negli aeroporti internazionali sono il segno dell'attivazione organizzativa e dell'azione della medicina del mondo occidentale;
    diventa quindi, fondamentale, accelerare la ricerca di cure efficaci e di vaccini preventivi; contribuire alla revisione della politica dell'Organizzazione mondiale della sanità sugli aiuti all'Africa, anche a sostegno del miglioramento dell'efficienza dei sistemi sanitari di quei Paesi poveri; chiedere l'intervento della FAO, perché non sia la fame a completare la strage che sta già compiendo Ebola;
    la risposta ad un'epidemia, la risposta ad un virus, la risposta alla diffusione di una malattia sono fatte di medicina, affiancate a misure di polizia sanitaria, e corrette ed idonee procedure di manipolazione, diagnosi e cura. I virus, siano l'Ebola, l'HIV o gli altri agenti patogeni, non si combattono né con i confini né con la paura: c’è solo uno strumento efficace ed è la scienza,

impegna il Governo:

   a predisporre, in tempi rapidi, una campagna capillare e chiara di poche e semplici informazioni sul virus, sulle modalità di contagio e sulle precauzioni igieniche, sulle disposizioni precise e tempestive che operatori della sanità devono utilizzare nel sospetto di infezione e sull'approvvigionamento dei presidi da utilizzare nei casi sospetti dall'accettazione al trasferimento nella struttura di riferimento; a garantire l'accesso dei migranti ai servizi sanitari facilitandoli con la presenza di mediatori culturali;
   a proseguire nell'opera di monitoraggio e di controllo sanitario nei principali porti e aeroporti, per scongiurare ogni rischio di diffusione di malattia anche in relazione alla particolare collocazione geografica dell'Italia e del suo ruolo nell'ambito del Mediterraneo;
   a predisporre una rivisitazione su base scientifica delle campagne vaccinali;
   a rafforzare la rete delle unità operative di malattie infettive nel disegno già utilizzato con successo dalla campagna contro l'AIDS e, successivamente, depotenziato a seguito di riorganizzazioni e di tagli alla spesa, nonché a potenziare gli ambulatori di prima accoglienza degli immigrati;
   ad attivarsi in sede europea affinché l'operazione «Triton», pur attuata nel pieno rispetto degli obblighi internazionali e dell'Unione europea, tra cui il rispetto dei diritti fondamentali e del principio di non respingimento, che esclude le espulsioni, preveda anche il «salvataggio di vite umane» attraverso compiti di ricerca e soccorso;
   a predisporre in tempi rapidi un programma di interventi di emergenza per contrastare l'epidemia di Ebola che sta colpendo alcuni Paesi dell'Africa, prevedendo non solo adeguati stanziamenti economici ma anche l'invio di medici specializzati, di forniture di medicine e di attrezzature nonché il rafforzamento dei sistemi di sorveglianza;
   ad adoperarsi affinché i rifugiati e richiedenti asilo e quanti hanno subito eventi traumatici come torture, guerre o persecuzioni, abbiano adeguate cure mediche e psicologiche.
(1-00643)
(Nuova formulazione).  «Amato, Dorina Bianchi, Binetti, Locatelli, Lenzi, Burtone, Albini, Beni, Carnevali, D'Incecco, Grassi, Patriarca, Miotto, Calabrò, Roccella, Buttiglione, Gigli, De Mita, D'Alia, Cera, Adornato, Piepoli, Sberna, Fitzgerald Nissoli, Caruso, Monchiero, Amoddio».

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

malattia

asilo politico

politica migratoria comunitaria