ATTO CAMERA

MOZIONE 1/00468

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 229 del 15/05/2014
Abbinamenti
Atto 1/00439 abbinato in data 16/05/2014
Atto 1/00455 abbinato in data 16/05/2014
Atto 1/00459 abbinato in data 16/05/2014
Atto 1/00461 abbinato in data 16/05/2014
Atto 1/00466 abbinato in data 16/05/2014
Atto 1/00467 abbinato in data 16/05/2014
Atto 1/00469 abbinato in data 16/05/2014
Atto 6/00073 abbinato in data 16/05/2014
Firmatari
Primo firmatario: BIANCHI DORINA
Gruppo: NUOVO CENTRODESTRA
Data firma: 15/05/2014
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
LEONE ANTONIO NUOVO CENTRODESTRA 15/05/2014


Stato iter:
16/05/2014
Partecipanti allo svolgimento/discussione
PARERE GOVERNO 16/05/2014
Resoconto DELRIO GRAZIANO SOTTOSEGRETARIO DI STATO ALLA PRESIDENZA DEL CONSIGLIO - (PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI)
 
DICHIARAZIONE VOTO 16/05/2014
Resoconto RAMPELLI FABIO FRATELLI D'ITALIA-ALLEANZA NAZIONALE
Resoconto LOCATELLI PIA ELDA MISTO-PARTITO SOCIALISTA ITALIANO (PSI) - LIBERALI PER L'ITALIA (PLI)
Resoconto SANTERINI MILENA PER L'ITALIA
Resoconto MOLTENI NICOLA LEGA NORD E AUTONOMIE
 
DICHIARAZIONE GOVERNO 16/05/2014
Resoconto DELRIO GRAZIANO SOTTOSEGRETARIO DI STATO ALLA PRESIDENZA DEL CONSIGLIO - (PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI)
 
INTERVENTO PARLAMENTARE 16/05/2014
Resoconto CAPARINI DAVIDE LEGA NORD E AUTONOMIE
 
DICHIARAZIONE VOTO 16/05/2014
Resoconto RABINO MARIANO SCELTA CIVICA PER L'ITALIA
 
INTERVENTO PARLAMENTARE 16/05/2014
Resoconto RAMPELLI FABIO FRATELLI D'ITALIA-ALLEANZA NAZIONALE
 
DICHIARAZIONE VOTO 16/05/2014
Resoconto PALAZZOTTO ERASMO SINISTRA ECOLOGIA LIBERTA'
Resoconto RAVETTO LAURA FORZA ITALIA - IL POPOLO DELLA LIBERTA' - BERLUSCONI PRESIDENTE
Resoconto CURRO' TOMMASO MOVIMENTO 5 STELLE
Resoconto FIANO EMANUELE PARTITO DEMOCRATICO
Fasi iter:

DISCUSSIONE CONGIUNTA IL 16/05/2014

ACCOLTO IL 16/05/2014

PARERE GOVERNO IL 16/05/2014

DISCUSSIONE IL 16/05/2014

APPROVATO IL 16/05/2014

CONCLUSO IL 16/05/2014

Atto Camera

Mozione 1-00468
presentato da
BIANCHI Dorina
testo presentato
Giovedì 15 maggio 2014
modificato
Venerdì 16 maggio 2014, seduta n. 230

   La Camera,
   premesso che:
    l'operazione militare ed umanitaria nel Mar Mediterraneo meridionale, denominata Mare Nostrum, è iniziata il 18 ottobre 2013 al fine di fronteggiare lo stato di emergenza umanitaria in corso nello stretto di Sicilia, determinato dall'eccezionale afflusso di migranti. L'operazione Mare Nostrum ha un duplice obiettivo: a) quello di garantire la salvaguardia della vita in mare; b) quello di assicurare alla giustizia tutti coloro i quali lucrano sul traffico illegale di migranti. Per assolvere a questi compiti, essa prevede il rafforzamento delle attività correlate con il controllo del flusso migratorio ed il potenziamento dell'attuale dispositivo militare di sorveglianza aeromarittima;
    in una recente audizione effettuata il 29 aprile 2014 nelle Commissioni parlamentari affari esteri e difesa del Senato della Repubblica, il direttore centrale dell'immigrazione e della polizia delle frontiere presso il Ministero dell'interno ha fornito alcuni dati che evidenziano come nel nostro Paese siano giunte circa 25 mila persone, con un forte aumento rispetto al 2013 ed in linea con i dati del 2011, in cui si era registrato un picco degli arrivi in conseguenza del fenomeno delle cosiddette «primavere arabe». Lo stesso direttore ha espresso la preoccupazione che il numero dei migranti possa ulteriormente aumentare con l'arrivo dell'estate, anche perché, secondo le informazioni raccolte, in Nord Africa ci sarebbero tra le 600 e le 800 mila persone potenzialmente intenzionate ad affrontare la traversata del Mediterraneo;
    il problema dell'immigrazione è particolarmente complesso e delicato e riguarda soprattutto, in questo momento storico, la grave instabilità politica dei Paesi africani del Mediterraneo e di quelli dell'Africa sub sahariana. Infatti, la ciclicità delle crisi che attraversano quei Paesi, dovuta alla fragilità degli equilibri politici interni e dei loro apparati statuali, fanno si che il fenomeno dell'immigrazione abbia natura strutturale e non emergenziale e sia dovuto a problemi non solo economici, ma anche e soprattutto a motivazioni politiche. Ciò cambia il profilo dei flussi migratori che, inizialmente originati dal desiderio o dalla necessità di fuggire da luoghi devastati da guerra e persecuzione, sono oggi determinati in larga parte dalla richiesta di diritto d'asilo;
    i cosiddetti «viaggi della speranza» partono da Eritrea, Mali, Siria, Gambia, Somalia, Senegal, Pakistan, Nigeria ed Egitto dove sono in corso guerre e persecuzioni;
    è vero che il fenomeno dell'immigrazione desta particolare preoccupazione, ma è anche vero che, a partire dall'eccezionale ondata migratoria, le misure approntate hanno ampliato la possibilità di fronteggiare in modo sicuro il fenomeno. Infatti, il dispositivo di sorveglianza delle frontiere e di soccorso in mare per il controllo dei flussi migratori che riguardano il canale di Sicilia, costituito proprio dall'operazione Mare Nostrum allo scopo di impedire naufragi e morti, ha funzionato e sta funzionando bene se è vero che, a partire dal 18 ottobre 2014, oltre 19 mila persone sono state tratte in salvo;
    è da considerare, comunque, che l'attuazione dell'operazione Mare Nostrum comporta una spesa di oltre 9 milioni di euro al mese ed è chiaro che, senza l'intervento della comunità internazionale, il nostro Paese non può reggere una pressione migratoria così forte;
    è, quindi, essenziale che l'Unione europea si faccia carico dei problemi legati all'immigrazione sia rafforzando il ruolo di Frontex, sia sollecitando gli Stati membri dell'Unione europea ad assumersi un impegno più diretto nelle operazioni gestite dall'Agenzia europea per la gestione della cooperazione internazionale alle frontiere esterne degli Stati membri dell'Unione europea e volte al controllo della frontiera marittima;
    è necessario, quindi, che Frontex assuma il coordinamento non solo delle attività di pattugliamento del Mediterraneo, ma anche delle attività di cooperazione operativa con i Paesi di origine e di transito dei flussi, anche al fine di garantire il controllo delle frontiere e la lotta all'immigrazione illegale;
    in questo quadro, pur tenendo conto dell’ instabilità della gran parte dei Paesi del Nord Africa, un elemento significativo ed utile potrebbe risultare quello legato alle strategie di partenariato con i Paesi di origine ed anche con quelli di transito dei flussi migratori;
    è necessario, altresì, per affrontare il problema migratorio alle sue radici, l'intervento diretto dell'Unione europea direttamente nelle aree di origine del fenomeno, potenziando i programmi di protezione regionali esistenti, condotti in collaborazione e d'intesa con l'Alto commissariato delle Nazioni Unite per i rifugiati. È opportuno, quindi, che nei Paesi da cui nascono i maggiori movimenti migratori vengano approntati standard adeguati di assistenza, in linea con quelli europei che riguardano le persone bisognose di protezione internazionale;
    è necessario, peraltro, accrescere i mezzi finanziari che alimentano tali programmi. Un maggiore intervento in questa direzione non può, inoltre, prescindere dalla disponibilità degli Stati membri a mettere a disposizione risorse finanziarie più consistenti in modo da collegare il fenomeno migratorio a nuove opportunità di sviluppo che aiutino i Paesi destinatari delle forme di assistenza tecnica ad acquisire livelli crescenti di autosufficienza ed autonomia;
    le politiche di cooperazione devono mirare non solo all'assistenza nel luogo di origine, ma anche a migliorare le capacità dei migranti, con il duplice obiettivo di incrementare la possibilità per gli stessi di essere inseriti con maggiore preparazione e competenza nel mondo del lavoro. Vanno in questo senso gli accordi europei in materia di lavoro, che riguardano i Paesi di origine dei flussi verso l'Italia. Si ricordano, in proposito, gli accordi conclusi con l'Egitto, l'Albania, la Moldavia e lo Sri Lanka;
    occorre, altresì, intervenire per modificare il regolamento (UE) n. 604/2013, cosiddetto Dublino III, sul diritto di asilo. Infatti, secondo le norme vigenti, attualmente lo Stato membro responsabile dell'esame dell'istanza è quello in cui è avvenuto l'ingresso, regolare o meno, del richiedente asilo. Tutto ciò ha determinato difficoltà di accertamento dell'identità di migranti in arrivo. Se vengono identificati in Italia e viene loro riconosciuto lo status di richiedenti asilo non possono più muoversi sul suolo europeo, mentre spesso cercano di ricongiungersi a parenti o comunità che risiedono in centro o nord Europa con ogni mezzo;
    superare il regolamento (UE) n. 604/2013, cosiddetto Dublino III, significherebbe consentire il trasferimento legale di queste persone. Infatti, fin quando non si permetterà al richiedente asilo o al rifugiato di spostarsi all'interno dell'Europa secondo la propria volontà, continueranno a sussistere condizioni generali di estrema e difficile complessità, come l'aumento di flussi incontrollati verso altri Stati membri ed onerosi ri-trasferimenti nel nostro Paese. È, quindi, di importanza fondamentale che nei Paesi vengano istituiti presidi dell'Unione europea per consentire di raccogliere da subito le intenzioni del migrante. Infatti, i dati acquisiti dimostrano come l'intenzione dei migranti non sia quella di rimanere nel nostro Paese, ma di raggiungere un'altra destinazione in Europa;
    la necessità di rendere più efficace il sistema di accoglienza presuppone la velocizzazione dell'esame della decisione delle istanze di protezione internazionale. Il Governo ha risposto in modo idoneo a queste domande, incrementando le commissioni territoriali che sono destinate a questo importante compito. Occorre, comunque, che una volta adottata la richiesta, la persona che ottiene il diritto di asilo non debba necessariamente restare in Italia, ma che l'asilo debba essere sviluppato in termini di diritto in tutta l'Unione europea,

impegna il Governo:

   nel corso del prossimo semestre di Presidenza dell'Unione europea, che andrà ad iniziare il 1o luglio 2014, a porre con forza sul tavolo del Consiglio europeo la questione della diversità della pressione migratoria che l'Italia subisce rispetto agli altri partner europei nello spirito dell'articolo 80 del Trattato sul funzionamento dell'Unione europea, il quale sancisce che i principi della solidarietà e dell'equa ripartizione della responsabilità non sono limitati al solo piano finanziario;
   a sottolineare l'alto valore umano rappresentato dall'operazione Mare Nostrum posta in essere dal nostro Paese richiedendo, per tale motivo, ai partner europei una partecipazione attiva alla medesima;
   a proporre modifiche ai criteri enunciati nel regolamento (UE) n. 604/2013 (cosiddetto Dublino III) in modo da favorire il ricongiungimento dei richiedenti protezione internazionale ad altri parenti, oltre a quelli enunciati nel capo III del predetto regolamento;
   a perseguire il progetto di reciproco riconoscimento dello status di protezione internazionale rilasciato da uno Stato membro da parte di tutti gli altri partner europei, in modo da permettere la libertà di stabilimento del beneficiario in ogni Stato dell'Unione europea;
   ad incentivare il ruolo di Frontex in modo da assumere la regia ed il coordinamento non solo delle attività di pattugliamento del Mediterraneo, ma anche delle attività di cooperazione operativa con i Paesi di origine e di transito dei flussi;
   a sostenere, rispetto ai partner europei, come ha sostenuto in Parlamento il Ministro dell'interno, Angelino Alfano, l'opportunità «di portare la sede di Frontex al centro del Mediterraneo, dove è in corso la partita cruciale dell'immigrazione»;
   ad esplorare, con i partner europei, la possibilità che, nei Paesi di origine o di transito dei richiedenti protezione, possano essere aperti presidi dell'Unione europea per un preventivo screening delle domande e per evitare che essi possano cadere nelle mani dei «mercanti di uomini»;
   a compiere ogni sforzo, anche sul piano bilaterale, per stringere accordi di cooperazione con i Paesi terzi da cui provengono o attraverso cui transitano i migranti diretti in Europa;
   ad incrementare le misure di accoglienza riservate ai richiedenti asilo non abbienti, dotando di adeguate misure di copertura finanziaria gli strumenti normativi deputati a trasporre nell'ordinamento le due direttive europee – attualmente contenute nel disegno di legge «Delega al Governo per il recepimento delle direttive europee e l'attuazione di altri atti dell'Unione europea – Legge di delegazione europea 2013 – secondo semestre» (A.C. 1836) – relative all'accoglienza dei richiedenti protezione internazionale e all'esame delle relative domande, in modo da ottenere un sistema più rapido per la selezione degli aventi diritto e più efficiente per adempiere gli obblighi internazionali ai quali comunque l'Italia è sottoposta.
(1-00468) «Dorina Bianchi, Leone».

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC :

asilo politico

diritto d'asilo

lotta contro la criminalita'

direttiva comunitaria

regolamentazione doganale

corrente migratoria

migrante