ATTO CAMERA

MOZIONE 1/00459

scarica pdf
Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 226 del 12/05/2014
Abbinamenti
Atto 1/00439 abbinato in data 16/05/2014
Atto 1/00455 abbinato in data 16/05/2014
Atto 1/00461 abbinato in data 16/05/2014
Atto 1/00466 abbinato in data 16/05/2014
Atto 1/00467 abbinato in data 16/05/2014
Atto 1/00468 abbinato in data 16/05/2014
Atto 1/00469 abbinato in data 16/05/2014
Atto 6/00073 abbinato in data 16/05/2014
Firmatari
Primo firmatario: BRUNETTA RENATO
Gruppo: FORZA ITALIA - IL POPOLO DELLA LIBERTA' - BERLUSCONI PRESIDENTE
Data firma: 12/05/2014
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
RAVETTO LAURA FORZA ITALIA - IL POPOLO DELLA LIBERTA' - BERLUSCONI PRESIDENTE 12/05/2014
PALMIZIO ELIO MASSIMO FORZA ITALIA - IL POPOLO DELLA LIBERTA' - BERLUSCONI PRESIDENTE 12/05/2014


Stato iter:
16/05/2014
Partecipanti allo svolgimento/discussione
PARERE GOVERNO 16/05/2014
Resoconto DELRIO GRAZIANO SOTTOSEGRETARIO DI STATO ALLA PRESIDENZA DEL CONSIGLIO - (PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI)
 
DICHIARAZIONE VOTO 16/05/2014
Resoconto RAMPELLI FABIO FRATELLI D'ITALIA-ALLEANZA NAZIONALE
Resoconto LOCATELLI PIA ELDA MISTO-PARTITO SOCIALISTA ITALIANO (PSI) - LIBERALI PER L'ITALIA (PLI)
Resoconto SANTERINI MILENA PER L'ITALIA
Resoconto MOLTENI NICOLA LEGA NORD E AUTONOMIE
 
DICHIARAZIONE GOVERNO 16/05/2014
Resoconto DELRIO GRAZIANO SOTTOSEGRETARIO DI STATO ALLA PRESIDENZA DEL CONSIGLIO - (PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI)
 
INTERVENTO PARLAMENTARE 16/05/2014
Resoconto CAPARINI DAVIDE LEGA NORD E AUTONOMIE
 
DICHIARAZIONE VOTO 16/05/2014
Resoconto RABINO MARIANO SCELTA CIVICA PER L'ITALIA
 
INTERVENTO PARLAMENTARE 16/05/2014
Resoconto RAMPELLI FABIO FRATELLI D'ITALIA-ALLEANZA NAZIONALE
 
DICHIARAZIONE VOTO 16/05/2014
Resoconto PALAZZOTTO ERASMO SINISTRA ECOLOGIA LIBERTA'
Resoconto RAVETTO LAURA FORZA ITALIA - IL POPOLO DELLA LIBERTA' - BERLUSCONI PRESIDENTE
Resoconto CURRO' TOMMASO MOVIMENTO 5 STELLE
Resoconto FIANO EMANUELE PARTITO DEMOCRATICO
Fasi iter:

DISCUSSIONE CONGIUNTA IL 16/05/2014

NON ACCOLTO IL 16/05/2014

PARERE GOVERNO IL 16/05/2014

DISCUSSIONE IL 16/05/2014

RESPINTO IL 16/05/2014

CONCLUSO IL 16/05/2014

Atto Camera

Mozione 1-00459
presentato da
BRUNETTA Renato
testo presentato
Lunedì 12 maggio 2014
modificato
Venerdì 16 maggio 2014, seduta n. 230

   La Camera,
   premesso che:
    il 18 ottobre 2013 ha avuto inizio l'operazione Mare Nostrum, finalizzata a fronteggiare l'emergenza degli sbarchi dei clandestini sulle coste italiane;
    all'avvio della missione, il Ministro della difesa pro tempore quantificò in un milione di euro al mese il costo della stessa; attualmente, invece, la missione costa circa 300.000 euro al giorno (e, quindi, circa 9 milioni di euro al mese) e non solo non risolve l'emergenza, ma anzi sembra acuirla. A tali costi vanno sommate le indennità spettanti al personale ed i costi della manutenzione necessaria per l'uso straordinario dei mezzi: la spesa finale dovrebbe attestarsi tra i 10 ed i 14 milioni di euro al mese; senza considerare i ben più ingenti costi, di cui non si conosce l'esatta entità, sostenuti per il vitto e l'alloggio dei migranti nei centri di accoglienza e per i loro trasferimenti, nonché le spese amministrative per l'organizzazione del tutto;
    la missione doveva costituire un deterrente per le organizzazioni criminali, che gestiscono i viaggi degli immigrati dalle coste dell'Africa settentrionale verso l'Italia;
    invece, da testimonianze diffuse parrebbe che Mare Nostrum non abbia avuto alcun effetto deterrente, ma che, al contrario, abbia fortemente incentivato la partenza dei migranti verso le coste italiane, favorendo, quindi, gli affari delle organizzazioni criminali che hanno aumentato enormemente i propri illeciti profitti;
    ciò in quanto si è ormai affermata l'idea che basti partire dalle coste africane e chiedere soccorso alle autorità italiane per essere raccolti in mare dalle navi militari italiane (utilizzate come impropri «taxi gratuiti»), magari a pochi chilometri dai porti di partenza, e portati presso i centri di accoglienza italiani;
    addirittura anche alcuni partner europei, pur condividendo le linee generali dell'operazione Mare Nostrum, messa in campo per evitare dolorosi naufragi, avrebbero espresso dubbi sulla valenza delle operazioni di search and rescue come attualmente condotte, arrivando a ritenere che l'ufficializzazione di tali interventi incoraggia i trafficanti di persone, alimentando l'illegalità e attraendo nuovi flussi; di fatto, significa che l'Italia spende 9 milioni di euro al mese per farsi dire dall'Europa, che è l'anello debole nella lotta all'immigrazione clandestina;
    sono già più di 25.000 i migranti giunti nel nostro Paese dall'inizio del 2014 e, secondo i dati del Ministero dell'interno, centinaia di migliaia sono pronti a salpare verso l'Italia; si parla di un vero e proprio esodo di circa 800.000 persone, di cui non si conoscono né la vera provenienza, né le condizioni sanitarie, né gli eventuali precedenti penali;
    contestualmente agli sbarchi stanno crescendo anche le fughe dai centri di prima accoglienza, anche di minori, di cui si perdono completamente le tracce;
    l'Italia subisce le oscillazioni delle situazioni politiche dell'area euromediterranea, essendo geograficamente il Paese di prima accoglienza per l'Unione europea. Nel regolamento Dublino III rimane sostanzialmente invariato il principio secondo cui il primo Stato di arrivo è quello competente a valutare le richieste di asilo e a sostenere gli oneri sociali ed economici corrispondenti. Ciò penalizza fortemente Paesi come l'Italia, che, a seguito delle eccezionali ondate migratorie del recente passato e in considerazione di quelle future, rimane e resta la frontiera geografica esterna dell'Unione europea più prossima alla sponda nordafricana;
    lo sforzo logistico e finanziario sostenuto dall'Italia, fin dalle rivolte sviluppatesi in Tunisia, in Egitto e in Libia, è stato notevole e molto impegnativo e i sacrifici, segnatamente delle popolazioni di Lampedusa, sono stati enormi. Questo significa gestione dei flussi, ma anche rimpatri coattivi per coloro che non hanno titolo all'accoglienza;
    il Governo italiano deve imporsi: i nuovi flussi, che si caratterizzano per ondate di migranti in fuga da persecuzioni e guerre, si incrociano inevitabilmente con il tema della necessaria revisione del sistema di misure di protezione internazionale e di asilo;
    ingenti sono anche i danni, sotto il profilo dell'immagine, che le località ospitanti i centri di accoglienza o interessate dagli sbarchi hanno sopportato e sopporteranno ulteriormente (considerato che con l'estate aumenteranno gli arrivi in misura considerevole), soprattutto in prossimità della stagione balneare, trattandosi di comuni spesso con una significativa attività turistica;
    il 23 ottobre 2013 il Parlamento europeo ha approvato una risoluzione sulle politiche migratorie basata su tre punti: solidarietà e responsabilità fra gli Stati membri che devono condividere gli oneri migratori, accordi di cooperazione con i Paesi da cui partono i migranti (come quelli conclusi in maniera efficace dai Governi Berlusconi) e riallocazione dei richiedenti asilo nell'ambito dell'Unione europea;
    sono state, invece, registrate tenaci resistenze da parte degli Stati membri ad un maggiore coinvolgimento dei loro assetti operativi nelle attività di controllo delle frontiere esterne, nonché la diffidenza degli stessi Stati membri manifestatasi in occasione del Consiglio di giustizia e affari interni del 5 dicembre 2013, quando molte delegazioni hanno criticato le proposte della Commissione europea indirizzate ad introdurre meccanismi più stringenti di compartecipazione degli oneri, sia in termini di trasferimento del migrante da uno Stato membro ad un altro che di insediamento da Paesi terzi;
    bisogna dare effettivo seguito agli impegni: l'emergenza è strutturale e non può gravare solo sull'Italia. L'Europa deve intervenire con urgenza, superando ogni tipo di resistenza degli Stati, attraverso l'introduzione di meccanismi più stringenti di compartecipazione degli oneri economici e sociali che il fenomeno migratorio comporta, nonché mediante una modifica delle regole che attualmente caricano in maniera eccessiva sull'Italia il peso del Paese di «primo» ingresso (come il regolamento Dublino III);
    non si tratta di «soccorso all'Italia», ma di «soccorso ai profughi», che, si ricorda, non sbarcano nel nostro Paese, ma nel continente europeo, le cui coste accessibili appartengono all'Italia; esiste un diritto umanitario, che è stato applicato in occasione della missione Mare Nostrum, ma esiste anche il problema di un miglior coordinamento europeo che per ora è assente;
    senza strumenti di solidarietà concreta e di responsabilità condivisa tra i partner europei, operazioni come Mare Nostrum rischiano di essere un boomerang capace di rendere l'Italia solo un anello debole a vantaggio della clandestinità e dei trafficanti di morte; anche in considerazione degli imprescindibili obblighi di tutela dei diritti fondamentali delle persone, sarebbe auspicabile che l'Unione europea desse finalmente prova di effettiva solidarietà e di un'efficace capacità di risposta,

impegna il Governo:

   ad interrompere immediatamente la missione Mare Nostrum e a rafforzare i controlli per contrastare il criminale traffico di persone, fermi restando l'impegno umanitario del Paese per evitare dolorosi naufragi, nonché il dovere di garantire l'applicazione delle norme di protezione internazionale e di asilo;
   a riattivare il piano di accordi bilaterali elaborato nel corso della XVI legislatura dal Governo Berlusconi, in particolare il Trattato di amicizia Italia-Libia, al fine di ridurre i tempi di identificazione degli stranieri irregolari, mettendo in campo ogni strumento utile alla collaborazione con le autorità consolari dei Paesi maggiormente interessati al fenomeno migratorio e semplificando i compiti dei funzionari diplomatici nell'organizzazione degli incontri con gli stranieri da identificare;
   a promuovere immediate iniziative dell'Unione europea, ponendo all'ordine del giorno dell'agenda europea il tema dell'accoglienza ai migranti e ai profughi e la promozione di una politica di accoglienza europea, attuando il principio di ripartizione degli oneri (burden sharing) introdotto dal Trattato di Lisbona e modificando, a tal fine, il regolamento cosiddetto Dublino III, per obbligare tutti gli Stati membri a farsi carico di una quota di migranti;
   a riferire trimestralmente in Parlamento in merito alle iniziative e alle decisioni adottate in sede di Unione europea sul tema dell'accoglienza, in particolare in merito alle modifiche del regolamento Dublino III;
   a vigilare sull'applicazione delle disposizioni in vigore e sul rispetto puntuale e rigoroso delle norme che legano la possibilità di ingresso e soggiorno sul territorio dello Stato al possesso di un regolare contratto di lavoro e ad intensificare e rendere pienamente efficaci i controlli ispettivi, con il fattivo coinvolgimento dei vari livelli istituzionali e delle parti sociali;
   ad adottare le opportune iniziative per favorire una maggiore tutela della salute dei cittadini, dei migranti, delle forze dell'ordine e del personale impiegato nelle operazioni di contrasto all'immigrazione clandestina nei centri di identificazione ed espulsione e nei centri d'accoglienza dei richiedenti asilo;
   a valutare, sulla base dell'esperienza compiuta, ogni possibilità di miglioramento dell'attuale assetto normativo, per contrastare l'immigrazione clandestina e regolare i flussi migratori, legandoli alle effettive necessità economiche e sociali del Paese;
   ad intensificare una specifica, coordinata e capillare attività di contrasto dei fenomeni di illegalità legati ai flussi di migranti.
(1-00459) «Brunetta, Ravetto, Palmizio».

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC :

asilo politico

accordo bilaterale

migrazione

migrante

aiuto sociale

politica migratoria