ATTO CAMERA

MOZIONE 1/00276

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 132 del 05/12/2013
Abbinamenti
Atto 1/00227 abbinato in data 09/12/2013
Atto 1/00274 abbinato in data 09/12/2013
Atto 1/00277 abbinato in data 09/12/2013
Atto 1/00278 abbinato in data 09/12/2013
Atto 1/00279 abbinato in data 09/12/2013
Atto 1/00280 abbinato in data 09/12/2013
Atto 1/00311 abbinato in data 14/01/2014
Firmatari
Primo firmatario: MONGIELLO COLOMBA
Gruppo: PARTITO DEMOCRATICO
Data firma: 05/12/2013
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
OLIVERIO NICODEMO NAZZARENO PARTITO DEMOCRATICO 05/12/2013
REALACCI ERMETE PARTITO DEMOCRATICO 05/12/2013
PATRIARCA EDOARDO PARTITO DEMOCRATICO 05/12/2013
COVELLO STEFANIA PARTITO DEMOCRATICO 05/12/2013
DI GIOIA LELLO MISTO-PARTITO SOCIALISTA ITALIANO (PSI) - LIBERALI PER L'ITALIA (PLI) 05/12/2013
CERA ANGELO SCELTA CIVICA PER L'ITALIA 05/12/2013
SCANU GIAN PIERO PARTITO DEMOCRATICO 05/12/2013
STUMPO NICOLA PARTITO DEMOCRATICO 05/12/2013
AMENDOLA VINCENZO PARTITO DEMOCRATICO 05/12/2013
FOLINO VINCENZO PARTITO DEMOCRATICO 05/12/2013
MARROCU SIRO PARTITO DEMOCRATICO 05/12/2013
ANTEZZA MARIA PARTITO DEMOCRATICO 05/12/2013
TENTORI VERONICA PARTITO DEMOCRATICO 05/12/2013
PICCIONE TERESA PARTITO DEMOCRATICO 05/12/2013
MOGNATO MICHELE PARTITO DEMOCRATICO 05/12/2013
VENTRICELLI LILIANA PARTITO DEMOCRATICO 05/12/2013
MELILLI FABIO PARTITO DEMOCRATICO 05/12/2013
MAZZOLI ALESSANDRO PARTITO DEMOCRATICO 05/12/2013
MANZI IRENE PARTITO DEMOCRATICO 05/12/2013
MORETTI ALESSANDRA PARTITO DEMOCRATICO 05/12/2013
RUBINATO SIMONETTA PARTITO DEMOCRATICO 05/12/2013
FAUTTILLI FEDERICO SCELTA CIVICA PER L'ITALIA 05/12/2013
PALMA GIOVANNA PARTITO DEMOCRATICO 05/12/2013
MONTRONI DANIELE PARTITO DEMOCRATICO 05/12/2013
DEL BASSO DE CARO UMBERTO PARTITO DEMOCRATICO 05/12/2013
SBERNA MARIO SCELTA CIVICA PER L'ITALIA 05/12/2013
IACONO MARIA PARTITO DEMOCRATICO 05/12/2013
VENITTELLI LAURA PARTITO DEMOCRATICO 05/12/2013
BASSO LORENZO PARTITO DEMOCRATICO 05/12/2013
PARISI MASSIMO FORZA ITALIA - IL POPOLO DELLA LIBERTA' - BERLUSCONI PRESIDENTE 05/12/2013
MARZANO MICHELA PARTITO DEMOCRATICO 05/12/2013
SANNICANDRO ARCANGELO SINISTRA ECOLOGIA LIBERTA' 05/12/2013
BLAŽINA TAMARA PARTITO DEMOCRATICO 05/12/2013
BIONDELLI FRANCA PARTITO DEMOCRATICO 05/12/2013
BIASOTTI SANDRO FORZA ITALIA - IL POPOLO DELLA LIBERTA' - BERLUSCONI PRESIDENTE 05/12/2013
PASTORELLI ORESTE MISTO-PARTITO SOCIALISTA ITALIANO (PSI) - LIBERALI PER L'ITALIA (PLI) 05/12/2013
CENSORE BRUNO PARTITO DEMOCRATICO 05/12/2013
MANFREDI MASSIMILIANO PARTITO DEMOCRATICO 05/12/2013
TARICCO MINO PARTITO DEMOCRATICO 05/12/2013
FITZGERALD NISSOLI FUCSIA SCELTA CIVICA PER L'ITALIA 05/12/2013
GRASSI GERO PARTITO DEMOCRATICO 05/12/2013
D'OTTAVIO UMBERTO PARTITO DEMOCRATICO 05/12/2013
VALIANTE SIMONE PARTITO DEMOCRATICO 05/12/2013
NARDELLA DARIO PARTITO DEMOCRATICO 05/12/2013
MONACO FRANCESCO PARTITO DEMOCRATICO 05/12/2013
MARIANO ELISA PARTITO DEMOCRATICO 05/12/2013
PAGANI ALBERTO PARTITO DEMOCRATICO 05/12/2013
PETITTI EMMA PARTITO DEMOCRATICO 05/12/2013
VEZZALI MARIA VALENTINA SCELTA CIVICA PER L'ITALIA 05/12/2013
BRUNO BOSSIO VINCENZA PARTITO DEMOCRATICO 05/12/2013
MARGUERETTAZ RUDI FRANCO LEGA NORD E AUTONOMIE 05/12/2013
BARGERO CRISTINA PARTITO DEMOCRATICO 05/12/2013
GHIZZONI MANUELA PARTITO DEMOCRATICO 05/12/2013
LODOLINI EMANUELE PARTITO DEMOCRATICO 05/12/2013
PETRINI PAOLO PARTITO DEMOCRATICO 05/12/2013
TERROSI ALESSANDRA PARTITO DEMOCRATICO 05/12/2013
ASCANI ANNA PARTITO DEMOCRATICO 05/12/2013
MORANI ALESSIA PARTITO DEMOCRATICO 05/12/2013
PELILLO MICHELE PARTITO DEMOCRATICO 05/12/2013
CARRA MARCO PARTITO DEMOCRATICO 10/12/2013
AMODDIO SOFIA PARTITO DEMOCRATICO 14/01/2014


Stato iter:
14/01/2014
Partecipanti allo svolgimento/discussione
ILLUSTRAZIONE 09/12/2013
Resoconto MONGIELLO COLOMBA PARTITO DEMOCRATICO
 
INTERVENTO PARLAMENTARE 09/12/2013
Resoconto BENEDETTI SILVIA MOVIMENTO 5 STELLE
Resoconto PALAZZOTTO ERASMO SINISTRA ECOLOGIA LIBERTA'
 
INTERVENTO GOVERNO 09/12/2013
Resoconto CASTIGLIONE GIUSEPPE SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (POLITICHE AGRICOLE ALIMENTARI E FORESTALI)
Fasi iter:

DISCUSSIONE IL 09/12/2013

RINVIO AD ALTRA SEDUTA IL 09/12/2013

DISCUSSIONE CONGIUNTA IL 09/12/2013

APPOSIZIONE NUOVE FIRME IL 10/12/2013

APPOSIZIONE NUOVE FIRME IL 14/01/2014

DISCUSSIONE CONGIUNTA IL 14/01/2014

RITIRATO IL 14/01/2014

CONCLUSO IL 14/01/2014

Atto Camera

Mozione 1-00276
presentato da
MONGIELLO Colomba
testo presentato
Giovedì 5 dicembre 2013
modificato
Martedì 14 gennaio 2014, seduta n. 151

   La Camera,
   premesso che:
    l'agroalimentare made in Italy rappresenta oltre il 17 per cento del prodotto interno lordo, di cui oltre 53 miliardi di euro provengono dal settore agricolo;
    il successo dell'agroalimentare italiano nel mondo e l'accreditamento attribuito al marchio «Italia» non conoscono arretramenti, come dimostra la crescita costante dell’export, ma anche la diffusione dei fenomeni di imitazione e pirateria commerciale;
    il made in Italy agroalimentare è la leva esclusiva per una competitività «ad alto valore aggiunto» e per lo sviluppo sostenibile del Paese, grazie ai suoi primati in termini di qualità, livello di sicurezza e sistema dei controlli degli alimenti, riconoscimento di denominazioni geografiche protette e produzione biologica;
    il settore agricolo ha una particolare importanza non solo per l'economia nazionale – considerati la percentuale di superficie coltivata, il più elevato valore aggiunto per ettaro in Europa ed il maggior numero di lavoratori occupati nel settore – ma, altresì, come naturale custode del patrimonio paesaggistico, ambientale e sociale;
    in agricoltura sono presenti circa 820 mila imprese, vale a dire il 15 per cento del totale di quelle attive in Italia;
    sulla base dei dati dell'Agenzia europea per la sicurezza alimentare – Efsa – l'Italia risulta prima, nel mondo, in termini di sicurezza alimentare, con oltre 1 milione di controlli l'anno, il minor numero di prodotti agroalimentari con residui chimici oltre il limite (0,3 per cento), con un valore inferiore di cinque volte rispetto a quelli della media europea (1,5 per cento di irregolarità) e addirittura di 26 volte rispetto a quelli extracomunitari (7,9 per cento di irregolarità);
    la libera circolazione di alimenti sicuri e sani è un aspetto fondamentale del mercato interno, ma, sempre più spesso, la salute dei consumatori e la corretta e sana alimentazione appaiono compromesse da cibi anonimi, con scarse qualità nutrizionali, o addizionati e di origine per lo più sconosciuta;
    la circolazione di alimenti che evocano un'origine ed una fattura italiana che non possiedono costituisce una vera e propria aggressione al patrimonio agroalimentare nazionale, che, come espressione dell'identità culturale dei territori, rappresenta un bene collettivo da tutelare ed uno strumento di valorizzazione e di sostegno allo sviluppo rurale;
    continuano a crescere le importazioni provenienti da Paesi, tra i quali la stessa Germania, in cui ci si basa su produzioni a basso costo, operai sottopagati, falde acquifere inquinate e tecniche di allevamento, come quello suinicolo, non sostenibili e con gravi ripercussioni sulla salute dei consumatori legate all'eccessivo impiego di antibiotici;
    relativamente al settore zootecnico, si ricorda che gli allevamenti italiani di suini, presenti prevalentemente in Lombardia, Emilia-Romagna, Piemonte, Veneto, Umbria e Sardegna, sono oltre 26.200 e la produzione di carni suine è stimata in 1.299.000 tonnellate l'anno;
    il settore suinicolo rappresenta una voce importante dell'agroalimentare italiano. La suinicoltura italiana, infatti, occupa il 7o posto in Europa per numero di capi mediamente presenti e offre occupazione, lungo l'intera filiera, a circa 105 mila addetti, di cui 50 mila nel solo comparto dell'allevamento: in Italia nel 2012 la consistenza è stata di 9,279 milioni di capi, preceduta da Germania (28,1 milioni), Spagna (25,2 milioni), Francia (13,7 milioni), Danimarca (12,4 milioni), Olanda (12,2 milioni) e Polonia (11,9 milioni di capi);
    secondo analisi ed elaborazioni dell'Associazione nazionale allevatori suini (Anas), riferiti al primo semestre 2013, il valore dell'allevamento riconosciuto nella fase della distribuzione è stato del 17,28 per cento. Sempre secondo la predetta Associazione nazionale allevatori suini, l'Italia, nel 2012, ha importato complessivamente 1.020.425 tonnellate di suini vivi e carni suine, di cui il 52 per cento dalla Germania, pari a 535.309 tonnellate;
    dalle stesse elaborazioni si rileva che il costo medio di produzione del suino pesante (peso medio 160/170 chilogrammi) è di 1,56 euro al chilogrammo;
    i medesimi dati evidenziano che il prezzo medio riconosciuto all'allevatore per il suino pesante (peso medio 160/170 chilogrammi) è stato di 1,4 euro al chilogrammo;
    articoli di stampa europei hanno recentemente messo in luce che l'industria della carne suina tedesca è efficiente ed è basata su prodotti a basso costo, ma che, dietro questo sistema, ci sono operai sottopagati, falde acquifere inquinate e tecniche di allevamento che usano enormi quantità di antibiotici;
    molti controlli operati sul settore delle carni suine hanno evidenziato la violazione della disciplina in materia di presentazione e pubblicità dei prodotti alimentari e condotte poste in essere in maniera ingannevole, fraudolenta e scorretta, allo specifico scopo di far intendere al consumatore che i prodotti acquistati sono di origine e di tradizione italiana;
    l'attuale situazione del mercato risulta complicata dalla mancanza di trasparenza sull'indicazione di origine delle carni suine, che rischia di creare confusione tra i prodotti di provenienza nazionale – che assicurano, tra l'altro, elevati standard di sicurezza e qualità – ed i prodotti di importazione che invece, spesso, presentano minori garanzie per il consumatore;
    l'articolo 26, comma 2, lettera b), del regolamento (UE) n. 1169/2011, relativo alla fornitura di informazioni sugli alimenti ai consumatori, prevede che l'indicazione del Paese d'origine o del luogo di provenienza è obbligatoria per le carni dei codici della nomenclatura combinata elencati all'allegato XI del regolamento medesimo – tra le quali sono contemplate le carni di animali della specie suina, fresche, refrigerate o congelate – rinviando l'applicazione della norma a successivi atti di esecuzione da adottare entro il 13 dicembre 2013;
    molti controlli operati sulle filiere del latte e dei prodotti lattiero-caseari, dei cereali, con particolare riferimento al grano duro, dei pomidoro non destinati a passata e delle carni suine hanno evidenziato la violazione della disciplina in materia di presentazione e pubblicità dei prodotti alimentari e condotte poste in essere in maniera ingannevole, fraudolenta e scorretta, allo specifico scopo di far intendere al consumatore che i prodotti acquistati sono di origine e di tradizione italiana;
    l'articolo 62 del decreto-legge 24 gennaio 2012, n. 1, convertito, con modificazioni, dalla legge 24 marzo 2012, n. 27, nel disciplinare le relazioni commerciali in materia di cessione di prodotti agricoli ed agroalimentari, vieta condotte commerciali sleali, al fine di impedire che un contraente con maggiore forza commerciale possa abusarne, imponendo condizioni contrattuali ingiustificatamente gravose per la controparte più debole;
    l'articolo 10 della legge 14 gennaio 2013, n. 9, «Norme sulla qualità e la trasparenza della filiera degli oli di oliva vergini», introduce un sistema al fine di rendere accessibili a tutti gli organi di controllo ed alle amministrazioni interessate le informazioni ed i dati sulle importazioni e sui relativi controlli, concernenti l'origine degli oli di oliva vergini, anche attraverso la creazione di collegamenti a sistemi informativi ed a banche dati elettroniche gestiti da altre autorità pubbliche;
    l'usurpazione del made in Italy minaccia la solidità e provoca gravi danni alle imprese agricole insediate sul territorio, violando il diritto dei consumatori ad alimenti sicuri, di qualità e di origine certa;
    il codice del consumo, recependo la disciplina comunitaria in materia, attribuisce ai consumatori ed agli utenti: i diritti alla tutela della salute; alla sicurezza ed alla qualità dei prodotti; ad un'adeguata informazione e ad una pubblicità veritiera; all'esercizio delle pratiche commerciali secondo principi di buona fede, correttezza e lealtà; all'educazione al consumo; alla trasparenza ed all'equità nei rapporti contrattuali;
    la disciplina a tutela dei prodotti di origine italiani introduce norme specifiche per contrastare la contraffazione ed evitare qualunque fraintendimento nell'indagine di provenienza falsa e fallace;
    di fronte alle numerose problematicità sopra enunciate ed alla luce dei danni provocati all'economia agroalimentare nazione, alla tutela dei consumatori ed alla capacità competitiva del settore rurale nazionale, dai richiamati comportamenti sleali, se non illeciti, che si verificano nel campo commerciale delle produzioni agricole ed alimentari indicate come di origine italiana mentre non lo sono, sarebbe inderogabile attivare un'organica politica di contrasto e di repressione;
    in particolare, andrebbero intraprese misure adeguate per stroncare tali presunti comportamenti contrari alla trasparenza ed alle norme di tutela dei consumatori e delle produzioni agroalimentari aventi un'origine da cui traggono particolare reputazione e rinomanza, qual è l'indicazione made in Italy,

impegna il Governo:

   ad intraprendere tutte le occorrenti iniziative volte a rafforzare la tutela della denominazione made in Italy nel campo delle produzioni agroalimentari, dando particolare priorità all'attivazione di misure dirette a contrastare l'utilizzo della stessa denominazione in maniera falsa o ingannevole relativamente alla provenienza, all'origine, alla natura o alle qualità essenziali dei prodotti agroalimentari di origine italiana;
   per le medesime finalità di cui al capoverso precedente, ad adottare iniziative dirette a:
    a) prevedere l'adozione, anche per il latte ed i suoi derivati, per le carni suine e per tutte le altre produzioni importate, di un sistema analogo a quello previsto per gli oli di oliva vergini, dalla legge n. 9 del 2013 citata, per assicurare l'accessibilità delle informazioni e dei dati sulle importazioni e sui relativi controlli, concernenti l'origine delle carni suine e promuovere, a tale scopo, la creazione di collegamenti a sistemi informativi ed a banche dati elettroniche gestiti da altre autorità pubbliche;
    b) con specifico riferimento al settore del commercio nel settore delle carni suine, consentire la piena attuazione all'articolo 62 del decreto-legge 24 gennaio 2012, n. 1, convertito, con modificazioni, dalla legge 24 marzo 2012, n. 27, nella parte in cui vieta pratiche commerciali sleali che possano determinare, in contrasto con il principio della buona fede e della correttezza, il riconoscimento di prezzi agli allevatori palesemente inferiori ai costi di produzione medi da essi sostenuti;
    c) fare in modo di promuovere, in sede di Unione europea, il rispetto del termine del 13 dicembre 2013, imposto dal regolamento (UE) n. 1169/2011, per l'attuazione dell'obbligo di indicazione del Paese d'origine o del luogo di provenienza, con riferimento al latte ed ai prodotti lattiero-caseari, alle carni suine fresche, refrigerate o congelate ed altre produzioni interessate dal suddetto regolamento;
    d) rendere noti e pubblici i riferimenti delle società eventualmente coinvolte in pratiche commerciali ingannevoli, fraudolente o scorrette finalizzate ad immettere sui mercati finti prodotti made in Italy ed i dati dei traffici illeciti accertati;
    e) fornire alle autorità di controllo e, in particolare, al Corpo forestale dello Stato, indicazioni operative finalizzate a fare applicare la definizione precisa dell'effettiva origine degli alimenti, secondo quanto stabilito dall'articolo 4, commi 49 e 49-bis della legge 24 dicembre 2003, n. 350, sulla tutela del made in Italy.
(1-00276) «Mongiello, Oliverio, Realacci, Patriarca, Covello, Di Gioia, Cera, Scanu, Stumpo, Amendola, Folino, Marrocu, Antezza, Tentori, Piccione, Mognato, Ventricelli, Melilli, Mazzoli, Manzi, Moretti, Rubinato, Fauttilli, Palma, Montroni, Del Basso De Caro, Sberna, Iacono, Venittelli, Basso, Parisi, Marzano, Sannicandro, Blazina, Biondelli, Biasotti, Pastorelli, Censore, Manfredi, Taricco, Fitzgerald Nissoli, Grassi, D'Ottavio, Valiante, Nardella, Monaco, Mariano, Pagani, Petitti, Vezzali, Bruno Bossio, Marguerettaz, Bargero, Ghizzoni, Lodolini, Petrini, Terrosi, Ascani, Morani, Pelillo, Carra, Amoddio».

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC :

protezione del consumatore

suino

denominazione di origine

controllo sanitario

prodotto agricolo

allevamento

sostegno agricolo

importazione

frode

prodotto lattiero-caseario