Legislatura: 17Seduta di annuncio: 111 del 05/11/2013
Atto 1/00098 abbinato in data 05/11/2013
Atto 1/00150 abbinato in data 05/11/2013
Atto 1/00171 abbinato in data 05/11/2013
Atto 1/00198 abbinato in data 05/11/2013
Atto 1/00203 abbinato in data 05/11/2013
Atto 1/00211 abbinato in data 05/11/2013
Atto 1/00228 abbinato in data 05/11/2013
Atto 1/00229 abbinato in data 05/11/2013
Atto 1/00231 abbinato in data 05/11/2013
Primo firmatario: SPERANZA ROBERTO
Gruppo: PARTITO DEMOCRATICO
Data firma: 05/11/2013
Elenco dei co-firmatari dell'atto Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma ROSTAN MICHELA PARTITO DEMOCRATICO 05/11/2013 PICIERNO PINA PARTITO DEMOCRATICO 05/11/2013 BORGHI ENRICO PARTITO DEMOCRATICO 05/11/2013 CAPOZZOLO SABRINA PARTITO DEMOCRATICO 05/11/2013 VALIANTE SIMONE PARTITO DEMOCRATICO 05/11/2013 PICCOLO SALVATORE PARTITO DEMOCRATICO 05/11/2013 PICCOLO GIORGIO PARTITO DEMOCRATICO 05/11/2013 ROCCHI MARIA GRAZIA PARTITO DEMOCRATICO 05/11/2013 VERINI WALTER PARTITO DEMOCRATICO 05/11/2013 REALACCI ERMETE PARTITO DEMOCRATICO 05/11/2013 RUGHETTI ANGELO PARTITO DEMOCRATICO 05/11/2013 RIBAUDO FRANCESCO PARTITO DEMOCRATICO 05/11/2013 MANFREDI MASSIMILIANO PARTITO DEMOCRATICO 05/11/2013 TARTAGLIONE ASSUNTA PARTITO DEMOCRATICO 05/11/2013 BOSSA LUISA PARTITO DEMOCRATICO 05/11/2013 IMPEGNO LEONARDO PARTITO DEMOCRATICO 05/11/2013 EPIFANI ETTORE GUGLIELMO PARTITO DEMOCRATICO 05/11/2013 ROSATO ETTORE PARTITO DEMOCRATICO 05/11/2013 DE MARIA ANDREA PARTITO DEMOCRATICO 05/11/2013 GARAVINI LAURA PARTITO DEMOCRATICO 05/11/2013 BIANCHI STELLA PARTITO DEMOCRATICO 05/11/2013 PALMA GIOVANNA PARTITO DEMOCRATICO 05/11/2013 VELO SILVIA PARTITO DEMOCRATICO 05/11/2013 BRATTI ALESSANDRO PARTITO DEMOCRATICO 05/11/2013 LOSACCO ALBERTO PARTITO DEMOCRATICO 05/11/2013 FAMIGLIETTI LUIGI PARTITO DEMOCRATICO 05/11/2013 CARBONE ERNESTO PARTITO DEMOCRATICO 05/11/2013 MANCIULLI ANDREA PARTITO DEMOCRATICO 05/11/2013 MARANTELLI DANIELE PARTITO DEMOCRATICO 05/11/2013 MONGIELLO COLOMBA PARTITO DEMOCRATICO 05/11/2013 GAROFANI FRANCESCO SAVERIO PARTITO DEMOCRATICO 05/11/2013 PARIS VALENTINA PARTITO DEMOCRATICO 05/11/2013 CHAOUKI KHALID PARTITO DEMOCRATICO 05/11/2013 SANI LUCA PARTITO DEMOCRATICO 05/11/2013 AMODDIO SOFIA PARTITO DEMOCRATICO 05/11/2013 IANNUZZI TINO PARTITO DEMOCRATICO 05/11/2013
Partecipanti allo svolgimento/discussione PARERE GOVERNO 05/11/2013 Resoconto CIRILLO MARCO FLAVIO SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (AMBIENTE E TUTELA DEL TERRITORIO E DEL MARE) DICHIARAZIONE VOTO 05/11/2013 Resoconto GRIMOLDI PAOLO LEGA NORD E AUTONOMIE Resoconto SCOTTO ARTURO SINISTRA ECOLOGIA LIBERTA' Resoconto CESARO ANTIMO SCELTA CIVICA PER L'ITALIA Resoconto RUSSO PAOLO IL POPOLO DELLA LIBERTA' - BERLUSCONI PRESIDENTE Resoconto FICO ROBERTO MOVIMENTO 5 STELLE Resoconto DI MAIO LUIGI MOVIMENTO 5 STELLE Resoconto BORGHI ENRICO PARTITO DEMOCRATICO Resoconto LABRIOLA VINCENZA MISTO Resoconto TAGLIALATELA MARCELLO FRATELLI D'ITALIA Resoconto CAPELLI ROBERTO MISTO-CENTRO DEMOCRATICO
DISCUSSIONE CONGIUNTA IL 05/11/2013
ATTO MODIFICATO IN CORSO DI SEDUTA IL 05/11/2013
ACCOLTO IL 05/11/2013
PARERE GOVERNO IL 05/11/2013
DISCUSSIONE IL 05/11/2013
APPROVATO IL 05/11/2013
CONCLUSO IL 05/11/2013
La Camera,
premesso che:
nelle scorse settimane le dichiarazioni del pentito di camorra, Carmine Schiavone, concernenti lo sversamento e l'interramento illegale di rifiuti di ogni genere, anche tossici e nocivi, nel territorio campano e nel basso Lazio, hanno suscitato timore e sconcerto nelle popolazioni locali. In particolare, lo Schiavone racconta del sistema illecito dei rifiuti tossici, che proverrebbero dalle aziende del nord Italia, destinati all'interramento illegale nelle campagne campane. Le dichiarazioni del pentito sarebbero riscontrabili in numerosi atti giudiziari e alcune di esse sono contenute negli atti di un processo in corso in questi mesi, condotto dal pubblico ministero della direzione distrettuale antimafia di Napoli, Alessandro Milita;
molti siti interessati dagli sversamenti illegali, descritti e circostanziati dallo stesso Carmine Schiavone, si troverebbero in territori che vanno dal lungomare di Baia Domizia fino a Pozzuoli, a Casal di Principe – in questo caso il pentito fa specificamente riferimento ai terreni adiacenti il campo sportivo – a Castel Volturno, a Santa Maria la Fossa e nel cosiddetto triangolo della morte, cioè quella vasta area tra le province di Napoli e Caserta che va da Caivano, dove nelle scorse settimane sono stati rinvenuti rifiuti pericolosi interrati in un campo adibito a coltura agricola, Afragola e Acerra fino al basso casertano;
in data 17 settembre 2013, a seguito di ispezioni in alcuni terreni nel comune di Casal di Principe, ordinate dai pubblici ministeri antimafia Giovanni Gonzo e Luigi Landolfi, i tecnici dell'Arpac e i Vigili del fuoco di Caserta, in collaborazione con il nucleo operativo dei carabinieri di Casal di Principe, hanno scoperto resti di fusti in metallo e fanghi di presumibile natura industriale, altamente pericolosi, interrati a circa dieci metri di profondità. Peraltro, il terreno oggetto di scavi confinava con un altro terreno, già sequestrato, dove nel luglio 2011, su indicazione di un collaboratore di giustizia, furono ritrovati altri rifiuti industriali e tossici. Ulteriori operazioni di scavo sono attualmente in corso nella zona interessata per verificare la presenza di eventuali altri materiali pericolosi;
con la legge 6 febbraio 2009, n. 6 il Parlamento italiano ha istituito la Commissione parlamentare di inchiesta sulle attività illecite connesse al ciclo dei rifiuti; tale Commissione ha depositato agli atti parlamentari la propria relazione finale, approvata nella seduta del 5 febbraio 2013 e comunicata alle Presidenze della Camera dei deputati e del Senato della Repubblica il 6 febbraio 2013;
la Commissione – tra gli altri temi affrontati – ha avuto modo di approfondire, mediante audizioni, studi, ricerche ed interlocuzioni di vario tipo, l'annosa questione connessa al reiterato fenomeno dei roghi tossici nella cosiddetta «Terra dei fuochi»;
nel corso dell'inchiesta svolta, numerose sono state le voci che hanno denunciato il preoccupante fenomeno dei rifiuti bruciati in strada o nelle campagne e delle gravi conseguenze in termini sanitari che ne possono scaturire, derivanti dal fatto che spesso vengono bruciati rifiuti contenenti sostanze tossiche e pericolose;
tale fenomeno, specie per quanto concerne l'attività di contrasto, ha determinato in via immediata grosse criticità sul piano investigativo-repressivo;
da quanto finora emerso, dunque, la portata devastante dal punto di vista ambientale derivante dallo smaltimento illegale di rifiuti tossici e pericolosi – la cui quantificazione, secondo anche l'ex pubblico ministero della direzione distrettuale antimafia di Napoli, Raffaele Cantone, è di fatto impossibile – sarebbe stata nota a partire dagli anni Novanta, vale a dire da oltre venti anni, senza che alcuna iniziativa realmente efficace e sistemica, soprattutto di mappatura e di bonifica, fosse intrapresa;
peraltro, numerosi studi, tra questi quello commissariato dal dipartimento della protezione civile e predisposto dall'Organizzazione mondiale della sanità, dall'Istituto superiore di sanità, dal Consiglio nazionale delle ricerche e dall'Osservatorio epidemiologico della regione Campania, o alcuni più recenti svolti dall'università di Napoli Federico II, hanno chiaramente stabilito il nesso che ci sarebbe tra l'incremento dei tumori in alcune aree della Campania e la presenza di discariche illegali e di rifiuti tossici interrati e bruciati illegalmente nella regione;
da quanto fin qui evidenziato, emerge un quadro desolante in cui non sono ancora chiare le cause delle innumerevoli omissioni sulla necessità di mappatura dei siti e delle indispensabili bonifiche; tali omissioni continuano ancora oggi, senza che alcuna azione concreta, come si diceva di natura sistemica, sia intrapresa per porre fine allo scandalo di una regione come la Campania divenuta terra di nessuno,
impegna il Governo:
ad avviare con il coinvolgimento dell'Istituto superiore di sanità e del Consiglio nazionale delle ricerche, nonché dei competenti organi ed enti territoriali, di avviare un'indagine accurata sulla salubrità dei terreni, delle falde acquifere e dell'aria nelle aree più direttamente interessate dallo sversamento illegale di rifiuti tossici e attualmente note, anche al fine di prevenire allarmismi generalizzati che possono danneggiare il settore agroalimentare campano, che rappresenta uno dei pilastri dell'economia regionale;
ad assumere le iniziative di competenza necessarie a favorire il completamento dell'anagrafe dei siti inquinati da bonificare, ai sensi dell'articolo 251 del decreto legislativo 3 aprile 2006, n. 152, e la conseguente mappatura dei siti contaminati nel territorio delle regioni Lazio e Campania;
ad accertare, con il coinvolgimento dell'Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale, i danni ambientali cagionati dall'interramento illegale di rifiuti industriali e tossici nei terreni del basso Lazio e della Campania e ad attivare l'Avvocatura dello Stato affinché compia al più presto l'attività istruttoria per il procedimento di costituzione di parte civile, ai sensi degli articoli 74 e seguenti del codice di procedura penale, nei processi in corso per il relativo risarcimento dei danni;
a perpetuare una politica di inasprimento delle pene per i reati ambientali, da assimilarsi, a tutti gli effetti, sostanziali e processuali, a quelli di stampo mafioso e/o terroristico;
ad assumere tutte le iniziative economiche, compatibilmente con le risorse di bilancio, e normative per garantire un presidio costante e permanente delle aree delle province di Napoli e Caserta, storicamente, tradizionalmente e notoriamente oggetto di tali attività criminali, adottando ogni metodo e strategia – compreso l'uso dell'esercito e delle unità cinofile – in grado di contrastare il fenomeno dei roghi tossici descritto in premessa;
ad istituire quanto prima un tavolo interministeriale che si occupi delle questioni indicate in premessa, composto dal Ministro della giustizia, dal Ministro dell'interno, dal Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare, dal Ministro della salute e dal Ministro delle politiche agricole, alimentari e forestali, anche al fine di assumere ogni iniziativa economica e normativa utile, per assicurare – in tempi rapidi e certi – il rilancio dell'attività di bonifica dei suoli inquinati, ai fini del loro recupero e della loro riconversione;
ad adottare ogni iniziativa di competenza, specie di tipo normativo, per una revisione delle funzioni delle agenzie regionali per la protezione ambientale;
a definire, a seguito delle operazioni di mappatura dei siti contaminati da sostanze tossiche e pericolose di interesse nazionale, un piano di bonifiche nazionale, ai sensi dell'articolo 252, comma 4, del decreto legislativo 3 aprile 2006, n. 152;
a valutare l'opportunità di farsi promotore di una modifica dell'articolo 36 bis del decreto-legge 22 giugno 2012 n. 83, convertito, con modificazioni, dalla legge 7 agosto 2012 n. 134, affinché sia ripristinata la classificazione da SIR a SIN del sito campano dell'area denominata «Litorale Domizio Flegreo ed Agro Aversano» e di tutte le aree oggetto di interramento illegale di rifiuti tossici, come risultanti dalle operazioni di mappatura di cui sopra, attribuendo al Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare l'autorizzazione e il coordinamento di tutte le fasi procedimentali;
ad avviare ogni iniziativa utile a mettere in condizione le aziende sanitarie locali di svolgere l'indispensabile attività di informazione e sensibilizzazione nei confronti della cittadinanza circa le cause e gli effetti nefasti dei roghi tossici sulla popolazione;
a considerare la possibilità di affidare l'eventuale monitoraggio in itinere dei risultati delle operazioni di bonifica all'Ispra, ancorché nel rispetto dell'articolo 197, comma 1, lettera r), del decreto legislativo 3 aprile 2006, n. 152, non solo per verificare lo stato dei lavori legislativi realizzati e quelli da realizzarsi, ma anche per consentire, mediante un elevato supporto scientifico e di ricerca, l'implementazione di una rete che coinvolga autorità locali, procure competenti e soggetti a vario titolo interessati alla bonifica del territorio;
a vigilare, in collaborazione con le altre autorità competenti, affinché i lavori eventualmente affidati a ditte specializzate nel settore non siano in alcun modo riconducibili, direttamente e indirettamente, a persone legate alla criminalità organizzata, scongiurando il rischio che a bonificare il territorio dai rifiuti tossici siano gli stessi soggetti che hanno deliberatamente avvelenato il basso Lazio e la Campania;
a favorire, per quanto di propria competenza, la quantificazione delle risorse finanziarie necessarie alla realizzazione delle bonifiche dei siti contaminati dalle sostanze tossiche e pericolose e in tale contesto a programmare un piano triennale di stanziamento, valutando anche la possibilità di utilizzare parte delle risorse del Fondo unico giustizia, e a destinare, infine, utilizzando ogni strumento normativo che garantisca la massima celerità dell'intervento, una prima quota di risorse finanziarie per le operazioni di mappatura e di bonifica dei territori interessati dagli interramenti, aggiuntivi rispetto ai 282 milioni di euro di risorse del Fondo per le aree sottoutilizzate stanziate nell'ambito dell'accordo di programma denominato Programma strategico per le compensazioni ambientali nella regione Campania del 18 luglio 2008, modificato l'8 aprile 2009.
(1-00233)
(Testo modificato nel corso della seduta) «Speranza, Rostan, Picierno, Borghi, Capozzolo, Valiante, Salvatore Piccolo, Giorgio Piccolo, Rocchi, Verini, Realacci, Rughetti, Ribaudo, Manfredi, Tartaglione, Bossa, Impegno, Epifani, Rosato, De Maria, Garavini, Mariastella Bianchi, Palma, Velo, Bratti, Losacco, Famiglietti, Carbone, Manciulli, Marantelli, Mongiello, Garofani, Paris, Chaouki, Rughetti, Sani, Manfredi, Amoddio, Tino Iannuzzi».
(Mozione non iscritta all'ordine del giorno ma vertente su materia analoga)
EUROVOC :discarica abusiva
deposito dei rifiuti
eliminazione dei rifiuti
inquinamento chimico
Campania
principio chi inquina paga
protezione dell'ambiente